venerdì 8 gennaio 2010

EXPORT: Crolla .. ma per fortuna c'è la Cina

Analizzando le diverse aree Italiane emerge come la crisi c'è eccome.
In questo caso di parla del Trevigiano ( terra dei Benetton per intenderci) e come si vede il 20% del valore si è .... perso per strada.

Meno male che c'è la Cina ;)

PERSI FINORA 1,6 MILIARDI DI EURO, IL TERZO TRIMESTRE INVECE REGISTRA IL SEGNO POSITIVO

Crolla l'export,
ma per fortuna c'è la Cina

 

Malissimo la maglieria (meno 40%) e la meccanica (meno 26%), ma gli ordini dall'Oriente trainano la ripresa. Nei primi nove mesi dell'anno perso il 20% del valore

L'export trevigiano rialza la testa al termine dell'anno più pesante. Anche se il passivo rimane pesante (persi 1,6 miliardi di euro in esportazioni sull'anno scorso, -20,6%) il trimestre luglio-settembre appena licenziato vede un +2,9% sulle vendite oltre confine.
Continua il crollo di settori come le macchine industriali (-26%) e comparti come la maglieria (-40%). 

D'altro canto c'è il traino positivo dell'alimentare (+4,8%) e i primi segnali da elettrodomestici e carpenteria. La strada da fare rimane comunque lunga e non si esclude un rimbalzo dovuto a fattori stagionali. «In due anni sono cambiati i mercati di destinazione: più Asia ed Africa del nord, meno Europa» spiega il presidente della Camera di commercio Federico Tessari che ha diffuso le rilevazioni Istat dei primi nove mesi dell'anno. A soffrire forte nella bilancia commerciale sono ancora i macchinari industriali con -26%, pari a una contrazione di 360 milioni di euro, dove i principali mercati di destinazione rimangono Francia, Germania, Stati Uniti e eSpagna. «Malgrado questa difficile congiuntura - continua Tessari - sono 163 i paesi toccati dall'export trevigiano del settore, in crescita rispetto ai 158 registrati nello stesso periodo del 2008. La Cina è diventa il terzo acquirente di macchinari made in Treviso con un +23%, oltre 80 milioni di euro. E crescono anche le esportazioni verso Polonia, Arabia Saudita, Egitto, India, Algeria». I mobili contano grosso modo sulle esportazioni per circa 860 milioni di euro, con una flessione del -18,4% ma la Cina ha quadruplicato i volumi. Anche il settore delle calzature conclude i primi nove mesi dell'anno in flessione: -17%. L'abbigliamento perde un quarto del suo valore sull'export. Per filati e tessuti è meno 17%. Scivolone invece della maglieria, dimezzata.
(fonte Espresso)