lunedì 9 marzo 2009

Il “Maoismo” di Grillo

Ieri Grillo ha presentato le liste civiche a lui ispirate per le prossime amministrative.

Tradotto: Grillo è sceso in campo.

Come del resto già detto un anno fa, la scelta di “schierarsi” politicamente, appare quanto mai ragionevole, ma sul modo, continua a lasciare qualche dubbio.

Grillo e le sue Liste Civiche, affermano infatti di non voler essere considerate un Partito e non vogliono organizzarsi come tale.

Questa però appare un po’ una pura utopia, visto che il “coordinamento” fatto da Grillo, pur attraverso metodi nuovi ed innovativi, quale l’uso della rete, non è molto diverso da quello di un normale partito.

Basato su poche fondamentali regole, ma di fatto una struttura, con un proprio manifesto fondante e ora delle strutture sul territorio, oltretutto con un proprio leader carismatico di riferimento che detta i tempi e i temi dell’azione.

Quello che però colpisce nelle parole di Grillo e diciamolo anche di Travaglio, è l’“ammonimento” a “fare solo da trait d’union fra i cittadini e la politica”, cioè di non rappresentare esse stesse una scelta politica, “perché altrimenti sarebbero l’ennesima replica della Casta”.

Bene, queste parole, suonano molto come quando a suo tempo, Mao esortò i giovani a “combattere l’immoralità” che serpeggiava nella borghesia cinese, che dopo la Rivoluzione, che secondo Mao, aveva di fatto ripreso a comportarsi come prima della Rivoluzione.

Da queste semplici frasi, partì il periodo di “caccia alle streghe” della Controrivoluzione, dove si arrivò ai figli che denunciarono i propri padri e gli studenti che processarono i propri professori, nel tentativo di estirpare qualcosa che era impossibile da estirpare: la natura umana.

Ora c’è da vedere se dal progetto delle liste ispirato da Grillo, prevarrà la ragione delle proposte o la volontà dello scontro e del pubblico ludibrio, ma la crisi che sta attanagliando il paese, ben espressa dallo stesso Grillo, “ci porterà ad una miseria a cui non siamo assolutamente abituati”.

Bene, è proprio nei momenti di crisi che per il pane e anche meno, la gente rischia di perdere il proprio controllo e fare cose, nemmeno immaginabili, immonde. 

Quindi per quanto difficile da comprendere per molti grillini e componenti delle Liste Certificate di Grillo un solo suggerimento: l’odio e il disprezzo non salveranno l’Italia.