Taiwan – Cina Collegamenti diretti.Decolla l'economia
Oggi ufficialmente la Cina e Taiwan sono collegate da voli aerei diretti, in virtù degli accordi stipulati il mese scorso tra i rispettivi governi.
Era dal 1949 che un aereo di linea non collegava direttamente i due paesi, a causa della disputa che da allora continua a dividerli, a seguito della guerra civile di inizio ‘900.
L’evento è molto importante e significativo, perché conferma le intenzioni delle due parti per cercare in futuro di normalizzare i propri rapporti, ponendo fine all’odio e i risentimenti che si sono trascinati in questi decenni.
La Cina non fa mistero che non intenda accettare altra soluzione che il ritorno di Taiwan sotto la totale giurisdizione di quella che tutti, Cinesi e Taiwanesi, definiscono “Madre patria”.
Venute meno le ragioni politiche che portarono alla lacerazione e alla loro divisione, gli interessi economici e la sostanziale complementarietà tra loro, sta suggerendo ad entrambi, una direzione decisamente più moderata rispetto a prima.
Prima di tutto Taiwan, diventando meta turistica ufficiale, potrà ora vedere di incrementare sensibilmente il numero dei turisti cinesi che visiteranno le proprie città e bellezze naturali di cui è ricca.
Taiwan ha inoltre evidentemente beneficiato in questi decenni di un contatto più profondo con l’Occidente e ha maturato una maggiore esperienza soprattutto nelle alte tecnologie, creandosi un patrimonio di altissimo profilo ed avere sul proprio territorio, le maggiori fabbriche di produzione di Chips.
Nel nuovo corso cinese, questo aspetto Hi-Tech risulta fondamentale, per consentire un salto di qualità della crescita cinese a supporto della creazione di un nuovo miracolo economico, questa volta legato alle tecnologie avanzate.
Non solo, l’Isola di Taiwan oltre ad essere sul piano ambientale, un paradiso di immenso valore, anche un grande produttore di prodotti vegetali, tanto che nei mesi scorsi si erano già svolte tutte una serie di eventi e fiere proprio su questo tema, per incrementare il già sostenuto interscambio commerciale tra i due paesi.
In questo caso le Olimpiadi e lo spirito olimpico, centrano poco, nel senso che la virata di questi tempi nelle loro relazioni, è connessa al profondo cambiamento politico interno a Taiwan che ritiene ora possibile una esperienza politica che per certi versi potrebbe essere molto simile ai casi di successo di Hong Kong e Macao secondo il paradigma cinese “Due sistemi uno stato”.
Dopo i recenti successi nella denuclearizzazione della penisola coreana e la distruzione di parte dell’impianto di arricchimento dell’uranio Nord Coreano, questa notizia non può che essere benvenuta, visto che l’area di mare che separa la Cina da Taiwan, è una delle più trafficate sul piano militare e nella quale tutte le superpotenze, silenziosamente, si stanno pericolosamente “marcando” a vista.
Era dal 1949 che un aereo di linea non collegava direttamente i due paesi, a causa della disputa che da allora continua a dividerli, a seguito della guerra civile di inizio ‘900.
L’evento è molto importante e significativo, perché conferma le intenzioni delle due parti per cercare in futuro di normalizzare i propri rapporti, ponendo fine all’odio e i risentimenti che si sono trascinati in questi decenni.
La Cina non fa mistero che non intenda accettare altra soluzione che il ritorno di Taiwan sotto la totale giurisdizione di quella che tutti, Cinesi e Taiwanesi, definiscono “Madre patria”.
Venute meno le ragioni politiche che portarono alla lacerazione e alla loro divisione, gli interessi economici e la sostanziale complementarietà tra loro, sta suggerendo ad entrambi, una direzione decisamente più moderata rispetto a prima.
Prima di tutto Taiwan, diventando meta turistica ufficiale, potrà ora vedere di incrementare sensibilmente il numero dei turisti cinesi che visiteranno le proprie città e bellezze naturali di cui è ricca.
Taiwan ha inoltre evidentemente beneficiato in questi decenni di un contatto più profondo con l’Occidente e ha maturato una maggiore esperienza soprattutto nelle alte tecnologie, creandosi un patrimonio di altissimo profilo ed avere sul proprio territorio, le maggiori fabbriche di produzione di Chips.
Nel nuovo corso cinese, questo aspetto Hi-Tech risulta fondamentale, per consentire un salto di qualità della crescita cinese a supporto della creazione di un nuovo miracolo economico, questa volta legato alle tecnologie avanzate.
Non solo, l’Isola di Taiwan oltre ad essere sul piano ambientale, un paradiso di immenso valore, anche un grande produttore di prodotti vegetali, tanto che nei mesi scorsi si erano già svolte tutte una serie di eventi e fiere proprio su questo tema, per incrementare il già sostenuto interscambio commerciale tra i due paesi.
In questo caso le Olimpiadi e lo spirito olimpico, centrano poco, nel senso che la virata di questi tempi nelle loro relazioni, è connessa al profondo cambiamento politico interno a Taiwan che ritiene ora possibile una esperienza politica che per certi versi potrebbe essere molto simile ai casi di successo di Hong Kong e Macao secondo il paradigma cinese “Due sistemi uno stato”.
Dopo i recenti successi nella denuclearizzazione della penisola coreana e la distruzione di parte dell’impianto di arricchimento dell’uranio Nord Coreano, questa notizia non può che essere benvenuta, visto che l’area di mare che separa la Cina da Taiwan, è una delle più trafficate sul piano militare e nella quale tutte le superpotenze, silenziosamente, si stanno pericolosamente “marcando” a vista.