domenica 24 agosto 2008

PIL Olimpico


In questi 17 giorni, tutto il mondo legge ansiosamente il medagliere, una sorta di “PIL” Olimpico.

Questo confronto tra nazioni, dove chi vince può salire in questa specialissima classifica, riesce ad alimentare, almeno una volta ogni 4 anni, anche sogni inconfessabili.

Per cui, ogni oro Cinese rappresenta un ulteriore punto per continuare a primeggiare sull’“avversario” Americano, sportivamente parlando, fatto che inorgoglisce ogni cinese nel profondo.

Capita così che i cinesi in questi giorni, aprendo il giornale, siano andati a vedere prima il numero degli ori conquistati e solo dopo, come fosse andata la borsa di Shanghai.

Per contro gli Americani, di fronte all’autentica debacle di questi giochi olimpici, hanno risposto con l’astuzia, stilando una classifica diversa che tiene invece conto del numero totale di medaglie vinte, contribuendo così a sostenere il “morale” dei propri connazionali!

Seguendo infatti questo metodo, lo scenario cambia radicalmente e consente agli Americani di mantenere, anche se di poco, la testa alla classifica di questo specialissimo “PIL”, dove i sogni di molti altri paesi possano diventare realtà.

Per cui è possibile che la Corea del Sud e l’Australia siano membri del G8 sportivo, che vede invece escluse la Francia, il Canada e l’Italia, mentre la Giamaica, posizionandosi al 13 posto, finisce a ridosso di tutte le principali potenze del mondo, potendo così per una volta sognare, trascinata dal proprio nuovo eroe nazionale.

Ma in questo solo apparente gioco, il “PIL” Olimpico fa emergere in maniera evidente alcune dinamiche ancora non evidenziatesi in quello finanziario.

Parlando infatti di Bolt, i commentatori hanno giustamente affermato che questo successo, per quanto predisposto su base genetica e favorito attraverso una selezione razziale, effettuata a suo tempo dai padroni bianchi, è stato possibile perché il livello di vita in Giamaica è ora nettamente migliorato, consentendo una praticabilità dello sport di livello occidentale.

Coerentemente, anche gli insuccessi di molti paesi Africani in alcune specialità, dove geneticamente appaiono superiori, sono da collegare al fatto che non riescono ad esprimersi come potrebbero, per i problemi interni, la povertà e l’instabilità sociale che rendono difficile allenarsi a dovere e quindi poter eccellere a livello mondiale.

Ma eccellere nel PIL Olimpico aiuta a ricevere anche i migliori premi?

Sembra di si, visto che la Cina, prima classificata nel “PIL” Olimpico, dove gli atleti fino a poco tempo fa ricevevano solo una “pacca” sulla spalla, ora riceveranno 180.000 Euro, un compenso superiore a quello destinato agli atleti italiani al 9° posto (140.000 Euro) .

Interessante è osservare però come verranno elargiti i rispettivi primi.

Nel caso degli Italiani, totalmente pagati dal CONI (il governo), mentre per quanto riguarda i cinesi riceveranno 100.000 Euro da uno degli sponsor (una birra cinese), 54.000 dalla fondazione Kok Ying Tung, mentre il governo cinese contribuirà “solo” con 25.000 Euro.

La Russia, terzo nel “PIL” Olimpico, segue l’Italia nei compensi, con solo 100.000 Euro per ogni medaglia d’oro.

Un interessante segno dei tempi è però rappresentato dall’Iran, che ha tentato di dare la “giusta motivazione” ai propri atleti, offrendo 80.000 Euro per ogni oro, molto di più dei Francesi ( 50.000 Euro), Giapponesi ( 18.000 Euro), Australia ( 11.765 Euro) e soprattutto gli “odiati” Americani (16.778 Euro).

Quindi alla faccia di De Cubertain, molte nazione hanno investito ingenti somme di denaro per cercare di veder crescere la posizione dei rispettivi paesi nel “PIL” Olimpico, considerato un’importante momento promozionale a livello mondiale.

Ne sa qualcosa proprio la Giamaica, fino ad ora conosciuta solo per il mitico Bob Marley, isole che siamo sicuri, saranno la prossima ambita meta per tantissimi turisti, alla ricerca anche della “fonte magica”, che ha reso possibile questa incredibile “impennata” nel “PIL” Olimpico.