G8: Un vertice andato bene, per colpa dell’ONU!
Sarà il benessere o sarà per altro, ma esistono troppe persone che per partito preso, sono contro, sempre.
In una sorta di guerra continua, non facendo alcuna proposta, molti sembrano pensare che partecipare alla vita politica e sociale di questo mondo, si possa realizzare essendo sempre contro.
Questo atteggiamento, tutto occidentale, sta complicando non poco l’evolversi e la crescita di un mondo che, forse questi signori non sembrano ricordare, è sempre sull’orlo dell’esplosione, tante sono le “grane” che quotidianamente esistono e che se affrontate in maniera non accorta, rischiano di portare l’uomo ben indietro al proprio attuale sviluppo.
Quindi di fronte ad ogni problema, questione, meeting, lo sport di “sparare” sul potente, perché fa cool, rappresenta una costante di tutte le faticose tappe ed incontri per cercare un equilibrio mondiale vero.
All’ultimo G8, sarà perché ormai questo “movimento”, gli ex “no-global”, soffre di evidenti segni di stanchezza, o altro, le annunciate proteste, non sono state un reale problema per lo svolgimento degli incontri.
Forse il gesto più originale è venuto proprio da uno dei Leader presenti al vertice, il sempre sorprendente Gheddafi, che nel suo trasferimento da Roma a l’Aquila, ha camminato per 15 minuti sulla autostrada dopo essersi fermato all’autogrill.
Un gesto che visto con occhi attenti, appare addirittura di un ormai perduto romanticismo, che ci riporta al passato, quando l’uomo veniva prima delle macchine, che erano ancora tutte da ideare.
Comunque sia, il vertice dell’Aquila, come definito da Berlusconi, nella formazione G8, G13, G14, G25, usando così una metafora calcistica, è sicuramente andato bene.
In 3 giorni sono state decise cose importanti, come gli aiuti ai paesi africani (20 Miliardi di dollari) ma soprattutto l’abbattimento dei protezionismi nei commerci, fatto che aiuterà non poco i paesi in via di sviluppo a crescere e rendersi autonomi.
Ma, c’è un però. Le decisioni che di volta in volta sono state ratificate a questo G a “formazione variabile”, sono state prese “sopperendo” al grande malato di questi decenni: l’ONU.
I leader riuniti a l’Aquila, hanno cominciato a comprendere che i problemi di un mondo, sempre più complesso come quello globalizzato di oggi, non si possono più risolvere con meeting periodici che stanno diventando sempre più frequenti, a settembre il prossimo G20 di Pittesburg.
Si sono resi conto che non possono più sopperire alle negligenze, debolezze, incapacità dell’ONU.
Anche perché, come dichiarato da Obama in conferenza stampa, “tutti vogliono gruppi di lavoro piccoli, con se stessi compresi”. Come dire, trovare la “formazione ideale” in grado di decidere i destini del mondo, con sufficiente autorevolezza, senza scontentare nessuno, appare quasi un lavoro impossibile.
Per cui non sorprende che Obama e Berlusconi, abbiano finito per indicare nella riforma dell’ONU il prossimo passo per cercare di normalizzare il consesso che deve prendere le decisioni che contano e soprattutto che le applichi e le faccia rispettare.
In questo G “ a formazione variabile”, non a caso, la persona più “isolata” è apparsa proprio il Segretario dell’ONU Ban Ki-Moon che dichiarando come “sul clima si poteva fare dia più”, si è preso i “fischi” dei leader presenti, tanto che ai margini dei lavori, faceva quasi tenerezza vedere il Segretario Onu ripetere con sguardo perso nel vuoto che “è la scienza che dice che si doveva fare più”, come dire, se non credete a me, credete almeno alla Scienza, quella non si può discutere.
Una vera tristezza!!!
Ma che questi mega vertici G “a formazione variabile”, devono tornare a lasciare il posto ad una organizzazione mondiale vera, di un ONU riformato e attualizzato, è stato testimoniato dalla commuovente storia raccontata da Gordon Brown ai presenti e ripresa sia da Berlusconi che da Obama in conferenza stampa.
Brown, giunto in Ruanda, nel visitare una mostra con le immagini dei tanti morti sacrificati all’odio razziale di quel paese e che segnano anche la storia di molti paesi in via di sviluppo, ha trovato una foto di un ragazzo morto tra le braccia della propria madre.
Ormai è una foto che in Occidente non scuote le coscienze più di nessuno, nemmeno dei “sempre contro”, se non fosse, che nel raccontare la storia di questo ragazzo, veniva sottolineato come sognasse di diventare un giocatore di calcio.
La fame fini per uccidere tutti i suoi sogni. Ma nonostante tutto, prima di morire, per rassicurare la madre disperata le disse “non ti preoccupare, mamma, vedrai che presto arriverà l’ONU”.
La cosa ancora più triste è che l’ONU non arrivò mai!!!
Questo episodio che dimostra come nel mondo, anche per persone più umili, che non hanno nulla, anche in punto di morte, sognano comunque un mondo migliore, è sembrato un messaggio chiaro per tutti i leader presenti, di che cosa il mondo ha realmente bisogno.
L’ONU nel quale i popoli possano partecipare a costruire le basi di un mondo diverso, l’ONU nel quale discutere, confrontarsi, l’ONU che possa intervenire in soccorso di chi lo necessita e che non si dispera,perché sa che il mondo sarà comunque migliore.
Ecco quale sembra essere il “vero” messaggio del G “a formazione mista” a l’Aquila.
E’finito il periodo dei gruppi d’elite, sulla basi di classifiche economiche. Si deve tornare all’Assemblea dei popoli della Terra.
Un’intuizione che nel dopo guerra consentì di passare decenni di pace e contribuire non poco al benessere diffuso di cui oggi godiamo, ma che si è un po’ persa per strada e che ora deve trovare una nuova vita, rinascere, per tornare a rappresentare “l’assemblea” dove tutte le voci di tutti i popoli del mondo, a prescindere del proprio reddito pro-capite o nazionale, abbiano il diritto alla parola, senza la necessità di essere invitate.
Deve tornare la “casa comune”, autorevole e credibile dove poter decidere, tutti assieme, i destini del mondo e di ciascuno di noi.
E così anche i “sempre contro”, i professionisti degli Happening del contro, la smetteranno di sprecare energie ( e danneggiare ) in giro per il mondo alla caccia del prossimo G “a formazione variabile”, un rituale che ormai è tutto, tranne che “cool”, tanto è diventato prevedibile ed obsoleto.
Lo dobbiamo a quel ragazzo che sognava di giocare a calcio e che l’egoismo sia di chi era al potere e di chi era contro, glielo ha impedito.
Sono state le sue ultime volontà e che chissà quanti come lui hanno detto, pensato la stessa cosa, prima che il mondo si scordasse di loro e passasse al successivo vertice a “formazione variabile”.
10, 20, 30 , anche 100 Miliardi non basteranno, per ridare il sogno di una reale uguaglianza a chiunque, se ancora esisteranno meeting ad inviti comprati a “peso d’oro”!