Il “Neorealismo”di Di Pietro e della Politica Italiana.
Vista da queste parti, l’Italia della politica è sicuramente più avvincente dei molti Drama che ogni giorno passano sui canali cinesi che finiscono per peccare in originalità, essendo alla fine, brutte copie e un pò un prevedibili mix di una sitcom americana e di una telenovela sud americana.
La politica italiana sa invece stupire, con continui, inaspettati colpi di scena: complimenti agli autori!
Lasciamo però da parte i contenuti e le azioni, tanto tutto è finto.
Inutile quindi prendersela, visto che alla fine, prima o poi, ci diranno che stanno scherzando e che tutti sono attori di un cast appositamente creato per la serie Tv intitolata “Made in Italy”.
Per il momento solo in lingua italiana, a breve verrà però distribuita anche in altre nazioni che ne stanno facendo richiesta.
A favorire questa internazionalizzazione non sono però i produttori italiani ma bensì quelli stranieri, che così potranno trasmetterle sui propri canali nazionali.
Ma perché tanto interesse all’estero?
Beh semplice. I governanti dei paesi dove il serial italiano sarà trasmesso, ritengono che mostrare come il potere e il governare sia gestito in Italia, una delle grandi potenze internazionali, uno dei membri del G8, aiuterà non poco i propri cittadini, ad apprezzare ancora di più il loro agire.
I paesi che ne stanno facendo maggiore richiesta sono in particolare Cina, India, Turchia, Tailandia, Corea del Nord, Giappone, USA e alcuni paesi Africani, oltre ovviamente all’Iran, che addirittura vorrebbe introdurre la “serie” nelle scuole con il titolo “That’s the West”.
In particolare, grande interesse riscuoteranno le recentissime puntate, “Piazza Navona”, lo psicodramma a più voci, stile tragedia greca e l’imperdibile “Contadino Di Pietro”, dove vengono narrate le gesta del deputato che in maniche di camicia, usando un trattore non a norma, cerca di fare uno spot dell’uomo normale, del contadino che trebbia, dell’uomo tutto d’un pezzo!.
Qualche amico straniero, nel vedere le anteprime di questa puntata, mi ha subito mostrato su YouTube le immagini di un altro “personaggio famoso” del nostro passato storico fare qualcosa di simile e mi ha chiesto se fosse parente (politico) di costui!
E’ rimasto un pelo sorpreso nell’apprendere che, prima di fare il politico, fosse uno dei giudici di punta della nostra magistratura e che avesse combattuto contro un altro potente dell’era moderna, che tutte le caricature paragonavano proprio al personaggio storico mostratomi dal mio amico. (Cool, Funny!)
Comunque sia, ci sono dei problemi nelle traduzioni e nei sottotitoli, visto che alcuni termini usati in questi giorni, trovano difficile traduzione nelle altre lingue come ad esempio “Magnaccia”, che i cinesi vorrebbero tradurre in “Lanterne Rosse” o “l’Uomo amato dalle donne!”, rischiando così di perdere tutta l’enfasi e l’italianità che sa trasmettere.
Gli amici stranieri si stanno poi appassionando alla “strana idea”, tutta italiana, del rapporto tra reati e giustizia, fatto che intacca non poco la loro certezza che i reati sono reati e i giudici sono i giudici.
Sono pertanto molto coinvolti da questa inversione di ruoli proposta del Serial Italiano, dove i giudici Italiani sembrano avere solo la perversa voglia di farsi giustizia da sé, manco fossero dei cacciatori di taglie o peggio dei serial killer.
La nuova originale funzione attribuita ai giudici in questo serial, fanno però fatica a comprenderla fino in fondo, pur sapendo perfettamente che un potente, da qualunque paese provenga, prova sempre ad utilizzare le leve del potere per coprire le proprie marachelle ( o peggio).
Ma nei loro paesi, quando vieni scoperto, non ci vanno giù teneri, tanto che in alcuni di essi è prescritta anche la pena di morte, una pena disumana, eccessiva, ma il chiaro segnale che davanti agli interessi pubblici non si scherza, sono sacri!
Spero solo, che come in tutte le serie televisive importate, non decidano di cambiarle il titolo dall’attuale “Made in Italy”.
Sarebbe umiliante se in Corea del Nord, Cina o altri paesi, dovessero usare titoli tipo “Democratic excess” o “Democratic Robbers” o ancora “Beware! Democracy” per sottolineare che il passaggio alla piena democrazia non paga!
Un tempo, l’arte cinematografica era ricca di esempi di Italianità di altissimo livello, tipo la saga del “Padrino” o “C’era una volta l’America”, considerati dei veri capolavori, attraverso i quali gli Italiani hanno finito per rappresentare, nell’immaginario internazionale, uno stile “originale” nell’essere delinquenti.
Ora questa nuova serie “Made in Italy”, potrebbe rappresentare l’occasione per il ritorno di un Neorealismo cinematografico italiano, di sicuro successo internazionale, attraverso il quale, il mondo possa rendersi conto che nel bene o nel male, potremo anche retrocedere nelle classifiche economiche (ma chissenefrega!) ma rimarremo a lungo sempre unici, inavvicinabili, incredibilmente Italians!
La politica italiana sa invece stupire, con continui, inaspettati colpi di scena: complimenti agli autori!
Lasciamo però da parte i contenuti e le azioni, tanto tutto è finto.
Inutile quindi prendersela, visto che alla fine, prima o poi, ci diranno che stanno scherzando e che tutti sono attori di un cast appositamente creato per la serie Tv intitolata “Made in Italy”.
Per il momento solo in lingua italiana, a breve verrà però distribuita anche in altre nazioni che ne stanno facendo richiesta.
A favorire questa internazionalizzazione non sono però i produttori italiani ma bensì quelli stranieri, che così potranno trasmetterle sui propri canali nazionali.
Ma perché tanto interesse all’estero?
Beh semplice. I governanti dei paesi dove il serial italiano sarà trasmesso, ritengono che mostrare come il potere e il governare sia gestito in Italia, una delle grandi potenze internazionali, uno dei membri del G8, aiuterà non poco i propri cittadini, ad apprezzare ancora di più il loro agire.
I paesi che ne stanno facendo maggiore richiesta sono in particolare Cina, India, Turchia, Tailandia, Corea del Nord, Giappone, USA e alcuni paesi Africani, oltre ovviamente all’Iran, che addirittura vorrebbe introdurre la “serie” nelle scuole con il titolo “That’s the West”.
In particolare, grande interesse riscuoteranno le recentissime puntate, “Piazza Navona”, lo psicodramma a più voci, stile tragedia greca e l’imperdibile “Contadino Di Pietro”, dove vengono narrate le gesta del deputato che in maniche di camicia, usando un trattore non a norma, cerca di fare uno spot dell’uomo normale, del contadino che trebbia, dell’uomo tutto d’un pezzo!.
Qualche amico straniero, nel vedere le anteprime di questa puntata, mi ha subito mostrato su YouTube le immagini di un altro “personaggio famoso” del nostro passato storico fare qualcosa di simile e mi ha chiesto se fosse parente (politico) di costui!
E’ rimasto un pelo sorpreso nell’apprendere che, prima di fare il politico, fosse uno dei giudici di punta della nostra magistratura e che avesse combattuto contro un altro potente dell’era moderna, che tutte le caricature paragonavano proprio al personaggio storico mostratomi dal mio amico. (Cool, Funny!)
Comunque sia, ci sono dei problemi nelle traduzioni e nei sottotitoli, visto che alcuni termini usati in questi giorni, trovano difficile traduzione nelle altre lingue come ad esempio “Magnaccia”, che i cinesi vorrebbero tradurre in “Lanterne Rosse” o “l’Uomo amato dalle donne!”, rischiando così di perdere tutta l’enfasi e l’italianità che sa trasmettere.
Gli amici stranieri si stanno poi appassionando alla “strana idea”, tutta italiana, del rapporto tra reati e giustizia, fatto che intacca non poco la loro certezza che i reati sono reati e i giudici sono i giudici.
Sono pertanto molto coinvolti da questa inversione di ruoli proposta del Serial Italiano, dove i giudici Italiani sembrano avere solo la perversa voglia di farsi giustizia da sé, manco fossero dei cacciatori di taglie o peggio dei serial killer.
La nuova originale funzione attribuita ai giudici in questo serial, fanno però fatica a comprenderla fino in fondo, pur sapendo perfettamente che un potente, da qualunque paese provenga, prova sempre ad utilizzare le leve del potere per coprire le proprie marachelle ( o peggio).
Ma nei loro paesi, quando vieni scoperto, non ci vanno giù teneri, tanto che in alcuni di essi è prescritta anche la pena di morte, una pena disumana, eccessiva, ma il chiaro segnale che davanti agli interessi pubblici non si scherza, sono sacri!
Spero solo, che come in tutte le serie televisive importate, non decidano di cambiarle il titolo dall’attuale “Made in Italy”.
Sarebbe umiliante se in Corea del Nord, Cina o altri paesi, dovessero usare titoli tipo “Democratic excess” o “Democratic Robbers” o ancora “Beware! Democracy” per sottolineare che il passaggio alla piena democrazia non paga!
Un tempo, l’arte cinematografica era ricca di esempi di Italianità di altissimo livello, tipo la saga del “Padrino” o “C’era una volta l’America”, considerati dei veri capolavori, attraverso i quali gli Italiani hanno finito per rappresentare, nell’immaginario internazionale, uno stile “originale” nell’essere delinquenti.
Ora questa nuova serie “Made in Italy”, potrebbe rappresentare l’occasione per il ritorno di un Neorealismo cinematografico italiano, di sicuro successo internazionale, attraverso il quale, il mondo possa rendersi conto che nel bene o nel male, potremo anche retrocedere nelle classifiche economiche (ma chissenefrega!) ma rimarremo a lungo sempre unici, inavvicinabili, incredibilmente Italians!