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giovedì 31 gennaio 2008

Governo cinese: al servizio dei cittadini!


In questi giorni la Cina è colpita dalla peggiore ondata di gelo mai registrata a memoria d’uomo.

Impressionante è vedere nei bollettini meteorologici, la mappa della Cina ricoperta dal bianco delle precipitazioni, che ancora non accennano a terminare e che in alcune regioni ha già provocato blackouts e conseguentemente anche interruzioni nella fornitura d'acqua potabile.

Ma forse l’atto che ha maggiormente impressionato i cinesi si è svolto ieri a Changsha, città dello Hunan, una delle più colpite dal gelo di questi giorni.

Infatti durante il sopralluogo effettuato dal Premier Cinese Wen Jabao, una volta arrivato alla stazione ferroviaria della città, dove decine di migliaia di viaggiatori aspettavano all’addiaccio il ripristino della viabilità per poter tornare a casa, è accaduto l’imprevedibile.

Il premier Wen Jiabao ha preso il megafono e si è rivolto alla folla sia per sincerarli che sarebbe stato fatto tutto il possibile per permettere a tutti loro di passare un felice capodanno a casa, ma in particolare ha esordito con un incredibile: “ Scusate per quanto sta accadendo!”.

Questo approccio “stride” maledettamente con quanto accaduto in situazioni analoghe in Italia, dove in situazioni di emergenza come queste, subito inizia lo scarica barile delle responsabilità.

Bene, in una lezione pratica di “governo al servizio del cittadino”, il premier cinese non ci ha pensato due volte e questo chiedere scusa equivale a “prendersi tutta la responsabilità” della situazione, compresa quella affinché tutto venga risolto, senza discutere su chi doveva fare cosa o altro.


In una situazione drammatica come questa, veramente al limite della emergenza sociale, la Cina di questi giorni non è impegnata in nessuna critica o rimpallo di responsabilità, ma tutti sono solo concentrati a cercare di risolvere i problemi, i danni e i disagi che le condizioni meteorologiche stanno causando.

I propri leaders politici sono in prima linea, con tanto di “direttiva ufficiale dal governo centrale” che cita testuale: “in momenti come questi i leader devono essere d’esempio per i propri concittadini”.

Per cui il gesto del Premier Wen Jiabao non è rimasto isolato. Nelle diverse province e città i leaders locali sono scesi in piazza, chi a spalare la neve, chi a fare le fila, chi semplicemente a verificare sul campo che si facesse tutto il possibile per aiutare le migliaia di cinesi bloccati.

Per un momento, lascerei da parte i facili commenti che in Italia si fanno quando si parla di Cina e di politica cinese. Vi invito a indicarmi quando è accaduto in Italia un simile atto di “solidarietà” nazionale, così profonda ed intensa e soprattutto PRATICA.

I nostri leader sono molto bravi a “parlare”. Ma di fronte alle questioni pratiche, sembrano sempre pesci fuori dall’acqua e nel tentativo di dare una risposta, finiscono sempre per scaricare su altri responsabilità che invece dovrebbero capire dalla lezione cinese, per il ruolo da loro assunto, sono da attribuirsi SOLO al governo in carica.

In particolare vi invito a riflettere sul gesto di responsabilità fatto da Wen Jiabao, di stampo asiatico, molto diffuso anche tra i giapponesi. Dalle nostre parti, in situazioni del tutto simili, alle scuse e al rimboccarsi le mani si sostituisce il patetico balletto intitolato: “ma tutto ciò è accaduto per colpa del governo precedente!”.

I cinesi non sono così stupidi nell’attribuire al Governo la responsabilità delle incredibili nevicate di questi giorni. Ma si aspetta che i propri rappresentanti facciano il proprio dovere, anche a costo della propria vita, se necessario: è così che 3 addetti della compagnia elettrica nello Hunan hanno trovato la morte, nel cercare di non privare i propri concittadini della corrente elettrica, senza la quale tutti sarebbero stati al freddo!.

Insomma, in Italia è urgente smettere nel continuare a cercare la “soluzione nelle formule politiche”, per cercare di tenere appiccicata le “mosche al potere” che come neve al sole, si sta “sciogliendo”.

Occorre selezionare le persone che abbiano il vero “Senso dello Stato” e delle funzioni di Stato ad esse collegate, la cosa che manca a tutti i potenziali leaders attualmente in corsa, nello stupido gioco italiano dello “scambio delle poltrone” che da noi abbiamo ancora il coraggio di chiamare “politica”.

Nei decenni scorsi, in periodo di guerra fredda, questo “gioco” ci fu permesso, anzi consigliato, dal “cappello” protettivo degli USA che ci aiutò a crescere anche economicamente.

Ma ora che dobbiamo correre con le nostre gambe e competere con il resto del mondo quotidianamente non comprendere che le regole del gioco e soprattutto i giocatori devono cambiare l’approccio, equivale a suicidare il paese per gli anni futuri.

lunedì 28 gennaio 2008

La Cina dichiara guerra al “Generale Inverno”


In queste ore tutta la Cina si è mobilitata.

È iniziata una “guerra” contro il “Generale Inverno”.

Infatti l’intera nazione sta concentrando i propri sforzi e risorse per rispondere alla peggiore gelata degli ultimi 15 anni.

“Generale Inverno” sta colpendo duro: linee elettriche e trasporti sono i target su cui si sta accanendo.

In particolare è stato lanciato allarme rosso per le prossime tormente di neve nel centro e l’est: Guizhou, Hunan, Jiangxi, Guangxi, Anhui e Zhejiang.

Quello che in particolare sta maggiormente preoccupando il governo cinese sono le linee di distribuzione elettrica.

In un paese dove il riscaldamento delle case arriva solo attraverso i condizionatori, il ghiaccio e la neve di questi giorni, sotto il loro peso stanno facendo crollare chilometri di linee elettriche ad alto voltaggio, rischiando così di lasciare al freddo molti cinesi.

Da qui l’emergenza di queste ore e la necessità di ripristinare quanto prima, in condizioni climatiche impossibili, le linee interrotte e nel contempo “arrampicandosi” sui tralicci ancora integri e sui cavi a rischio, andare a togliere con il bastone il pericoloso ghiaccio che si è formato.


Alle televisioni cinesi si vedono già le immagini di questi “interventi” che spesso appaiono più prove di coraggio e di equilibrio che interventi tecnici sulla rete. E infatti si cominciano già a registrare anche alcune morti a causa di queste pericolosissime operazioni.

In queste ore l’incredibile freddo, ha provocato una impennata dei consumi di energia a livello nazionale, per fronteggiare i quali il paese sta cercando di rispondere, aumentando la capacità produttiva di energia ed impedire i black-out e soprattutto preservare i servizi fondamentali: scuole, ospedali e uffici governativi.

Ma sul fronte dei trasporti la situazione non è migliore.
Questa emergenza meteorologica capita proprio nel periodo peggiore dell’anno: in prossimità con il capodanno cinese.

In questo periodo infatti, milioni di cinesi tornano a casa con ogni mezzo, mettendo già a dura prova il sistema dei trasporti cinese.

Il problema è che in queste ore molti treni, autobus e aerei sono impossibilitati a muoversi, obbligando i passeggeri ad incredibili “attese campali”, all’agghiaccio, nelle stazioni o dentro gli autobus conquistati a fatica.

Per capire cosa sta succedendo, basti sapere che a Guangzhou (Canton) 100.000 persone hanno pernottato nel piazzale antistante la stazione e altre 50.000 nei suoi pressi, nell’attesa che qualcosa partisse. E oggi quelli coinvolti potrebbero diventare 600.000!!


Il problema è che trovare un biglietto per tornare a casa per queste persone, di cui molti immigrati nelle grandi città, è in questo periodo, quasi una questione di “vita o di morte”.

Perdere il diritto acquisito nella fila fatta di migliaia di persone, renderebbe loro impossibile poi sperare di trovare un qualsiasi biglietto per casa. Tutto ciò, normale ogni anno in questo periodo, è ora reso, dalle condizioni climatiche estreme, una rischiosa emergenza sociale.

Ecco perché il governo cinese si è mosso con grande enfasi e grande dispiego di mezzi ,a partire dal suo Premier Wen Jiabao, che ha lanciato il messaggio di emergenza alla nazione.

Infatti se il maltempo, come nelle previsioni dovesse continuare, la Cina rischia la paralisi in un momento importante come questo del capodanno, mettendo in serio rischio anche un altro aspetto, quello degli approvvigionamenti di cibo delle grandi metropoli cinesi, che effettuati via treno e camion, rischiano di essere un problema per il futuro.

Le strade infatti si stanno trasformando in incredibili trappole per migliaia di cinesi, tanto che 40.000 persone nell’area dello Guizhou, sono rimaste intrappolate in 5.000 veicoli in panne sulla autostrada.

Quanto sta accadendo è oltre ogni precedente storico, visto che in molte aree erano 50 anni che non si vedeva la neve.

Sembra quindi un altro evidente segnale del cambiamento climatico in corso e che ha portato una città di mare come Shanghai, dove un centimetro di neve era considerata una “nevicata”, a dichiarare allarme arancio ( secondo solo all’allarme rosso) e cancellare tutti i treni a lunga distanza previsti per oggi, essendo in queste ore,nel bel mezzo di una tormenta di neve, di montana memoria.