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sabato 6 marzo 2010

"Grande Sala Virtuale" protagonista ai lavori del Parlamento Cinese

Virtuale e reale si sono dai appuntamento nella Grande Sala del Popolo di Beijing, infatti contemporaneamente alla sessione ufficiale formale se ne svolgeva un'altra in quella battezzata la "Grande Sala virtuale".

Un'altra tappa del processo di modernizzazione in corso nel paese, tanto che addirittura nel 2009, Zhang Xiaoli, un noto blogger conosciuto con il soprannome di "Old Bull," è stato eletto al Congresso popolare municipale di Luoyan nel centro Provincia di Henan.

"Molte delle opinioni on-line sono lungimiranti e con i piedi per terra", ha detto Wang Min, decano del Dipartimento della gestione amministrativa, Hunan Normal University, "Internet è una nuova piattaforma, facilmente accessibile che può  rendere più dirette le comunicazioni tra governo nazionale, le persone e i funzionari locali.

"La rete può essere strumento con il quale  svolgere un ruolo positivo nella supervisione del governo e anche combattere la corruzione esistente nel paese."

A conferma dello sforzo in corso esistente, dal 2007 molti legislatori e consulenti politici nello Shaanxi hanno aperto micro-blogs con lo scopo di raccogliere idee e proposte on-line, sollecitando i pareri direttamente dai navigatori.

Così' come di rilievo sia il fatto che dallo scorso anno ben 114 giudici nella provincia dello Shaanxi abbiano trasmesso le prove connesse ai propri casi e pubblicato le proprie sentenze direttamente sui loro siti ufficiali, cercando comunque di tutelare la privacy dei protagonisti o dei segreti commerciali connessi, così come le cause che coinvolgevano minori.

Shi Ying, vice presidente dello Shaanxi Accademia delle Scienze Sociali, ha però avvertito della tendenza di alcuni cittadini della rete di voler attraversare la linea di tutela della privacy e dei diritti personali, "in nome della vigilanza".

"E' sicuramente una cosa positiva che la società virtuale e il mondo reale si fondono. Dovremmo essere pronti per i buoni risultati ma anche alle problematiche connesse."

Mo Jihong, ricercatore dell'Istituto di legge in Accademia Cinese delle Scienze Sociali (CASS), ha affermato come, "Internet senza dubbio sia un mezzo con il quale avvicinare le persone alle problematiche reali, andando oltre i confini della vita quotidiana. In Cina potrà anche aiutare a promuovere il senso civile nel paese, molto importante per la modernizzazione politica e sociale del Paese ".

A questo va aggiunto come i governi e i dipartimenti di polizia siano sempre più consapevoli del crescente peso della opinione pubblica online.

In questa direzione quindi gli sforzi compiuti per migliorare le comunicazioni con i cittadini della rete, in un percorso che è solo ai suoi inizi.

Tornando quindi alla "Grande sale" virtuale di questi giorni, gli utenti di Internet di tutto il Paese hanno quindi potuto esprimere pareri su varie questioni dalla corruzione, alla riforma degli ospedali pubblici.

Sullo schema di lavoro adottato anche a livello dell'NPC, si sono poi creati diversi sotto-forum per le diverse province e minoranze presenti all'NPC.

Ma quali sono i problemi più sentiti arrivati dalla rete cinese?

Prezzi delle abitazioni, il crescente divario di ricchezza, la riforma medica e istruzione, così come la richiesta dell' adeguamento del salario degli insegnanti delle scuole in villaggi remoti quale segno e supporto per poter ridurre le distanze tra aree urbane e rurali, prima di tutto sul piano dei "know - how".

Insomma l'inizio di un percorso di dialogo che continuerà durante tutte queste giornate della sessione del Parlamento cinese.

Notizie dal parlamento cinese .... e dintorni...

"La Cina si oppone a politicizzare le questioni monetarie" dichiarazione alla conferenza stampa del Governatore della banca centrale Zhou Xiaochuan in risposta ad una domanda circa l'accusa che la Cina manipola tasso di cambio dello yuan.

Giornalisti al lavoro durante la sessione di apertura del Parlamento Cinese...
BBC al lavoro
Giornalisti al lavoro ... per scrivere i pezzi ...

Scambio di opinioni e ... dettatura del pezzo ...


Riprese nella Grande sala


Interviste volanti ai deputati in arrivo (il deputato è Tan Jing)

Muro di fotografi per l'inizio dei lavori

Conferenza Stampa dei diversi leaders al termine delle diverse sessioni di lavoro

Zhang Ping il Presidente del NDRC ( National Development and reform Commission) Xie Xuren, Ministro delle Finaze, Chen Deming, Ministro del Commercio e Zhou Xiaochuan, Governatore della Bank of China

giovedì 4 marzo 2010

Tutto pronto per l'inizio dei lavori dell'NPC ( Parlamento Cinese)

Sono iniziati i lavori di preparazione per la sessione annuale dell'NPC Cinese e dell'National People's Congress (NPC)  che si apre domani.

In questa fase di preparazione si sta stabilendo l'agenda dei prossimi lavori così come gli emendamenti che saranno proposti dai diversi gruppi di delegati che sono arrivati da tutta la Cina.

Vediamo allora di riassumere alcune di questi Key Points in discussione da domani. 

Il primo è l'emendamento contenente le modifiche sulla legge elettorale per "espandere la democrazia nel paese e permettere a tutti di salvaguardare i propri diritti".

Questo emendamento intende in primis bilanciare o meglio aggiornare, il criterio di rappresentanza ora vigente a partire dal 1953. In sostanza verrà garantita la parità dei diritti elettorali per le popolazioni urbane e rurali.
Sarà un passaggio importante, soprattutto perchè cadranno le "differenze" fino ad ora esistenti anche relativamente i gruppi etnici, minoranze ed aree autonome, che di fatto saranno d'ora in poi TUTTI UGUALI.

Nella sostanza cadrà il rapporto "4 ad 1" vigente per le aree rurali adottato dal 1995 che aveva modificato il precedente "8 ad 1" adottato prima del 1995.
Un criterio che teneva conto del fatto che le aree rurali rappresentavano il 90% della popolazione nel 1949. 

Ora la situazione è profondamente mutata con un rapporto nell'ordine del 54,7 % per la popolazione rurale e 45,7% per quella urbana.

Quindi i tempi sono maturi per procedere al livellamento tra i diritti di voto, un atto "storico" ed evidenza dei profondi cambiamenti avvenuti nel paese in questi decenni.

Ma questo sarà solo il primo passo verso quello che Li Zhaoxing, il portavoce della terza sessione del 11° NPC ha dichiarato essere la necessità di creare un più completo sistema elettorale che possa essere adottato nel prossimo futuro nel paese.
Di certo è che entro la fine di quest'anno sarà definito il "sistema giuridico socialista con caratteristiche cinesi", la base sulla quale poi introdurre le successive modifiche per l'attuazione di un sistema democratico adatto ai tempi ed alle sfide future del paese.

Affermazioni che a noi appaiono spesso "incomprensibili", perchè lontane dalle nostre evidenze di un percorso verso la Democrazia, che anche da noi ha avuto sue tappe intermedie,

Non dimentichiamoci che da noi si arrivò al suffragio universale solo nel 1946 e per secoli  la democrazia nei paesi occidentali era solo diritto per certe "caste" di popolazione così come  l'estensione del voto alle donne, in Usa arrivò solo nel 1918 (mentre in Italia sempre nel 1946!),  visto che prima era una cosa sola per uomini.

Anche la Cina sta ora attraversando le proprie tappe di sviluppo e lo sta facendo "programmandole", affinchè rispondano alle esigenze di uno sviluppo che deve necessariamente essere "controllato" o quanto meno guidato, viste le dimensioni delle variabili in gioco nel paese.

Per cui non stupisce il secondo punto fondamentale di questa sessione annuale dell'NPC: sostegno delle minoranze etniche, una richiesta giunta dai parlamentari delle minoranze etniche della provincia di Qinghai.

La motivazione è ancora una volta legata a due parametri per i cinesi sempre molto importanti: numero e benessere.

Negli anni del boom che ha di fatto interessato la parte ad est del paese, si è assistito ad una sostanziale stagnazione di quella ad Ovest, sia sul piano economico che di crescita della popolazione.

Ora i parlamentari di queste minoranze etniche chiedono che la prossima sessione del Parlamento cinese, possa sostenere lo sviluppo delle diverse etnie attraverso aiuti che sostengano le imprese localmente e quindi la propria identità locale.

Per quanto il governo abbia da sempre cercato di sostenere lo sviluppo di queste aree investendo circa 2.5 Miliardi di Yuan per la costruzione di strade, impianti elettrici, telefonici ed idrici, per Qiao Zhengxiao, un altro parlamentare proveniente da Qinghai, non sono stati sufficienti.

In particolare i deputati delle etnie con meno di 100.000 individui, si lamentano che il governo abbia favorito gli interventi in Tibet ed ad altre etnie numericamente decisamente superiori.

Per cui ora si aspettano che l'attenzione per i gruppi più piccoli cresca, in particolare per salvaguardare le culture e i dialetti connessi ed evitarne così una prevedibile estinzione.

Un altro dei punti che sarà al centro delle sessioni del parlamento cinese è lo sviluppo economico per battere la crisi finanziaria, basato in particolare sulla crescita del mercato interno, quale trascinamento alla crescita del paese nei prossimi anni e ridurre la tensione che potrebbe esserci se il paese continua a rimanere di fatto legato a filo doppio alle proprie esportazioni.
Ambiente e azioni contro il cambiamento climatico, budget militari (che sarà aumentato del 7.5% a 532 Miliardi di Yuan), modello di sviluppo e trasformazione dello stile di vita nel paese, la legge sui segreti di stato, stretta adozione delle regolamentazioni WTO negli scambi commerciali. i rapporti con Taiwan per il prossimo futuro.

Questa in sintesi l'agenda di quello che è l'appuntamento dell'anno, paragonabile al nostro per quanto riguarda la Finanziaria, il momento che getta le basi dell'anno a venire e mette i paletti delle operatività che poi dovranno guidare il governo nel suo Day by Day.

Un metodo ed un approccio pragmatico, apparentemente semplicistico, ma che sta dimostrandosi molto efficace e con il quale è possibile che un paese da 1,3 Miliardi di persone non perdano mai la bussola del proprio sviluppo.

mercoledì 4 marzo 2009

La risposte cinese alla crisi 900 Miliardi di dollari e “Responsabilità Sociale”

Marzo è il mese dell’anno più importante per la politica cinese.

Tradizionalmente in questo periodo si tiene infatti il congresso del NPC, l’Assemblea del Popolo cinese.

Con la presenza plenaria di tutti gli eletti provenienti da tutte le province del paese e dove sono rappresentate tutte le minoranze etniche che compongono la Cina, è il momento della riflessione comune e della definizione delle linee guida da seguire.

In pratica si gettano le basi per il futuro del paese, sia per quanto riguarda le scelte economiche e soprattutto per quanto riguarda quelle legislative.

E’ infatti il momento dove le proposte vengono inoltrate dai diversi delegati, provenienti da tutto il paese ed è il momento di ratifica delle misure legislative discusse durante tutto l’anno.

Ma è anche l’occasione per sondare dove la Cina intende andare e quali saranno realmente le intenzioni e le “parole chiave” per il prossimo futuro.

Quest’anno queste sembrano essere: “Responsabilità Sociale”.

Infatti, di fronte all’avanzare della crisi finanziaria mondiale, sembra che la risposta concreta del paese, oltre ad un’iniezione ingente di capitali a supporto dell’economia (oltre 900 Miliardi di dollari), sia anche il richiamo ad una concreta mutualità tra pubblico e privato.

L’obbiettivo è il mantenimento di una stabilità sociale, in grado di far fronte alle onde della crisi.

Va pertanto in questa direzione, il richiamo ad un senso profondo di responsabilità individuale e professionale, sintetizzato nel “è arrivato per ciascuno, il momento di fare la propria parte”.

Un ruolo determinante per vincere questa crisi, sembrano avercelo gli imprenditori cinesi, ai quali è stato chiesto dal Governo Cinese di non licenziare e come detto da Jia Qinglin, Presidente del CPPCC nel suo intervento di apertura, “devono prendersi sulle proprie spalle la propria parte di responsabilità sociale”.

Quindi le fondamenta per il rilancio del paese, passano dai singoli posti di lavoro, dove è l’imprenditore che deve dare l’esempio e cercare di salvaguardare il proprio rapporto con i lavoratori ed evitare di penalizzarli in qualsiasi modo ( per esempio tagliando stipendi o licenziando).

L’equilibrio sul posto di lavoro, rappresenta quindi la ricetta per rispondere alla crisi e cercare di tamponare un flusso che ha portato ad avere oltre 20 milioni di disoccupati in pochi mesi.

E’ una sorta di “richiamo alle armi” della classe imprenditoriale cinese, quella che più di altri ha beneficiato dei successi economici del paese e che ora deve prendersi la responsabilità di non abbandonare gli altri al proprio destino, ma al contrario avere la capacità di guidare i propri lavoratori e le proprie imprese, verso un nuovo futuro armonico, come enfatizzato da queste parti.

Ma un altro settore della società sembra preoccupare non poco il governo cinese: i milioni di neo laureati.

Quest’autentica marea umana, ora rischia di rimanere senza alcuno sbocco occupazionale, dopo gli ingenti sacrifici sia economici che di studio.

La ricetta cinese in questo caso è sintetizzabile in tre opzioni pratiche: per chi può, l’invito a prolungare i propri studi, magari con un master o altre specializzazioni, altrimenti mettersi in proprio potendo ricevere così le sovvenzioni statali per creare microimprese o mettere a disposizione la propria preparazione nelle zone occidentali del paese, dove le loro competenze risultano fondamentali per aiutare lo sviluppo delle aree più povere del paese.

Da ciò, il richiamo lanciato dai vertici cinesi ad aiutarsi reciprocamente per condividere, testuale, “i beni e i guai”.

Parole sconosciute in occidente che fanno comprendere come la Cina si stia preparando ad affrontare la crisi partendo dalle fondamenta stesse della propria società, pronta a riscrivere se necessario, la propria storia futura.

Questo periodo dell’anno è anche il momento per le decisioni più importanti, come per esempio per quanto riguarda le spese militari: è stato comunicato che aumenteranno nel 2009 del 14.9% arrivando a 70 Miliardi di dollari, rappresentando così l’1,8% del PIL del paese.

Va però sottolineato che oltre far parte della sostanziale modernizzazione in corso dell’intero apparato militare cinese, in Cina, non esiste Protezione Civile. Per cui, visto che questa attività è totalmente a carico dell’esercito, come dimostrato dal recente terremoto nello Sichuan, molte di queste spese sono destinate anche a quest’area.

Comunque, a margine di questa prima giornata, dove si sono viste le sempre folckloristiche tenute dei diversi delegati delle diverse minoranze etniche del paese, una prima “sorpresa” la sia è avuta nella fotografia “ufficiale” che raffigura tutti i leaders del governo cinese.

Ad essere originale è la posa, decisamente “dinamica”, ben diversa dalle fotografie statiche che normalmente raffigurano i leader, anche occidentali, nelle foto ufficiali.

Il “passo” che più o meno tutti i leaders sembrano fare nella fotografia, sembra essere anche una sorta di messaggio, come dire che solo con l’azione si può uscire dalla attuale difficile situazione.

Ma questa immagine svela anche un ulteriore “segnale politico” importante, indicando in maniera sempre più netta chi potrebbe rappresentare la futura leadership del paese.

Infatti, proprio dietro al presidente Hu Jintao, appaiono i due possibili successori: Xi Jinping e Li Keqiang.

Un’immagine che oltre al citato dinamismo, sembra quindi esprimere anche il senso di una continuità, un messaggio che intende rasserenare il paese, in momenti difficili come quelli odierni.

Per cui il richiamo ad un’unità del paese e crescente solidarietà interna, intende fornire lo spunto per una mutua comparazione che sposti ricchezza dalle grandi città alle campagna, bisognose più di prima, di poter beneficiare della portentosa crescita economica di cui hanno tratto beneficio soprattutto le grandi metropoli del paese.

Quindi anche la Cina dimostra che la via per cercare di uscire dalla crisi finanziaria di questi giorni, passa attraverso l’aiuto e il supporto concreto delle classi più deboli del paese, ridistribuendo in maniera più equa le ricchezze disponibili.

giovedì 15 marzo 2007

China 2007: Quante Sfide. Italia 2007: quante sciocchezze!


Lunedì a Beijing si è aperta la sessione annuale del parlamento Cinese, il principale momento politico cinese che si svolge tradizionalmente in marzo.

Il sistema politico cinese è caratterizzato da queste due settimane, totalmente dedicate allo stabilire collegialmente le future linee guida sulle principali questioni nazionali.

In questo periodo veramente speciale della vita politica cinese, su qualsiasi tema è oggettivamente possibile fare qualsiasi proposta all’attenzione della Assemblea generale.

La caratteristica di questo “sistema” è che dopo queste due settimane di analisi e pianificazione collegiale, il resto dell’anno è dedicato ad applicare le decisioni prese.

Il funzionamento di questo sistema politico, nella sua apparenza statico, risulta essere stato in Cina, negli ultimi decenni molto efficiente.

In fatti una volta l’anno si discute dei macro problemi con l’obbligo di arrivare ad una decisione entro la fine della sessione stessa, le due settimane appunto.

Quindi i cinesi così facendo, finiscono realmente per prendere le decisioni importanti.

Suggerisco a chi legge di lasciare da parte la scontata osservazione sulla reale situazione presente in Cina, visto che parallelamente negli stessi anni il nostro sistema, sta facendo di tutto per non prendere ALCUNA decisione .

Quindi da noi, paradossalmente finiamo per impegnare le migliori risorse e incredibili sforzi in discussioni spesso minori (penso alla questione dei Dico) e nel contempo continuare a rimandare le decisioni veramente strategiche e di maggiore impatto reale (penso alla situazione Alitalia e Telecom ad esempio) dove veramente gli interessi nazionali e il benessere delle persone sono in gioco o peggio a rischio.

Di qualunque “tema strategico” in Italia si stia discutendo ora, qua in Cina lunedi, il discorso di apertura del premier Wen Jiabao alla sessione 2007 del al parlamento cinese, è stato totalmente concentrato sulla creazione della “società armonica”.

Immagino i sorrisini di chi sta leggendo!! Molti occidentali infatti a sentire questi termini, da noi ormai desueti, cominciano a fare le facce più strane.

Ma lunedì, il discorso fatto dal Premier cinese fin dalle sue premesse è stato terribilmente serio e concreto: candidamente ha affermato che è stato un successo portare 200 milioni di cinesi furori dalla povertà nel passato decennio. Adesso è prioritario proseguire nel cammino, estendendo tutto ciò anche a chi rimane ancora oggi in una condizione prossima all’indigenza.

Allora il termine "Società Armonica" diventa chiaro. Non è uno slogan da professionisti del Marketing e della Comunicazione, ma il chiaro desiderio di trovare in un equilibrio tra le diverse Società che costituiscono l’ossatura della Cina stessa di oggi..

Per capire la cosa, occorre ricordarsi che la Cina è una in termini politici ma in termini sociali è un raggruppamento di popoli tra loro molto diversi.

Definire una “società armonica” per i cinesi intende quindi trovare un bilanciamento tra le varie dinamiche, spesso tra loro in conflitto, proprio delle diverse nature sociali che la compongono.

Ed ecco che nella sessione di apertura del parlamento del paese forse più globale al mondo, il tema sia stato totalmente interno: togliere le frizioni sociali esistenti.

Bene! Questa è stata una lezione di stile di cosa vuole dire analizzare e pianificare le dinamiche di una nazione totalmente ancora in costruzione.

Ma si fa male a pensare che sia un discorso abilmente impostato per saltare / evitare altre priorità ben più gravi.

Per i cinesi questa pirandelliana questione, è veramente una questione fondamentale.

Chi siamo? Dove andiamo?

Perché quello che sta accadendo in China è un tale cambiamento epocale che non solo le città cambiano ma la stessa civiltà cinese sta cambiando alla velocità della luce.

Quindi tutte le certezze di un tempo spariscono e vengono sostituite con un nuovo che però spaventa anche perché così diverso dalle radici culturali originarie.

Quindi basta che un cinese si sposti dalla campagna ad una qualsiasi città cinese che il salto è realmente simile a quello di entrare in un diverso spazio/tempo, una diversa civiltà, spesso totalmente estranea...

Quindi i cinesi stanno cercando di capire come saranno i cinesi del futuro, come loro si stanno trasformando e quindi lasciano fuori temi di carattere economico e finanziario per cercare di trovare una idea comune sul contesto futuro di un popolo che altrimenti rischia di non poter apprezzare fino in fondo l’occasione che la storia sta dando loro.

Quindi sorridiamo un po’ meno sulla “Società Armonica” cinese e cerchiamo di coniare a nostra volta un analogo credibile “motto” per il nostro futuro, visto che ad oggi il motto di quanto sta accadendo in Italia appare più un titolo della commedia all’italiana. “ I soliti (Ig)noti!!”.

E anche se ora siamo una delle prime potenze economiche al mondo, basta vedere il finale del citato film per capire i rischi di questo approccio, a causa delle continue “non scelte” Italiane.

La domanda sorge spontanea: come mai, in Cina, 200 milioni di persone sono uscite dalla povertà e ci ha sorpassato come potenza economica mondiale, mentre un paese come il nostro, la situazione sta lentamente ma inesorabilmente peggiorando tanto che il 7% della popolazione italiana è considerabile povera??

Tutto è dovuto alla sola e semplice fortuna o congiunzioni astrali che ha favorito i cinesi o forse da parte nostra occorrerebbe onestamente prendere atto che il nostro sistema, così fatto non è al passo dei tempi presenti e tutto sbagliato, inadatto per quelli futuri??

Quindi date queste premesse mentre la Cina è appena entrata nell’anno del Maiale (d’oro) noi rischiamo di essere entrati, senza nemmeno essercene resi conto, nell’anno delle “Sciocchezze”.