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lunedì 2 agosto 2010

Innovatori d'Italia: a Shanghai per sfidare il mondo!!

C'è qualcosa che accomuna tutti gli italiani, da sud a nord, da est ad ovest, quasi un gene presente da secoli in tutti noi: l'essere un popolo di inventori!!

Provate infatti a porvi la stessa semplice domanda che Antonio Cianci, del Ministero della Pubblica Amministrazione ed Innovazione italiana e responsabile del progetto "L'Italia degli Innovatori", ha fatto ai presenti di Shanghai: "quale è il paese al mondo che ha inventato di più?"

Sorprendentemente per i cinesi presenti, ma anche per molti italiani, la risposta incredibilmente è una sola: "L'Italia!"

La "Piccola" Italia appare infatti enorme, se guardata senza pregiudizi, sotto la lente dell'innovazione, in quello che sembra essere una eccellenza tutta italiana: ben il 70% di tutto ciò che ha cambiato la vita dell'umanità ed è d'uso comune nel mondo ancora oggi, è stato infatti pensato ed inventato da Italiani.

Un dato oggettivo e se da un lato le multinazionali internazionali sfornano brevetti a ripetizione, dall'altro il "colpo di genio" arriva invece spesso da un singolo Italiano che riesce a realizzare ciò che team di scienziati molte volte non sono stati in grado di "vedere" prima di lui.

Tradotto nella realtà, il David Italiano, fatto di fantasiose e creative piccole e medie imprese, riesce comunque a competere con i colossi mondiali, tanto che su un migliaio di prodotti, l'Italia su quei mercati è sempre tra le prime 3, così come su 128 prodotti, l'Italia è addirittura al primo posto sui relativi mercati.

La prova che la creatività italiana è in grado di creare valore, anche e soprattutto ora, in un periodo di crisi come quello che si sta attraversando, dove sarà proprio la creatività e il sapersi innovare, la chiave per guardare al futuro.

Interessante è poi comparare la creatività americana, fatta di laboratori, team, gruppi, con quella Italiana che fin dai tempi di Leonardo è invece fatta di persone, singole menti in grado di cambiare il corso della storia, come già fatto nel passato, con l'invenzione per esempio della Pila, Telefono,Computer, Plastica, Elicottero e dell'uso pacifico dell'energia nucleare.

Bene, è in questo scenario e con questo spirito che ieri a Shanghai, l'Italia che innova si è ritrovata al padiglione italiano dell'Expo per "premiare" le migliori innovazioni tra quelle che stanno partecipando alla "Italia degli Innovatori", iniziativa promossa dal Ministero della Pubblica Amministrazione ed Innovazione.

Una iniziativa che diverrà luogo permanente all'interno del Ministero stesso per dare spazio alle "menti" italiane che sanno e potrebbero cambiare il mondo ancora una volta.

Una vera e propria startup di una struttura istituzionale, come è stata definita nel suo intervento di apertura dal Commissario dell'EXPO Quintieri, "deux ex machina" ed ideatore assieme ad Antonio Cianci, dell'iniziativa in corso a Shanghai, con il convinto supporto del Ministro della Pubblica Amministrazione Brunetta.

Nel suo intervento Quintieri ha sottolineato, come nel mondo l'Italia appaia legata al design, al fashion, al cibo e al bel paese in senso turistico ma non al saper inventare ed innovare ai massimi livelli.

L'Italia degli innovatori" organizzata a Shanghai, ha quindi voluto proprio cercare di correggere questo errore di percezione, mettendo in mostra al Padiglione italiano, l'Italia che è "dentro" quasi tutto quello che nel mondo moderno viene utilizzato, valore invece associato normalmente ad altri paesi come gli Stati Uniti e la Germania.

Una storia tanto incredibile, ed unica, che le innovazioni presentate negli schermi della mostra di Shanghai, quasi fossero un film d'autore, sono state in grado di attrarre l'attenzione di un "campione" del grande schermo come Robert De Niro, che in visita al Padiglione italiano, si è letteralmente perso per ben mezz'ora nella magica emozione di questo "spirito italiano".

Ma se in maniera oggettiva, l'Italia è il paese delle invenzioni, per quale ragione il mondo non ci riconosce per questa qualità e competenza?

La risposta ancora una volta viene offerta da Antonio Cianci, questa volta attraverso una citazione che arriva dritta dall'EXPO, questa volta di Milano del 1906, nella quale uno dei testimoni di quel grande evento, sembra inquadrare il vero limite Italiano: "Noi italiani non sappiamo apprezzare le grandi cose che siamo in grado di fare",

Sembra proprio questo il punto, quello di una scarsa fiducia in noi stessi, la causa primaria che pur non fermando l'innata nostra capacità di creare, sicuramente ne limita le capacità di saper creare valore e per esempio, consentire alla creatività nostrana di diventare multinazionale, come invece accade in Usa, Germania ed ora anche CIna.

E' per questi motivi che "l'Italia degli innovatori" lanciata a Shanghai, rappresenta una esperienza di altissimo valore per il futuro italiano, sia perchè evidenzia, presenta e promuove la visione di un'Italia molto diversa da quella "pizza, pasta e mandolino" associataci, ma soprattutto perchè intende dare il "coraggio" e il supporto alle piccole e medie imprese, le vere artefici delle innovazioni ed invenzioni italiane, per cercare di supportarle per poter competere su un mercato difficile come quello cinese, dando loro le "spalle forti" dell'appoggio governativo, elemento che sicuramente le potrà aiutare ad arrivare dove da sole non potrebbero mai arrivate.

Cianci ha poi sottolineato nel suo intervento, come la Cina rappresenti un banco di prova per "L'Italia degli Innovatori", per quello che ha definito "una partenza con il botto", di una iniziativa che nelle sue prossime tappe interesserà Russia e Brasile, proprio per continuare a contribuire concretamente a cambiare l'idea di fondo che ci accomuna e sostenere il nuovo motto per un rilancio del paese nel futuro:" credere in quello che sappiamo fare".

Ma tornando all'evento di ieri, chi è stato il vincitore premiato a Shanghai? Beh, per la cronaca il vincitore del concorso lanciato su Italian Valley, sito collegato all'Italia degli Innovatori è stato il progetto della Casa Mobile, riciclabile : la casa reversibile. Ma onestamente, tutti i 265 partecipanti e soprattutto i presenti a Shanghai nel caldo torrido a quasi 40° di questi giorni, meritano il plauso per quella che può essere a tutti gli effetti una grande vittoria collettiva: quella di aver saputo lanciare, tutti assieme, la sfida dell'innovazione italiana al mondo!

E siamo solo all'inizio!!

venerdì 20 marzo 2009

Fiera Milano coordinatrice attività Italiana all’EXPO Shanghai 2010

Per l’Italia, le tappe di avvicinamento all’EXPO 2010 proseguono secondo programma.

Oggi il Commissario generale del Governo per l’EXPO 2010, Beniamino Quintieri, ha firmato l’accordo con l’Ente Fiera di Milano, quale coordinatore della partecipazione delle 20 regioni italiane all’EXPO Shanghai 2010.

Fiera Milano assume quindi il ruolo di “armonizzatore dei diversi progetti delle regioni italiane con il tema generale dell’EXPO e con gli eventi in programma nel padiglione Italiano”, come spiega il Presidente della Fiera Milano Michele Perini.

Il Commissario Quintieri ha ritenuto Fiera Milano partner ideale per questo ruolo, viste le competenze Logistiche maturate dal 1995 ad oggi sul mercato Cinese e con il quale cercherà di dare la massima visibilità agli eventi italiani in questa importante manifestazione cinese che ne conta ben 20.000.

Turismo, buona alimentazione ed ecocompatibilità saranno i cavalli di battaglia della presenza Italiana all’EXPO 2010, con l’obbiettivo di “riposizionare” i valori distintivi dell’eccellenza Italiana, dando ai cinesi la possibilità da toccarli con mano nei 5 mesi di EXPO.

Fiera Milano è l’ultimo dei partner che collaborano con il Commissario Quintieri e si aggiunge alla Triennale di Milano che si è occupata della gara e il concept per il padiglione italiano, la cui costruzione inizierà proprio in questi giorni e Permasteelisa quale partner nella costruzione del Padiglione Italiano.

Quello che appare sempre più evidente, anche dall’ultima partnership stipulata dal Commissario Quintieri, è il sempre più forte coinvolgimento di Milano nell’organizzazione dell’evento del 2010 che non si limita però solo alla partecipazione Italiana all’EXPO cinese. 

Da tempo infatti il MIP del Politecnico di Milano e l’Ente Fiera Villa d’Erba della stessa Fiera di Milano, sono coinvolte nel progetto di formazione del personale cinese che gestirà l’evento, mettendo così a disposizione degli organizzatori cinesi la competenza manageriale e lo stile italiano che ci si augura anche attraverso loro,  possa trovare ampi spazi nell’evento di Shanghai.

Tutto ciò in attesa che veramente parta la macchina organizzativa di Milano 2015, manifestazione alla quale i Cinesi hanno già aderito ufficialmente e che sancirà ancora una volta il sempre più stretto gemellaggio decennale che unisce queste due città e i due paesi.