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lunedì 1 febbraio 2010

Avatar ma quale censura!! Code ai cinema 3D

Più i giorni passano, più appare evidente che le parole hanno stanno perdendo il loro senso.

I giornali, i blog occidentali e chi più ne ha ne ha messo, hanno per l'ennesima volta parlato di "censura" cinese su un film, Avatar, che è bello che trasmesso senza filtri, tanto che ci sono code ai cinema per vederlo.

Questo continuo gridare "al lupo al lupo" a qualsiasi azione fatta dalla Cina, senza volere mai comprendere il contesto in cui i fatti avvengono, è qualcosa di sgradevole, perchè sono automatismi legati a pregiudizi e valutazioni totalmente errate legate ad un retropensiero che vorrebbe che la Cina fosse e ragionasse come l'America o l'Italia.

Nulla di più sbagliato. La Cina, come molti paesi al mondo, non sono come noi e non hanno una storia come la nostra ma hanno la loro che va ugualmente capita e rispettata.e hanno il diritto di "costruirsela" come è stato concesso a noi nei secoli (spesso anche bui)  I valori fondanti oggi sono diversi, così come i principi sociali che muovono i singoli  (lasciamo da parte la politica). 

La presunta centralità e superiorità del pensiero occidentale è qualcosa che se estremizzato, rischia di creare più danni che benefici e vanificare molte delle positività esistenti. Con tutte le dovute cautele, pensare di colonizzare / normalizzare gli altri alle nostre convinzioni, appare qualcosa di poco attuale, poco futuribile se non pericoloso.

In giorni delicati come questi, dove si è tornato a parlare di armi ed equilibrio mondiale, eviterei di usare parole a "sproposito", per non vedere reazioni risentite, figlie di questo indotto stato di tensione del tutto fuori luogo, di chi non accetta di sentirsi "dare lezioni tutti i giorni".

Avatar' fans face long queue
MOVIE fans once again formed a long queue in front of Peace Cinema on Saturday night for the 3D sci-fi blockbuster "Avatar" as the cinema on Friday started ticket sales for February.

The cinema said it was only selling tickets three days in advance of screenings, according to Wang Bozheng, manager of Peace Cinema.

Wang said about 70 to 80 percent of the tickets for the first three days of February had already been sold.

"There are too many people rushing for tickets for February, so we decided to reintroduce the restrictions and ensure everyone has an opportunity," he said.

Most people were booking for weekends or on Tuesday, when the cinema has a half-price offer.

Wang said the city's only commercial Imax cinema would also add a daily 8:40am screening of "Avatar" with a 50 percent discount. This increases its daily showings to six.

"Many students are on winter holidays and we'd like to add the screening with a lower price," he added.

Advance ticket sales start at 8am and end at 11pm.

Huang Lei joined the queue at 10pm Saturday along with more than 100 others.

Huang said he had brought instant noodles, bottles of hot water and wore warm clothes to fend off the cold weather.

"It might take me more than five hours to get the ticket, but it's definitely worth the wait." (Shanghai Daily)

venerdì 29 gennaio 2010

Le "NON" notizie sulla Cina

In Italia spesso arrivano NON notizie alcune volte incredibili.

L'ultimo caso riguarda il film AVATAR.

Prima si grida alla Censura ("La Cina censura Avatar - Corriere"), quando censura non c'è e poi si lancia la notizia ("In Cina è Avatar-mania, così anche le montagne cambiano nome - Adnkronos") per rafforzare l'idea che sia oggetto di una sorta di reazione, ribellione o altro.

Tutto falso. Per prima cosa non c'è stato nessuna cambio di nome (Vedi sotto) che oltretutto piaceva solo a circa 5.000 persone su 54.000 di un sondaggio fatto online.

E poi perchè è difficile che i Cinesi si immedesimino nella storia di Avatar, solo perchè "avrebbero visto nel film pericolosi riferimenti alla situazione delle minoranze etniche della Cina, come i tibetani e gli uighuri".

La stragrande maggioranza della popolazione non può riconoscersi come minoranza "sotto attacco" ( i cinesi di etnia han sono la maggioranza), ne tanto meno per quanto riguarda la questione delle rilocazioni famigliari che viene citata negli articoli.

Ovviamente per le famiglie che per generazioni hanno abitato in quelle case, è qualcosa difficile da accettare, ma le avete mai viste le case che gli occidentali si ostinano a "difendere" e il tenore di vita di quelle famiglie?

Premesso che nessuno viene lasciato in mezzo ad una strada (gli articoli lasciano invece tendere questo), la rilocazione prevede sempre l'alternativa o di una casa di nuova costruzione od una compensazione economica per andare ad abitare dove si desidera.

Sottolineando che il diritto cinese non prevede la proprietà come da noi "eterna" ma come nel diritto anglosassone, un diritto d'uso (anche cedibile) per un certo quantitativo d'anni, è evidente che questa pratica da queste parti non appaia così terribile come lo può essere ai nostri occhi, data la nostra idea di inviolabilità ed intoccabilità della proprietà privata.

Non deve quindi stupire se la stragrande maggioranza delle popolazione veda positivamente tutto ciò e non come la "volontà del Governo, cattivo ed ingiusto".

In un paese che sta continuando a cambiare e crescere alla velocità della luce è ovvio che siano stati modificati radicalmente anche gli assetti urbanistici. Ai nostri occhi, abiutuati ad "un lento mutare", questi cambiamenti, appaiono forzosi, eccessivi.

Ma mentre da noi ormai, tranne il nuovo Pirellone, si aumenta di fatto di uno o due piani alla volta, qua si passa regolarmente da case a due piani a grattacieli, il tutto in un paio di anni.

Magari Celentano potrà non essere d'accordo, ma tutto ciò fa parte dell'urbanizzazione che fece la fortuna dell'occidente e anche la nostra, che ora fa parte del piano di sviluppo della Cina del presente e del futuro.

Solo che visti i numeri della popolazione (ricordo 1 miliardo e 300 milioni) per arrivare ad una urbanizzazione del 60% (ora sono solo attorno al 40%), devono costruire in verticale come nessuno al mondo.

Tornando ad Avatar e alle NON notizie connesse, forse sarebbe meglio che i giornalisti dei principali quotidiani italiani non continuassero, in maniera "subbliminare", a cercare di "mettere nelle notizie" ciò che è un proprio pensiero o peggio una richiesta del proprio direttore per così continuare a confermare i vecchi e triti retropensieri sulla Cina ( e i Cinesi).


Se si fossero limitati a considerare il film come una riproposizione in chiave moderna dell'epopea del West americano, viste anche le sembianze degli stessi Na' vi, avrebbero evitato di attribuirgli poteri che oggettivamente non ha..


Ovviamente esaltare, stupire, fa parte del Marketing, dove gli americani sono maestri, ma chi fa marketing sa come spesso il messaggio e la realtà sono spesso due cose ben diverse.

Quindi che le notizie sulla Cina relative ad Avatar facciano più parte di una operazione di Marketing di qualche professionista dell'Informazione occidentale, non può che lasciare un poco sconcertati. 

Così come il prevedibile commento di qualcuno che leggerà questo intervento e penserà che io stesso faccia parte del Marketing governativo cinese ;)
Forse sono un contro Avatar?. Chissà!!



Officials deny renaming mountain after 'Avatar'


AUTHORITIES of the tourist city of Zhangjiajie in south China's Hunan Province, denied yesterday they had renamed a mountain after an alien habitat from sci-fi movie "Avatar."


The denial came after fierce backlash from Chinese Internet users who accused officials of being money-oriented and blindly worshipping Western culture. 

The anger was sparked by reports that Zhangjiajie had changed the name of "South Sky Pillar," a mountain in the city's Yuanjiajie scenic spot, into Hallelujah Mountain.

"We just put a poster of two pictures comparing 'South Sky Pillar' with 'Hallelujah Mountain' on the mountain to show people evidence that the Avatar mountain originated here. It is a source of pride to Zhangjiajie," said Ding Yunyong, head of the city's tourism department.

In an on-line survey by popular portal Sina.com, 54,619 respondents condemned the renaming while only 5,897 supported it. 

Even a survey held by Hunan portal, Rednet.cn, showed disapproval, with 71 percent voting against it and only 21 percent showing approval. 

"The incident killed my feeling for Zhangjiajie. They disgraced Chinese culture. They are full of money, but I would never take any there," said a comment posted by "Gudasao."

"It is a good idea to borrow the fame of 'Avatar,' but renaming should be cautious," said Yang Guangrong, head of the provincial tourism department.

"We only added a way to call the mountain. The previous name is not abolished," said Song Zhiguang, director of the administration committee of Yuanjiajie scenic spot.

A Hollywood photographer came to Zhangjiajie in 2008 and took pictures that inspired artists who designed the settings of Avatar, Song said.

Zhangjiajie was a poor area before tourism boosted the local economy.

"South Sky Pillar is an obscure scenic spot anyway. The fame of 'Avatar' will certainly promote its value," villager Guan Zedong said.

Deng Daoli, who works with a local tourism company, said, "I would like to talk to Director James Cameron and his team in China to arrange 'Avatar'-brand tourism here."

"Avatar" has sold US$1.8 billion in tickets worldwide, the biggest international box office ever. It has also become China's biggest-ever movie by making around US$80 million on the Chinese mainland. (Shanghai Daily)

domenica 24 gennaio 2010

Avatar: ma quale censura!!


Proprio vero, tutto quello che riguarda la Cina diventa subito rilevante, soprattutto se può dimostrare le trite e ritrite convinzioni.

Il film Avatar è tra queste. Il fatto che dal 22 gennaio la maggior parte dei cinema cinesi faranno posto ad altri film cinesi ha scatenato le folle occidentali nel solito "dagli alla censura!".

In questo caso nulla di più falso, in quanto il film non è sparito, ma sarà proiettato nelle sale 3D (non è un film che fa del 3D il suo valore?) e poi comunque è comprabile ad ogni angolo di strada a soli 50 centesimi senza alcuna limitazione.

Avatar è solo l'ultimo degli atti della guerra commerciale in atto tra Hollywood e Chinawood, dove i cinesi hanno da tempo ridotto il numero di film americani proiettabili annualmente, per favorire la propria produzione interna.

Qualcosa che è stato tema a livello di WTO dove gli americani hanno chiesto di sanzionare la Cina per questo comportamento scorretto sul piano commerciale, badate bene commerciale, non altro.

Quindi la riduzione dei tempi in sala di Avatar, rientra tra le azioni arcinote del Governo Cinese che non intende farsi invadere da pellicole americane, qualcosa che oltretutto è stato fatto anche in Italia nel periodo natalizio, dove Avatar è stato escluso, a vantaggio dei Cine Panettoni nostrani.

Propri strano il mondo. Lo si fa in Italia, è solo una questione commerciale. Lo fa la Cina ed subito un fatto di censura.