(Il vero) Obama pensiero
“Il blog quale futuro del giornalismo?? No, sono fuorvianti e semplicistici. Li leggo raramente!”
Quiz del giorno, chi ha sentenziato così duramente sul futuro dei Blog?
Un politico Italiano che pensa che il digitale sia male? Un giornalista di carta stampata che sta perdendo il posto? Un incallito intellettuale che crede che il vero “scrivere” sia possibile solo con la penna, tanto da invitare a non abusare di Internet?
Sorpresa, questo giudizio lapidario, rivela ciò che in molti sospettavano da tempo, ma che ora appare una realtà: Obama ha solo “usato” i blogger e la rete ma non crede possa rappresentare un valido interlocutore per discutere, argomentare e quindi decidere.
Uno “schiaffo” a tutta una campagna che ha fatto di Obama il “paladino” dello sdoganamento della rete quale spazio d’ascolto strategico e di confronto costante e concreto, la base stessa di una democrazia venuta dal basso, proprio l’altro giorno sbandierato da Grillo nella sua presentazione delle sue Liste Civiche.
Invece è una frase che rivela come dietro la facciata, ci sia stato per tutto questo tempo, solo un cinico calcolo elettorale che ora a successo avvenuto, “rimette” le cose al proprio posto, senza troppe remore.
Obama, da abile politico ha saputo interecettare meglio dei suoi competitori, l’onda che dalla rete stava cercando di creare un varco, un’alternativa.
Come uomo, Obama si è dimostrato invece un insensibile “voltagabbana” nei confronti dei suoi stessi elettori, che attraverso questo canale interattivo, per la prima volta, avevano creduto proprio di avere eletto il proprio “Presidente”.
Questa frase ha messo anche a nudo il “re senza un trono”: Internet.
Usato, adulato, strumentalizzato, markettizzato ed illuso di avere finalmente raggiunta una maturità ed una autorevolezza, tanto da decidere il Presidente più potente della terra che invece, senza mezzi termini, il suo “presunto estimatore” non ha avuto problemi a riportare subito nei ranghi di una subalternarietà che rimette, o meglio riporta indietro le lancette del tempo.
Il “Tempo delle mele” di un innamoramento che sembra ormai essere sfociato in una chiara separazione di vedute e d’intenti e su cui anche dalle nostre parti, visto il crescente infiltrarsi di molti dei nostri politici nelle “pieghe” dei vari Facebook e Youtube, dovrebbe aprire gli occhi a chi ancora crede che basti usare una di queste “vetrine” affinché il “miracolo si ripeta”.
Obama, con queste parole ha voluto dire che, da giovane aspirante Presidente, tutto “faceva brodo”, ma ora da “attempato” Presidente in carica, ha svelato al mondo come tutto ciò era una grande bufala, di un cambiamento che sulla rete era “solo specchio per le allodole”.
Ma ciò che lascia più interdetti è che a dirlo sia l’uomo che dovrebbe, o meglio, vorrebbe guidare il mondo verso una nuova visione e una profonda innovazione dei metodi e dei mezzi, per cambiare dalle fondamenta il passato e costruire un nuovo scenario futuro.
Una bella caduta di tono, non l’ultima, di un Presidente che doveva essere il “Presidente Perfetto” e che ora sembra rivelarsi sempre più “solo” l’ennesima furba volpe politica!
Ma ad Obama qualcuno dovrebbe ricordare che i Presidenti passano, mentre i Blog (e le sue affermazioni) restano!!
Buon blog a tutti!