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sabato 30 ottobre 2010

Micropost sul Bunga - Bunga (che fa il giro del mondo anche in 3D da Hong Kong)

意總理涉與未成年少女性交 Primo Ministro Italiano coinvolto in rapporti sessuali con teenager!! (questo è il titolo letterale per i lettori cinesi ... e poi non si dica che certe notizie non fanno il giro del mondo questa è ad Hong - Kong sull'Apple Daily con tanto di ricostruzione 3D (link per i non abbonati))

martedì 19 gennaio 2010

Il fashion cinese avanza ... verso i mercati internazionali!

Le cose stanno cambiando profondamente. Questo sta accadendo anche per quanto riguarda il Fashion. Si sta assistendo infatti ad una "inversione di tendeza" che porterà sempre più Brand cinesi a diventare d'esportazione. http://ping.fm/1ocW7

domenica 10 gennaio 2010

2015: A passeggio sul ponte sul mare più lungo al mondo!


Segnatevi questa data: 2015

Se verrete ad Hong Kong potrete per allora andare a Macao utilizzando il più lungo ponte sul mare al mondo.

Il progetto in numeri: 50 chilometri, di cui 35 sospesi sull’acqua e 5,5 immersi in un tunnel sottomarino.

A forma a Y, il ponte con piloni alti fino a 170 metri, che collegherà Zhuhai, Hong Kong e Macao avrà sei corsie e promette di resistere a uragani e terremoti di magnitudo 8 sulla scala Richter.

Costo dell'opera? 7,6 miliardi di euro. (Questo è il progetto)

Le motivazioni dietro questa meraviglia sono soprattutto gli indubbi vantaggi economici connessi e favorire anche nelle regioni orientali una sempre più importante crescita economica.

Come prevedibile, negative sono state le associazioni ambientaliste per gli effetti che potrebbe avere sugli ecosistemi della zona.

In particolare si punta il dito su alcune specie marine e vegetali, tra queste il raro delfino bianco cinese presente nel Delta del Fiume delle Perle, come citato sul britannico Guardian dal Wwf.

Ma la Cina non è nuova a queste opere, visto che solo a maggio era stato aperto il ponte di Hangzhou Bay di ben 36 chilometri che collega Shanghai e Ningbo, secondo ponte marittimo al mondo dopo quello di Lake Pontchartrain Causeway (38,4 km) che si trova a New Orleans e costruito ben nel 1969.

Il record del ponte più lungo al mondo è però il Bang Na Expressway di Bangkok in Thailandia, con i suoi 54 chilometri.

Nella storia, i ponti hanno da sempre rappresentato occasioni di crescite economiche e sociali.

Non è quindi casuale che proprio in Asia, il continente in effervescente crescita che si stia assistendo al proliferare di questi Mega ponti che letteralmente collegano tra loro nazioni e stati.

Anch'essi sono il simbolo, il segno del futuro che avanza.

E il nostro povero Ponte di Messina?? Anche questo il segno dei tempi!

venerdì 13 marzo 2009

Wen Jiabao: fiducia contro la crisi!!

In occasione della chiusura della sessione annuale del parlamento cinese, è appena terminata la conferenza stampa del Premier Cinese Wen Jiabao.

Una parola chiave è sembrata emergere dalle sue affermazioni: Fiducia!

Per vincere la crisi, bisogna recuperare la fiducia complessiva, a prescindere da quanti finanziamenti i piani di sostegno dispongano, che devono avere proprio nella fiducia la propria “leva”, essendo “più importante dell’oro e dei soldi” ed in grado di dare “il coraggio giusto e la forza di superare le difficoltà”

Alla fiducia, Wen Jiabao aggiunge però anche la parola “opportunità”. 

Per la Cina, la situazione attuale è infatti un’ottima opportunità per consentire un complessivo salto di qualità del paese e nel contempo è l’occasione per lavorare a fondo sulla parte più povera della nazione, fatta ancora di 900 milioni di persone, consolidando nel contempo anche la crescita realizzata negli ultimi 30 anni.

In questa direzione vanno quindi le precisazioni fatte oggi dal Premier cinese per quanto riguarda il pacchetto di stimoli all’economia cinese, dopo le voci e i malintesi dei giorni scorsi, con effetti anche sui corsi azionari delle diverse piazze internazionali, che come ha precisato Wen Jiabao, “ non sono stati completamente compresi”.

La Cina ha infatti annunciato un pacchetto di 4 trilioni di Yuan ( 585 miliardi di dollari) quale stimolo del mercato interno. Di questi, 1,18 trilioni di Yuan, precisa Wen, sono investimenti governativi che saranno usati su quattro direttrici principali: “finanziamenti governativi su larga scala, ristrutturazioni industriali e ricambio generazionale, ricerca scientifica e sicurezza sociale”.

Quindi sono fondi che saranno usati in progetti per Welfare, Innovazione tecnologica, protezione ambientale e nuove infrastrutture.

A questi si aggiungono anche i 600 Miliardi di Yuan di riduzioni fiscali, aumento delle pensioni d’anzianità, aumento retributivo per 12 milioni di insegnanti ed aumento dei sussidi per gli agricoltori. 

Tra le azioni previste con questi fondi, anche la costruzioni di 7,5 milioni di case popolari e una casa migliore ai 2.4 milioni di cinesi che vivono ancora in quelle cha Wen ha definito bidonvilles.


Nei prossimi tre anni, altri 850 Miliardi di Yuan saranno invece usati per migliorare il sistema sanitario, investimenti che precisa Wen, non sono inclusi nel precedente piano di 4 Trilioni di Yuan.

Questo piano di stimoli potrebbe comunque non essere l’ultimo. Il Premier cinese ha infatti confermato l’intenzione del governo di agire con ulteriori fondi se la situazione lo richiedesse.

Spiegando poi quali siano le differenze tra Cina, USA e Europa di fronte alla crisi,Wen ha sottolineato come USA ed Europa siano impegnati su due fronti, quello Internazionale e quello della crisi strutturale interna che sta pesantemente coinvolgendo anche il sistema finanziario e bancario, con i sostanziosi tagli ai finanziamenti alle imprese.

Al contrario in Cina, le banche stanno ampliando in maniera consistente i finanziamenti alle imprese per sostenerne la crescita, quasi triplicando i fondi messi a disposizione in questo periodo.

Detto questo, per riguarda i crediti cinesi pari a 681, 9 Miliardi di dollari di titoli di Stato USA, il Premier si è espresso dicendo che “onestamente sono un pelo preoccupato e si spera che gli USA facciano realmente tutto il possibile per preservare gli investimenti cinesi in essere”.

Per quanto poi riguarda il livello di cambio dello Yuan, il Premier Cinese rivendica come questo non possa essere in nessun modo condizionabile da influenze esterne alla Cina, anche se strettamente collegato con la stabilità dell’intero sistema finanziario internazionale, comunque a cuore del governo cinese.

Allo stato attuale, Wen ha quindi precisato come la richiesta di una svalutazione dello Yuan, non sia in linea con le attuali esigenze del paese.

La ragione che comunque consente alla Cina di affrontare la Crisi con questa “consapevolezza” dei propri mezzi, è legato al fatto che “i fondamentali finanziari ed economici, così come il debito del paese, risultano sostanzialmente stabili e sotto controllo”, come annunciato oggi da Wen.

Ciò consente al governo cinese di poter definire come e quando usare nuovi consistenti piani di sostegno e “iniettare” nuove fonti finanziarie per “aiutare” il paese a reggere alla tempesta creata dalla crisi finanziaria internazionale.

Ma il Primo Ministro, ha anche affermato come gli obbiettivi stabiliti in una crescita all’8% per il 2009 del PIL, risultano difficili da raggiungere e che occorrerà una grande e straordinaria concentrazione per cercare comunque di realizzare un tale livello di crescita del paese.

Alla domanda relativa alla crescente disoccupazione e la difficoltà d’impiego per milioni di neo laureati, Wen non ha avuto dubbi nell’affermare come la soluzione passi dal sostegno alla crescita delle PMI e il supporto attivo da parte delle banche che più di prima finanzino le loro attività.

Grande attenzione è stata posta anche per quanto riguarda i rapporti con Hong Kong.
 
A tal riguardo Wen ha annunciato oggi l’approvazione del progetto per la costruzione del ponte che collegherà Hong Kong, Macao e Zhuhai che con un investimento di 10 Miliardi di dollari, consentirà di contribuire allo sviluppo economico dell’area.

A questo ha aggiunto come sia in agenda del Governo la definizione degli accordi per il trading in Yuan, a cui ha aggiunto l’impegno ad integrare l’accordo CEPA esistente tra Hong Kong e Cina per continuare a favorire l’accesso in Cina alle aziende di servizi di Hong Kong.

Una battuta Wen se l’è poi concessa alla domanda che riguardava Taiwan, augurandosi entro il compimento dei suoi 67 anni (ora ne ha 66), di poter fare una lunga passeggiata sull’isola.

Ma la notizia del giorno nella parole di Wen è stata quella che la Cina “è disponibile a consultazioni per definire una possibile partecipazione di Taiwan nelle organizzazioni Internazionali”.

Secondo Wen Jiabao, la Cina intende essere “equa e ragionevole” nell’affrontare la questione della possibile partecipazione internazionale di quelli chiamati da Wen “compatrioti”. 

Sulla questione Nord Coreana, il Premier cinese ha invece annunciato come a Beijing, dal 17 al 21Marzo, su suo invito, avrà un incontro bilaterale con Kim Yong II, Premier della Nord Corea, prima visita dalla sua salita al potere nell’aprile del 2007.

In tale sede ci sarà modo di valutare, con quello che è stato definito “un amichevole vicino, legato alla Cina da una tradizionale amicizia”, tutte le problematiche in essere e cercare una costruttiva soluzione alle spinose questioni ancora aperte.  

Non poteva mancare la domanda, oltretutto posta da un giornalista francese, sul Dalai Lama e le relazioni tra Cina e Francia.

Su questa questione Wen ha ribadito la posizione cinese, secondo cui “il Tibet risulta essere parte inalienabile del paese e una questione interna, senza la possibilità di interferenze esterne”.

Ma Wen ha confermato come per il Dalai Lama rimanga aperto il canale per un dialogo con la Cina, ovviamente alle condizioni di quella che Wen ha definito “sincerità d’intenti, che tradotto significa l’abbandono delle ambizioni separatistiche.

Il problema vero, sottolineato ancora una volta da Wen, è che secondo i cinesi, il Dalai Lama sia a tutti gli effetti un politico che strumentalizzi la religione nella propria azione e che punti solo ad una indipendenza del Tibet.

Tornando poi ai rapporti tra Cina e Francia, al di là degli incontri avuti dal Dalai Lama che hanno generato le recenti frizioni, Wen ritiene che i rapporti possono rapidamente tornare ai livelli di prima, così come anche quelli tra Cina ed Europa.

Per finire, su una domanda del giornalista del Sud Africa, per quanto riguarda i paesi in via di sviluppo, Wen ha sottolineato come la Cina intenda continuare a contribuire attraverso consistenti investimenti a sostenere lo sviluppo di questi paesi, compreso il continuo taglio del debito a loro carico.

Altra via è quella dell’annullamento dei dazi doganali, per aiutare lo sviluppo del loro commercio, un modo concreto per aiutare realmente una crescita economica di questi paesi, a cui va aggiunta la costruzione d’infrastrutture, ospedali, scuole e strade, quale “dote” per aiutare la crescita e l’autosostegno di questi paesi.

Per quanto riguarda poi la possibilità di un’azione più efficace e sistemica a livello internazionale, Wen Jiabao ha affermato come si auspichi un aumento dei contributi dei diversi paesi al Fondo Monetario Internazionale, una posizione che dovrebbe essere ampiamente condivisa da tutte le nazioni sviluppate.

Complessivamente una “visione” quella di Wen, che conferma come la Cina stia giocando un ruolo “nuovo” ed innovativo nello scacchiere internazionale e negli equilibri globali e si senta responsabilmente chiamata a contribuire a sua volta nel cercare una positiva soluzione ai “cupi” scenari di questi mesi.

giovedì 19 luglio 2007

1 Luglio 1997:Nasce la “Montecarlo”CINESE

(Pubblicato su Affari Italiani il 2 Luglio 2007)


Nel suo sviluppo, la Cina continua ad aggiungere alla proprie tradizionali ricorrenze, sempre nuove date “storiche”, nuovi momenti fondamentali nella continua frenetica evoluzione.

Una data, nella storia della Cina, rimarrà scolpita negli anni a venire: 1 Luglio 1997.

Quel giorno Hong Kong è tornata sotto la sovranità della Repubblica Popolare Cinese.

Al di là delle tappe che hanno reso possibile tutto ciò e delle grandi celebrazione che ormai da più di due settimane i Cinesi stanno sviluppando tutti i giorni, il ritorno di Hong Kong alla Cina, sicuramente è stato un potente accelerante alla modernizzazione di tutto il paese.

Infatti la Cina da sola, probabilmente non avrebbe avuto la forza di svilupparsi come ha fatto se non avesse potuto accedere al Know-how che indubbiamente ha potuto ereditare da Hong Kong, i cui cittadini, più di qualsiasi altro in tutta la Cina, erano in stretto contatto con l’occidente, su un piano di alta finanza e di commercio internazionale.

C’è da dire che gli inglesi, di cui Hong Kong era colonia dal 1842,dopo la prima guerra dell’oppio, prima di restituirla ai cinesi, hanno realizzato una frenetica attività di ammodernamento, spesso di opere faraoniche, una su tutte, il nuovo aeroporto, progetti che hanno fatto la fortuna di molte compagnie inglesi operanti nell’area.

E’ indubbio che i cinesi di Hong Kong avessero all’epoca una marcia in più dei propri connazionali e fatti nell’arte (filmografia, musica …), finanza e commercio alcuni dei “campioni” cinesi provengono non a caso da Hong Kong.

Ma per i Cinesi Hong Kong è stato anche il modo di mostrare al mondo, il nuovo stile ed approccio cinese. Infatti è noto come, al momento del passaggio, spaventati dall’idea dell’annullamento stesso di questo “paradiso” del Capitalismo, chi ha potuto se ne è andato.
I Cinesi hanno però sorpreso tutti e non solo non l’hanno “cancellata”, ma l’hanno copiata, esportando in tutto il paese il modello di Hong Kong, in particolare a Shenzhen e Shanghai, città che devono a ciò la propria vorticosa crescita dell’ultimo decennio.

Hong Kong con i cinesi ha quindi potuto continuare a svilupparsi, diventando la porta di ingresso verso la madre patria.
Da qui le celebrazioni che i cinesi stanno facendo da giorni e i programmi dedicati su tutti i canali cinesi che spiegano cosa sia Hong Kong. E’ una sorta di momento di Riconciliazione Nazionale, nel senso che tutti i messaggi dei programmi e degli spot, intendono dimostrare che tra Hong Kong e Cina ci sia stato un “gioco di squadra”, in quello che poteva essere un evento traumatico.

Sulle Tv Cinesi è trasmesso da tempo un lungo spot nel quale, parafrasando la metafora olimpica, si vede che la Cina “aiuta” gli abitanti di Hong Kong, disorientati, confusi, arrabbiati a ritrovare il “sorriso”, proprio attraverso questa loro nuova condizione, questa nuova “amicizia”, questo nuovo orgoglio nazionale condiviso.
Sul piano psicologico, il filmato centra in pieno quanto accaduto dopo il passaggio alla Cina ma ora per Hong Kong il futuro ruolo è tutto da valutare, anche perché proprio Shanghai sta prendendo, passo dopo passo, le stesse funzioni che Hong Kong aveva in esclusiva.

Di sicuro ha già ottenuto di diventare una sorta di Montecarlo per la Cina, con l’aggiunta, tutta cinese, del parco dei divertimenti di Disney. Ma cosa accadrà nel 2047, quando in ottemperanza dell’accordo Sino-inglese firmato il 19 Dicembre 1984, terminerà l’attuale “alta” autonomia di cui beneficia oggi?

L’accordo sottoscritto è molto interessante e stabilisce il principio di “un paese e due sistemi”.

Infatti la Cina su Hong Kong ha la responsabilità territoriale e quella degli affari esteri, mentre Hong Kong mantiene il proprio sistema legale, la forza di polizia, la propria moneta, una autonomia politica e di immigrazione e la propria presenza internazionale.

Non si fa fatica ad immaginare che quanto accaduto con Hong Kong potrebbe essere quindi, con buona approssimazione, quello che i Cinesi si augurano per Taiwan. L’esperienza decennale di Hong Kong è un chiaro messaggio lanciato anche per tranquillizzare i propri connazionali che potrebbe essere proprio così anche per loro

Una curiosità; il dipinto “dell’istantanea” della firma degli accordi sino-inglesi, dove si vedono assieme la Margaret Thatcher e Deng Xiaoping a Beijing, verrà venduta all’asta da Sotheby da una base d’asta di 6,8 Milioni di HK$. La prova che è stato un momento storico di indubbio valore economico.

lunedì 25 giugno 2007

Idee e pensieri ... su Affari Italiani

Come richiestomi: di seguito una lista degli articoli pubblicati su Affari Italiani (>320.000 Utenti Medi/ giorno) sugli ultimi 8 mesi di Cina.





(2 Luglio 2007) L'ICE è viCINA