lunedì 5 aprile 2010
mercoledì 3 marzo 2010
Caos Italia !!!
Di tutti i commenti letti in queste ore quello di un lettore del Corriere (Lettore_1064536) che mi sembra centrare in pieno il problema dietro la quesitone delle Liste e le problematiche di queste ore, soprattutto dopo le ultime parole del Presidente del Senato Schifani ( seconda carica dello stato)
per cortesia....
la sostanza prevalga sulla forma ma per tutti! se io privato cittadino sbaglio forme ne pago le conseguenze se non c'è la certezza delle forme c'è l'arbitrio. a te si a te no.. diamo uno stop a questa deriva, per favore!!Playsirena invece dichiara:
Schifani chi, il presidente del Senato?
Ma come può permettersi "l'esimio" presidente del senato di dire " si rispetti la sostanza più della forma"? Dove siamo arrivati al Burundi? Se un'istituzione "consiglia" di non rispettare le regole dobbiamo pensare che ormai tutto è perduto? Perchè non lo va a dire ai Radicali che per le regole si sono visti cancellare più di una volta dalle liste? Ed allora, "l'esimio" presidente del Senato dov'era? Non mi risulta avesse mai manifestato contrarietà in tal senso. E la polverini che aizza la folla, contro di chi? Forse contro quello "sprovveduto" o contro quell'individuo che lo ha "adeguatamente" indirizzato alla "bisogna"? Perchè non fa un gesto liberale e di rottura definitiva contro un'accozzaglia di sprovveduti (?) e declina la candidatura?E Gigilupo
em la logica?
Leggendo alcuni commenti c'è da rimanere allibiti. Alcuni del centro destra riescono anche in questo caso a dare la colpa alla sinistra. Se fanno finta di non capire questa cosa facile facile, come si può pretendere che capiscano una cosa molto difficile come "la legge è uguale per tutti?", impresa impossibile a quanto pare. Ma perchè le persone normali (compresie quelle di destra) devono sottostare a tutte le regole e i politici no? Derogare adesso non è così semplice, perchè vuol dire che in futuro tutti saranno autorizzati a fare alterttanto, e non mi sembra molto logico. Ma anche questo è troppo difficile da capire.
E si può continuare a lungo..
Un brutto, veramente brutto momento per l'Italia. Un altro!!
La speranza è l'ultima a morire, ma la si sta mettendo veramente a dura prova ...
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Alberto Fattori
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00:47
Contesti: Riflessioni dalla Cina, Schifani
martedì 23 febbraio 2010
Un consiglio a Fini x "Liste Pulite": Esclusione a vita dalla vita politica!!
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Alberto Fattori
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11:58
Contesti: Berlusconi, Fini, Italia, Pdl, Politica, Riflessioni dalla Cina
domenica 21 febbraio 2010
Sanremo: Vince Valerio Scanu, ma "Italia Amore mio" è al 2° posto. Sarà tutto vero??
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Alberto Fattori
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12:28
Contesti: Emanuele Filiberto di Savoia, Festival di Sanremo, Italia Amore Mio, Pupo, Riflessioni dalla Cina, Valerio Scanu
sabato 20 febbraio 2010
Anteprima su Sanremo: Risultati dalla Cina: Vince Pupo - Principe di Savoia!!!
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Alberto Fattori
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21:14
Contesti: Emanuele Filiberto di Savoia, Festival di Sanremo, Italia Amore Mio, Marco Mengoni, Musica, Noemi, Pupo, Riflessioni dalla Cina
sabato 30 gennaio 2010
Quando l'Italia farà una seria guerra alla corruzione??
383 officials in bribery probes (fonte shanghai daily)
THE city investigated 383 officials for alleged corruption and bribery last year, the chief Shanghai prosecutor said in his annual report at the Shanghai People's Congress yesterday.
Chen Xu, prosecutor general of Shanghai People's Prosecutors' Office, said 336 bribery cases had been confirmed in 2009 involving 279 million yuan (US$41 million).
Fifty eight suspects were on or above division level, Chen said. A potential further economic loss of 167 million yuan had been prevented, Chen said.
Meanwhile, 31 officials are being investigated in 27 cases of wrongdoing. Five are above division level.
Ying Yong, President of Shanghai Higher People's Court, said 287 officials were sentenced for corruption, bribery or malfeasance last year, 5.3 percent fewer than in 2008. Two of them were at bureau level and 47 were division level officials, Ying said.
Among them, former Putuo District Director Cai Zhiqiang is facing court for allegedly accepting more than 2.8 million yuan in bribes, the Shanghai No. 2 Prosecutors' Office said earlier this month.
The prosecutors said the 46-year-old took advantage of his positions to accept bribes from companies and individuals. Cai was arrested and transferred to prosecutors last December.
Also last December, Yan Shunjun, retired former deputy director of the city's Environmental Protection Bureau, was jailed for 11 years and fined 100,000 yuan for taking bribes worth 1 million yuan between 2003 and 2008 during his term from seven contractors.(Vedi articolo British businesses bribe officials in the EPA che vede coinvolgimento di una azienda Inglese)
On February 3, 2009, former vice governor of Pudong New Area, Kang Huijun, was jailed for life for bribery by Shanghai No.1 Intermediate People's Court (vedi notizia del suo arresto sul Daily Telegraph).
Kang received 6 million yuan in bribes and also illegally owned at least 11 million yuan worth of property with his wife, Wang Xiaoyin, the court said.
Wang was given a five-year term and about 18 million yuan of the couples' net worth has been repossessed by the government.
Yin Kunneng, former office director of the Putuo District government, is being prosecuted for allegedly accepting about 700,000 yuan in bribes. (vedi notizia sull'Economic Observer sul suo arresto e modalità corruttive)
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Alberto Fattori
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13:21
Contesti: Affari Italiani, China, Corruzione, Riflessioni dalla Cina
venerdì 29 gennaio 2010
Le "NON" notizie sulla Cina
Officials deny renaming mountain after 'Avatar'
The denial came after fierce backlash from Chinese Internet users who accused officials of being money-oriented and blindly worshipping Western culture.
The anger was sparked by reports that Zhangjiajie had changed the name of "South Sky Pillar," a mountain in the city's Yuanjiajie scenic spot, into Hallelujah Mountain.
"We just put a poster of two pictures comparing 'South Sky Pillar' with 'Hallelujah Mountain' on the mountain to show people evidence that the Avatar mountain originated here. It is a source of pride to Zhangjiajie," said Ding Yunyong, head of the city's tourism department.
In an on-line survey by popular portal Sina.com, 54,619 respondents condemned the renaming while only 5,897 supported it.
Even a survey held by Hunan portal, Rednet.cn, showed disapproval, with 71 percent voting against it and only 21 percent showing approval.
"The incident killed my feeling for Zhangjiajie. They disgraced Chinese culture. They are full of money, but I would never take any there," said a comment posted by "Gudasao."
"It is a good idea to borrow the fame of 'Avatar,' but renaming should be cautious," said Yang Guangrong, head of the provincial tourism department.
"We only added a way to call the mountain. The previous name is not abolished," said Song Zhiguang, director of the administration committee of Yuanjiajie scenic spot.
A Hollywood photographer came to Zhangjiajie in 2008 and took pictures that inspired artists who designed the settings of Avatar, Song said.
Zhangjiajie was a poor area before tourism boosted the local economy.
"South Sky Pillar is an obscure scenic spot anyway. The fame of 'Avatar' will certainly promote its value," villager Guan Zedong said.
Deng Daoli, who works with a local tourism company, said, "I would like to talk to Director James Cameron and his team in China to arrange 'Avatar'-brand tourism here."
"Avatar" has sold US$1.8 billion in tickets worldwide, the biggest international box office ever. It has also become China's biggest-ever movie by making around US$80 million on the Chinese mainland. (Shanghai Daily)
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Alberto Fattori
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13:26
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giovedì 28 gennaio 2010
La Cina cambia, cambia.... noi molto meno!!
Riprendo con piacere questo post che dimostra come tutto in Cina sia "under construction" e il passato, alla velocità della luce spesso riescono a lasciarselo alle spalle in pochi anni (a noi ci sono voluti decine d'anni!) ..
A ben guardare lo sviluppo di Internet e i suoi record ha solo un "emulo": lo sviluppo e il cambiamento della Cina.
Il tema che cambia? Leggete il post e capirete. Un altro dei preconcetti (duri a morire) sui cinese cadrà presto. Ed allora cosa ci inventeremo??
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Alberto Fattori
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23:44
Contesti: China, Cina, Riflessioni dalla Cina
giovedì 20 agosto 2009
Facciamo la Storia e pensiamo al futuro dell’Italia!
In queste giornate ferragostane, non posso che rimanere basito sui toni della polemica nata attorno all’organizzazione del 150° della Unità d’Italia.
Ovviamente, in una situazione economica difficile come quella attuale, ben vengano i risparmi suggeriti dalla Lega, ma appare eccessivo allargare la questione, finendo per addirittura mettere l’Unità d’Italia sul banco degli imputati, quale un vergognoso passato del paese.
Che l’Unità d’Italia sia stata vinta sui cambi di battaglia, lo sappiamo tutti, tra l’altro nato a Bergamo, sono della città del nord da cui partirono i famosi Mille che conquistarono / liberarono la Sicilia e larga parte del Sud, per poi “consegnarle” a Re Vittorio Emanuele II, nel famoso incontro di Teano.
Per capire quali fossero i tempi e le aspirazioni di allora, basti un’affermazione di Mazzini che scriveva: “non si tratta più di repubblica o monarchia: si tratta dell'unità nazionale ... d'essere o non essere”.
Parole, non va dimenticato, dette quando a governare la sua Genova c’erano i Francesi, a Milano gli Austriaci e a Napoli gli Spagnoli, momenti dove il “sogno” di una Italia Unita mosse le menti e le braccia di intere generazioni che tentarono a più riprese di realizzarlo, anche a sprezzo della propria vita.
Qualcosa di cui non dobbiamo superficialmente dimenticarcene oggi.
Per capirci, è come se ora gli Stati Uniti d’America, mettessero in dubbio il percorso che portò all’Unione dei 50 stati che la compongono e che passò prima dalla sanguinosa guerra di secessione americana, poi al massacro degli Indiani del periodo delle Guerre Indiane, passando dall’annessione armata delle terre Messicane che costituiscono il Sud del paese.
Tra l’altro, l’accusa che viene fatta all’Unità d’Italia, quello di aver creato un multiculturalismo forzato, come fosse qualcosa di negativo, sembra non tenere conto di quanto sta per esempio accadendo ancora negli Usa, il paese con la maggiore diversità etnica e multiculturalità al mondo, dove un “figlio” degli schiavi “importati forzosamente” negli anni della Unificazione, ora è diventato il leader mondiale e portatore di un messaggio di cambiamento per l’intero pianeta.
Ovvio, visto con gli occhi dei simpatizzanti del Ku Klux Klan, questa rappresenta la prova del “fallimento” del processo di crescita della società Americana e del “peccato originale” di quello che ancora molti da quelle parti pensano sia stato il “Pazzo Lincoln”, l’uomo che finì per aprire la strada affinché un Obama potesse arrivare alla Casa Bianca, un centinaio d’anni dopo.
Ma la storia ha insegnato che chi ha vissuto dei se e dei ma, ha sempre fatto una brutta fine (Roma compresa), perché da quando l’uomo si è alzato in piedi e ha cominciato a camminare, poi non ha più smesso di correre e cambiare, tanto che gli scienziati ora sono tutti concordi nell’affermare come nel futuro i capelli biondi saranno una rarità, i capelli rossi quasi introvabili, la pelle sarà più scura e gli occhi saranno sempre più a mandorla.
Detto questo appare quindi incredibile che ci sia qualcuno che pensi che l’Unità d’Italia sia il “problema” e l’origine di tutti i mali di cui è afflitta l’Italia di oggi, un paese che il Mondo intero ci invidia e che noi Italiani sembra ora non sappiamo più cosa farcene.
Forse il problema sta tutto qua: a non crederci siamo prima di tutto noi, troppo presi a cercare di regolare “beghe” di potere locale o di questo o quel campanile, dimenticandoci che per diventare un paese guida per se e per gli altri, occorre prima di tutto avere l’orgoglio di appartenere ad un progetto che vada oltre i nostri “piccole” ed egoistiche aspirazioni.
Semplicisticamente ci si scorda che per secoli l’Italia, quella post Roma per intenderci, è stata divisa tra città e comuni in costante guerra tra loro per pochi metri di terra o per semplici antipatie che tutelavano si le singole identità ma che finirono poi per essere troppo fragili di fronte alle potenze di allora, Francesi, Spagnole, Austriache che finirono per dominarci a lungo.
Solo attraverso il vituperato “progetto” dell’Unità d’Italia si riuscì a tornare a decidere del nostro passato e tornare a farci rispettare nel mondo.
Ora il problema non è fare le “pulci” alla storia dei nostri nonni che fecero l’Impresa, ma rimboccarci le maniche per costruire il nostro futuro, lasciando da parte presunti errori di “gioventù” di un paese ancora tutto da costruire e cercare di diventare protagonisti di un cambiamento che prima di tutto guardi al futuro, l’unico modo che oggi ci è consentito, per poter sopravvivere e non essere spazzati via dalla storia che verrà.
Le cose che non funzionano sono molte anche e soprattutto per un altro errore nella nostra storia recente, di cui non vedo mai fare cenno: la NON-autodeterminazione di cui abbiamo goduto nel dopoguerra, a causa del “controllo” Americano che ha voluto che le cose andassero come poi sono andate, tanto che ora la nostra pessima classe politica è figlia di quelle scelte dei vincitori di allora.
La storia si può fare, basta avere un’idea chiara di quello che si vuole e non solo una lunga lista di lamentele che affondano nella notte dei tempi dei se e dei ma di una storia che, da quando mondo è mondo, la scrivono solo i vincitori.
Lasciamo stare quindi l’Unità d’Italia e guardiamo al futuro, affinché invece di tornare indietro, si riesca a riconquistare una vera centralità della nostra cultura a livello mondiale e dove oltre ai dialetti ci sia anche una profonda conoscenza dell’Inglese e del Cinese, le due lingue che segneranno i prossimi decenni del pianeta.
Ma soprattutto, in futuro, dobbiamo cercare che sempre più stranieri parlino la nostra lingua, l’Italiano, il messaggero, il tramite attraverso il quale la nostra cultura ha ancora ampi spazi per vivere anche nel futuro e non finire per diventare “lingua (cultura) morta” alla stregua del latino che fu.
Occorre quindi tornare a combattere una “guerra” e “sgomitare” per farci valere come Italiani, tutti assieme, per dare a quelli che verranno nuovi spazi per esprimersi e poter vivere meglio del nostro presente, non scegliendo invece il facile asserragliarsi nei nostri “castelli”, sperando che i barbari ci risparmino nel futuro.
Ricordiamocelo: la storia la scriveranno solo i vincitori, non i vinti!
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Alberto Fattori
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20:05
Contesti: Bergamo, Garibaldi, Italia, Lega, Mazzini, Politica, Riflessioni dalla Cina, Unità d'Italia
giovedì 23 luglio 2009
Corrotti da morire! La lezione Cinese contro l'emergenza Corruzione!
In Cina la corruzione è una cosa seria.
Sia perché è un serio problema, ma soprattutto, perché quando scoperti, non esistono “sconti”!.
L’altro giorno, la Beijing No 2 Intermediate People's Court, ha condannato a morte, con una sospensione della pena per due anni, Chen Tonghai, l’ex presidente delle SINOPEC, la più grande azienda petrolifera del paese, al 9° posto nella Fortune Global 500 delle principali aziende mondiali.
I reati che gli sono stati contestati sono di corruzione e l’appropriazione di 193 Milion di Yuan ( oltre 29 Milioni di dollari).
Come previsto dalla procedure cinesi, ora Chen ha tempo 10 giorni per ricorrere in appello.
La storia di Chen Tonghai è comunque esemplare, per comprendere come in Cina, l’eterna guerra alla corruzione nel paese, non risparmi nessuno.
Prima di tutto colpisce proprio la sentenza, che cita testualmente “la corte è stata indulgente, nonostante l'enorme quantità di denaro che Chen ha preso, perché ha avuto un "buon comportamento" nel confessare i propri crimini.”
In sostanza, Chen, oltre a restituire i soldi ricevuti dagli atti di corruzione, ha anche fornito i nomi dei funzionari corrotti.
Qualcosa che, almeno in parte, riabilita Chen e gli apre le porte alla possibilità, durante i due anni di sospensione della pena di morte, di commutarla in carcere a vita o trasformarsi in 20 anni o meno di carcere, se la corte riterrà che si sia realmente pentito.
Nato nel 1948 a Shanghai, figlio di Chen Weida, un rivoluzionario e funzionario di Stato d’alto profilo, laureatosi nel 1976 alla Northeast Petroleum University, ha poi passato i suoi successivi 10 anni sui campi petroliferi di Daqing.
Successivamente, la carriera di Chen Tonghai è stato un continuo crescendo, prima sindaco della città di Ningbo, nella provincia dello Zhejiang, poi nel 1994, Commissario nella Commissione di Stato per la Pianificazione, fino al suo ingresso nella Sinopec nel 1998.
Nel 2006 Chen diventa Presidente della Sinopec, incarico dal quale però, nel Giugno del 2007, si dimette per “motivi personali”. Successivamente, nell’ottobre dello stesso anno, viene incarcerato per i crimini per cui è stato condannato.
Una sporca storia, alla quale i vari media cinesi stanno aggiungendo continui particolari, anche piccanti, visto che Chen Tonghai, non solo ha preso un sacco di soldi attraverso diversi atti corruttivi, ma ha anche consentito alla propria amante, di ottenere rilevanti vantaggi, utilizzando in maniera impropria il proprio potere acquisito.
Infatti la sua amante, una certa Li Wei, avrebbe beneficiato di un enorme progetto di una raffineria in costruzione nello Shandong, per poter comprare a costi ribassati, terreni per la sua società immobiliare con sede in Qingdao
Ma non solo. I media cinesi, sottolineano anche il fatto di come Chen abbia anche “condiviso” la propria amante, il termine usato è proprio questo, con l’ex Segretario di Partito di Qingdao Du Shicheng, con il quale aveva di fatto creato un’alleanza politica e di protezione ai propri affari.
Ad aggravare la posizione di Chen, sia agli occhi dei cinesi che a quelli dei giudici, il fatto che fosse un politico e che quindi “abbia agito in contrasto con le regole morali del partito”, qualcosa che per i cinesi risulta al quanto ripugnante.
Insomma uno sporco affare di sesso e corruzione, in una guerra senza quartiere per quella che i cinesi non esitano a definire una “piaga nazionale”.
Dal 2003 ad oggi oltre 68.000 ufficiali governativi, sono stati giudicati per atti di corruzione e la polizia cinese ha calcolato che i reati economici più gravi di solo 500 di essi, hanno sottratto qualcosa come 70 Miliardi di Yuan ( Circa 9 Miliardi di Dollari).
Il Governo di continuo ha “aggiornato” le procedure e le leggi per combatterla, tanto che ora è illegale ricevere qualsivoglia regalo o favoritismi, anche di pochi dollari, sia per chi ricopra qualunque tipo di incarico pubblico, così come anche ai componenti della sua famiglia o parenti.
Una questione morale, una guerra dichiarata, tanto che la corte che giudicava Chen, nella sentenza, ha dichiarato di “augurarsi che le attese riforme statali siano approvate rapidamente, così da consentire ancora una migliore supervisione e”, continua la corte,” di poter estirpare la corruzione dalla sue radici!”
Li Shuguang, esperto in materia di questioni Statali, della Università degli Studi di Scienze Politiche e Legge, ha dichiarato come “le leggi vigenti debbano essere modificate per consentire severa punizione e prevenire il ripetersi di attività criminose a danno dei beni di Stato”.
Ma non solo, “quanto accaduto nel caso di Madoff negli USA, di multiple punizioni per i reati economici, dovrebbe essere recepito nelle future modifiche di legge”.
Un discorso di grande attualità, anche alla luce di quanto sottolineato dai leaders del G8 a l’Aquila, che hanno indicato nella lotta alla corruzione, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, la strada per la loro naturale e rigogliosa crescita futura.
In questa guerra, la Cina sta cercando di fare la propria parte e si è messa in prima linea, tanto che dal 2007, nel quadro della Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione (UNCAC), ha promosso la creazione dell’Associazione Internazionale delle Autorità anti-corruzione (IAACA), strumento operativo proprio per combattere la corruzione nel mondo e a cui hanno aderito 137 paesi e 12 organizzazioni internazionali.
Quindi mentre gli Americani hanno insistito sotto la Presidenza Bush nel definire la guerra al terrorismo la madre di tutte le guerre, da tempo i cinesi pensano che per vedere un crescente benessere generalizzato, occorre sconfiggere la corruzione in ogni dove essa si annidi.
Questo approccio appare molto credibile, quando si analizzano le cause principali che mantengono all’attuale livello di povertà le popolazioni dell’Africa, Asia e del Sud America.
La corruzione governativa in quei paesi, impedisce che la ricchezza presente, spesso sotto forma di materie prime e risorse naturali, rappresenti realmente un bene comune.
Detto questo, la corruzione ha quindi sicuramente un impatto quotidiano ben superiore a quello legato al terrorismo mondiale, quando ogni 5 secondi una persona muore di fame e quando più di 1 miliardo di persone non hanno accesso diretto all’acqua.
Quindi forse è giunto il momento di soffermarsi a riflettere sulla pragmatica proposta contenuta nel messaggio cinese di “lotta alla corruzione senza oltranza”.
Una proposta che nasce dall’esperienza e che ha consentito alla Cina (ricordiamoci di 1 miliardo e 300 milioni di persone!!) di passare da una situazione di indigenza, alla ben diversa situazione attuale, dove ad ogni cinese è garantito acqua e cibo.
E noi in Italia, quanti Miliardi di Euro risparmieremmo se affrontassimo seriamente la questione della corruzione, trasformandola in una vera e propria emergenza nazionale con la stessa determinazione dimostrata fin qui dai Cinesi?
giovedì 16 luglio 2009
PD: Ipocrisia delirante
Grillo, genialmente, ha chiesto di voler partecipare alle primarie del Partito Democratico.
Questo gesto ha “svelato” come i richiami politici del gruppo dirigente all’apertura, all’allargamento, all’essere un servizio e non solo una occupazione di poltrone e potere, fossero vuote parole.
Dopo l’atto tanto spiazzante, per quanto sorprendente, sono partite risposte fatte di cavilli giuridici, certezze formali, di un partito che nelle dichiarazioni dei giorni scorsi veniva definito “liquido” e che ora invece sembra essere un Menhir inattaccabile.
Arrampicandosi sui vetri, i diversi leaders stanno cercando di evitare che l’assalto alla diligenza, il vero mezzo di trasporto che descrive la situazione attuale, possa avere successo.
La ragione è semplice: sanno di perdere, sanno che la piazza finirebbe per votare per Grillo, sanno che i giorni per continuare il teatrino di questi mesi e ora questo circo di queste ore, sarebbero finiti.
Ma la mossa geniale di Grillo non è quello di voler partecipare alle primarie e diventare leader di un movimento come quello del PD, ma il fatto che quanto sta succedendo porterà inevitabilmente alla rottura del partito, che sta dimostrando oltre ogni dubbio, una debolezza di fondo ed una blindatura dei vertici, tanto che parole quali “rinnovamento”, “apertura”, “novità” hanno già perso qualsiasi appeal futuro.
Grillo, sta dimostrando in queste ore che erano tutte solo Parole, a cui non segue alcun atto, se non il fuoco incrociato, in un gioco delle tre carte, dove cambia la faccia, ma il gruppo al vertice rimane sempre lo stesso.
In una sorta di rotazione “concordata”, ora nel gioco delle parti, un Franceschini, vice di Veltroni (dimessosi), rischia il posto per un Bersani, dello stesso gruppo dirigente che ha perso le elezioni che hanno portato alle dimissioni di Veltroni, che tutto può essere, meno che una novità per il futuro del partito e per il paese.
La prova? In questi giorni, molti cittadini nella compilazione del modulo delle tasse, si sono trovati a dover fare i conti con una tassa chiamata guarda caso “Tassa Bersani”, una tassa alquanto indigesta e che farà preferire, fino alla morte, una soluzione Berlusconi, a qualsiasi ritorno di un Bersani di Tassata memoria.
Quindi l’atteggiamento ipocrita del PD in queste ore, sarà un vittoria di Pirro, visto che svelato il “piano” dei soliti noti, il leader che ne uscirà, continuerà a perpetuare negli errori passati, quello di essere solo un partner secondario nello scenario politico, esistente solo perché si possa ancora parlare di sistema bipolare in Italia.
Tra l’altro tutti i leader del PD dicono di ispirarsi ad un campione come Obama, tanto da “attendere” la venuta dell’Obama Italiano, al punto da aver “frettolosamente” glorificato la povera Giovanna D’Arco Debora Seracchiani, che invece di essere diventata a quel punto il nuovo leader, è stata “sventolata” dai leader esistenti, come la prova di un cambiamento, finendo inevitabilmente per essere risucchiata nella vita sociale di un partito che parla ma non fa!
Di fronte alla ipotesi di una sfida “politica” vera , la prospettiva di una discussione dura, passionale, con la quale convincere a votare una linea politica che nasca dalla base e che delineasse un vero cambiamento, almeno nei metodi, è invece arrivato questo rifiuto, una chiusura prima mentale che statutaria, un pessimo segnale ma l’evidenza che mai il PD potrà in futuro rappresentare l’altra parte del bipolare italiano, che anche il centro destra spera di vedere prima o poi emergere, come in tutti i paesi democratici del mondo.
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Alberto Fattori
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16:30
Contesti: Beppe Grillo, Berlusconi, Italia, PD, Primarie, Riflessioni dalla Cina
sabato 20 giugno 2009
La fine dell'"Impero Romano"
(Pubblicato su Affari Italiani il 2 Giugno per la Festa della Repubblica, ma ancora “estendibile” anche alle giornate odierne)
Oggi è il giorno della “Festa della Repubblica”, il momento più alto, la giornata del ricordo del “nuovo inizio” e del futuro che gli Italiani del periodo post bellico decisero per il proprio presente e quello delle generazioni a seguire.
Oggi è anche il giorno che più di altri, mette in “riga” gli ultimi accadimenti da prima pagina italiani, offensivi più che per il merito delle questioni, per i modi, in totale “spregio” proprio ai valori di unità e civiltà emersi in quelle giornate, dopo la terribile guerra civile di allora.
Una vergogna, per l’incapacità dei nostri rappresentanti politici, di comprendere l’altezza del ruolo (e responsabilità) cui sono chiamati e come le dolorose conquiste di allora, libertà e democrazia (e rispetto civile), ora non possano essere messe in secondo piano o peggio disilluse, per questioni “strettamente personali” ( e di potere).
Non importa in questi giorni chi abbia ragione e chi torto, chi abbia iniziato prima e chi abbia dovuto rispondere per “le rime”.
Di sicuro, questo litigare tra “cani e gatti”, non appartiene, non assomiglia per nulla al “sogno” di una civile convivenza su base democratica chiamata Italia, sogno tutt’ora vivo nella maggioranza degli italiani e che ebbe inizio proprio quel 2 giugno di tanti anni fa.
Ma non solo. La storia del nostro passato glorioso avrebbe dovuto esserci d’insegnamento: una società evoluta e (troppo) benestante, quando vive “beandosi” delle proprie conquiste, rischia per proprie stupide “nefandezze”, di finire in un vortice involutivo che la porta, presto o tardi, solo verso la propria decadenza ed estinzione.
Il mondo ci conosce (e ci rispetta) per il nostro passato glorioso, di un impero che insegnò la civiltà a metà delle terre emerse di allora, ma che ad un certo punto fu troppo preso a “discutere” delle proprie “fondamentali questioni private” di allora e che fu spazzato via dai rudi “barbari” di quel tempo, relegando così tutti i discendenti (noi), a subire la perenne “subalternarietà” dei successivi secoli.
I segnali di questo “arretramento” sono da tempo evidenti, uno su tutti: il -6% di PIL, con pochi uguali al mondo!!.
Ma nonostante tutto, c’è chi ancora spera di voler vincere la “propria guerra”, attraverso l’annientamento del concorrente, dimenticandosi che sarà solo una vittoria di Pirro, un abbraccio mortale per entrambi i contendenti, visto che il vincitore non potrà “bearsi” di alcunché agli occhi del mondo (ed Italiani) che in queste ore assiste incredulo, basito, alle puntate della telenovela italiana.
Auguriamoci che le riflessioni istituzionali e personali fatte durante questa giornata speciale, vadano oltre le solite apparenze e possano far ravvedere i molti, troppi “tifosi” di questa assurda partita.
Ciò per consentire di far ritrovare vera dignità ed unità a tutti gli italiani, siano essi ricchi e poveri, giovani e vecchi, bianchi e neri, uomini e donne, per poter andare al prossimo voto elettorale di domenica, certi che la strada iniziata quel 2 Giugno, sia stata veramente la scelta giusta per un duraturo benessere di padri, figli e nipoti.
Non permettiamo che sia ancora una volta “la fine dell’Impero”!!!
Il mondo ci guarda!!
Pubblicato da
Alberto Fattori
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23:19
Contesti: Festa della Repubblica, Italia, Riflessioni dalla Cina