domenica 2 settembre 2007

Marco Polo è tornato in Cina: è Roberto Baggio.

In questi giorni i cinesi come in una sorta di feedback, stanno festeggiano il ritorno del Marco Polo del terzo millennio.

Questo eroe, mai dimenticato nella mente e nella storia di qualsiasi cinese e al quale sono state dedicate importanti piazze e premi, ha oggi le fattezze di Roberto Baggio.

Il nostro campione, il “codino” che ha incantato le platee calcistiche di tutto il mondo, ora che ha lasciato il calcio giocato, sta entrando nei cuori dei molti cinesi come ambasciatore ed esempio positivo, da imitare.

Baggio infatti, invitato dalla ditta produttrice dei gadgets per le prossime olimpiadi, in qualità di ambasciatore del lancio dei gadgets delle precedenti olimpiadi, ai cinesi piace, veramente.

E’ l’esempio di come si può, pur essendo diventati un campione di calcio di primo piano e se non ci fosse stato quel maledetto rigore sbagliato in America, ora sarebbe celebrato anche nella storia come campione assoluto, si riesca rimanere normali.

Questo aspetto non è secondario. Infatti nella accelerata economica e il nuovo benessere, molti cinesi hanno l’opportunità di arrivare a successi sportivi di livello planetario e nuove faccie saranno celebrate proprio nelle prossime Olimpiadi cinesi.

Ma i governanti cinesi sono molto preoccupati di tenere i propri campioni, con i “Piedi per terra” e il caso di Yao Ming, il campione di Basket stella dell’NBA accusato senza mezzi termini di favoritismi, è evidente.

Ora lo stesso Yao Ming, dopo essersi difeso mezzo stampa, per dimostrare la propria buona fede, per recuperare la propria immagine ( e la faccia) agli occhi dei propri connazionali, ha annunciato che organizzerà il 14 settembre un incontro a cui parteciperanno alcuni dei migliori campioni di basket americano, tra cui Steve Nash.

L’incasso sarà interamente devoluto alla causa della educazione dei bambini nelle aree più povere della Cina, attraverso il China Youth Development Foundation.

I cinesi quindi, in prossimità delle proprie olimpiadi, stanno cercando di fare tutto il possibile affinchè lo sport rimanga tale e non diventi strumento di eccessi e vizi che da queste parti sono combattuti senza mezzi termini, anche a costo di apparire impopolari a livello occidentale.

Quindi Baggio, per giunta buddista praticante, rappresenta l’esempio di come si può far carriera e mantenere nel contempo un equilibrio interiore e di stile di vita.

Ai cinesi piace tanto che la “voce” che potrebbero affidargli la guida della nazionale cinese, dopo i disastrosi campionati asiatici e la defenestrazione dell’allenatore cinese, appare verosimile.

Un Baggio alla guida della squadra cinese, sarebbe un segnale, un esempio da portare in evidenza a tutti i futuri campioni cinesi, una modo per cercare di passare un messaggio su come “interpretare” in maniera corretta, il ruolo di essere un “Campione”.

Un vero “Marco Polo” di stile che ci deve inorgoglire, dopo le famose “testate” che ci hanno reso campioni del mondo sul campo ma ci hanno fatto perdere sul piano dello stile.