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lunedì 6 aprile 2015

Saluti di Buona Pasqua e Buona Festa dei Morti (con funerale annesso!!)


Prima di tutto un ringraziamento gli amici che hanno inviato i graditi auguri di Buona Pasqua, che ricambio di cuore.
Incredibilmente però qua a Shanghai, per il gioco delle fasi lunari, sul calendario cinese quest'anno la Pasqua coincide con la Festa dei Morti (Qingming festival).

Tra l'altro in famiglia abbiamo avuto un lutto nei giorni scorsi (madre di mia moglie) e il funerale si è atteso di celebrarlo proprio ieri (il giorno di Pasqua!) perché è tradizione che ciò accada durante la festa dei morti.

Quindi al tradizionale giro del cimitero visita parenti e riti propiziatori di "contatto" con i defunti, tipici di questa data, si è aggiunta anche la tumulazione vera e propria.

Il bello della vita!

Un'esperienza che ancora una volta spiega come tutto sia relativo: nello stesso istante c'è una parte che festeggia la resurrezione e nello stesso luogo, nello stesso momento, una parte festeggia la morte (con tanto di pranzo, parte integrante nel rito della festa dei morti cinese, essendo questa di per sé una festa).

L'occasione anche per un viaggio nel passato di tante storie legate a persone strettamente connesse a chi mi è più caro, ma che nello stesso tempo ti porta a rivere storie di un passato così diverso.

Una sorta di universo parallelo in terra, che ti obbliga, per le azioni e riti a cui assisti e che inevitabilmente ti coinvolgono, a dover riflettere non una volta ma bensì molte volte sui tuoi valori: essere cattolico, essere laico, essere agnostico, essere ateo.... ?

Impossibile far finta che tutto ciò non lasci un segno.

Perché non puoi fare a meno di confrontarti con la tua identità interiore quando attizzi il fuoco con cui "invii" denaro al padre di tua moglie che sulla tomba, tra i tanti caratteri cinesi, ha stampato a chiare lettere anche il tuo nome quale "adorato marito della figlia".

Così come non puoi riflettere sul perché tutti coloro che ti circondano, così ardentemente abbiano fatto tanti chilometri ed ora fanno cose per te inspiegabili, come sparare petardi nel cimitero, manco fosse il primo dell'anno ed altri atti che i tuoi occhi interiori faticano a comprendere.

Per rendere l'idea, è un pò come se per tre giorni all'anno nei nostri camposanti, per noi simboli di pace, silenzio, meditazione, serenità, all'improvviso arrivassero tutti i parenti dei defunti e questi iniziassero una festa di fronte alle tombe con tanto di mangiate e bevute, accensione di fuochi con i quali "inviare" i generi di conforto per la vita extra terrena del caro di turno (prodotti alimentari, soldi etc.), il tutto corredato da fuochi artificiali quale festeggiamento.

Tutti questi atti legati ad una tradizione millenaria di oltre 2.500 anni (ben prima di qualunque Cristiano praticante).

Una esperienza a dir poco propedeutica per la visione serale del bel film Interstellar, un viaggio profondo dentro l'imponderabile, fatto di segni dal passato e di futuri paralleli, il sacro graal per la scienza, la speranza comune che unisce chiunque di noi ieri stesse festeggiando la Pasqua o la festa dei morti secondo la tradizione cinese ma anche chi non sentisse il coinvolgimento per entrambe le festività. 

Un valore universale.

Per cui dopo tutto ciò, non posso che inviarvi un Buon Futuro a tutti voi!

lunedì 13 aprile 2009

Felice Pasqua! Cosa??

Da ormai 3 anni, sto passando praticamente tutte le nostre festività tradizionali in Cina.

Questa esperienza apre sicuramente gli “occhi” (e la mente) sul relativismo delle cose e delle emozioni.

Dove in un luogo è una emozione, altrove è il nulla. Dove per qualcuno è una data che rappresenta il momento clou di un intero anno, per altri tutto ciò è semplicemente una data sul calendario.

Tutto bene, fino a quando 2 persone provenienti da diversi emisferi e culture s’incontrano o come nel mio caso, vivono assieme.

Questa Pasqua, come la precedente, è arrivata senza che in giro esistessero segni premonitori, tipo quelli che invece ci sono durante le festività di Natale, che inondano anche la Cina attuale.

Un Cinese “normale” quindi non può sapere che dalle nostre parti esiste una festa chiamata Pasqua o in inglese easter.

L’unico segnale che a casa mia ha “tradito” l’esistenza di una festività eccezionale per noi cristiani, è stata l’inusuale attività della chiesa di fronte.

Macchine la sera prima ( quella della veglia pasquale) e macchine per la messa di Pasqua del giorno dopo.

Visto il mix di culture che a casa mia si respira ogni giorno, nel mutuo rispetto, vige comunque una semplice regola: comprensione!

Quindi io non ho mai “obbligato” la mia compagna cinese a vivere il percorso, le emozioni e le abitudini che feste come la nostra Pasqua portano inevitabilmente con sé, soprattutto perché mancandole tutto il background necessario per comprendere, si rischia di trasformarle in sterili atti, somigliando troppo alla parte commerciale che piace molto poco anche a me.

La Pasqua è infatti un percorso, che per noi cristiani parte dal Natale, dove la morte porta alla risurrezione, un messaggio fondamentale, quello della resurrezione del corpo che cade incredibilmente dopo una festività cinese esattamente opposta: la giornata dei morti.

Per cui quest’anno ho vissuto la Pasqua cristiana, fatta di un messaggio di vita, quale coda alla festività cinese dove siamo andati a visitare le tombe dei parenti cinesi, un pellegrinaggio fatto di ricordi e il contatto con la parte più intima delle emozioni cinesi legate alla morte.

Quindi, la settimana scorsa, abbiamo visitato le tombe dove sono sepolti gli avi di famiglia. 

Questa visita mi ha permesso di entrare ancora di più in contatto con le differenze profonde delle rispettive “credenze” e la relatività in fatto d’emozioni, cui ho fatto riferimento.

Ti capita quindi di assistere al rito in “onore del caro estinto”, con tutti i suoi gesti, quali quelli di bruciare oggetti che possano aiutarlo nell’aldilà o l’addobbo della tomba con vari striscioni colorati in maniera sgargiante, addobbi più di una festa che di una morte.

E infatti, la giornata non è chiamata “la giornata dei morti”, ma “il giorno dei fantasmi”, il momento dove il contatto tra il di qua e l’aldilà è “reale” e dove i parenti tornano in contatto con i propri cari, per un saluto diretto e uno scambio di “doni”.

Bene, la parte finale della cerimonia in onore al caro estinto, prevede tre inchini di fronte alla tomba del proprio parente defunto.

Fin qua tutto chiaro, come l’invitato dei miei parenti, a partecipare senza problemi a questa cerimonia millenaria.

Ma il relativismo si è disvelato improvvisamente inaspettato, quando uno degli zii, ha iniziato a fare i suoi inchini di fronte alla tomba di una delle nonne di famiglia.

Immediatamente, come resosi conto di aver commesso un errore, si è fermato, spostandosi di fronte alla tomba dell’altro nonno.

Io, ovviamente sono rimasto sorpreso e ho chiesto subito il perché di questo “strano” comportamento. La risposta della mia compagna è stata semplice e nello stesso tempo evidente: è cristiana!!

Al chè mi è stato chiesto: “quale gesto viene fatto davanti ad una tomba di un cristiano?

Io, con la semplicità della mia norGrassettomalità ed abitudine, gli ho mostrato il per me naturale “segno della croce!!”

Sorpresa per questa autentica “scoperta”, è quindi corsa subito a condividerla con gli altri parenti, così che anche loro sapessero cosa fare di fronte a questa “nonna” e che finalmente anche lei potesse ricevere il giusto “saluto” come gli altri parenti.

Ma il segno della croce non è un gesto privo di “significato” e anche loro lo sanno così che nessuno dei parenti è poi tornato indietro a salutare la “nonna”, come avrebbe sicuramente gradito: nessuno di loro è cristiano.

Al che, prima di andare via, non ho potuto fare e meno di dare a questa nonna cinese, morta cristiana, il suo giusto “saluto”, qualcosa che nessuno dei suoi parenti da decenni, le aveva mai “dato” nella giornata dei morti.

Da lassù, sono sicuro avrà sorriso, nel vedere questo “straniero” esprimere quel semplice gesto, di cui lei sicuramente conosce il profondo significato e finalmente avrà potuto così “festeggiare” anche lei la sua giornata.

Oggi è la Pasqua Cristiana, ma non lo è per la Cina, che infatti la vive come una giornata qualunque.

Ma per me oggi è stato comunque un giorno speciale ed emozionante, sapendo di questa nonna cinese che è vissuta ed è morta credendo veramente in tutto ciò, quale propria sofferta e tormentata scelta, senza uova o colombe, ma fatta solo di parole e valori, che da sempre ci appartengono da quando nasciamo.

Tutto ciò mi ha “riempito”, restituendomene il senso profondo di queste giornate, che forse la troppa abitudine (e il benessere), avevano “offuscato”, recuperando così emozioni che credevo dimenticate.

Buona Pasqua a tutti, soprattutto a questa nonna cinese, che oggi può tornare a vedere la “luce” e tornare a sorridere da lassù!