mercoledì 29 agosto 2007

Una vita sana? Saper tenere lo Yin e lo Yang in equilibrio. Mangiando le cose giuste.

In questi giorni si parla spesso della qualità dei cibi e dei prodotti cinesi. L’immagine che se ne trae dai resoconti giornalistici è che in Cina i cibi siano sottovalutati o peggio spesso di pessima qualità.

Il problema del cibo in Cina, va affrontato invece sotto una luce totalmente diversa. Per capirci, l’approccio naturalistico dei cinesi li porta ad analizzare a fondo tutto ciò che mangiano, in maniera quasi maniacale, gli “ingredienti” e le causa – effetto che essi possono provocare sul metabolismo umano.

Quindi la qualità del cibo in Cina è un fatto prioritario, storico e insostituibile nella quotidianità dei cinesi. Semmai qualche volta a latitare è l’igiene, dato l’uso di tecniche di conservazione non propriamente dell’ultima generazione, ma in genere, il Cinese medio ci tiene fortemente alla qualità del cibo che mangia.

La salute e il benessere di una persona, infatti, secondo la medicina cinese, sta nel bilanciamento della relazione olistica e dinamica dello Yin (negativo, passivo, scuro) e dello Yang (Positivo, luminoso, attivo e caldo freddo).

Quando le stagioni cambiano e con esse le temperature tendono ad oscillare, tutto ciò causa uno squilibrio tra lo Yin e loYang. Occorre quindi agire continuamente, attraverso l’alimentazione, affinchè l’armonia venga ristabilita.

Il cibo per i cinesi è quindi la medicina in grado di curare o prevenire molte patologie e nel contempo consente di cercare di mantenere bilanciate tra loro le due energie interiori, visto che alcune piante, verdure ed erbe hanno la proprietà di aumentare il flusso delle energie Yin e Yang nel nostro corpo.

Bene, detto questo, l’estate è uno dei periodi dell’anno peggiori per la salute, sia a causa degli sbalzi di calore, da queste parti molto più umido che da noi che dal contemporaneo uso dell’aria condizionata, usata per difendersi dall’arsura.

Durante il periodo estivo caldo vi sentite stanchi e perdete l’appetito? Avete la sensazione di avere della febbre, avete perso peso o avete le urine spesso “rossastre” o lingua di colore bianco?.

Bene, se avete uno di questi sintomi o tutti, siete affetti da quella che i cinesi chiamano “malattia d’estate” o affaticamento estivo e questo non è un modo di dire, visto che molte persone si sentono proprio esauste.

Nella tradizione della medicina cinese, a tutti gli effetti, questa viene considerata una patologia causata dalla presenza nel corpo di tossine che vanno espulse.

Ed ecco intervenire la Medicina Tradizionale Cinese e l’uso dei cibi appropriati. Da queste parti si parla infatti proprio di “cibi medicali”, indicandone un consumo mirato, con fini prettamente medici, come se fossero vere e proprie “Pillole” di farmaci.

Che il problema della fatica estiva da queste parti sia presa sul serio, si evince dalle raccomandazioni di curarla in tempo, altrimenti si rischia di cadere nella “sindrome cronica” che può necessitare anche di andare in ospedale!.
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Non se la passano meglio le molte persone che, per evitare di incorrere nei problemi generati dal calore, preferiscono stare negli uffici o a casa con l’aria condizionata, tutto il giorno. Esiste infatti potenzialmente un secondo problema: la sindrome da aria condizionata.

I cinesi dispensano ulteriori consigli sui rischi di stare in aria condizionata con i soli vestiti estivi, fatto che può creare problemi anche più subdoli, tipo dolori alle articolazioni, rigidità di collo, spalle e polsi.

I consigli degli esperti della medicina tradizionale cinese, per evitare problemi ed evitare la sindrome da aria condizionata? Semplici: mantenere la differenza di temperatura non superiore ai 10 gradi, rinfrescare l’aria ogni due ore e bere acqua spesso e se potete, tenere parzialmente aperta la finestra per consentire di rinfrescare l’aria parzialmente.

Ma ovviamente i soggetti più a rischio, sono quelli che normalmente passano da ambienti con aria condizionata ed ambienti esterni. Questi hanno spesso il raffreddore. Va però precisato che in Cina, sempre su indicazione della medicina tradizionale, butture fuori le tossine è cosa talmente giusta, che presa alla lettera, hanno la “strana” abitudine, di non coprirsi il naso!!!

Risultato è che rischiate di prendervi il virus in uscita o semplicemente l’umido del “benefico atto” esplusivo del vostro vicino di autobus o metro. Ma si direbbe: tutta salute!!

Se poi siete donna: preparatevi, perchè le lunghe esposizioni al calore possono creare anormali cicli mestruali. Questo rischio, aggiunto alla cultura diffusa della “pelle bianca”, spinge le donne all’uso sistematico degli ombrellini, per proteggersi dal sole.

Ma siccome prevenire è meglio che curare, ogni giorno, almeno una volta al giorno, è buona norma utilizzare i cibi suggeriti dalla medicina cinese.

Si seguito esempi pratici di semplici “cibi medicali” della tradizione cinese per difendersi dagli effetti del caldo:

- Fagioli verdi (50g): Stimolano l’appetito, riducono il calore interno, espelle le tossine, riducono il grasso nel sangue, riducono il colesterolo e proteggono il fegato.

- Job’s tears, una pianta grassa tropicale graminaceea (50g) : accresce il metabolismo e riduce il calore interno.

- Radice del giglio: Umidifica i pòlmoni, Allevia la tosse, stimola l’appetito, rilassa i nervi.

Altri rimedi sono i tè alle erbe quali quello al cocomero amaro o melone amaro: riducono il calore interno, aiutano il sistema immunitario e schiariscono la vista sottoposta al troppo lavoro col computer o in ambienti con aria condizionata.

Ma la medicina tradiziona cinese non finisce mai di stupire. Altri esempi? Asparagi, Broccoli, Carote, Cicoria, Cetriolo, Funghi, Olive, Pomodoro, Ravanello, Rapa, Sedano, Zucchini, Verza, Banana, Cachi, Cocomero, Fico, Fragola, Melone, Pera, Pesca, Orzo Soia, Alghe, Tofu...

Di seguito la tabella delle azioni terapeutiche associate (che sono molte), nella Medicina tradizionale Cinese.

Nel frattempo, Buona salute a tutti.

La Cina è .... "una bella gatta da pelare"

Che la Cina come un dragone / anguilla sia di difficile lettura, lo dimostra il recente dibattito a Cortina tra Riccardo Illy, Alberto Bombassei, Fabio Cavalera, Fiorella Kostoris, Gianni De Michelis, Enrico Cisnetto....

Guarda il dibattito

La visione e "le critiche" di De Michelis e di Cisnetto, in particolare quelle della parte finale sono quelle le più "fresche" e coerenti con quello che si "sente" vivendo tutti i giorni a contatto con la realtà Cinese.

Occorre rapidamente cambiare l'approccio nell'affrontare la questione, uscire dalla "Sindrome di Stoccolma" che sembra attanagliare troppa gente in Italia e anche alcuni dei relatori, la stessa che ci sta impedendo a molti di capire che la Cina non è dietro l'angolo, lontana, ma è già
"dentro" tutte le nostre questioni, così da smettere di alimentare qualsiasi tipo di alibi e finalmente cercare di recuperare lo"spunto" oramai latitante da troppo tempo.

Difendere il vecchio, lo storico, il conquistato è doveroso. Costruire il futuro, cambiando il modo di approcciare tutti i problemi, è però una necessità forse ben superiore.

lunedì 27 agosto 2007

Vita sana yin yang in equilibrio ... tutto naturale

Volete combattere le "botte di calore" e migliorare il vostro benessere psico-fisico in maniera del tutto naturale?

La Medicina Tradizionale Cinese fa il caso vostro!.
Con alimenti che in comune hanno di avere un sapore tipicamente amaro, in grado di determinare la sottomissione del Calore, che per la tradizione medica cinese è patogeno, spegnere il Fuoco e di drenare le tossine.

Perchè il Calore è tanto importante limitarlo? L'aumento del metabolismo determinare un abnorme consumo dei liquidi, colpisce la parte alta del corpo, provoca la comparsa di sintomi come:
- colorito rosso di tutta l'estensione cutanea
- aumento della temperatura corporea
- secchezza generale e delle mucose in particolare
- compromissione dell'equilibrio psichico con la comparsa di agitazione, insonnia, palpitazioni, eccetera
- stipsi con feci secche o diarrea con intenso bruciore anale
- oliguria e disuria
- lingua rossa con induito giallo ..
di seguito una lista di verdure e frutti e l'azione benefica sul nostro corpo.
Buon appetito a tutti...

Google


sabato 25 agosto 2007

E Ora che faranno??

In questi giorni, in una sorta di partita a ping-pong di accuse e contro accuse, sotto pressione è la qualità dei prodotti “Made in China”.

Allo studio dei governi UE e USA sono anche eventuali misure di blocco delle esportazioni dalla Cina, fino a quando i parametri di qualità internazionali non saranno rispettati dai cinesi.

Come abbiamo già sottolineato nei giorni scorsi, relativamente al caso Mattel (Giochi cinesi – sicurezza ipocrita) e il conseguente ritiro dal mercato della mitica Barbie o di Batman, è irresponsabile, da parte delle corporation occidentali, scaricare tutta la responsabilità sui cinesi.

Una prova?

Oggi i cinesi hanno pubblicato la lista delle imprese più inquinanti dell’acqua. Bene in questa lista sono presenti più o meno tutte le Joint-Venture delle grandi corporation della lista delle 500, come Pepsi, General Motors, 3M ma anche Kentucky Fried Chicken, Pizza Hut etc...

Questa lista è un aggiornamento al 2007 del monitoraggio annuale sulla attività inquinanti delle imprese Cinesi.

I cinesi osservano sconsolati, come a casa loro le stesse aziende occidentali siano campioni sul piano ecologico. Poi vengono in Cina e sembrano non essere ugualmente interessati e attenti all’ambiente.

I monitoraggi dei cinesi sono senza scampo per le imprese occidentali: nessuna attenzione per l’ambiente e nessuna seria attività di aggiornamento dei propri impianti, nati fortemente inquinanti, con nuove tecnologie in grado di controllarne l’effetto inquinante.

L’acqua in Cina è noto essere fortemente inquinata, tanto che lo Yantze è oramai uno dei più inquinati fiumi al mondo. Ma tutto questo ha tremende conseguenza sulla salute della popolazione cinese sia in termini di proliferazione delle morti per cancro che di molte altre malattie di vario tipo.

Come noto poi l’acqua è utilizzata in tutte le coltivazioni e la preparazione di qualsiasi genere alimentare, vestiario o ciclo produttivo.

Le popolazioni cinesi per questa “leggerezza” da parte anche delle imprese occidentali in materia ambientale, ci “lasciano la pelle” tutti i giorni.

Ora gli stessi lavoratori, che ci “lasciano le penne” o rimarranno segnati a vita da una delle molte patologie disabilitanti connese, si sentono “accusati” di esportare prodotti non confacenti le regolamentazioni internazionali.

Bel coraggio!!!

Chi ha visto il film Erin Brockovich, sa perfettamente cosa le grandi multinazionali sono in grado di negare, in nome degli affari.

In Cina sta succedendo la stessa cosa e casi come quelli del citato film sono all’ordine del giorno. Solo che adesso è ora di finirla di lasciare ai cinesi tutto il peggio, comprensivo di accuse e minaccie di boicottaggio alle loro esportazioni ma decidere di cooperare, anche in terra cinese, al preservare il bene comune chiamato ambiente.

Mi auguro che ora si organizzino qualche bella e sana manifestazione di popolo nei paesi occidentali, affinchè si prema sulle “nostre” corporation perchè in terra cinese siano da esempio sul tema ambientale.

Non basta farlo a casa propria e poi in Cina, la lontana Cina, dimenticarsi di colpo di tutta questa cultura ecologica cresciuta negli ultimi decenni e pensare che la questione non meriti la stessa attenzione come dalle nostre parti.

Se lo Yantze è oramai uno dei fiumi più inquinati al mondo, questo fatto deve interessare tutti noi, sia per i prodotti esportati che contengono acqua inquinata, sia perchè il mare in cui si getta è una risorsa comune a tutta l’umanità.

Vediamo adesso cosa faranno le “civili” corporation internazionali.

I cinesi meritano una risposta, almeno in rispetto all’aver dedicato la propria vita e la propria salute, per il benessere di tutti noi.

Si dice che la salute è tutto. Bene, i pochi Yuan che i cinesi possono ricavare dall’avere uno stabile lavoro non ripagano i costi per curare le malattie di cui vengono sempre più spesso colpiti, costi tanto alti che hanno portato al suicidio di alcuni genitori, disperati perchè non in grado di curare i propri figli da queste malattie, arrivate con i “nuovi amici” occidentali.
Update: sulla posizione cinese dopo i loro controlli: è un problema di design della azienda americana..
Il problema è che non dobbiamo difenderci dalla critica Cinese, con una alzata di spalle. I cinesi sono degli abilissimi esecutori e alcune delle critiche agli americani sono credibili. Questa difesa cinese rende verosimile la questione dei controlli mancati da parte Americana

Non sparate sulla Cina ....non giudichiamoli!!

Nei giorni scorsi ho commentato l'articolo sul Blog del Corriere di Fabio Cavalera con questo post che riporto:
Prima però il commento di Fabio Cavalera che apriva la pubblicazione al mio post :"Concordo con questo post pacato e intelligente. Ma voglio dire che denunciare qualcosa non significa umiliare o mettere alla gogna. Al contrario. Credo che si debba seguire sempre il criterio della misura e dell'equilibrio. Mai della arrogante pressione e presunzione. Specie quando si parla di Cina e di cinesi che hanno un loro interessantissimo modo di ragionare e affrontare le questioni."
Il mio Post:
"Caro Fabio, non credo che la politica della “contrapposizione” porterà ad alcun risultato.Da queste parti, in Cina, il modo con cui risolvono le questioni, è profondamente diverso dal nostro. E’ nel loro DNA della millenaria cultura filosofica, basta leggere il sempre attuale Sun Zi (Sun Tzu).

Loro non cercano MAI lo scontro diretto ma un lento, graduale cambiamento, spesso in maniera sotterranea. Apparentemente le cose appaiono quindi ferme, ma invece sono in un costante, spesso radicale, cambiamento.

Da queste parti occorre anche tenere conto che stanno facendo i conti con i risultati del fallimentare e terribile periodo della lunga epoca Maoista, come ammesso formalmente e pubblicamente ai massimi livelli, in varie occasioni. Tale contraddittoria epoca ha lasciato in dote incredibili scompensi strutturali. Quindi oggi convivono, in una nazione di 1 miliardo e 300 milioni sia la modernità del futuro delle grandi città che l’età ancora medioevale di molte aree cinesi.

I metodi per risolvere i problemi spesso quindi, seguono di conseguenza.

Importante sottolineare come in questo contesto, la “denuncia pubblica”, strumento utilizzato comunemente dalle nostre parti per fare opinione pubblica, qua, come sai, è ancora associato ad una funzione ben diversa: serve per umiliare ed educare.

Continuare quindi con queste “pubbliche” accuse, equivale, vista con i loro occhi, a cercare di “umiliare”, “mettere alla gogna”, la Cina e i Cinesi.
La risposta “orgogliosa” non deve quindi sorprenderci.
Non è dovuta ad una “offuscata” risposta, come hai fatto intendere, ma un sincero nazionalismo radicato a tutti i livelli sociali che credo meriti maggiore rispetto da parte nostra, quel senso della nazione di cui invece non sembra brillare la nostra classe politica, cosa che vista da qua, ci ferisce quotidianamente nel nostro “essere italiani”.

Anche se i cinesi sanno che debbono cambiare, migliorare e diventare una nazione migliore e che i loro prodotti devono rispettare regole sempre più restrittive sul piano della qualità, di fronte a queste, che loro considerano aggressioni, rispondono di conseguenza, senza esitazioni.

Mi spiace continuare a vedere che la “questione cinese”, noi occidentali intendiamo risolverla alla nostra maniera, con “quell’arte della guerra” fatta di scontri frontali, sconosciuta e aborrita in Cina.

Dopo le loro passate vicissitudini e le centinaia di milioni di morti che ha prodotto, ora tutto vogliono, tranne che un altro momento di confusione e di “protagonisti”, come quello passato nei decenni scorsi che ha lasciato laceranti ferite nella società cinese.

Stanno cercando un nuovo equilibrio, dopo che gli anni precedenti li aveva, letteralmente, eliminati tutti. Occorre lasciare che questi equilibri vengono trovati, senza troppe pressioni esterne da parte nostra.

Come detto, vivo a Shanghai e onestamente il miglior lavoro che possiamo fare non è quello di “attacare” cercando un cambiamento in tempi rapidi, ma cercare di fornire gli “spunti”, aiutare, contribuire per quel cambiamento che sicuramente ci sarà.

Occorre pensare con i “loro occhi”, come ho scritto sul mio blog (http://yibuyibu.blogspot.com), proprio per cercare di “capire” veramente e non proseguire a fare sempre gli stessi, pericolosi, errori."

mercoledì 22 agosto 2007

Sicurezza dei giochi made in cina. Una ipocrita conseguenza!

In questi giorni si è scatenata la polemica attorno alla qualità dei giochi “made in china”.

Visto dalla Cina, quanto accaduto rientra nel necessario salto di qualità delle produzioni cinesi, invocata dallo stesso governo cinese, che nei mesi precedenti i fatti attuali, aveva lanciato una campagna sulla sicurezza dei giochi per i bambini e un nuovo marchio di certificazione specifico.

La campagna nazionale cinese, capillare e fatta utilizzando tutti i media, è stata sviluppata anche attraverso eventi e manifestazioni sul territorio, proprio per sensibilizzare la popolazione ad acquistare giochi certificati dagli enti cinesi, appositamente creati.

L’impressione è che quanto accaduto sia connesso all’essere arrivata la “resa dei conti” con un altro elemento fondamentale della vicenda: lo scarso controllo delle aziende importatrici occidentali.

Appare chiaro che la richiesta delle aziende occidentali, di avere sempre più prodotti a prezzi sempre inferiori sia direttamente connessa con quanto poi accaduto.

La qualità ha un suo prezzo e questo elemento è stato del tutto trascurato dalle imprese occidentali, solo interessate al profitto e alla luce di quanto accaduto, scarsamente interessate alla salute dei propri consumatori.

E’ vero che i cinesi debbono vigilare, ma è altrettanto vero che la prima regola per fare una qualsiasi importazione sia quella di controllare accuratamente quanto si sta distribuendo sui propri mercati, certificandone la qualità.

Che adesso poi venga reso noto dai cinesi, che erano a conoscenza da mesi dei problemi denunciati, rischia di essere la “prova” che qualcosa non abbia funzionato, nella catena di controllo della Mattel, visto che contemporaneamente alle campagne cinesi, anche il presidente della società americana pubblicizzava che la qualità dei prodotti è un elemento fondamentale di garanzia.

Tale azione appare come, sapendo quanto stesse per accadare, la Mattel abbia proceduto giocando di anticipo nel cercare di gestire la successiva crisi di credibilità che inevitabimente si sarebbe scatenata.

Lo scarico di responsabilità di questi giorni, è quindi palesemente fuori luogo, in quanto i cinesi, che lo dicono spesso agli occidentali, poco possono verso una indisciminata corsa al ribasso, scatenata proprio dalle aziende occidentali.

Ora i cinesi hanno provveduto a togliere la licenza di esportazione alle imprese coinvolte e hanno iniziato un giro di vite connesse alla vicenda.

Ma ora spetta agli occidentali dimostrare che i controlli e le certificazioni hanno una ragione vera di essere, evitando un “razzismo” commerciale, del tutto fuori luogo, cercando di non continuare ad alimentare la ormai periodica caccia alle “streghe” e scaricare sui cinesi, in maniera irresponsabile, tutte le responsabilità di quanto accaduto.

martedì 14 agosto 2007

Pensare ....con i loro "occhi"


Quando si arriva in Cina, la prima apparentemente banale, sconvolgente sensazione che si prova, è il sentirsi circondati da questa selva di occhi, così diversi da quelli a cui siamo abituati a vedere.

Qui in Cina gli occhi ti guardano in maniera del tutto diversa, sanno incantarti, stupirti, disorientarti. Ti esplorano e puoi “sentire” il loro sforzo nel cercare di comprendere, di capirti.

Anche se non si apre bocca, da questi occhi, così diversi, si capisce che parlano una lingua sconosciuta.

Sanno sorridere, farsi sorprendere, avere paura, essere seri, ma in maniera molto diversa dai nostri.

Si dice sempre che gli “occhi siano lo specchio del cuore e della mente”. In Cina questa cosa appare quanto mai vera, concreta e reale.

Mai come in Cina gli occhi sono così importanti, anche perchè spesso la loro cultura millenaria suggerisce spesso il silenzio, alla parola.

Quindi spesso gli occhi sono il solo modo attraverso cui è possibile comunicare e la cosa appare ancora più vera quando si è stranieri.

Ma “occhio” a pensare che tutto ciò sia solo un modo di dire. Il mondo Cinese è prima di tutto un mondo interiore, spesso fatto di tempestosi silenzi e calde silenziose emozioni che vanno capite per non rimanere isolati da tutto ciò.

Il problema dei cinesi è che spesso alle loro emozioni interiori non trovano le giuste parole e spesso rimangono profonde sensazioni senza suoni. Il nostro problema in Cina è invece che rimaniamo spesso disorientati da questo apparente silenzio alle nostre orecchie, così abituate ai “caldi” suoni.

La Cina ti insegna una cosa fondamentale, il piacere del sapere ascoltare, “l’ascolto” degli occhi.

Ecco che allora questo mondo, inizialmente così oscuro, si trasforma e diventa pieno di suoni e colori che non si sa dove fossero nascosti, quasi fossimo diventati “sordi”, la stessa sensazione di quando si fa una immersione sotto l’acqua e tutto appare così diverso ai nostri sensi.

La Cina va rispettata per questo modo diverso di porsi e va capita prima che cambiata.

Bisogna anche ricordarsi sempre che le emozioni forti li spaventano sul serio. Non è una battuta!!.
Nell'incontro tra noi e loro, occorre tenere presente che è come se improvvisamente fossero posti di fronte ad una sconosciuta luce intensa, accecante.

Le sensazioni che per noi sono piacevoli, a loro possono provocare dolore.

Quindi bisogna stare attenti a credere che basti il nostro essere italiani ad appassionarli.
Tutt'altro, spesso il nostro essere “caldi” e stimolanti crea più problemi che vantaggi, siamo temuti per questo saper essere “accecanti”.

I tempi necessari per abituarsi a assaporare il nostro “sole”, non sono rapidi ne immediati. Occorre dare loro gli "adeguati occhiali da sole" e fargli provare solo piacevoli emozioni, quelle che a noi appartengono da sempre, senza che questo provochi un “dolore”, una “ferita interiore” che finisca per tenerli lontani in futuro..

Sono come i bambini che aprono gli occhi ad un nuovo mondo. Non dobbiamo tempestarli, assediarli ma farli sentire poco alla volta a proprio agio.

Come? “Parlando” ai loro occhi, con il rispetto del pari. Non sono un popolo da colonizzare o inferiore, sono un mondo, un altro mondo che si è aperto rapidamente a noi e che vuole capirci, ma con la stessa velocità sa chiudersi in sé, per non aprirsi più in futuro.

La Cina va creata, sviluppata con maggiore umanità di oggi, dando agli affari uno spessore che renda la nostra offerta più convincente, prima di tutto sul piano della qualità della vita presente e futura.

Questo è il nostro “Made in Italy”, un percorso, una esplorazione che va proposta quotidianamente, con passione e attenzione ma soprattutto il profondo rispetto di questi occhi.

Spesso tutto questo in Cina noi Italiani non ce lo ricordiamo e molti sbottano perchè si dice “non sanno capirci”, come se gli stupidi fossero loro.

La notizia è che gli stupidi siamo noi, che pensiamo che il nostro mondo sia il solo possibile, il solo esistente, l’unica proposta: nulla di più errato.

Quindi, guardiamoli negli occhi e cerchiamo di sorridere loro. E’ quello che si aspettano da noi, basta ricordarselo anche se lontani dalla nostra Italia.

venerdì 10 agosto 2007

Che sia SOLO una Olimpiade di Sport

(Pubblicato su Affari Italiani il 9 Luglio 2007)

Oggi la Cina si è svegliata sulle note di “We are Ready!”, brano musicale a più voci, stile “Live Aid”, di artisti Cinesi, Hong Kong e Taiwan.

E’ infatti una data importante: manca solo un anno all’apertura delle SUE Olimpiadi, data che le celebrazioni ufficiali di piazza Tienanmen, hanno scandito al mondo intero: ore 8 di sera, del 8/08/2008.

Ma le Olimpiadi cinesi sono già un successo prima ancora che partano.

Da quando, nel 2001, le furono assegnate, la Cina è totalmente cambiata. I cambiamemti sono stati così profondi e generalizzati, proprio perchè si dovevano fare le Olimpiadi

E’ già sicuro che Beijing 2008 batterà qualsiasi record di ascolti televisivi. E’ infatti garantita la presenza del 90% del Miliardo e 300 Milioni di cinesi che hanno un televisore e che dall’8/8/2008 sarà lì a seguirne lo svolgimento.

Poco importerà se ci saranno atleti cinesi o meno. Anche se i recenti studi attribuiscono un ipotetico sorpasso della Cina sugli USA, in fatto di medaglie d’oro, i cinesi vorranno seguire solo le PROPRIE Olimpiadi.

E per non arrivare sprovveduti all’evento, in questi anni, centinaia di milioni di Cinesi, si sono fatti, attraverso la tv, una profonda cultura sui diversi sport, proprio per cercare di capire meglio quello che potrà accadere, durante le LORO Olimpiadi,

Continue poi sono le file di volontari pronti a dedicare gratuitamente molto del proprio tempo, anche lavorativo, per far si che tutto possa essere perfetto e possano dire: io c’ero!.

Gli apparati di sicurezza cinesi sono da tempo ai massimi livelli, le esercitazioni antiterrorismo si succedono freneticamente, così come lo sono i lavori in corso per finire gli impianti e le infrastrutture, ampiamente già completate nei tempi previsti, tanto che hanno dovuto rallentare i lavori.

Tutta la Cina lavora quindi per le Olimpiadi e le Olimpiadi lavorano per la Cina. Così non sorprende che la multinazionale del latte della Inner Mongolia, regione autonoma che festeggia quest’anno il 60° della propria unificazione alla Cina, speri con la sponsorizzazione Olimpica, di poter puntare ai mercati internazionali e continuare a crescere.

Tutta la Cina crede nelle Olimpiadi, il primo “vero” momento di incontro universale, dopo la recente apertura internazionale di un paese che per decenni risultava invalicabile, proprio come la propria “grande muraglia”.

Per la prima volta, il mondo sarà veramente in Cina e i cinesi ci tengono a far si che tutto sia perfetto, affinchè il ricordo lasciato sia dei migliori.

Come si vede le Olimpiadi hanno quindi contribuito a dare la scossa all’intera nazione, le ha aperto gli occhi, ha fatto capire a tutti i cinesi che sono parte del mondo e con il mondo devono imparare a competere e relazionarsi.

E i cinesi, capita la lezione, sul piano economico stanno macinando successi incredibili, tanto che anche quest’anno, il PIL cinese, difficilmente sarà inferiore all’11,5%, nonostante i tentativi di contenerlo all’8%!!

Insomma, ciascun cinese è profondamente legato alle prossime olimpiadi, un modo concreto di finalmente provare ad integrarsi con la comunità internazionale, di sentirsi finalmente cittadino del pianeta, dopo tanto isolamento.

Che poi esistano problematiche od emergenze che possono mettere a rischio tutto questo, una su tutte, il rischio ambientale, i cinesi lo sanno benissimo.

Sono consci che devono fare il possibile affinchè l’inquinamento sia drasticamente tagliato, tanto che in questi giorni saranno applicate alcune misure, quali la riduzione “forzata” del traffico cittadino, per vedere che effetto si ottiene sulla qualità dell’aria.

Grazie anche alle Olimpiadi ora però la questione ambientale è diventata emergenza nazionale, non solo a Beijing.

In tutta la Cina si stanno sostituendo i troppi mezzi di trasporto fortemente inquinanti, per cercare di cambiare una situazione, così grave che oggi nel Guangzhou, l’aspettativa di vita nei poliziotti dell’area è di soli 43 Anni!!!

Ma il Governo è andato oltre, varando una legge che taglierà i benefici per tutte quelle iniziative potenzialmente inquinanti, come dire, “va bene il business, ma che sia ecologico!”.

Il cibo dovrà poi essere perfetto, sano e che possa piacere agli ospiti stranieri.

In tutta la Cina è partita una campagna affinchè i cibi nei supermercati possano essere “tracciati”, dichiarando ufficialmente guerra alla contraffazione alimentare.

Da noi la frode alimentare è stata depenalizzata. In Cina assolutamente no, visto che attorno al cibo ruota la pericolosa crescita dell’inflazione cinese, incredibilmente, strettamente connessa all’impennarsi del prezzo della “carne di porco”, cresciuta di ben il 75%!

Ma dopo i recenti scandali internazionali che mettono in dubbio la qualità dei prodotti alimentari “made in China”, la lotta alla frode alimentare si è fatta ancora più dura, per evitare che i recenti casi di partite di carne di porco, vendute sottocosto, provenienti da maiali malati o gonfiati alla meglio, con la sola acqua, possano ancora ripetersi.

Sul fronte culturale, le Olimpiadi hanno già creato un autentico miracolo, obbligando la Cina a doversi preparare a quel profondo, aperto confronto tra culture, venuto meno per decenni e che ora è il motore della attuale globalizzazione.

Così in questi anni è stato possibile che milioni di Cinesi di tutte le età, abbiano imparato l’inglese, per ricevere con tutti gli onori chi verrà in Cina per le loro Olimpiadi. Ma non solo.

Anche l’esercito cinese per l’occasione ha cambiato stile. Quest’anno, nel festeggiare i suoi 80 anni dalla nascita, sono state cambiato le uniformi, ora di foggia occidentale, affinchè gli ospiti potranno “ammirare” chi garantisce loro protezione e sicurezza, di questi tempi di terrorismo internazionale.

La cosa che colpisce è quindi che tutto quanto fatto nell’organizzare le Olimpiadi rimarrà a lungo nella quotidianità cinese, così come tutti i profondi cambiamenti che ha già hanno rivoluzionato la Cina dalle sue fondamenta.

Lasciamo quindi da parte polemiche e le “pressioni” sulle arcinote tematiche sociali e politiche che però è giusto rimangano fuori dalla discussione Olimpica, anche perchè troppo complesse nella loro soluzione e non certo risolvibili con i modi alla “GreenPeace”, come quelli visti in questi giorni..

Facciamo in modo che quest’anno di avvicinamento al mitico 8.8.2008, sia ricordato per essere quello che è veramente: un evento di SOLO SPORT e preparazione per una leale competizione tra i popoli.

Lasciamo ai Cinesi la dignità di andare orgogliosi dei propri giochi olimpici, senza con essi venire continuamente giudicati, condividendo con loro fino in fondo tutto ciò, affinchè sia solo un fantastico spettacolo.

Facciamocene una ragione e lasciamoci coinvolgere dal motto dei giochi di Beijing: “Un mondo. Un sogno”.

Ma aspettando Beijing i video di “avvicinamento” su (Link)

Lettera aperta di 40 Intellettuali cinesi al Governo Cinese...

Riprendo il testo dal Corriere, della lettera aperta inviata da 40 intellettuali cinesi al governo cinese, in occasione dei festeggiamenti ad un anno dall'inizio delle Olimpiadi.

"One world, one Dream: the same Human Rights

Signor Presidente della Repubblica popolare cinese Hu Jintao,
visto che nella Costituzione olimpica é scritto che “non è compatibile con la status di membro olimpico alcuna forma di discriminazione nei confronti di Paesi o individui per motivi di razza, religione, politica, sesso".... che “lo sport educa i giovani a un mondo più pacifico e bello”;
visto che lo slogan del governo cinese per le Olimpiadi di Pechino é “One world, One Dream”;
visto che la comunità internazionale, riguardo alla situazione dei diritti umani, é sospettosa e critica nei confronti delle Olimpiadi di Pechino;
noi vi faremo le seguenti richieste e proposte:
...poter ospitare le Olimpiadi a Pechino è un evento importante per la Cina e per il mondo. Il Bocog ha pubblicato lo slogan”One world, one dream”. Noi, ordinari cittadini cinesi, dovremo sentirci fieri e gioiosi senza alcuna riserva per un slogan talmente bello, fieri di potere vedere nella nostra patria questa festa che simboleggia pace, amicizia e giustizia umana. Ma la cosa che dispiace è che diverse cose negative, comprese certe storie emerse nel corso della preparazione olimpica, ci costringono a domandarci: quale tipo di mondo rappresenta questo One world e One dream e di chi è il sogno?...
Viviamo in un mondo sempre più globalizzato. Ma questo mondo non è equo e tranquillo. Si vede ancora di frequente la prepotenza sui poveri e i deboli, le privazioni dei diritti umani da parte delle autorità, i massacri violenti. Le gente liberata dai disastri dell’ultimo secolo a causa delle guerre é sempre più cosciente dell’importanza degli universali diritti umani... Un mondo in cui i fondamentali diritti umani non sono rispettati e garantiti, sarebbe solo un mondo separato e spezzato dove non potrebbero esserci a dignità, equità e armonia. Perciò One Dream, Un Sogno, non dovrebbe essere altro che i fondamentali diritti umani stabiliti dalla Dichiarazione mondiale e dalla Costituzione della Repubblica cinese.
Proprio per questo, riteniamo che l'entusiasmante slogan del BOCOG occorra.... renderlo più comprensivo e più corrispondente allo spirito olimpico...Pensiamo che lo slogan olimpico di Pechino debba essere “One World, one dream, the same Human Rights.”
...E esprimerebbe meglio lo spirito olimpico e promuoverebbe ulteriormente la causa olimpica...Quale altro sogno umano potrebbe esere più bello e magnifico del “One World, One Dream the same human rights”?
...Negli anni scorsi il governo cinese ha sempre sostenuto di proteggere i fondamentali diritti umani facendo delle promesse per ottenere la possibilità di ospitare le Olimpiadi e ha scritto anche nella Costituzione “Lo Stato rispetta e tutela i diritti umani”. Ma fino ad adesso non riusciamo a vedere che il governo cinese prenda le misure più concrete e sostanziose per confermare i veri sforzi per migliorare i diritti umani. Al contrario ciò che abbiamo visto, sentito e addirittura vissuto è la stroncatura più severa verso la stampa e la libertà di esprimersi, la persecuzione più grave verso i difensori dei diritti umani e le violazioni dei diritti dei gruppi poveri e deboli. Anche la preparazione stessa delle Olimpiadi é diventata occasione di atti di violazione dei diritti umani da parte delle autorità e dei funzionari. Tutto ciò ha violato gravemente lo spirito olimpico. Così il governo cinese perderebbe fiducia nei confronti del mondo e delle proprie popolazioni e le lamentele e rischi diventerebbero più gravi... Certamente il governo non ha capito quanto è grave il problema..
Il punto chiave non è la bellezza dello slogan, ma la concretizzazione delle azioni...L’abbellimento della città con l’utilizzo di varie risorse, la costruzione di impianti magnifici, le numerose medaglie possono oscurare questo difetto mortale cioè la mancanza dei diritti umani? ... Se il governo agisce in questa maniera, come può pensare che le popolazioni a bbiano One dream?
Noi, cittdaini amanti di questa terra e anche cittadini del mondo nel periodo di globalizzazione, speriamo che i suddetti problemi sui diritti umani possano essere risolti con congiunti sforzi del governo e delle popolazioni e che le Olimpiadi vengano svolte con un’atmosfera libera, armoniosa felice; che gli amici internazionali vedano un paese che vanta una reputazione per il suo rispetto dei diritti umani...La situazione reale ci dispiace, ci delude, ci duole e ci irrita...
Con buon senso e responsabilità, noi chiediamo al governo cinese di utilizzare bene le buone occasioni cosicché le Olimpiadi diventino la vere festa dei cinesi e si apra così la porta del compromesso sociale; chiediamo anche alla comunità internazionale di impegnarsi per raggiungere questo obiettivo....tutto ciò che accade in Cina oggi avrà una conseguenza profonda per il futuro umano.
Proposte:
-amnistia ai prigionieri di coscienza. Liberare i cittadini cinesi che sono stati arrestati per avere difeso i loro diritti ...Permettere ai cittadini cinesi dissidenti per motivi di politica, religione e religione di tornare in Cina e ammirare le Olimpiadi nel proprio paese invece di essere costretti a farlo all’estero...realizzare i regolamenti sulle interviste libere dei giornalisti stranieri e fare godere dei diritt i giornalisti cinesi.
- compensare gli abitanti che hanno dovuto traslocare per la costruzione degli impianti olimpici. Liberare i cittadini arrestati per essersi opposti alle demolizioni; chiedere scusa ai cittadini trattati disumanamente...
- proteggere con misure efficaci i legittimi diritti degli operai e contadini che lavorano per la costruzione degli impianti.
- smettere subito di mandare via con violenza i citaddini che chiedono giustizia, la gente delle province e non chiudere le scuole dei figli dei lavoratori contadini e garantire i loro diritti di libertà di spostarsi...
Non abbiamo intenzione di politicizzare le Olimpiadi. Queste proposte corrispondono al principio “non discriminante” e ai diritti dei cittadini cinesi previsti dalla Costituzione, alle politiche e regolamenti del governo cinese, al buon senso tradizionale della Cina, e alle Olimpiadi “aperte, verdi e culturali”... Anche se non é sufficiente per migliorare radicalmente la situazione dei diritti umani della Cina, ma almeno potrebbe essere un nuovo punto di partenza dei progressi della causa dei diritti umani della Cina...
Se anche queste proposte fossero rifiutate, crediamo che le Olimpiadi non sarebbero segnate come “le migliori Olimpiadi nella storia” e non renderebbero onore ai cinesi, in Cina e all’estero, perchè in questo caso non si manifesterebbe lo spirito olimpico di libertà, uguaglianza, solidarietà, giustizia, pace e amicizia. Al contrario sarebbero segnate nella storia con enorme sospetto e critica... Speriamo sinceramente che i dirigenti cinesi possano prendere una saggia decisione...

7 agosto 2007

Ding Zilin(Pechino, professore)
Liu Xiaobo(Pechino, dottorato di ricerca)
Bao Zunxin(storico, Pechino)
Yu Haocheng(Pechino, giurista)
Bao Tong(cittadino Pechino) Note Weiwei(amico di Zhao Ziyang)
Dai Qing(scrittrice)
Sha Yexin(scrittore del teatro)
Jiang Peikun(Pechino, professore)
Zhang Xianling(Pechino, ingegnere)
Jiang Qisheng(Pechino, studioso)
Chen Ziming(Pechino, studioso)
Zhang Zuhua(Pechino, studioso)
Liao Yiwu(Sichuan, scrittrice)
Wang YI(Sichuan, studiosa)
Jiao Guobiao(Pechino, studioso)
Chen Xiaoya(Pechino, studioso)
Liu Junning(Pechino, studioso)
Xu Youyu(Pechino, studioso)
He Weifang(Pechino, prfessore)
Xia Yeliang(Pechino, economista)
Ai Xiaoming(Guangdong, professore)
Sun Wenguang(Shandong, professore)
Zhang Hong(Shanghai, professore)
Yu Jie(Pechino, scrittore)
Yu Shicun(Pechino, scrittore)
Ma Bo(Pechino, scrittore)
Fu Guoyong(Zhejiang, scrittore)
Ran Yunfei(Sichuan, scrittore)
Gao YU(Pechino, giornalista)
Zan Aizong(Zhejiang, giornalista)
Pu Zhiqiang(Pechino, avvocato)
Teng Biao (Pechino, avvocato)
Zhuang Daohe(Zhejiang, avvocato)
Xia Lin( Pechino, avvocato)
Hu Jia(Pechino, attivista)
Liu Feiyue( Hubei, attivista)
Wen Kejian(Zhejiang, Freelence)
Zhao Dagong(Shenzhen, freelence)
Qin Geng(Hainan, freelence)
Wang Debang(Pechino, freelence)"

Beijing ... "We are Ready" ...

Ieri la Cina si è svegliata sulle note di "We are Ready".... manca un anno all'inzio delle olimpiadi... il countdown prosegue...



Che già è un successo on line .....


E ora la torcia olimpica farà tappa nel mondo (meno che in Italia ;) e in tutta la Cina come mostrato nel video di presentazione ....


E ... da Atene a Beijing....

mercoledì 8 agosto 2007

iPOD (falso) .. Made in China

martedì 7 agosto 2007

Chinese - English and ... SHANGHAINESE







Voci dall'Italia .... Berlusconi e le "battute" facili!!

Ma siamo proprio sicuri che ....

Per Comunicare: 见面- Greetings - Saluti

1) (CN) 你好! nǐ hǎo
(ENG) Hi, how are you?




(IT) Ciao!



Come Stai? (Informal)




Come Sta? (Formal)





(CN) 我 很 好,你 呢?
wǒ hěn hǎo, nǐ ne / ní?
(ENG) I'm very good, and you?
(IT) Io molto bene, Grazie?




Non c'è male.





2)
(CN) 早 上 好!
zǎo shàng hǎo




(ENG) Good Morning
(IT) Buongiorno





下 午 好!
xià wǔ hào / hǎo!
(ENG) Good afternoon!
(IT) Buon Pomeriggio





- 晚 上 好!
Wǎn shàng hǎo
(Eng) Good evening!
(IT) Buona sera





晚安
wǎn'ān
Good Night
Buona Notte





3)再见!




zài jiàn!
Goodbye!
Arrivederci (Unformal)





- 再见!
zai4 jian4!
Bye!
Arrivederla (Formal)





4) 明 天 见!




míng tiān jiàn!
See you tomorrow!
Ci vediamo domani! A più tardi!



lunedì 6 agosto 2007

Cina: Paese in Via di Sviluppo.

(Pubblica su Affari Italiani il 6 Agosto 2007)
Il Premier Wen Jiabao, nelle sue interviste, sottolinea spesso come la Cina sia ancora da considerarsi a tutti gli effetti un “paese in via di sviluppo”.

Agli occhi occidentali e dopo il recente sorpasso dell’economia tedesca, che ora colloca la Cina al 3° posto tra le economie mondiali, dopo USA e Giappone, questa dichiarazione appare alquanto singolare.

E’ comuque cosa nota come il dato economico aggregato “da record”, non rispecchi il livello medio di benessere di TUTTA la Cina, dove fuori dalle grandi città, per quanto migliorato, il tenore di vita è ancora ad un livello di una diffusa e profonda povertà.

Ma analizzando meglio la frase del Premier cinese, si scopre essera intrisa di “concreto buon senso” e di “sano realismo”.

Cosa allora vuole dire, per la 3° economia mondiale, essere ancora un paese in “via di sviluppo”?

Semplice: un problema di cultura ed organizzazione sociale.

Sul piano culturale, il livello medio di istruzioni in Cina è ancora ritenuto troppo basso, in confronto a quello che sarebbe necessario. Quotidiana è poi la lotta all’analfabetismo e l’integrazione delle minoranze etniche delle diverse regioni ad ovest, entrambe una priorità nazionale per consentire l’uscita dall’attuale profonda povertà ed isolamento in cui versano queste zone.

Il Cinese ufficiale, infatti non è ancora parlato in maniera così diffusa come dovrebbe essere, in un paese che dovrebbe già parlare anche l’inglese, per integrarsi sempre di più con le altre economie mondiali.

La Cina per non lasciare nulla di intentato, si è messa in prima linea per combattere la piaga dell’analfabetismo mondiale. Il recente meeting a livello mondiale di Beijing, ha dimostrato l’appassionato coinvolgimento su questa questione, ritenuto vero ostacolo per un diffuso benessere mondiale,

Sul piano sociale invece molte sono le cose da fare ancora. Mentre infatti l’apparato cinese, per quanto riguarda l’organizzazione economica e il business è già di livello occidentale, per quanto riguarda le procedure relative alla persona e la famiglia, sono ancora “under costruction”.

Basti pensare che nella modernissima Shanghai, ancora oggi, non esiste un ufficio anagrafe centralizzato.

Vi serve lo stato di famiglia? Bene, chiedetelo al vostro datore di lavoro! Questa è la sconcertante risposta che può capitare di dover sentire nella Cina del 3° millennio.

Per ricostruire la propria posizione, l’identità dei propri parenti o il loro stato civile, i cinesi devono peregrinare tra diversi uffici pubblici e privati, compresi gli archivi delle imprese dove si è lavorato.

Ma questa situazione fa comprendere ancora di più quale incredibile sforzo abbia dovuto e stia ancora facendo la Cina, per passare da paese in via di sviluppo, come era 20 anni fa e dove spesso mangiare era un lusso, a paese sviluppato.

Tante cose sono state fatte, come le titaniche infrastrutture e le Megalopoli del 3° millennio, tutto realizzato in tempi incredibilmente rapidi. Ma ora la Cina deve fare i conti con la propria organizzazione sociale interna, ancora arretrata e troppo spesso rimasta al secolo scorso e qua i tempi non potranno essere così rapidi.

Per comprendere la situazione, ad esempio l’ufficio matrimoni, sempre di Shanghai, possiede informazioni attendibili solo a partire dal 1999. Prima di allora, nulla!.

Questa fotografia rende l’idea dei problemi che dovrà superare l’attuale informatizzazione di tutti gli uffici per cercare di creare una connessione tra di loro, ora spesso solo sulla carta.

In una situazione come questa, strettamente connesso con il boom economico si è assistita alla crescita spropositata dell’importanza dei funzionari pubblici e locali, così come gli episodi corruttivi difficilmente controllabili.

Attualmente, gli apparati governativi sono infatti tra loro sconnessi, tanto che la Polizia emette si la Carta d’Identità (Id Card) ma da questa non è possibile ricostruire la propria situazione anagrafica e/o di famiglia.

Infatti la Id Card è un documento personale, emessa dagli apparati di sicurezza ma non è integrata con le altre informazioni di carattere civile della persona.

La sensazione che si trae è che ancora oggi l’organizzazione cinese, retaggio del recente passato politico, sia individuo-centrica. Il concetto stesso di famiglia, sembra invece essere assente in molte procedure e uffici governativi.

Il Premier cinese, conscio di tutto questo, oggettivamente fa quindi bene a dichiarare che la Cina sia ancora un paese in via di sviluppo, nonostante sia la 3° economia mondiale, continuando così a tenere tutti concentratei verso il continuo miglioramente, cercando anche di non ridurre l’attuale boom cinese ad un “vuoto” successo, evitando che “sotto il vestito, nulla!”.

sabato 4 agosto 2007

Lo dice il Saggio!!!

Iniziamo con una storia cinese: “è la storia di 4 persone chiamate OGNUNO, QUALCUNO, CIASCUNO E NESSUNO.

C’era un lavoro importante da fare e OGNUNO era sicuro che QUALCUNO l’avrebbe fatto.
CIASCUNO avrebbe potuto farlo ma NESSUNO lo fece. QUALCUNO si arrabbiò perché era un lavoro di OGNUNO. OGNUNO pensò che CIASCUNO poteva farlo, ma NESSUNO capì che OGNUNO non l’avrebbe fatto.

Finì che OGNUNO incolpò QUALCUNO perché NESSUNO fece ciò che CIASCUNO avrebbe potuto fare.”

Bene, questo, con buona approssimazione è un approccio molto comune in Cina: esprimersi per aneddoti.

Questo approccio è retaggio sia della propria millenaria cultura Taoista che per un recente passato politico, ancora radicato, che suggerisce di non esprimere mai direttamente il proprio pensiero sulle questioni.

E’ quindi esperienza quotidiana in Cina, in qualsiasi situazione o problema, osservare come i cinesi sembrano non prendere mai una posizione o avere una propria opinione, avendo sempre oltretutto la strana sensazione che non rispondano quasi mai a tono, alle sollcitazioni di un concreto chiarimento su qualsiasi questione.

Col tempo si capisce invece che nell’affrontare i fatti concreti, cercano sempre una risposta che non “distrugga” ma che “crei”, risposta spesso offerta sotto forma di aneddoti o parallelismi con la “natura”, la cui osservazione è alla base stessa del pensiero cinese.

Questo approccio comunicativo ha nella stessa letteratura cinese due campioni quali Zhuangzi (letteralmente Maestro Zhuang) e Sun Tzu o Sun Zi (letteralmente Maestro Sun), due esempi di come, esprimendosi per aneddoti, si possa discutere su tutte le più importanti questioni: sulla vita e sulla morte, sull’amore, sulla politica e fintanto sulla guerra.

Detto questo, sarebbe quindi logico pensare che i cinesi contemporanei conoscano a memoria una marea di aneddoti e pertanto conoscano anche il detto, da noi così famoso: “Non meditar vendetta. Ma siedi sulla riva del fiume e aspetta passare il cadavere del nemico”.

Sorpresa! Non lo conoscono! E tanto più gli si spiega che è un detto cinese, tanto più confermano la non conoscenza di un detto come questo.

La ragione è semplice, la conoscenza di questa cultura ad aneddoti è sostanzialmente diffusa in Cina per via orale, da padre in figlio. Ma per un cinese non sono aneddoti, sono le risposte alle proprie domande sui problemi quotidiani, le idee da trasmettere, le Faq in epoca pre-internet.

Per cui non ne conoscono spesso l’origine ma sanno interpretare il “significato” profondo di frasi che dalle nostre parti vengono considerate solo criptiche affermazioni, non in grado di dare risposta alla benchè minima problematica quotidiana.

Invece lette con la sensibilità che i cinesi hanno allenata da sempre, in queste affermazioni, si possono trovare le risposte alle domande di ciascuno, talmente concrete, da rasentare l’incredibile.

Gli aforismi cinesi infatti non vanno letti ma vanno “visti”. Sono come delle immagini in parole.
Non va dimenticato infatti che sono scritti,originariamente sotto forma di ideogrammi, simboli non lettere, che trasmettono immagini concrete e concetti completi.

Per questo, ancora oggi, l’arte della guerra di Sun Tzu è in grado di ispirare le attuali scelte economiche attuali e future, in quanto contiene la risposta sul “metodo” di come risolvere le questioni e non la risposta ad un singolo problema.

Ed ecco spiegata l’essenza dell’esprimersi per aneddoti. I cinesi sanno sempre come comportarsi, in qualsiasi situazione.
Magari non hanno una risposta al problema, ma hanno sempre chiaro quale sia il metodo giusto e quello sbagliato per affrontare un problema.
Tutto ciò lo hanno appreso dai propri genitori sotto forma di aneddoti, spesso, in periodi duri come quelli attraversati dal popolo cinese, anche l’unico modo per cercare di rispondere ai problemi concreti, non avendo nel contempo, alcuna risposta reale.

Pertanto la cultura cinese degli aforismi ed aneddoti, è una miniera incredibile di conoscenza e di suggerimenti anche per noi. Vanno però letti con una diversa attenzione e sensibilità, “calandoli” sulla questione da risolvere o da comprendere.

Ad esempio, l’aneddoto in apertura, può rappresentare in maniera semplice e coicisa l’attuale situazione politica italiana, senza tanti giri di parole.

Ma la cosa interessante è che se da una parte la spiega, dall’altra fornisce anche una possibile soluzione.

Questo è l’altro grande valore degli aneddoti cinesi, questa doppia componente, sempre presente, la concretezza di quella saggezza da noi nota come: “LO DICE IL SAGGIO”.

Volete qualche esempio o ne volete proporne altri? (Lo dice il saggio!!)

venerdì 3 agosto 2007

Ombrello ... Fai da te!

Qua in Cina, dalla rete, si è scatenata una discussione su un tema all'apparenza di scarsa rilevanza ma che segnerà invece una tappa fondamentale della comunicazione sui media cinesi.

Quanto accaduto evidenzia inoltre la sempre crescente richiesta di “umanizzazione” del potere in Cina e della sostanziale, invocata, uguaglianza tra cittadino e potente, quale semplice "gestore" del bene comune: la Cina.

I fatti: recentemente il premier Wen Jiabao ha visitato le aree alluvionate nel sud della Cina e ha incontrato le popolazioni delle zona.

Di questi momenti esistono ovviamente le fotografie ufficiali che lo ritraggono stringere le mani ai disastrati, secondo uno schema sostanzialmente normale.

Ma è accaduto che uno dei presenti, fatta la propria foto l'abbia messa on line, scatenando il putiferio.

La ragione di tanto rumore è che nella foto pubblicata on line il premier Wen Jiabao, sotto la pioggia torrenziale, tiene l'ombrello personalmente.

Questo fatografia, da queste parti rivoluzionaria, ha evidenziato la marcata differenza tra le foto ufficiali e questa al naturale che nella sua dirompente semplicità, ha evidenziato il lato umano del potere, cosa piaciuta talemente tanto ai navigatori cinesi, che le stesse fonti ufficiali si sono affrettate a rilanciare sui propri media.
In un paese dove recentemente lo stesso Yao Ming, il campione di basket, è stato attaccato dai giornali per avere beneficiato di presunti favoritismi, contrari all'etica di un rappresentante la Cina e dove l'attenzione quotidiana è concentrata ad evitare presunti, illegittimi, favoritismi per i "servitore" dello Stato nell'esercizio del proprio ruolo, un fatto come quello accaduto a Wen Jiabao ha dell'eccezionale.

La discussione sull'ombrello è proseguita sui media cinesi, mettendo in evidenza come il proprio ombrello chiunque possa reggerlo da solo, senza l'aiuto di nessuno, sia esso presidente o semplice cittadino.

E per capire che la discussione avrà realmente ripercussioni future, basti l’affermazione di uno dei navigatori riportata dal China Daily: "solo un disabile necessita di essere aiutato a reggere il proprio ombrello!!".

Ora dopo questa discussione non ci sarà da stupirsi se i diversi leaders cinesi terranno l'ombrello direttamente senza alcun aiuto, così che forse le due fotografie seguenti saranno da "archivio": di quando esistevano i PORTA OMBRELLI in Cina.

mercoledì 1 agosto 2007

Voci dall'Italia: Un parlamento ... "stupefacente"






(Leggi)






Le ragioni storiche dei problemi attuali (futuri) tra CINA e GIAPPONE

In questi giorni di festeggiamenti per il 80° dalla nascita del PLA Army (People Liberation Army), l'esercito Cinese, si "sente" nell'aria come due questioni risultano storicamente ancora sospese: Taiwan e le atrocità subite dai Giapponesi durante la seconda guerra mondiale.

La ferita inferta dai Giapponesi è ben lunghi dall'essere rimaginata, nonostante il tempo passato e ancora oggi incide non poco sui rapporti tra le due nazioni.

Con il crescente peso della Cina e gli ingenti investimenti nelle rinnovate forze armate cinesi, non stupisce quindi il recente "riarmo" giapponese e la singolare richiesta di questi giorni di una forza nucleare a propria disposizione.
Ma da quale "nemico" i giapponesi sentono di doversi difendere? Semplice, i Giapponesi velatamente temono la vendetta Cinese!
Ai nostri occhi tutto ciò appare incredibile, ma anche le nuove generazioni conoscono quanto accaduto in quegli anni e quando si parla di giapponesi è ancora molto diffuso un sentimento d'odio profondo nei loro confronti.

Per capire meglio, ecco due video che "spiegano" bene come mai i Cinesi ancora oggi si ricordano di quanto accaduto e i giapponesi "osano" toccare gli accordi costituzionali sottoscritti dopo la sconfitta della seconda guerra mondiale con gli Americani e la comunità internazionale.






电影 南京大屠杀 中文版 第一部分


电影 南京大屠杀 中文版 第二部分