Ancora "Spirito Olimpico" ...
Le Olimpiadi non sono ancora terminate!
Tra una settimana infatti si apriranno le ParaOlimpiadi che per i cinesi non sono un'altra olimpiade ma la naturale continuazione delle Olimpiadi, con un approccio ben diverso dal nostro che tende a distinguere, dividere, classificare.
Questa diversa sensibilità l’ho già vissuta a Shanghai, con le Special Olympics del 2007, dove tutta la Città è stata coinvolta in questa manifestazione dei Bolt in carrozzella, del basket e di tutti altri sport, ai quali sono stati riservati onori e spazi media pari agli altri atleti.
Tra le tante le cose non passate in questi giorni sui circuiti internazionali, visto il “taglio” comune dato alle notizie da parte dei media occidentali, c’è stata infatti anche la visita, da parte del Presidente cinese Hu Jintao, agli atleti cinesi in allenamento per le Paraolimpiadi,.
Nel pieno delle Sue Olimpiadi e dei supereroi da tutto il mondo, questo evento ha tolto molto spazio ai campioni cinesi che stavano monopolizzando il medagliere olimpico, per “scaldare” e motivare l’altra parte del cielo Olimpico e della Cina.
Qualcosa che fa riflettere, vista l’intensità e la durata stessa dei servizi su questo evento, che a memoria, non ricordo nessun Presidente occidentale abbia mai fatto!
Ovviamente avrebbe bucato molto di più se magari, invece di dedicarsi a questa parte della società cinese, Hu Jintao avesse visitato le diverse nazionali olimpiche, fatto che avrebbe sicuramente avuto un riscontro sulle prime pagine di tutti i giornali internazionali.
Invece no, in un momento così glorioso per la propria nazione, il suo leader è andato a vivere i momenti preparatori degli ultimi, quelli che con lo sport cercano un riscatto vero della vita, che per malattia od incidenti ha reso terribilmente difficile.
Un messaggio totalmente trascurato, privato dai media alla riflessione di tutti noi, ma che sarebbe stato un’occasione per comprendere che tutto non è esattamente come i media occidentali vogliono fare credere della Cina, della Cina che sta cambiando.
I media hanno costantemente aperto e chiuso i sevizi sulle Olimpiadi, rilanciando i medesimi messaggi negativi, facendo cadere sulla manifestazione in corso l’alone dello sporco, insanguinato, orribile.
In tanti in queste giornate si sono spinti a dichiarare che “le medaglie olimpiche di Beijing sono medaglie insanguinate !!”
L’arroganza di questi media ha toccato l’apice anche dopo che i manifestanti occidentali che hanno tentato di lanciare i loro messaggi sul Tibet Libero, hanno scoperto, non con poco stupore, di venire letteralmente insultati dai comuni cittadini presenti, che li invitavano ad andarsene e tornarsene a casa.
Nonostante la prova filmata che i tempi di Tienanmen sono orami lontani, i media occidentali hanno continuato a fregarsene, finendo per raccontare con grande enfasi le fondamentali espulsioni dei suddetti manifestanti occidentali ai margini della cerimonia di apertura.
Non avendo altro da decantare, hanno fatto il “botto” dando credito alla notizia di un massacro inesistente in Tibet.
Una falsa notizia che però ha attivato una reazione a catena anche di alcuni atleti Italiani, che credendola veritiera, hanno ritenuto doveroso regalare i propri attrezzi sportivi, tanto si sentivano colpiti di questo ulteriore prova della “cattiveria” cinese.
Questa guerra mediatica preordinata, ha avuto il merito di continuare ad alimentare comunque il dubbio che di nascosto, la Cina stesse “pulendo” le strade del Tibet, all’insaputa delle stesse organizzazioni Tibetane evidenziando il lato oscuro della Cina!
E per non farsi mancare nulla, sono state mostrate immagini di azioni della Polizia in Napal, facendo credere che fossero l’ennesimo atto di “tracotanza” della Polizia Cinese sui disarmati Tibetani.
Ma pur essendo in Cina, i giornalisti occidentali si sono ben guardati a chiedere seriamente cosa i cinesi pensassero realmente. Quando lo hanno fatto, finivano con il commentare le risposte o i silenzi, come se fossero sempre prestampati da chissà quale funzionario di partito.
Altro esempio che dimostra lo scollamento esistente, nessuno ha evidenziato come nelle scuole le lezioni e i programmi sono, tutto e per tutto, uguali a quelle che si hanno in ogni parte del mondo e che oltretutto la curiosità delle nuove generazioni è incredibile per tutto quello che li circonda, per i fatti e le mode del mondo.
Che tristezza!
E ora dopo tutto ciò, cosa vogliamo fare? Continuare ad ergerci a giudici, oppure essere partner attivi di questa meravigliosa, unica esperienza che sta cambiando il mondo per sempre e rimarrà nella storia dell’umanità?
Beh questo i media occidentali non lo hanno chiesto ai propri lettori!
Per il momento, “sintonizzatevi” la settimana prossima per le Para-Olimpiadi, ne varrà la pena. Anche questo è un lato “oscuro” della Cina moderna!
Tra una settimana infatti si apriranno le ParaOlimpiadi che per i cinesi non sono un'altra olimpiade ma la naturale continuazione delle Olimpiadi, con un approccio ben diverso dal nostro che tende a distinguere, dividere, classificare.
Questa diversa sensibilità l’ho già vissuta a Shanghai, con le Special Olympics del 2007, dove tutta la Città è stata coinvolta in questa manifestazione dei Bolt in carrozzella, del basket e di tutti altri sport, ai quali sono stati riservati onori e spazi media pari agli altri atleti.
Tra le tante le cose non passate in questi giorni sui circuiti internazionali, visto il “taglio” comune dato alle notizie da parte dei media occidentali, c’è stata infatti anche la visita, da parte del Presidente cinese Hu Jintao, agli atleti cinesi in allenamento per le Paraolimpiadi,.
Nel pieno delle Sue Olimpiadi e dei supereroi da tutto il mondo, questo evento ha tolto molto spazio ai campioni cinesi che stavano monopolizzando il medagliere olimpico, per “scaldare” e motivare l’altra parte del cielo Olimpico e della Cina.
Qualcosa che fa riflettere, vista l’intensità e la durata stessa dei servizi su questo evento, che a memoria, non ricordo nessun Presidente occidentale abbia mai fatto!
Ovviamente avrebbe bucato molto di più se magari, invece di dedicarsi a questa parte della società cinese, Hu Jintao avesse visitato le diverse nazionali olimpiche, fatto che avrebbe sicuramente avuto un riscontro sulle prime pagine di tutti i giornali internazionali.
Invece no, in un momento così glorioso per la propria nazione, il suo leader è andato a vivere i momenti preparatori degli ultimi, quelli che con lo sport cercano un riscatto vero della vita, che per malattia od incidenti ha reso terribilmente difficile.
Un messaggio totalmente trascurato, privato dai media alla riflessione di tutti noi, ma che sarebbe stato un’occasione per comprendere che tutto non è esattamente come i media occidentali vogliono fare credere della Cina, della Cina che sta cambiando.
I media hanno costantemente aperto e chiuso i sevizi sulle Olimpiadi, rilanciando i medesimi messaggi negativi, facendo cadere sulla manifestazione in corso l’alone dello sporco, insanguinato, orribile.
In tanti in queste giornate si sono spinti a dichiarare che “le medaglie olimpiche di Beijing sono medaglie insanguinate !!”
L’arroganza di questi media ha toccato l’apice anche dopo che i manifestanti occidentali che hanno tentato di lanciare i loro messaggi sul Tibet Libero, hanno scoperto, non con poco stupore, di venire letteralmente insultati dai comuni cittadini presenti, che li invitavano ad andarsene e tornarsene a casa.
Nonostante la prova filmata che i tempi di Tienanmen sono orami lontani, i media occidentali hanno continuato a fregarsene, finendo per raccontare con grande enfasi le fondamentali espulsioni dei suddetti manifestanti occidentali ai margini della cerimonia di apertura.
Non avendo altro da decantare, hanno fatto il “botto” dando credito alla notizia di un massacro inesistente in Tibet.
Una falsa notizia che però ha attivato una reazione a catena anche di alcuni atleti Italiani, che credendola veritiera, hanno ritenuto doveroso regalare i propri attrezzi sportivi, tanto si sentivano colpiti di questo ulteriore prova della “cattiveria” cinese.
Questa guerra mediatica preordinata, ha avuto il merito di continuare ad alimentare comunque il dubbio che di nascosto, la Cina stesse “pulendo” le strade del Tibet, all’insaputa delle stesse organizzazioni Tibetane evidenziando il lato oscuro della Cina!
E per non farsi mancare nulla, sono state mostrate immagini di azioni della Polizia in Napal, facendo credere che fossero l’ennesimo atto di “tracotanza” della Polizia Cinese sui disarmati Tibetani.
Ma pur essendo in Cina, i giornalisti occidentali si sono ben guardati a chiedere seriamente cosa i cinesi pensassero realmente. Quando lo hanno fatto, finivano con il commentare le risposte o i silenzi, come se fossero sempre prestampati da chissà quale funzionario di partito.
Altro esempio che dimostra lo scollamento esistente, nessuno ha evidenziato come nelle scuole le lezioni e i programmi sono, tutto e per tutto, uguali a quelle che si hanno in ogni parte del mondo e che oltretutto la curiosità delle nuove generazioni è incredibile per tutto quello che li circonda, per i fatti e le mode del mondo.
Che tristezza!
E ora dopo tutto ciò, cosa vogliamo fare? Continuare ad ergerci a giudici, oppure essere partner attivi di questa meravigliosa, unica esperienza che sta cambiando il mondo per sempre e rimarrà nella storia dell’umanità?
Beh questo i media occidentali non lo hanno chiesto ai propri lettori!
Per il momento, “sintonizzatevi” la settimana prossima per le Para-Olimpiadi, ne varrà la pena. Anche questo è un lato “oscuro” della Cina moderna!