martedì 24 luglio 2007

Pit Stop ... in bicicletta

(Pubblicato su Affari Italiani il 23 Luglio 2007)

Ieri, ad un telegiornale cinese, un filmato mostrava la nuova maglia gialla del “Tour”: l’italiano Gabriele Missaglia.

Ma qualcosa però non quadrava, dato che al momento della premiazione, dietro il Missaglia in festa sul podio, erano comparse scritte cinesi, assolutamente poco da “Tour de France”.

Il buon Missaglia era infatti, si diventato maglia gialla ma non al Tour de France (peccato), bensì al “Tour de Qinghai Lake” in Cina.

Ad ingannare, le interessanti analogie sia dei colori delle maglie che nel nome stesso: “Tour de”.
In piccolo, una sorta di copia sportiva del glorioso Tour, guarda caso, corso negli stessi giorni. Questi Cinesi!!

Scorrendo comunque la lista dei primi 10 alteti di questo Tour cinese, salta subito però all’occhio un’altra anomalia: nessun cinese!

Ma non siamo nel paese del “popolo delle biciclette”?

Nonostante questa indiscussa supremazia mondiale, sul lato sportivo ciò non appare avere alcun riscontro, tanto che non esiste, ad oggi, alcun Yao Ming su due ruote.

Nelle competizioni interne, come il suddetto “Tour de Qinghai Lake”, i cinesi sembrano solo spettatori di queste evoluzioni sulle “macchine a due ruote”, esattamente come se stessero assistendo alle performaces della Ferrari.

La cosa appare strana, visto che i cinesi sostanzialmente “nascono”, si innamorano, lavorano, studiano, vanno in “camporella” e si muovono in bicicletta.

Ancora oggi, nella modernissima Shanghai, vedi le coppie muoversi sulle loro due ruote: una immagine molto tenera, dove lui pedala e lei, sul portabagagli, in qualsiasi condizione di tempo è spesso “armata” di ombrellino per proteggersi dal sole.

Nonostante questa diffusa famigliarità con le due ruote, quasi per contrappasso, non esiste un campione sportivo degno di nota e un movimento sportivo così diffuso come ci si aspetterebbe, come accaduto invece per gli altri sport, dove i cinesi stanno primeggiando ormai in tutte le specialità.

La ragione primaria è che la bicicletta da corsa, da queste parti è ancora troppo costosa, fuori dalla portata del cinese medio che invece preferisce comprare biciclette “mulo”, meno portate ad andare veloci ma predisposte a portare uno o più persone, oltre che magari, all’occorrenza, anche “qualche” bagaglio.

Interessante notare che attorno alle biciclette e adesso alle biciclette elettriche, è comunque nata tutta una economia di strada. Hai qualche problema? Una gomma è a terra? Un freno non funziona a dovere o hai uno strano cigolio? Nessun problema, basta fare “Pit stop” ad uno degli angoli di strada, dove potrai trovare il tuo meccanico, pronto a riparare il tuo guasto, a prezzi incredibilmente bassi.

Nulla di organizzato, tutto su base spontenea e quello che più stupisce, 24 ore su 24.

Attorno ai meccanici di strada si è andato aggiungendo anche un secondo gruppo di neo- “professionisti”, quelli del fast-food cinese, dei barbecue o dei popcorn. Così se la riparazione dovesse andare per le lunghe, puoi sempre mangiare nell’attesa.

Stesso discorso per i venditori di Dvd e libri. Un pò di cultura non guasta!

Insomma, ad un angolo qualunque, di una strada cinese, ci sono vere e proprie aree di servizio, all-inclusive, spazi di strada, dove, 24 ore su 24, la gente può incontrarsi, mettere a punto la propria amata bicicletta, mangiare e discutere.

Ma tornando all’assenza di un campione su due ruote, una seconda ragione è che, nonostante l’uso quotidiano, le capacità motorie e di controllo del mezzo da parte dei cinesi, lasciano molto a desiderare, tanto che spesso risultano incredibilmente goffi ed impacciati.

Esperienza quotidiana è quella con le biciclette elettriche, dove una volta lanciato il mezzo, di fronte a qualsiasi imprevisto, compreso il semplice semaforo rosso, vedi negli occhi del guidatore di turno, la chiara espressione: adesso come freno?

Ma la scarsa cultura della guida, sia essa a 2 o 4 ruote, la si rirova anche in auto, dove i cinesi guidano con continui movimenti a zig zag senza un apparente senso, stile riscaldamento pre-gara delle gomme in Formula 1, senza oltretutto mai guardare se qualcuno arriva lateralmente.

Conseguenza di ciò, sono le continue ripetute correzioni di rotta, che dalle nostre parti farebbero partire i peggiori improperi, attribuendo all’autista, la “patente” di incapace.

Da queste parti invece, dove chi ha la patente è visto ancora come un pilota d’aereo, queste evoluzioni sono subite con apparente distacco, considerandole, per contro, una dimostrazione della abilità dell’autista!.

Ma questi neo “piloti” hanno tutti scarsa tecnica di base. Un esempio? Non usano mai il freno motore e la scalata di marcia. Da queste parti la doppietta della mitica, ora rilanciata 500, non sanno proprio cosa sia.

Quindi, in caso di ostacolo o in prossimità di un incrocio, mettono in folle e frenano con il freno pedale, comportamento che qualsiasi scuola guida italiana definisce pericoloso, soprattutto in caso di pioggia o di gelo.

Insomma i cinesi per quanto la Cina corra sul piano economico, sulle 2 o 4 ruote ancora respirano l’aria della pre-modernizzazione. Le biciclette da corsa o le auto, sono ancora un sogno per pochi, “destrieri” di difficile controllo e di cui bisogna avere timore.

Sicuramente prima o poi arriverà lo Yao Ming su due o 4 ruote, nel frattempo, la bicicletta rimarrà comunque il mezzo privilegiato anche nel futuro cinese e la ragione di sostentamento per migliaia di persone, sulle strade di tutta la Cina.
Per le Immagini e filmati sul “Popolo delle Bici” e le “lezioni di traffico” cinese :




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