L’indice della Vergogna! E dell’Ignoranza.
Ci sono posizioni per quanto dure, comprensibili, chiare, anche condivisibili.
Altre invece, non possono essere tollerate, essendo fuori luogo, stupide, offensive.
Bene, rientra sicuramente tra queste ultime, il gestaccio di ieri di Bossi sulle note dell’Inno di Mameli.
Si possono capire le ragioni di fondo e di propaganda politica dietro questo gesto, ma onestamente appare del tutto fuori luogo, vergognoso.
A forza di spararle “grosse”, si finisce di non saper più cosa dire e si rischia di finire nel patetico.
Mi spiace poi notare che qualcosa non torna in questo “gesto spettacolare”, solo di cattivo gusto.
Le parole successive, il solito ritornello leghista, “mai schiavi di Roma!”, offendono il senso stesso di stato che Bossi ha il dovere di rappresentare, in quanto Ministro in carica.
Invece di fare il “pagliaccio” di se stesso, il ragazzo discolo che attacca il potere, si guardi allo specchio e si ricordi che al potere c’è proprio lui.
Quindi il gestaccio che lui intendeva inviare ai palazzi Romani, finisce per essere indirettamente indirizzato proprio a se stesso, essendosi involontariamente citato, essendo a Roma parte stessa del potere in carica.
Ma è possibile che aprendo i giornali italiani, non c’è giorno che in prima pagina siano evidenziate le gesta d’avanspettacolo di uno dei nostri governanti in carica?.
In Italia ormai anche i sassi sono convinti che occorra fare qualcosa per cambiare questa situazione, schizofrenica ed inconcludente, causata anche da una classe politica di dubbio gusto, di cui Bossi fa parte.
Ma a parte le legittime provocazioni, certi valori occhio a toccarli.
Il sentire “blaterare a vanvera” e le sempre più frequenti uscite sopra le righe, oltretutto ritrattate due secondi dopo, finiscono per apparire il segno evidente, non di una dura guerra politica in corso, ma di una scarsa serietà dei suoi protagonisti.
Qualcosa che come Italiani, ci preoccupa molto, perché avremmo bisogno di meno “attori da avanspettacolo” o aspiranti rivoluzionari in erba o provocatori di piazza e finalmente il diritto di avere dei seri statisti in grado di indicare rotte, vie, soluzioni che uniscano il popolo Italiano ad uscire dal fango nel quale ci troviamo.
Altrimenti, caro Bossi, il suo indice potrebbe essere l’ultima parte emersa del paese, quando sarà sprofondato con tutti i “farisei”, visto che quella da lei indicata ieri tutto è, tranne che un sano atteggiamento costruttivo, di fronte ad una crisi come quella di questi tempi.
Per poi non farsi mancare nulla, ha aggiunto nella discussione la questione della scuola con un inaccettabile approccio razzista , “gli insegnati del sud tolgono posti di lavoro a quelli del nord”, citando oltretutto un fatto che la vede protagonista o meglio suo figlio, appena bocciato per la seconda volta alla maturità.
Forse, invece di “abbaiare” contro i professori del sud, che assomiglia non poco all’attacco ai giudici di Berlusconi, da buon padre di famiglia, si dovrebbe preoccupare molto di più a non far credere a suo figlio che sia un “bocciato politico”, solo perché ha portato una tesina su Cattaneo, ma che la prossima volta, occorrerà studiare di più.
Per l’anno prossimo, magari faccia frequentare a suo figlio la scuola tutto l’anno, non presentandolo più come privatista, visti i risultati deludenti fin qua ottenuti.
Cordialmente da un Italiano che quando sente l’Inno Italiano, gli prende ancora una sana fitta al cuore!