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domenica 8 agosto 2010

(Shanghai) Parte il "Matteo Ricci Innovation Program": La tua innovazione per il mercato cinese

INVITO A PRESENTARE PROGETTI D'INNOVAZIONE PER IL MERCATO CINESE ED INTERNAZIONALE

Matteo Ricci ProgramQIAO LAB, il business Incubator cinese presso l'Italian Center di Shanghai, nel contesto delle attività si cooperazione con le autorità e gli enti cinesi dedicati all'Innovazione, lancia il programma "MATTEO RICCI INNOVATION PROGRAM 2010 - 2011".

Elementi ispiratori che animano questo programma di cooperazione, sono il recupero dello spirito e l'essenza dell'azione he consentì a padre Matteo Ricci, a partire dal 1582, di realizzare quello che oggi si potrebbe definire, il più grande progetto di trasferimento di conoscenza e tecnologico della storia umana

Condizioni di partecipazione:
Saranno presi in considerazione i progetti d'innovazione ed imprese in grado di contribuire in maniera significativa al miglioramento della qualità della vita nelle comunità e città cinesi o che possano trovare applicazione nel contesto del mercato cinese ed internazionali, attraverso una mutua cooperazione con le controparti cinesi che saranno coinvolte.

I progetti d'innovazione ed imprenditoriali italiani che saranno selezionati, verranno messi in mostra permanentemente al QIAO LAB - Italian Center Shanghai, che con i suoi 10.000 Mq. e i suoi 6 piani, è la più grande presenza italiana per il supporto all'innovazione italiana in Cina.

Messe in contatto con le imprese, i parchi industriali e tecnologici cinesi, l'obbiettivo del progetto è quello di supportarne lo sviluppo e la produzione su scala industriale, sia in Cina che nel resto del mondo.

Al presente bando possono aderire Centri di ricerca, Università, Parchi Tecnologici, aziende private, imprese/consorzi, enti pubblici e singoli Inventori e Ricercatori.

N.b. Al presente bando possono aderire anche aziende Italiane che abbiano già una presenza in Cina o aziende costituite da imprenditori ed inventori italiani ma che non abbiamo la propria sede in Italia.

Tipologia dei progettiLe innovazioni e le aziende che potranno essere prese in considerazione dovranno provenire da uno dei settori indicati nell'application form all'indirizzo internet Form di adesione

Per informazioni ed adesione : Matteo Ricci Program

venerdì 15 gennaio 2010

E ora Arriva Baiduuuuuu!!


In Cina stanno già facendo i calcoli di come evolverà il mercato Internet cinese con l’uscita di scena di Google.

Si, avete capito bene: uscita di scena.

Il giorno dopo la querelle sugli atti di Hackeraggio subiti da Google (e Baidu) e le intenzioni di lasciare il mercato cinese da parte della aziende americana e l’eliminazione dei filtri da parte di Google oggi, i cinesi prendono infatti già per buone le seconde intenzioni.

Per cui ora, anche dopo le dichiarazioni del portavoce del Ministero degli Esteri Jiang Yu che ha affermato come “la legge cinese proibisca ogni atto di Hackeraggio”, tradotto, “noi non abbiamo fatto nessuno degli atti che ci vengono attribuiti”, l’attenzione è ora tutta concentrata su quello che accadrà da qui a breve.

Premessa importante è che i cinesi sono sempre più convinti che Google sia prima di tutto insoddisfatta dei propri risultati ottenuti in Cina in questi anni, visto non è riuscita a scalfire il predominio di Baidu che continua ad avere una quota di mercato di oltre il 60%, mentre quello di Google è rimasta ancorata al 36%.

Quindi la paventata ritirata con accuse al Governo Cinese, sembra più essere la ricerca di un alibi per un’uscita da un mercato negativo, piuttosto una reale problematica dalla quale difendersi.

Sta di fatto che subito a New York sul NASDAQ, non in Cina, le quotazioni di Baidu hanno avuto una impennata del 13,7%, visto che ora gli analisti di tutto il mondo si aspettano, con la uscita di scena di Google in Cina, il passaggio di buona parte del mercato e degli inserzionisti cinesi proprio a Baidu, tanto che si potrebbe arrivare ad una situazione dove Baidu possa rappresentare una quota dell’80-90% del mercato Internet Cinese.

Forte di questo zoccolo duro, oltre ad essere già uno degli 8 più visti siti al mondo, però gli analisti stanno scommettendo soprattutto su quello che sarà il piano d’Internazionalizzazione che da tempo Baidu sta predisponendo.

Iniziata in Giappone nel 2007, l’esportazione di Baidu sugli altri mercati si pensa che ora procederà a passo ben più svelto che negli anni passati.

In questa competizione commerciale, la sensazione che serpeggia da queste parti è quindi che i “ragazzi terribili” di Google, non abbiamo saputo accettare la sconfitta ed ora potrebbero addirittura aver attivato la crescita di un temibile avversario anche in molti altri mercati a livello globale.

Una competizione che si annuncia interessante, in quanto per la prima volta un’azienda non americana, ha i numeri (e le spalle) per sconfiggere i colossi statunitensi, tanto che dopo la resa di Yahoo, che aveva ceduto nel 2005 le sue attività ad Alibaba, (altro leader globale cinese), ora Baidu si appresta ad andare a sfidare Google a casa sua.

Tutto ciò spiega quindi anche l’atteggiamento cinese di fronte alle accuse di scorrettezze di queste ore, che sembrano avere uno solo scopo: attribuire un “alone negativo” al valore e alle competenze delle aziende Cinesi su Internet (Baidu in primis), gettando il sospetto di combine governative per raggiungere i propri obbiettivi.

Per contro, i cinesi ricordano a Google come a suo tempo abbia accettato di collaborare con il proprio Governo USA in materia di filtri informativi, visto che anche le autorità americane hanno informazioni classificate e filtrate automaticamente. In quel caso gli si rimprovera che non ebbe nulla da ridire.

Tra l’altro i cinesi sottolineano come le proprie regolamentazioni per quanto riguarda Internet non intendono coinvolgere altri stati e nazioni. Tradotto: Internet non è un terreno fuori dalla giurisdizione nazionale cinese e noi non interferiamo in nessun modo con le regolamentazione degli altri.

Insomma anche sulla rete sembra ora si stia ripetendo il copione già visto su altre tematiche politiche ed economiche, dove i cinesi intendono seguire i propri piani di sviluppo, non accettando in nessun modo i “suggerimenti” occidentali che tendono sempre a stigmatizzare e condizionare le questioni interne al paese.

Per esempio sulla questione del porno, i cinesi dicono semplicemente che “esiste solo una fondamentale differenza tra noi e gli USA: in America si vuole difendere i bambini dal contatto con il porno, da noi in Cina intendiamo evitare a tutti l’accesso al porno”.

Un atteggiamento che ovviamente nasce anche da posizioni ben diverse in materia sociale e dalle convinzioni, spesso fortemente radicate, sul piano delle tradizioni.

Sicuramente il villaggio globale che è Internet, preso o tardi nella sua dirompente crescita, doveva inevitabilmente scontrarsi con il fatto che il mondo non è tutto uguale e standardizzato.

Solo che fino a poco tempo fa la “forza” americana era riuscita anche attraverso Internet, a creare una mondo virtuale, che in quanto nuovo, aveva nella propria transnazionalità la propria forza che lo rendeva oltretutto molto uniforme anche per quanto le proprie regole.

Ora, dopo il successo planetario che Internet ha avuto, stanno emergendo le tensioni dei diversi governi locali che ritengono sempre più che Internet non possa essere trattato diversamente da quanto accade nella società civile reale.

E’ oltretutto continua anche da noi in Occidente la polemica del controllo o meno della rete e dei suoi “cittadini”, tanto che questo o quel parlamento stanno deliberando leggi che in linea di massima tendono sempre a voler evitare differenze tra reale e virtuale.

La Cina, con le sue contraddizioni interne e la vorticosa crescita, non sta facendo altro che quello che altre nazioni occidentali hanno fatto già, integrare Internet nella società Civile presente e futura.

In questa integrazione ovviamente l’ideale un po’ anarchico che la rete ha avuto ai suoi inizi, finisce per fare i conti con gli infiniti distinguo presenti sul pianeta.

Per cui è inevitabile che si finisca per discutere dell’ABC dei concetti base della società e comunità umana: socialità, libertà, democrazia.

Internet avrà sicuramente però un ruolo importante nel futuro del mondo se invece di avere un atteggiamento invasivo, un po’ classista che lo ha contraddistinto nei suoi esordi, cominciasse ad avere un approccio persuasivo e rispettoso delle diverse differenze esistenti.

Qualcosa in tal senso sta accadendo dato che il monopolio di fatto di un’idea tutta Americana sta venendo meno, la prova è la recente introduzione dei domini non più solo in caratteri latini e la discussione aperta su una diversa attribuzione della proprietà a livello di ICANN, l’ente di emanazione Americana, che ha in gestione i domini che muovono Internet.

Inevitabilmente, nel cambiamento in atto che sta spostando gli equilibri mondiale, anche la rete ne sta seguendo l’evoluzione come la pressante crescente richiesta di spazio nella sua gestione da parte delle nazioni emergenti, Cina in testa.

Quindi per proseguire e tutelare il “sogno di un mondo interconnesso veramente aperto”, occorre ricordarsi che esiste sempre il rischio che qualcuno possa decidere un giorno di dissociarsi, non volendo più vedersi imposti modelli di società e comunità ritenuti “stranieri” od “alieni”, qualcosa che potrebbe portare alla frammentazione delle rete in tante sotto reti.

Perché il mondo è già connesso con un click ma le cose umane e gli uomini, con un click, ancora oggi non sono in grado di trovare facili accordi tra loro.

domenica 28 giugno 2009

Delegazione Ufficiale Italiana alla “Fiera Internazionale del Leather & Fur” di Shijiazhuang (Hebei)



“Una intesa strategica per gli scambi economici e culturali tra imprenditori Italiani e Cinesi”

Organizzata sotto l’egida del Ministero del Commercio Cinese (Mofcom) e la sponsorizzazione della Camera di Commercio Cinese per l’Import & Export dei prodotti alimentari e prodotti locali, si è svolta a Shijiazhuang, capitale della provincia dell’Hebei, la prima Fiera Internazionale del Leather & Fur.

Presente all’evento, oltre al Vice Ministro per il Commercio Cinese (Mofocm), Mme. Qiu Hong, al Presidente della Camera di Commercio di Beijing (CFNA) Mr.Hou Jianguo e molte rappresentanze diplomatiche internazionali, anche una Delegazione Ufficiale Italiana, guidata dal Presidente della Agenzia per la Cina, Mr. Armando Tschang.

Come affermato in conferenza stampa dal Presidente della Camera di Commercio di Beijing, Huo Jianguo, questo evento intende innovare profondamente l’approccio fin qui avuto dal settore ed essere l’occasione per un approfondito confronto con il mercato e la promozione a livello internazionale dell'industria del cuoio e delle pellicceria cinese.

Nel contempo, si intende favorire l’aggiornamento tecnologico e l'innovazione, per tenere il passo con le nuove tendenze, sia per quanto riguarda le modalità di consumo che le mode del settore, per un sempre crescente sviluppo internazionale.

La Cina è il più grande produttore al mondo di prodotti e capi in cuoio e pellicceria, con un giro d’affari che nel 2008, tra esportazione ed importazione di pelli, pellicce e altri prodotti connessi, è stato di 4,32 miliardi di dollari, coinvolgendo più di 16.000 imprese.

La scelta di organizzare questo importante evento nella capitale della provincia dello Hebei, Shijiazhuang, è legata al fatto che proprio in questa area è presente uno dei poli produttivi più importanti a livello nazionale.

Ma come affermato dal vice sindaco di Shijiazhuang, Zhang Diankui, per quanto importante questo mercato, l’intera filiera deve ancora fare un deciso salto di qualità, un settore dove gli eventi, anche quelli internazionali, sono stati spesso realizzati negli stessi centri di produzione o centri commerciali.

Nel corso della cerimonia d’inaugurazione della Fiera, il Presidente della CCCFNA Mr. Huo Jianguo e il Presidente della Agenzia per la Cina, Mr. Armando Tschang, hanno deciso di sottoscrivere un protocollo d’intesa a supporto delle relazioni economiche tra gli imprenditori e le aziende dei due paesi che operano nel settore dell'Animal-by product, Native Produce e Agroalimentare.

L'accordo raggiunto sarà sottoscritto, dalle parti, durante l'imminente missione economica che il Mofcom ha organizzato in Italia dal 2 al 7 Luglio p.v. a Roma.

In un momento così difficile per l’economia mondiale, il rafforzamento dei rapporti di mutua cooperazione tra Imprenditori Cinesi ed Italiani, al fine di ((Leggi))

lunedì 18 agosto 2008

Una Olimpiade “quasi” perfetta


Doveva essere l’Olimpiadi del sorpasso degli Stati Uniti, per quanto riguarda il numero di medaglie vinte, già doppiati per quanto riguarda le medaglia d’oro e “testa a testa” per il numero complessivo

Ma la medaglia da “cappotto” che chiudeva i discorsi, la vera disfida tra Cina e Usa era però una sola: Liu Xiang.

Più dello stesso Yao Ming, che poco potrà fare per consentire alla squadra cinese di basket di battere il Dream Team americano, le speranze di tutta la Cina, nel loro “duello” con il gigante statunitense, erano riposte in questo magrolino, veloce, scattante, pulito campione.

Eroe delle Olimpiadi di Atene, Liu che in cinese significa “colui che plana”, era diventato l’icona della Cina di questi anni di successi economici, forse più dello stesso Yao, vista l’apparente normalità di questo ragazzo, che solo con il duro lavoro è riuscito a superare i propri limiti, entrando nell’olimpo di uno sport che biologicamente lo sfavoriva, essendo regno esclusivo dei campioni di pelle nera.

Una storia che ha accomunato centinaia di milioni di cinesi, sia nel momento dei trionfi e che nei momenti dei dolori di questi anni, fino al dramma di oggi.

Esemplari per capire cosa stia succedendo, sono le parole o meglio le lacrime del suo allenatore, una storia nella storia e sintesi della Cina che ha seguito quotidianamente tutti i suoi atleti, correndo, soffrendo con loro, in questa lunga preparazione.

Sun Hai Pin, il tecnico alla base del successo di Liu Xiang, che scelse anni fa di scommettere la propria vita su questo mingherlino che tutti pensavano tutt’altro che un potenziale campione, trasformandolo in una sorta di proprio figlio adottivo sul quale riversò tutta la sua passione e dedizione, energie in grado di trasformare l’anatroccolo in un cigno.

Ad Atene il successo arrivò in un momento molto difficile, tanto che nel periodo Olimpico, Sun Hai Pin avrebbe dovuto restare in Cina per farsi operare di polipi nel naso che lo facevano spesso sanguinare durante gli allenamenti.

Nonostante le pressioni dello stesso Liu a pensare alla sua salute, nulla al mondo avrebbe però potuto tenerlo lontano dal suo atleta, in un momento così importante che ripagò tanta fiducia e abnegazione, vincendo inaspettatamente il titolo olimpico eguagliando il record mondiale, consentendo così finalmente al suo allenatore di potersi operare.

Una storia da altri tempi, in un mondo di atleti bionici, preparati a tavolino è anche il libro scritto a mano da Sun Hai Pin, dove ha annotato scrupolosamente tutti i tempi che in allenamento quotidianamente Liu Xiang realizzava, una sorta di “album fotografico”, dai suoi esordi fino al record mondiale, la memoria dei successi sportivi arrivati dopo tanti fallimenti e sacrifici.

Bene, questa mattina c’è da essere certi che Sun Hai Pin avrebbe preferito dover fare un'altra operazione chirurgica, piuttosto che vedere il suo “figlio” zoppicare alla partenza della prima batteria.

Avrebbe fatto qualsiasi cosa, pur di consentire al suo campione di correre le loro Olimpiadi, così che finalmente anche la vecchia mamma avrebbe potuto essere orgogliosa del troppo assente figlio, che non riusciva più a trovare il tempo per andarla a trovare come prima.

Sentimento condiviso da tutte le migliaia di cinesi presenti allo stadio, pronti a sacrificarsi pur di vedere ancora una volta correre il loro “figlio del vento”.

Ecco perché, quando Liu Xiang ha dovuto fare i conti con i propri limiti fisici, a partire dal suo allenatore, molti cinesi si sono ritrovati piangere lacrime sincere, perché si sono resi conto che tutti gli sforzi fatti si sono vanificati in pochi istanti, ma soprattutto aver compreso di non essere riusciti a portare sul tetto del mondo Liu, come sognato da anni.

C’è da star certi, che i 9 milioni di euro che l’assicurazione dell’atleta pagherà a causa dell’infortunio patito, poco potranno per ripagare la delusione di un atleta, un allenatore e di un paese, che perdono così l’occasione di una vita, che non tornerà più.

Le Olimpiadi continueranno per tutto il mondo, ma per la Cina si fermano oggi, un paese che aveva sognato da anni la propria “Olimpiadi perfetta”, che ora non potrà più essere, ferita nel “corpo” e nella mente come il suo “figlio” preferito.

giovedì 13 settembre 2007

Internet la “dorsale” dello sviluppo della nuova Cina borghese

I cinesi sono alle prese con tanti problemi, grandi e piccoli ma uno si sta rivelando pericolosamente comunue a molte famiglie: i bambini stanno ingrassando!!

Che qualcosa di profondo sia cambiato nella società cinese, lo si vede andando in giro e osservando le famiglie cinesi “vivere”il loro nuovo benessere.

Il figlio, unico per legge, accudito, coccolato, viziato da i due genitori e da tutti i membri della famiglia, ha finito per manifestare una sorta di effetto collaterale: è ingrassato.

Si, perchè il benessere sempre più diffuso in Cina, consente ora ai ragazzi cinesi della borghesia del 3° millennio, di accedere a tutti i “vizi di gola” dei coetanei occidentali, potendo nel contempo, essere tendenzialmente più pigro delle generazioni precedenti.

Ma a causare questo “lassismo” in ambito domestico delle giovani generazioni cinesi, sembra non essere più il vituperato televisore, come nell’occidente degli anni 80 e 90, ma niente di meno che il Re-Internet.

Per capire la questione, occorre ricordarci che tutte le nuove famiglie cinesi sono composte SOLO da figli unici, le eccezzioni alla regola sono “costose” rarità .

Questo fatto amplifica la capacità “attrattiva” della rete in quanto, quando il ragazzo deve stare a casa, trova proprio in Internet un ottimo “compagno di giochi”, una porta verso nuove amicizie, il tutto senza dover uscire da casa.

Queste nuove abitudini stanno quindi riducendo la disponibilità e lo spazio per svolgere attività tradizionali e fisiche, ormai sempre più spesso in subordine all’uso della rete per socializzare, giocare e imparare.

Così mentre i ragazzi “corrono sulla rete”, nello stesso momento, sta crescendo l’incidenza di quella che viene indicata proprio come una nuova e vera patologia emergente in Cina: l’overdose da Internet.

La crescente apatia delle nuove generazione a vivere una vita reale, fatta di relazioni fisiche, a favore di quella virtule, ha portato il governo cinese a rendere obbligatorie molte attività scolastiche di tipo ricreativo, prima facolative, proprio per facilitare le socializzazioni tradizionali.

Addirittura, in una recente ricerca pubblicata dai media cinesi, si è addirittura evidenziato come il 96% dei ragazzi tra i 4 e i 14 anni, durante le recenti vacanze estive, avessero preferito giocare a casa (e con internet), piuttosto che all’aperto (con compagni di gioco reali).

Va però evidenziato che nei periodi suddetti, quest’anno in Cina le temperature sono state a dir poco soffocanti e onestamente giocare all’aperto sarebbe stato oggettivamente difficile per non dire pericoloso, visto il livello anche di inquinamento toccato da molte città Cinesi.

Comunque sia, è però vero che la rete è entrata prepotentemente nelle abitudini dei cinesi, a tutti i livelli, non solo giovanili.

Dove questo aspetto appare chiaro e tangibile, sono le migliaia di internet point, sparsi in ogni dove in Cina.

Da noi spesso questi luoghi sono di tipo elitario e a supporto di strutture esistenti, quali bar o ristoranti.

In Cina gli Internet point, sono invece grandi spazi, presenti sia nelle grandi città che nei villaggi, aperti 24 ore su 24, che diventano per molti una sorta di seconda casa, dove non solo si può giocare on line o chattare con altri o navigare in internet, ma anche dormire e mangiare, potendo usufruire dell’aria condizionata, che spesso in molte case, è ancora una pià illusione.

Questa esplosione nell’uso e alcune volte nell’abuso della rete, in tutte le sue forme, appare interessante se comparato con le recenti discussioni in occidente, per quanto riguarda Second Life,

Qua in Cina Second Life è già una realtà quotidiana.

Con la rete, il singolo cerca già di crearsi la sua “Seconda vita”, sia attraverso i giochi di ruolo che con le nuove amicizie, per cercare e sperare di andare oltre il proprio quotidiano attuale.

Molti dei propri sogni e speranze, i cinesi li stanno quindi investendo, riversando proprio sulla e nella rete.

Per capire di quale portata sia il fenomeno, basti dire che il governo cinese, ormai seriamente preoccupato, addirittura classifichi il 13% dei 20 Milioni di utenti internet sotto i 18 anni, come già “internet-dipendenti”.

La “malattia di internet” e la dipendenza dai giochi interattivi, è tanto grave, che in televisione sono già stati mostrati i primi casi di disintossicati, da questa nuova pericolosa patologia moderna.

Attenzione però. Non è internet che fa male ma il suo abuso, come quello che in America ha portato una coppia di coniugi a “dimentircarsi” del proprio figlio, che ha rischiato di morire di fame, tanto erano impegnati a giocare in un gioco di ruolo, per il quale spendevano letteralmente fortune in denaro.

Negli ospedali cinesi comunque non fa più scalpore vedere dei giovani ricoverati, apparentemente fisicamente a posto che però soffrono di questa nuova “sindrome” del 3° millennio.

Ma la Cina su questo tema è a un bivio. La sua crescita sarà strettamente legata proprio alla capacità della popolazione di usare sempre meglio le nuove tecnologie, tanto che l’esercito nei suoi investimenti futuri, punterà sempre di più sulla guerra tecnologica e sui war-game, riducendo drasticamente il numero degli effettivi in armi.

Quindi la società cinese sta giocando sul filo del rasoio il proprio futuro, spingendo da una parte l’acceleratore della alfabetizzazione digitale a tutti i livelli, zone rurali comprese, ma dall’altro dovendo fare i conti con gli effetti, spesso indesiderati, connessi con questa scelta tecnologica.

Da qua i messaggi di questi giorni sui media cinesi, ripresi poi in occidente: un invito alla popolazione affinchè eviti di farsi venire totalmente fagogitata nella “vita parallela” che il mondo tecnologico può creare, usando le tecnologie come una sorta di potente medicina, che però va presa con moderazione perchè crea pericolose assuefazioni.

Quanto sta accadendo qua in Cina dovrebbe farci riflettere su molte delle teorie che ruotano attorno a quello che viene definito Second Life, sui suoi vantaggi, suoi suoi limiti e rischi sociali.

L’invito cinese sulla questione e del quale dovremmo farne tesoro anche noi, estrapolabile dalla loro saggezza millenaria, è il seguente:

“ricordiamoci che siamo fatti di cellule non di bit. Il ritmo della nostra vita dovrà pertanto essere scandito sempre e soltanto dalla nostra parte biologica. Altrementi si rischia il Game-Over!”

lunedì 18 dicembre 2006

Mario Tschang: primo italiano insignito del Premio Magnolia dalla Città di Shanghai



La gratitudine Cinese è proverbiale, mai casuale, sempre connessa a contributi e relazioni reali e spesso profonde. Da queste parti si chiama Guanxi (Amicizia).
La città di Shanghai, la prima volta per un italiano, ha ritenuto di accordare questo onore del Guanxi da parte della città a Mario Tschang, presidente della Agenzia per la Cina che Yi Bu Yi Bu è stato l'arteficie della ideazione / creazione, dal nulla, del Palazzo Lombardia a Pudong- Shanghai.

A Mario Tshang è stato infatti assegnato il Premio Magnolia, dopo che su 40.000 aziende straniere in Cina, sono stati selezionati 100 potenziali vincitori; di questi solo 10 sono stati insigniti del prestigioso Magnolia Silver Award.

Tra questi 10, per la prima volta, vi è un cittadino italiano.
Il Premio Magnolia è assegnato ogni anno a stranieri domiciliati a Shanghai che si sono distinti per aver contribuito notevolmente allo sviluppo economico, sociale e culturale della città, per aver concorso alla costituzione di rapporti di amicizia con paesi stranieri o che hanno partecipato all’implementazione di progetti pubblici a Shanghai e avanzato iniziative costruttive per lo sviluppo della città.
Complimenti Mario!!!

venerdì 20 ottobre 2006

About Yibu Yibu


Alberto Fattori (Yuan)
Shanghai (Cina)

->Cinese (Yuan) da parte di moglie

->Managing Director Qiao LAB - Shanghai High - Tech & Business Incubator (China)

->Presidente Consorzio Italian Center (China)

e quasi tutti i posts sono regolarmente pubblicati su Affari Italiani nella rubrica "un tè dalla Cina" o come editorialista sui temi che riguardano la Cina o l'Italia "vista" dalla Cina....




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