lunedì 28 luglio 2008

Boss show

Quale è il mito, la massima aspirazione nella Cina del miracolo economico?

Diventare CEO di una azienda!

Quale contrappasso alla situazione di qualche decennio fa, ora nell’immaginario del cinese medio, il CEO si contrappone ai ruoli di vertice negli apparati governativi quale segno tangibile di essere al vertice della piramide.

CFO o CMO ( Marketing Manager), sono gli altri “gradi” ambiti nella società cinese attuale.

Ma il reale e il fantasioso spesso si mischiano e quando si parla di ruoli intermedi, è infatti normale leggere sui biglietti da visita cinesi, acronimi e responsabilità, normalmente sovrastimanti il ruolo reale occupato nell’organigramma aziendale. A parte il CEO ovviamente!

Comunque sia, le entry level in Cina sono invece i Sales o i Consultant.

I primi sono a provvigione e difficilmente sono degli impiegati formalmente assunti dall’impresa, anche se con regolare biglietto da visita.

I secondi, quali freelance esterni, non vengono invece considerati molto positivamente, tanto da essere considerati ad un livello inferiore di quello degli stessi Sales.

Il mondo Cinese è fatto di chi è dentro alle aziende e di chi è fuori. Essere fuori equivale a non avere avuto le capacità di essere dentro, per cui appartenere ad una organizzazione, è fondamentale in Cina.

La ragione di tutto ciò è legata al fatto che i Cinesi danno più importanza alla struttura che ai singoli uomini, quindi non essere della struttura è un segno di esclusione, a prescindere della competenza tu possa avere.

Quindi, quando un cinese esce da una azienda, vive ciò in maniera molto traumatica, perché contemporaneamente perde la propria identità nella scala sociale che lo circonda.

Le aziende cinesi finiscono quindi per avere le sembianze di reparti di un esercito, tanto che non è raro assistere a momenti di vita aziendale o pubblicità, dove i dipendenti sono letteralmente schierati “allineati e coperti”, di fronte al boss di turno.

Il CEO è a capo di tutto ciò, il generale alla testa delle truppe aziendali, il modo con il quale i cinesi percepiscono quella che si definisce “sfida aziendale”.

In Europa ormai si parla apertamente di aziende Flat, Smart, informali. In Cina, ancora nella prima fase della sua industrializzazione, le aziende presentano strutture gerarchiche molto ferree e rigide, anche per un’altra ragione fondamentale: la Cina è il paradiso delle procedure.

Ma tornando al CEO, questa figura ormai mitica ai vertici della società economica cinese, è l’unico della struttura che può avere una preparazione non solo verticale, multispecialistica.

Da qui la venerazione per un ruolo, che è assurto a protagonista delle trasmissioni televisive, dove vengono invitati a parlare della propria vita, delle proprie aspirazioni, cercando di esplorare il loro lato umano che tradisce sempre la stessa curiosità di chi ascolta: come hai fatto a diventare CEO?

Si, perché per un cinese, abituato alle procedure e alla formazione specialistica, essere un CEO è frutto di un percorso, che a questo punto anche gli altri sono interessati a conoscere, per cercare di emularlo e poter emergere nella scala sociale.

I CEO negli show televisivi finiscono per travalicare i loro ruoli aziendali, diventando attori di se stessi, protagonisti della trasmissione, tanto da cantare, recitare, come fossero degli autentici divi dello spettacolo.

Vi immaginate un Profumo o un Passera o un De Benedetti ad Amici di Maria De Filippi e in maniche di camicia che cantano e ballano?

A prima vista tutto ciò appare fuori luogo, ma riflettendoci rispecchia l’approccio tradizionalmente comunitario della società cinese, dove l’azienda, anche se tua, è un patrimonio comune e il CEO è comunque al servizio di questo patrimonio comune, visto che prima dell’uomo viene la responsabilità e il ruolo che ricopri.

Beh, qualcuno mi potrebbe evidenziare come questa sia la prova che la Cina sia ancora profondamente comunista.

Forse il retaggio è quello, ma suggerisco invece una lettura diversa, quasi un saggio consiglio, un salutare non prendersi “troppo sul serio” che potrebbe essere, al contrario, molto utile per comprendere il vero messaggio di fondo: le aziende restano, i CEO passano.