giovedì 15 marzo 2007

China 2007: Quante Sfide. Italia 2007: quante sciocchezze!


Lunedì a Beijing si è aperta la sessione annuale del parlamento Cinese, il principale momento politico cinese che si svolge tradizionalmente in marzo.

Il sistema politico cinese è caratterizzato da queste due settimane, totalmente dedicate allo stabilire collegialmente le future linee guida sulle principali questioni nazionali.

In questo periodo veramente speciale della vita politica cinese, su qualsiasi tema è oggettivamente possibile fare qualsiasi proposta all’attenzione della Assemblea generale.

La caratteristica di questo “sistema” è che dopo queste due settimane di analisi e pianificazione collegiale, il resto dell’anno è dedicato ad applicare le decisioni prese.

Il funzionamento di questo sistema politico, nella sua apparenza statico, risulta essere stato in Cina, negli ultimi decenni molto efficiente.

In fatti una volta l’anno si discute dei macro problemi con l’obbligo di arrivare ad una decisione entro la fine della sessione stessa, le due settimane appunto.

Quindi i cinesi così facendo, finiscono realmente per prendere le decisioni importanti.

Suggerisco a chi legge di lasciare da parte la scontata osservazione sulla reale situazione presente in Cina, visto che parallelamente negli stessi anni il nostro sistema, sta facendo di tutto per non prendere ALCUNA decisione .

Quindi da noi, paradossalmente finiamo per impegnare le migliori risorse e incredibili sforzi in discussioni spesso minori (penso alla questione dei Dico) e nel contempo continuare a rimandare le decisioni veramente strategiche e di maggiore impatto reale (penso alla situazione Alitalia e Telecom ad esempio) dove veramente gli interessi nazionali e il benessere delle persone sono in gioco o peggio a rischio.

Di qualunque “tema strategico” in Italia si stia discutendo ora, qua in Cina lunedi, il discorso di apertura del premier Wen Jiabao alla sessione 2007 del al parlamento cinese, è stato totalmente concentrato sulla creazione della “società armonica”.

Immagino i sorrisini di chi sta leggendo!! Molti occidentali infatti a sentire questi termini, da noi ormai desueti, cominciano a fare le facce più strane.

Ma lunedì, il discorso fatto dal Premier cinese fin dalle sue premesse è stato terribilmente serio e concreto: candidamente ha affermato che è stato un successo portare 200 milioni di cinesi furori dalla povertà nel passato decennio. Adesso è prioritario proseguire nel cammino, estendendo tutto ciò anche a chi rimane ancora oggi in una condizione prossima all’indigenza.

Allora il termine "Società Armonica" diventa chiaro. Non è uno slogan da professionisti del Marketing e della Comunicazione, ma il chiaro desiderio di trovare in un equilibrio tra le diverse Società che costituiscono l’ossatura della Cina stessa di oggi..

Per capire la cosa, occorre ricordarsi che la Cina è una in termini politici ma in termini sociali è un raggruppamento di popoli tra loro molto diversi.

Definire una “società armonica” per i cinesi intende quindi trovare un bilanciamento tra le varie dinamiche, spesso tra loro in conflitto, proprio delle diverse nature sociali che la compongono.

Ed ecco che nella sessione di apertura del parlamento del paese forse più globale al mondo, il tema sia stato totalmente interno: togliere le frizioni sociali esistenti.

Bene! Questa è stata una lezione di stile di cosa vuole dire analizzare e pianificare le dinamiche di una nazione totalmente ancora in costruzione.

Ma si fa male a pensare che sia un discorso abilmente impostato per saltare / evitare altre priorità ben più gravi.

Per i cinesi questa pirandelliana questione, è veramente una questione fondamentale.

Chi siamo? Dove andiamo?

Perché quello che sta accadendo in China è un tale cambiamento epocale che non solo le città cambiano ma la stessa civiltà cinese sta cambiando alla velocità della luce.

Quindi tutte le certezze di un tempo spariscono e vengono sostituite con un nuovo che però spaventa anche perché così diverso dalle radici culturali originarie.

Quindi basta che un cinese si sposti dalla campagna ad una qualsiasi città cinese che il salto è realmente simile a quello di entrare in un diverso spazio/tempo, una diversa civiltà, spesso totalmente estranea...

Quindi i cinesi stanno cercando di capire come saranno i cinesi del futuro, come loro si stanno trasformando e quindi lasciano fuori temi di carattere economico e finanziario per cercare di trovare una idea comune sul contesto futuro di un popolo che altrimenti rischia di non poter apprezzare fino in fondo l’occasione che la storia sta dando loro.

Quindi sorridiamo un po’ meno sulla “Società Armonica” cinese e cerchiamo di coniare a nostra volta un analogo credibile “motto” per il nostro futuro, visto che ad oggi il motto di quanto sta accadendo in Italia appare più un titolo della commedia all’italiana. “ I soliti (Ig)noti!!”.

E anche se ora siamo una delle prime potenze economiche al mondo, basta vedere il finale del citato film per capire i rischi di questo approccio, a causa delle continue “non scelte” Italiane.

La domanda sorge spontanea: come mai, in Cina, 200 milioni di persone sono uscite dalla povertà e ci ha sorpassato come potenza economica mondiale, mentre un paese come il nostro, la situazione sta lentamente ma inesorabilmente peggiorando tanto che il 7% della popolazione italiana è considerabile povera??

Tutto è dovuto alla sola e semplice fortuna o congiunzioni astrali che ha favorito i cinesi o forse da parte nostra occorrerebbe onestamente prendere atto che il nostro sistema, così fatto non è al passo dei tempi presenti e tutto sbagliato, inadatto per quelli futuri??

Quindi date queste premesse mentre la Cina è appena entrata nell’anno del Maiale (d’oro) noi rischiamo di essere entrati, senza nemmeno essercene resi conto, nell’anno delle “Sciocchezze”.