mercoledì 1 aprile 2009

La Cina avrà il suo Nasdaq

Ormai è evidente come Usa e Cina stiano “marcandosi” strettamente su qualsiasi questione, così come la crisi finanziaria stia aprendo ampi spazi, nei quali i Cinesi si stanno inserendo con sempre maggiore frequenza.

Non sorprende quindi che ora, la Cina voglia replicare anche uno dei successi storici della finanza americana: il Nasdaq. 

GEM il NASDAQ CINESE - Si chiamerà GEM (Growth Enterprise Market), un nome che evoca l’approccio che i cinesi vogliono avere sulla questione, una piattaforma finanziaria dedicata a supportare start-up innovative e tecnologiche.

In realtà il progetto non è nuovo, visto che fu pensato ben già 10 anni fa, ma dopo l’esplosione nel 2000 della bolla finanziaria legata alla new economy e alle dot.com, il progetto della creazione del GEM cinese, fu temporaneamente sospeso, fino ad oggi.

Basata ovviamente a Shenzhen, l’area con il più alto tasso tecnologico della Cina, il GEM cinese sarà fortemente focalizzato sulle piccole imprese a grande potenziale di crescita, con l’obbiettivo di diventare lo spazio per trovare finanziamenti e supportarne la crescita.

I REQUISITI PER LA QUOTAZIONE - Le potenziali aspiranti di questo nuovo listino tecnologico cinese, dovranno però rispettare rigorosamente alcuni parametri, quali:
  • un capitale sociale superiore ai 30 Milioni di Yuan (oltre 3 Milioni di Euro)
  • avere avuto utili per due anni consecutivi e redditività combinata di almeno 10 Milioni di Yuan (oltre 1 Milione di Euro), 
  • fatturato di almeno 50 Milioni di Yuan (oltre 5 milioni di Euro);
  • utili di almeno 5 milioni di Yuan (oltre 500.000 Euro) nell’ultimo anno fiscale, 
LA TRASPARENZA DEI DATI - Ma l’aspetto fondamentale che sta a cuore ai cinesi, è la trasparenza nella diffusione dei dati e dei risultati aziendali da parte delle imprese, così come l’efficienza dei controlli e la vigilanza che la piattaforma GEM dovrà garantire, così da evitare criticità simili a quelle di questi mesi, su quasi tutti i mercati finanziari.

Questa iniziativa, intende essere un concreto supporto alle imprese innovative cinesi ma anche il punto di partenza per la crescita di un mercato di capitali cinesi, in grado di finanziare in maniera sistematica una nuova generazione d’imprese ad alto potenziale di crescita e tecnologiche.

UN'INDICE DI BORSA CONTRO IL CREDIT CRUNCH è anche una risposta alla situazione che si è venuta a creare a causa della crisi finanziaria, dove gli istituti bancari sono diventati sempre più prudenti a concedere prestiti alle start-up, situazione che finisce anche per colpire le piccole imprese che in Cina di fatto rappresentano il 99% delle imprese e danno lavoro al 75% degli occupati del paese.

Il progetto della GEM appare anche del tutto in controtendenza rispetto a quanto sta accadendo agli altri mercati finanziari mondiali, che di fatto stanno subendo tutti forti ridimensionamenti ed accorpamenti.

La Cina sembra dimostrare, ancora una volta, come solo attraverso l’agire e la creazione di nuove innovative iniziative, si potrà sperare di superare la crisi attuale, per creare un futuro fatto si di grandi multinazionali, ma soprattutto da milioni di “invisibili” aziende che, dati alla mano, rappresentano però l’asse vero di tutte le nazioni.

L'ATTENZIONE ALLE PMI - Quello delle piccole imprese è il vero asset che il governo cinese intende salvaguardare attraverso anche questa iniziativa, cercando nel contempo, di lanciare nuove imprese in grado di diventare i leader del futuro, trainando così la crescita sia economica del paese che di competenze tecnologiche necessarie per rinnovare l’industria cinese.

Un messaggio sul quale riflettere, visto che lo scenario cinese assomiglia incredibilmente a quello italiano che anche nei suoi massimi splendori degli anni scorsi, è stato sempre strettamente collegato al successo, spesso planetario, delle proprie “multinazionali tascabili” del Made in Italy.

Le stesse che ora la Cina spera possano trovare nel GEM il proprio terreno fertile per poter diventare le solide protagoniste del crescente “Made in China” futuro.