lunedì 9 settembre 2013

Firmato accordo con secondo gruppo agroalimentare cinese per la distribuzione di prodotti Made in Italy in Cina

Dall'accordo in esclusiva tra le società cinesi Taste of Italy (Qiao Lab Group) e la Shanghai Haibo Group, società governativa logistico / distributiva del gruppo Bright Food, il secondo gruppo agroalimentare cinese, nasce Taste of Italy Alliance Buying Team.

Taste of Italy Alliance Buying Team è nella sostanza una piattaforma di acquisto (Buying platform) basata in Cina, un team misto tra le due società che ha come missione quella di selezionare le migliori eccellenze del Made in Italy agroalimentare per poterle distribuite sia sulla rete dei negozi del gruppo Bright (oltre 3.300 punti vendita) che nei supermercati ed e-commerce partner del progetto.

Le aziende italiane selezionate potranno così, da un lato disporre di un sistema logistico / distributivo dedicato di alto profilo su cui contare direttamente in Cina e contemporaneamente, accedere al programma di screening e promozione Alliance che in sinergia con i diversi punti vendita, possa supportarne i brand e i prodotti sul mercato e favorirne così la vendita.

Tre le fasi che caratterizzano il programma Taste of Italy Alliance Buying Team:

1) pre-selezione (accreditamento):
sulla base delle indicazioni e richieste emerse negli incontri programmatici con i canali distributivi e vendita partner del progetto, vengono selezionate le aziende che rispondono ai requisiti ritenuti vincolanti per poter essere inseriti nel catalogo Alliance.

2) test mercato (market screening):
le aziende che avranno superato la pre-selezione, saranno coinvolte in un primo test di mercato da effettuarsi in una selezione di punti vendita, così da poter verificare la risposta dei consumatori cinesi, raccogliere le indicazioni utili e valutare i punti di forza e/o gli eventuali interventi necessari sul prodotto / packaging.

3) distribuzione
Successivamente al test di mercato e sulla base delle valutazioni e richieste raccolte dai diversi canali e punti vendita, verrà concordata con il singolo produttore la strategia distributiva in termini di quantità che sarà acquistata da Taste of Italy Alliance Buying Team, le modalità operativa utilizzate, le condizioni finanziarie, pagamenti e tutti i dettagli logistici e contrattuali connessi.

Parecchie poi le novità in merito alle azioni sul mercato cinese che saranno sviluppate potendo fare leva sulle competenze, le infrastrutture logistiche e tecnologiche di cui dispongono i due partner cinesi, in un approccio combinato multicanale che possa favorire un sempre maggiore contatto tra i prodotti Made in Italy e il consumatore cinese, sia nei negozi reali che negli ambienti digitali, e-commerce e social.

Fondamentale sarà anche la sinergia tra le aziende italiane e l'Alliance Buying team, per così poter cooperare assieme nel trasferire il valore dei prodotti e delle aziende selezionate, sia nella fase commerciale che in quella promozionale e poter lavorare congiuntamente sulla definizione e preparazione dei packaging ed etichette più adatti al mercato, in una "costruzione prodotto" che è uno degli elementi caratterizzanti il progetto Taste of Italy Alliance.

Un gioco di squadra per aiutare concretamente le aziende del Made in Italy a competere direttamente sul mercato cinese, supportate e sostenute da partner cinesi affidabili e di alto livello, tagliando tutti i costi di infrastruttura e gestione operativa, in una azione di creazione e riconoscibilità del brand / prodotto da parte del mercato per così favorirne la crescita della domanda e quindi la vendita.

Le aziende interessate ad aderire al progetto Taste of Italy Alliance Buying Team possono farlo scrivendo al seguente indirizzo email: alliance@tasteitaly.biz.

Maggiori informazioni sul programma Taste of Italy Alliance si possono trovare all'indirizzo: http://tasteitaly.biz/alliance

giovedì 16 maggio 2013

Come i tablets vengono utilizzati in Asia?



Da una ricerca IDG era emerso di recente come in Africa solo il 55% degli utenti possedesse un Tablet, comparato con una media mondiale del 71%.

Ma il vero dato interessante era il livello reale di utilizzo dove emergeva come ben l'80% degli utenti africani ne facesse un uso quotidiano, un livello decisamente superiore al 61% registrato a livello glabale. E come si comportano gli utenti asiatici?.

Di seguito la ricerca IDG che cerca di mettere a fuoco la dinamica del pianeta Asia.

sabato 5 gennaio 2013

E se China Mobile "spegne" Tencent? (Telco vs. OTT)

qq_mobile

Grande tensione in queste ore tra China Mobile e Tencent che viene accusata dall'operatore mobile cinese di non ripagare adeguatamente il traffico che utilizza con il proprio QQ, o meglio, di ottenere solo briciole dal leader dei social cinese, considerando che secondo l'operatore mobile, ben il 40% del ricavo generato da QQ sarebbe legato proprio al traffico generato.

Situazione che potrebbe diventare esplosiva se le due parti non trovano un accordo rapidamente, visto che China Mobile ritiene non produttiva e più sostenibile una situazione come quella attuale, dove l'operatore telco riceve solo 5 Yuan (0,61 €) ogni 20 MB di traffico.

Le proposte sul tavolo sono da "far tremare i polsi" per quanto riguarda Tencent: o il leader del mercato social (con quasi un miliardo di account attivati) "riduce" il proprio traffico generato sull'operatore mobile o l'operatore intenderà rivedere le quote di revenue share sul fatturato che Tencent sta generando utilizzando le linee di China Mobile.

Quale "stimolo" ad un accordo, l'operatore mobile ha fatto sapere che in assenza di alcun accordo, Tencent rischia lo spegnimento da parte di China Mobile, cosa che equivarrebbe ad una catastrofe inimmaginabile.

A questo punto frenetiche le trattative per arrivare ad evitare lo spegnimento di QQ ma anche la consapevolezza che quanto verrà deciso per Tencent, inevitabilmente sarà l'esempio e la traccia per simili trattative con gli altri operatori OTT cinesi.

E a livello globale, un punto a favore di chi anche in Europa si auspica una rivisitazioni nei rapporti tra operatori telco e OTT sulla gestione dei guadagni futuri. Situazione ancora tutta in divenire e c'è da star certi, con prevedibili ripercussioni a livello globale.