La fine dell'"Impero Romano"
(Pubblicato su Affari Italiani il 2 Giugno per la Festa della Repubblica, ma ancora “estendibile” anche alle giornate odierne)
Oggi è il giorno della “Festa della Repubblica”, il momento più alto, la giornata del ricordo del “nuovo inizio” e del futuro che gli Italiani del periodo post bellico decisero per il proprio presente e quello delle generazioni a seguire.
Oggi è anche il giorno che più di altri, mette in “riga” gli ultimi accadimenti da prima pagina italiani, offensivi più che per il merito delle questioni, per i modi, in totale “spregio” proprio ai valori di unità e civiltà emersi in quelle giornate, dopo la terribile guerra civile di allora.
Una vergogna, per l’incapacità dei nostri rappresentanti politici, di comprendere l’altezza del ruolo (e responsabilità) cui sono chiamati e come le dolorose conquiste di allora, libertà e democrazia (e rispetto civile), ora non possano essere messe in secondo piano o peggio disilluse, per questioni “strettamente personali” ( e di potere).
Non importa in questi giorni chi abbia ragione e chi torto, chi abbia iniziato prima e chi abbia dovuto rispondere per “le rime”.
Di sicuro, questo litigare tra “cani e gatti”, non appartiene, non assomiglia per nulla al “sogno” di una civile convivenza su base democratica chiamata Italia, sogno tutt’ora vivo nella maggioranza degli italiani e che ebbe inizio proprio quel 2 giugno di tanti anni fa.
Ma non solo. La storia del nostro passato glorioso avrebbe dovuto esserci d’insegnamento: una società evoluta e (troppo) benestante, quando vive “beandosi” delle proprie conquiste, rischia per proprie stupide “nefandezze”, di finire in un vortice involutivo che la porta, presto o tardi, solo verso la propria decadenza ed estinzione.
Il mondo ci conosce (e ci rispetta) per il nostro passato glorioso, di un impero che insegnò la civiltà a metà delle terre emerse di allora, ma che ad un certo punto fu troppo preso a “discutere” delle proprie “fondamentali questioni private” di allora e che fu spazzato via dai rudi “barbari” di quel tempo, relegando così tutti i discendenti (noi), a subire la perenne “subalternarietà” dei successivi secoli.
I segnali di questo “arretramento” sono da tempo evidenti, uno su tutti: il -6% di PIL, con pochi uguali al mondo!!.
Ma nonostante tutto, c’è chi ancora spera di voler vincere la “propria guerra”, attraverso l’annientamento del concorrente, dimenticandosi che sarà solo una vittoria di Pirro, un abbraccio mortale per entrambi i contendenti, visto che il vincitore non potrà “bearsi” di alcunché agli occhi del mondo (ed Italiani) che in queste ore assiste incredulo, basito, alle puntate della telenovela italiana.
Auguriamoci che le riflessioni istituzionali e personali fatte durante questa giornata speciale, vadano oltre le solite apparenze e possano far ravvedere i molti, troppi “tifosi” di questa assurda partita.
Ciò per consentire di far ritrovare vera dignità ed unità a tutti gli italiani, siano essi ricchi e poveri, giovani e vecchi, bianchi e neri, uomini e donne, per poter andare al prossimo voto elettorale di domenica, certi che la strada iniziata quel 2 Giugno, sia stata veramente la scelta giusta per un duraturo benessere di padri, figli e nipoti.
Non permettiamo che sia ancora una volta “la fine dell’Impero”!!!
Il mondo ci guarda!!