lunedì 20 aprile 2009

Team di Taiwan costruisce un rivelatore per terremoti

Nella corsa alla prevenzione sui terremoti, una notizia importante arriva da Taiwan e sembrerebbe dimostrare come i terremoti possano venire previsti.

Infatti in questi giorni, un gruppo di ricerca ha creato un dispositivo low-cost che può prevedere i terremoti 30 secondi prima che avvengono, tempo sufficiente per gli avvertimenti fondamentali in caso di calamità del genere. 

”Il dispositivo può rilevare un imminente terremoto, la sua velocità ed accelerazione ed elemento fondamentale, consente di valutarne la magnitudo in modo da potere mettere istantaneamente in guardia i treni, gli impianti di gas naturale ed elettrici, così da chiudere le forniture prima che il terremoto avvenga”, ha detto Wu Yih-min, ricercatore presso l'Università Taiwan, Dipartimento di Geoscienze. 

Lo strumento, costruito dopo 5 anni di ricerche, è più preciso rispetto ad analoghe tecnologie utilizzate all'estero e 
potrebbe costare il meno 10.000 dollari Taiwanesi,(US $ 302). 

"Siamo in grado, 30 secondi prima che avvenga, di stabilire se è un piccolo o grande terremoto, la sua scala e anche la quantità dei danni ipotizzabili". 

Il dispositivo si avvale di un chip che costa solo pochi dollari e può essere molto semplicemente posizionato dove non possa subire ulteriori scosse se non quelle da terremoto. 

”Le scuole, i sistemi ferroviari e le centrali nucleari potrebbero trarre vantaggio da questa tecnologia”, ha detto Kai Kuo-wen, il direttore del centro sismologico di Taiwan, che ha collaborato attivamente aiutando l'Università nelle fasi di test del dispositivo. 

I ricercatori Taiwanesi devono ora capire come collegarlo al sistema di allarme esistente sull’isola.

Insomma Taiwan, una delle aree più colpite dai fenomeni tellurici, sembra dimostrare che la ricerca e il lavoro di squadra tra le diverse istituzioni preposte, possa dare concreti ed incoraggianti risultati sul fronte del monitoraggio e previsione.

Ora occorre raccogliere il messaggio e cercare di creare una nostra seria ricerca in un settore che possiamo sicuramente definire strategico, per la salvaguardia e la incolumità della popolazione e così col tempo, lasciare sempre meno spazio al “fatalismo” e all’imponderabile.