sabato 2 febbraio 2008

In Cina sarà l’anno di “Topolino”


Le contraddizioni della Cina contemporanea e la continua contaminazione tra passato e futuro, appaiono evidenti anche nel semplice fatto che il loro capodanno i cinesi non lo chiamano così.

Infatti dal 1912, anno della caduta dell’impero, ufficialmente la Cina decise di abbandonare il tradizionale calendario lunare per adottare quello gregoriano (solare), con una particolarità: nel conteggiare gli anni ripartirono da capo, chiamandoli così il 1°, 2° etc. anno della Repubblica.

Solo dal 1949, venne adottato nel conteggio degli anni il sistema internazionale, cosa che invece non fece Taiwan.

Per questa ragione, il Capodanno tradizionale cinese viene ufficialmente chiamato “Festa della Primavera” (Spring Festival).

Ma nonostante le decisioni ufficiali, nelle vita di tutti i giorni il calendario tradizionale, in particolare quello usato ai tempi della dinastia Xia, è rimasto d’uso comune fino ad oggi.

Nelle campagne rimane infatti il sistema preferito, visto che contiene le “informazioni” utili alla regolazione della vita contadina e i suoi cicli vitali, come le indicazioni di quando è giusto seminare o raccogliere.

Il calendario Xia definisce inoltre che: “il capodanno è il giorno della “prima luna nuova” dopo l’entrata del sole nell’11° segno dello zodiaco solare”, che tradotto, connettendo tra loro calendario solare e lunare, definisce che il capodanno cinese non può iniziare prima del 21 gennaio e dopo il 20 febbraio del calendario gregoriano.

Ma il calendario tradizionale cinese ha un'altra particolarità: lo scorrere degli anni viene identificato con i nomi di animali, ma solo i 12 che tradizionalmente sarebbero apparsi alla chiamata di Buddha quando, nel presentimento della propria morte, chiamò a se gli animali della terra.

In particolare, il topo (shu), furbo e veloce, arrivò per primo anticipando il bue (niu), con il “trucco” di saltargli sulla groppa, evitando così di percorrere il percorso, per poi saltargli davanti alla vista del maestro.

A seguire arrivarono la tigre (hu), il coniglio (tu), il drago (long) che anticipò il suo fratello minore, il serpente (she), il cavallo (ma), la pecora (yang), l’astuta scimmia (hou), il colorato gallo (ji) e il fedele cane (quan).

L’ultimo, da allora ritenuto animale fortunato, perché fortunatamente arrivò in tempo utile, fu il maiale (zhu).

Ma esiste un'altra leggenda sull’uso dei nomi di animali nel calendario cinese, che oltre tutto spiegherebbe la “inimicizia” tra cane e gatto.

L’imperatore di Giada, già sovrano del cielo, nel visitare la terra, rimase talmente colpito dagli animali incontrati che decise di portarsene con sè 12, da mostrare agli altri esseri divini.

Gli animali da lui selezionati furono un topo, un gatto, un toro, una tigre, un coniglio, un drago, un serpente, un cavallo, una capra, una scimmia, una gallina, e un cane.

Ma il gatto, considerato il più bello di tutti gli animali, chiese ingenuamente al topo di essere avvisato quando l’imperatore sarebbe passato a prenderli.

Solo che il topo, geloso della bellezza del gatto, non lo informò. All’assenza del gatto si rimediò sostituendolo con il Maiale (sempre fortunato!).

L’Imperatore di Giada, decise in seguito di assegnare a ciascuno di loro un anno del calendario. Fu così che il gatto, venutolo a sapere, si arrabbiò furiosamente con il topo; l’inizio della leggendaria competizione “gatto – topo”.

Quest’anno il capodanno cinese sarà il 7 febbraio 2008 e sembra essere l’emblema della globalizzazione della Cina, presente e futura: sarà infatti l’anno di “Topolino” (del topo).

Girando per le strade della città si comprende infatti come la Walt Disney beneficerà di questo eccezionale evento in maniera incredibile, avendo dato la “faccia” al prossimo anno cinese che potrà avere le sembianze di Topolino.

Essendo l’anno del topo(lino), che molti cinesi in inglese traducono nel meno rasserenante Rat (ratto), Topolino quale inaspettato testimonial, contribuirà al “maquillage” di questo simbolo annuale cinese.

L’anno precedente, l’anno del maiale, non ha avuto la stessa “fortuna”, anche per una ulteriore coincidenza che lo rendeva “quasi sacro”, essendo l’anno del maiale d’oro, quello che ogni 60 anni è tradizionalmente portatore di denaro e fortune.

Per cui l’iconografia si è limitata ad esaltarne la colorazione dorata, evitando ulteriori associazioni ad altri personaggi dei cartoons.

Ma da quest’anno sembra proprio che l’intuizione di Walt Disney, di dare vita ad un mondo popolato da animali, in Cina potrà trovare una “seconda giovinezza” e Topolino potrà diventare una icona cinese, collegandola così alla tradizione cinese.

Scorrendo poi la lista dei 12 animali, appare presumibile che la cosa possa ripetersi anche negli anni a venire.

Questo contribuirà nel proseguire nell’incontro e nella continua reciproca contaminazione delle diverse tradizioni occidentali e cinesi, specchio della attuale trasformazione della Cina.
Buon Capodanno a TUTTI e fortunato Mickey Mouse Year!!!