giovedì 3 luglio 2008

Cosa teme realmente Berlusconi? Il divorzio!

Berlusconi in queste giornate appare seriamente incavolato, per non dire altro, vista la piega che la questione delle intercettazioni potrebbe prendere.

Cerchiamo allora di guardare tutto da un'altra prospettiva, dimenticandoci per un momento che Berlusconi sia Berlusconi, ma semplicemente un italiano qualunque.

Perché su questa questione, uno avvezzo a tutto come lui, a causa delle decennali guerre nelle aule dei tribunali e nonostante gli oltre 700 giudici che si sono occupati di lui, passando al setaccio ogni aspetto personale e professionale, ora è disposto a mettere in gioco tutta la sua credibilità?

La risposta sta in una parola: Divorzio!

Ebbene si, nel caso le anticipazioni fossero confermate, molto probabilmente la moglie Veronica potrebbe passare alle vie di fatto, per ora solo minacciate, dopo le “galanti attenzioni” di qualche tempo fa.

A questo punto partirebbe la “causa del secolo” per la separazione della coppia “più ricca d’Italia”, un attacco decisivo al patrimonio dell’imprenditore Berlusconi che rischierebbe di arrivare dove centinaia di processi o attacchi politici nono erano ancora riusciti ad arrivare: al cuore e al motore del potere stesso di Berlusconi.

Ma se anche perdesse metà del proprio patrimonio, Berlusconi rimarrebbe ancora per la metà uno dei più ricchi uomini Italiani e al mondo.

Il problema non sarebbe però di poco conto, perché obbligherebbe a mettere mano al complesso sistema delle imprese e finanziarie che gestiscono l’incredibile patrimonio e società del Gruppo, televisioni comprese!

Basti ricordarsi cosa è accaduto nel caso di Pavarotti e la guerra per l’eredità che si è scatenata tra figli di primo e secondo letto o alle “velenose” azioni nel caso dell’eredità di Gianni Agnelli, per capire cosa potrebbe rischiare veramente Berlusconi.

La questione potrebbe prendere quindi una piega tutt’altro che semplice, perché non si sa dove potrebbe arrivare una donna ferita nell’orgoglio, per giunta in “diretta nazionale”, per cercare di recuperare un minimo di dignità e rispetto per se e per i propri figli.

Quindi ha pienamente ragione Berlusconi, l’uomo qualunque, nel cercare di bloccare questo approccio che di poca importanza sul piano strettamente penale e diciamolo, anche politico, ne potrebbe avere invece molto sul piano delle conseguenze per il patrimonio personale e dei rapporti nel proprio privato famigliare.

Vista dal punto di vista umano, fa quindi bene a pretendere il rispetto della Privacy e in maniera allarmata affermare “potrebbe accadere a chiunque di noi”.

Dall’altra, deve anche ricordarsi che le questioni contenute in queste ultime intercettazioni, sono state oggetto, nei democraticissimi USA, del possibile Impeachment addirittura dell’uomo più importante al mondo, anche se occorre precisare che Clinton rischiò, non per la relazione extraconiugale, ma per le bugie dette nel negare ciò che poi fu dimostrato dalle testimonianze.

Che fare allora?

Innanzi tutto non sperare che il metodo da “Grande Fratello” in voga in questa calda estate, si trasformi nell’ago della bilancia della politica e del futuro nazionale o peggio sia il metodo utilizzato da “mediocri sistemisti” che nell’oscuro tramano per ragioni tutt’altro che chiare, credendo così di fare il bene per l’Italia.

A chi pensa sia giusto tutto ciò, basti ricordare come molti dei “grandi” del calibro di JFK o Mitterrand, nel privato non fossero degli “stinchi di santo”, con tanto di amanti più o meno famose e figli illegittimi.

Tutto ciò non ha sicuramente intaccato il lato politico degli stessi, proprio attraverso la sacrosanta protezione della loro privacy che invece ha finito per ridicolizzare inutilmente il pur ottimo Presidente Clinton, considerato ancora oggi uno dei migliori Presidenti degli ultimi decenni.

Da queste considerazione un dubbio: non è che tutto alla fine sia connesso solo all’invidia di qualcuno, sotto le mentite spoglie degli interessi nazionali?

Ma soprattutto, di fronte ad un crisi economica senza uguali, abbiamo ancora tempo da perdere su questioni di questo tipo, prima di accorgerci che siamo retrocessi nella serie B delle economie mondiali?