lunedì 18 dicembre 2006

Partita la nuova "lunga marcia" cinese verso la “società armonica”

(pubblicato su Affaritaliani il 24 ottobre 2006)
Per chi avesse ancora il dubbio che i futuri equilibri mondiali verranno costruiti a partire dalla Cina, ora è ufficiale: la Cina ha iniziato la nuova LUNGA MARCIA.

Oggi nella cerimonia di commemorazione dei settantenni della storicamente nota "Lunga marcia del 1934-36", il Presidente cinese Hu Jintao, a reti unificate (China National Radio, China Central Television China Radio International e su internet su Xinhuanet.Com and People.Com.Cn, People's Daily) ha lanciato ai cinesi la nuova sfida per il futuro: la nuova "Lunga marcia".

Ricordando i sacrifici di allora e le motivazioni che hanno spinto i protagonisti della Lunga marcia del ‘36 a diventare eroi del loro tempo, il presidente Hu Jintao ha indicato ai cinesi la nuova missione futura: quella di esportare in tutto il mondo i valori e il modello cinese di cooperazione e sviluppo riassunti nella definizione: "società armonica".

Per dare un senso a questa "missione" e in una sorta di passaggio del testimone, tre interventi in rappresentanza delle diverse generazioni cinesi si sono susseguiti durante cerimonia,: quella che ha fatto la Lunga marcia, quella della rivoluzione culturale e quella attuale, tutta protesa verso il futuro.

Che la Cina stia realmente facendo sul serio nel volere esportare il proprio modello di sviluppo è testimoniato dal fatto che dal 3 novembre 2006 si aprirà a Beijing il "forum CINA - AFRICA", evento con il quale la Cina dimostrerà, oltre qualsiasi dubbio, la propria concreta e radicata relazione con tutto il continente africano.

Per promuover l'evento, sui canali televisivi cinesi, vengono quotidianamente trasmesse schede di presentazione dei diversi paesi africani seguite da un cartello con l’anno d'inizio delle cooperazioni con la Cina, spesso trentennali, come in una specie di rosario.

Se a questo si aggiungono i recenti accordi di stretta e strategica cooperazione con il Brasile di Lula, il Venezuela di Chavez e il Vietnam, appare chiaro come il "sistema cinese" stia internazionalizzandosi partendo dal sostegno concreto ai paesi in via di sviluppo, completando così l'uscita della Cina dall'area di influenza economica e culturale degli Stati Uniti.

A questi paesi vengono infatti fornite competenze, capitali e cosa più importante, un strettissima alleanza strategica che andando ben oltre gli accordi commerciali degli altri paesi, intende anche dimostrare al mondo che la strada per sconfiggere la povertà e la miseria esiste; occorre seguire l'esempio della Cina.

Inoltre, dato che in Cina nulla è casuale, strettamente connesso è anche il recente annuncio del successo ottenuto dagli scienziati cinesi della Academy of Sciences (CAS) in Hefei,sul tema della fusione termonucleare, con un esperimento che anticipa di quasi 10 anni le attività dei consorzi internazionali previste solo per il 2016!!!

Di questo esperimento è stata data ampia copertura mediatica nei giorni scorsi, mostrando il reattore a fusione sormontato da una bandiera cinese, esattamente come si fosse scalato l'Everest; questa è la Cina. Mentre in tutti gli altri paesi la fusione rimane emarginata ai laboratori e per pochi eletti, qui la conquista della “energia pulita” è diventata da tempo una missione nazionale, come ribadito da Xu Guanhua, Ministro per le scienze e le tecnologie del governo cinese.

La Cina sta quindi cercando in tutte le maniere di staccarsi dall'etichetta di mercato globale e di produttore a basso costo che le è stata attribuitale dai paesi industrializzati allo scopo di costruirsi una nuova immagine, un esempio mondiale per la costruzione della prosperità e per una nuova armonia nel mondo.

Oggettivamente, visti gli eccezionali risultati ottenuti negli ultimi 10 anni, che hanno portato la Cina da paese povero a primaria potenza economica mondiale, risulta difficile dargli torto.

Ma tutto ciò è probabilmente connesso all'originale alchimia che si respira oggi in Cina un misto tra di “confucianesimo” e difesa ad oltranza dei diritti dei più poveri che porta la modernizzazione ad essere non un fine ma uno "strumento" per realizzare una nuova armonia globale, sogno condiviso oggi da ogni cinese e motore di tutte le attività economiche che culturali.
Non è quindi casuale che la Cina di oggi prenda parte sempre più spesso alle missioni di pace nel mondo e si ponga in prima linea per un diverso approccio agli attuali conflitti.

Quindi se fino ad ora avevate l'idea che la Cina fosse lontana, ora potete essere certi che arriverà prestissimo a bussare alla “vostra porta” e non più attraverso alcun intermediario. Dipende ora decidere come accoglierla.