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domenica 18 luglio 2010

Expo Record di visitatori: 557.200 ....(ed inizio dell'estate)!!

Ieri è finita ufficialmente la stagione delle pioggie ( e fresca) ed è iniziata l'estate di Shanghai con temperature ed umidità altissime.

Sempre ieri si è registrato un picco di visitatori: 557.200, portando a 29 milioni il numero dei visitatori globali dal 1° di Maggio.

giovedì 28 gennaio 2010

Vino, il “sentiment” delle cantine eccellenti per il 2010


Come lo vedono il 2010 le eccellenze Italiane vinicole? 

Mediamente meglio del 2009, ma da un sondaggio che ha coinvolto le più importanti.

Ecco i dati del sondaggio di Winenews: "SONDAGGIO WINENEWS - PER LE 25 AZIENDE VITI-VINICOLE PIÙ IMPORTANTI D’ITALIA (PER STORIA, VOLUME D’AFFARI, IMMAGINE) FATTURATO 2009 IN CALO, DAL 5% AL 10%. “SPACCATO” IN DUE IL “SENTIMENT” SUL 2010 (NEGATIVO/ABBASTANZA POSITIVO)

Il 2009 è all’insegna del calo nei fatturati tra il 5% e il 10%, ma con qualche azienda che ha registrato diminuzioni anche più rilevanti. Il “sentiment” generale sul 2010 del mondo del vino che spacca il campione in due tra chi lo percepisce come abbastanza positivo e chi, invece, come negativo. E’ il risultato del sondaggio che ha chiesto a 25 aziende viti-vinicole più importanti d’Italia per storia, volume d’affari, immagine di tracciare un possibile scenario previsionale.

Guardando “in casa” propria, le aziende scommettono decisamente sulle proprie potenzialità, evidenziando un “ottimismo della volontà” in grado di sconfiggere il “pessimismo della ragione”: il 63% si aspetta un 2010 abbastanza positivo e il 37% positivo. A sostenere questo ottimismo le previsioni sul fatturato 2010, che indicano, nel 75% delle risposte, un fatturato in crescita e nel 25% almeno una stabilità delle entrate. L’export continuerà a rappresentare un punto di riferimento anche per il 2010, con una medesima percentuale (75%) che lo stima in crescita, e un 25% che, invece, lo prevede stabile.

Il 2010 si presenta, dunque, come un anno che potrebbe sancire una ripresa, se non ai ritmi di crescita del 2007, almeno capace di compensare l’erosione dei margini avvenuta nel 2009. Le 25 cantine ritengono, però, che il 2010 sarà un anno da monitorare con particolare attenzione per comprendere fino in fondo l’entità della ripresa, anche se, da più parti, i primi sei mesi vengono valutati come durissimi, proprio perché rappresentano il momento più delicato del possibile assestamento.

Quello che preoccupa di più gli imprenditori del vino italiano è la perdurante sovrapproduzione che continua a non essere completamente assorbita (46%), la debolezza dei consumi, soprattutto interni (32%), l’incertezza sul futuro (15%), le incognite economiche e la perdita di competitività internazionale (4%), seguite dalla concorrenza degli altri Paesi produttori e dai problemi valutari (3%).

Ma le 25 aziende viti-vinicole più importanti d’Italia per storia, volume d’affari, immagine sondate hanno indicato anche una sorta di “ricetta”, “per affrontare con maggiore sicurezza il 2010, che, senz’altro, ha come parola d’ordine la sinergia. Ricercare coesione fra tutti gli operatori della filiera e unire le forze dei vari protagonisti del mondo del vino, dalle istituzioni ai produttori, dai comunicatori a chi il vino lo vende, perché finalmente il cosiddetto “sistema Italia” sviluppi azioni effettivamente concrete, sembra ormai un’esigenza non più procrastinabile”.

Di più, il campione analizzato da WineNews, quasi all’unanimità, indica necessaria addirittura “la costruzione di una strategia condivisa fra le stesse imprese, volta a determinare un peso specifico del comparto vitivinicolo del Bel Paese decisamente più importante e capace di rendere soprattutto la promozione sui mercati di tutto il mondo più incisiva e costante”.

lunedì 11 gennaio 2010

Cina: Campione d'Esportazione!!!

Più che una lunga marcia, quella che la Cina sta correndo in questi anni sembrano più delle ripetute da centometrista.

In anticipo su qualsiasi previsione e dopo essere diventato l’anno scorso il primo mercato automobilistico mondiale, superando gli USA, ora la Cina ha conquistato il primato del più grande esportatore al mondo superando questa volta la Germania.

Il balzo alla testa della classifica è stato fatto in dicembre, dove le spedizioni all’estero hanno raggiunto i 130,7 Miliardi di dollari, aumentando oltre qualsiasi stima attesa dagli economisti del 17,7% rispetto al già pregevole risultato dell’anno precedente.

Così ora la Cina, con i suoi 1,2 trilioni di dollari realizzati nel 2009, ha superato i 1,18 trilioni di dollari della Germania e sembra anche lanciare un segnale evidente: la crisi sembra essere superata.

Una risposta positiva, dopo che nello scorso anno a causa della crisi economica, il surplus di cassa generato dalle esportazioni era diminuito a 196 Miliardi di Dollari, così come le esportazioni erano diminuite del 16% .

Tra l’altro le due economie, quella cinese e tedesca, sono strettamente collegate, perché se in senso assoluto la Cina ha superato la Germania, la Germania ha ancora il predominio sulle esportazione ad alto valore aggiunto e alto livello tecnologico, mentre i risultati Cinesi sono stati realizzati esportando giocattoli, scarpe, mobili e prodotti a basso contenuto tecnologico.

Ciò dimostra l’ampio margine di crescita e di miglioramento che la Cina potrà avere nel prossimo futuro.

Per contro, i macchinari delle maggiori esportatrici cinesi hanno proprio nei tedeschi i loro maggiori fornitori, per cui la Germania può vedere positivamente il nuovo record cinese.

Infatti anche l’import cinese ha raggiunto un suo nuovo record in dicembre, raggiungendo i 112,3 Miliardi di dollari, con un balzo di ben il 55,9%.

L’impressione che se ne trae è quindi che il risultato cinese sia realmente un segnale complessivo di salute del commercio cinese e che sia strettamente connesso ai recenti piani di incentivi che sembrano abbiano favorito questo recupero.

Non solo, stesso discorso vale anche per i diversi provvedimenti a supporto degli esportatori, così come le riduzioni delle tariffe sulle esportazione che per ben 7 volte dall’agosto del 2008 hanno riguardato prodotti per un valore di 676 Miliardi di dollari e le cui imposte sono state ridotte del 16,4%.

Anche l’apertura di nuove aree di libero scambio, per ridurre le barriere commerciali e le tariffe, sembrano aver dato i loro risultati. Uteriori stimoli quindi potrebbero arrivare all'export cinese dai recenti accordi ASEAN che proprio dal 2010 interesseranno l’area asiatica con oltre 2 miliardi di abitanti e potranno fare da volano per futuri record cinesi.

Tornando ai dati dell'export cinese, si vede come l’area EU rimanga saldamente in testa, con un volume bilaterale di 364 Miliardi di dollari, seguita dagli USA e dal Giappone anche l'occidente ha subito una riduzione a doppia cifra a causa della crisi mondiale.

Ora è da vedere se tale performance cinese possa favorire l’inversione di tendenza anche per le altre economie mondiali, in una graduale e continua uscita dalle “secche” della crisi.

Anche il PIL cinese sembra comunque confermare questo recupero, visto che dopo un iniziale 6,1% su base annua del primo quarto si è avuto una prima crescita al 7,9%, per arrivare al 8,9% del terzo quarto.

Nel 2010 si attende un PIL attorno all’9%, risultato in grado di dare alla Cina nuovo slancio trainante anche alle economie mondiali.

Un risultato, quello cinese, che quindi sembra non essere indice di salute solo cinese ma anche il segno che la ripresa mondiale è qualcosa di tangibile ed è iniziata.

Una cosa l'export cinese però teme: le crescenti azioni protezionistiche di questi tempi che possono in qualche maniera minare i possibile risultati futuri.

Proprio per questo i cinesi invitano i paese sviluppati ad evitarle, per non aggravare la situazione complessiva e ridurre la speranza di ripresa, soprattutto dei paesi in via di sviluppo, Cina compresa.

Adesso la palla passa all'occidente.