martedì 24 febbraio 2009

USA in mano ai paradisi fiscali!!

Scorrendo su Wikipedia la lista dei creditori USA, dopo gli arcinoti Cina, Giappone e Regno Unito a sorpresa, con 220 miliardi di dollari, compaiono i Paesi Caraibici o meglio il sistema bancario dei paesi caraibici!!!

 

Foreign owners of US Treasury Securities

 

Nov 2008

Oct 2008

Nov 2007

Nation

billions of dollars

percentage

 

 

 

 

Mainland China

681.9

22.10%

652.9

21.57%

458.9

19.65%

Japan

577.1

18.70%

582.0

19.23%

589.6

25.25%

United Kingdom

360.0

11.67%

357.2

11.80%

174.1

7.46%

Caribbean banking centers

220.8

7.16%

219.3

7.25%

108.0

4.63%

Oil exporters

198.0

6.42%

187.6

6.20%

138.7

5.94%

Brazil

129.6

4.20%

134.5

4.44%

121.7

5.21%

Russia

78.1

2.53%

80.9

2.67%

33.5

1.43%

Luxembourg

75.0

2.43%

81.4

2.69%

67.9

2.91%

Hong Kong

66.0

2.14%

65.2

2.15%

51.7

2.21%

Switzerland

63.0

2.04%

61.2

2.02%

38.1

1.63%

Norway

59.1

1.92%

50.5

1.67%

27.6

1.18%

Taiwan

43.3

1.40%

39.1

1.29%

37.1

1.59%

Germany

43.3

1.40%

42.9

1.42%

38.6

1.65%

Singapore

37.4

1.21%

32.6

1.08%

40.2

1.72%

Ireland

35.2

1.14%

29.0

0.96%

17.5

0.75%

Thailand

35.1

1.14%

34.8

1.15%

27.5

1.18%

Mexico

34.6

1.12%

33.1

1.09%

31.9

1.37%

Turkey

28.7

0.93%

27.6

0.91%

25.6

 

Quindi tra i maggiori creditori degli Stati Uniti compare non uno stato sovrano “normale”, ma un paradiso fiscale!

E’ evidente che questa notizia, anche alla luce delle richieste americane fatte nei giorni scorsi alla UBS e che richiedono di svelare i dati relativi ad oltre 50.000 conti correnti svizzeri, intestati ad altrettanti cittadini statunitensi, fa sicuramente riflettere.

Non solo, l’Europa ha raggiunto lo scorso week end l’accordo storico per “stroncare” il malcostume dei prodotti finanziari privi di controllo, minacciando ritorsioni ai “paradisi fiscali” che non collaboreranno a questa “pulizia” di sistema.

Ora che i Bond di Stato degli USA, il paese dal quale tutta la crisi finanziaria è di fatto partita, siano sostanzialmente in mano a non ben noti possessori di conti correnti nelle banche dei paesi caraibici, lascia interdetti, anche perché sorge spontaneo chiedere: chi sono realmente i possessori della quarta gamba che sta tenendo a galla la traballante economia Americana, che a colpa di nazionalizzazioni, cerca di salvare il salvabile? 

Mafiosi, Finanziari senza scrupoli o altri faccendieri?

Viste anche le condizioni precarie in cui versano sia Giappone che Gran Bretagna, chi ci dice che cosa vorranno realmente fare questi “anonimi” azionisti degli USA, che di fatto possono incidere non poco sul futuro stesso della prima potenza al mondo?.

E’ evidente che la speculazione, se pesata confrontata con il 5° creditore della lista, i paesi produttori di petrolio (OPEC), rappresenta una fetta importante che spiega di quale “droga” si sia nutrita l’economia e la società Americana negli anni scorsi, che inseguendo il proprio sogno, si è “venduta” senza chiedere troppe informazioni ai propri creditori.

Non resta che incrociare le dita e sperare che questo non sia un ulteriore segnale che i problemi fin qui avuti non sono siano solo agli inizi e che in futuro qualche “misterioso” creditore non chieda il pignoramento americano, rimanendo rintanato nei sicuri e caldi paradisi fiscali caraibici, mandando tutto il resto del mondo in malora.