Obama: Realizzato il sogno di Martin Luther King
Quella di oggi è una giornata storica.
Obama non ha vinto solo le elezioni presidenziali, ma soprattutto ha vinto la 2° “guerra” di Secessione Americana.
Se infatti guardate la mappa di come hanno votato i diversi stati americani, appare chiaro dove la forza dirompente del motto che ha incarnato Obama in queste elezioni “Yes, We Can” ha realmente fatto breccia.
Motto dal “sapore antico” ma nello stesso tempo estremamente moderno, ha “scosso” dalle fondamenta tutta l’America.
Ma a guardare i risultati, il messaggio di rinnovamento non ha trovato “alleati” nel profondo sud e nell’America più conservatrice e spesso fondamentalisticamente bianca.
Lo scontro politico di questi mesi, chiusosi con il successo elettorale odierno, sembra stia rendendo possibile un nuovo “balzo in avanti” sociale, esattamente come la Guerra di Secessione Americana lo fece fare alla storia del popolo americano prima e in seguito a tutto il mondo.
L’imporsi di idee innovative come quelle che lo stesso Obama incarna fisicamente, è un messaggio forte per tutto il mondo.
E’ la fine di un ciclo e di un percorso iniziato dalla metà dell ‘800 e che ha trasformato prima lo schiavismo in integrazione ed ora in “uguaglianza”.
Tre passi stile “conquista della luna”, qualcosa che travalica i contenuti stessi della politica che Obama deciderà di adottare, qualcosa che da domani trasformerà in “vecchio”, sorpassato, “vetusto” molti degli “status quo” in giro per il mondo.
Prima di tutto l’Europa, che apparirà agli occhi degli Americani qualcosa di antico, gestito da una “aristocrazia oligarchica” legata ai partiti che per il futuro dovranno cercarsi un nuovo ruolo sociale nell’era Obama.
L’Italia, che se vorrà cooperare con il partner, definito dal Ministro degli Esteri strategico, dovrà cambiare registro e passo, prima di tutto nei valori fondanti la società e nella politica che li governa, ponendo in testa alla lista delle priorità il tema dell’integrazione inter-razziale nella futura società Italiana.
L’Asia e la Cina in particolare, si troveranno finalmente a poter “dialogare” senza la tracotanza del passato colonialista, da pari, tanto che ora in Cina si comincia a “tifare” e a sognare in un prossimo presidente americano che possa avere gli occhi a mandorla!.
Ma soprattutto tutti i poveri del mondo che questa notte hanno visto, toccato con mano il sogno del “il riscatto terreno è possibile”.
Insomma, oggi la famosa frase di Martin Luther King “I have a dream”, sembra essersi realizzata!
Ora tutto il mondo sembra avere un sogno condiviso, tutto ciò proprio nell’anno Olimpico dal motto “One World, One Dream”!
I cambiamenti storici che hanno segnato le diverse ere della storia umana, spesso sono frutto di coincidenze, combinazioni e sogni impossibili realizzati.
Oggi è uno di questi. Oggi si è fatta la Storia.
Auguri Presidente!
Obama non ha vinto solo le elezioni presidenziali, ma soprattutto ha vinto la 2° “guerra” di Secessione Americana.
Se infatti guardate la mappa di come hanno votato i diversi stati americani, appare chiaro dove la forza dirompente del motto che ha incarnato Obama in queste elezioni “Yes, We Can” ha realmente fatto breccia.
Motto dal “sapore antico” ma nello stesso tempo estremamente moderno, ha “scosso” dalle fondamenta tutta l’America.
Ma a guardare i risultati, il messaggio di rinnovamento non ha trovato “alleati” nel profondo sud e nell’America più conservatrice e spesso fondamentalisticamente bianca.
Lo scontro politico di questi mesi, chiusosi con il successo elettorale odierno, sembra stia rendendo possibile un nuovo “balzo in avanti” sociale, esattamente come la Guerra di Secessione Americana lo fece fare alla storia del popolo americano prima e in seguito a tutto il mondo.
L’imporsi di idee innovative come quelle che lo stesso Obama incarna fisicamente, è un messaggio forte per tutto il mondo.
E’ la fine di un ciclo e di un percorso iniziato dalla metà dell ‘800 e che ha trasformato prima lo schiavismo in integrazione ed ora in “uguaglianza”.
Tre passi stile “conquista della luna”, qualcosa che travalica i contenuti stessi della politica che Obama deciderà di adottare, qualcosa che da domani trasformerà in “vecchio”, sorpassato, “vetusto” molti degli “status quo” in giro per il mondo.
Prima di tutto l’Europa, che apparirà agli occhi degli Americani qualcosa di antico, gestito da una “aristocrazia oligarchica” legata ai partiti che per il futuro dovranno cercarsi un nuovo ruolo sociale nell’era Obama.
L’Italia, che se vorrà cooperare con il partner, definito dal Ministro degli Esteri strategico, dovrà cambiare registro e passo, prima di tutto nei valori fondanti la società e nella politica che li governa, ponendo in testa alla lista delle priorità il tema dell’integrazione inter-razziale nella futura società Italiana.
L’Asia e la Cina in particolare, si troveranno finalmente a poter “dialogare” senza la tracotanza del passato colonialista, da pari, tanto che ora in Cina si comincia a “tifare” e a sognare in un prossimo presidente americano che possa avere gli occhi a mandorla!.
Ma soprattutto tutti i poveri del mondo che questa notte hanno visto, toccato con mano il sogno del “il riscatto terreno è possibile”.
Insomma, oggi la famosa frase di Martin Luther King “I have a dream”, sembra essersi realizzata!
Ora tutto il mondo sembra avere un sogno condiviso, tutto ciò proprio nell’anno Olimpico dal motto “One World, One Dream”!
I cambiamenti storici che hanno segnato le diverse ere della storia umana, spesso sono frutto di coincidenze, combinazioni e sogni impossibili realizzati.
Oggi è uno di questi. Oggi si è fatta la Storia.
Auguri Presidente!