La Cina che ci festeggia.!!
Aria nuova ieri a Shanghai!
Come consuetudine, anche la comunità italiana di Shanghai, alla presenza delle massime autorità italiane e cinesi, ha potuto festeggiare la propria festa della Repubblica, il nostro compleanno Nazionale.
Ma ieri è accaduto qualcosa di diverso, originale ed inaspettato.
Quest’anno il Console Generale Roscigno, gran cerimoniere della serata, ha stupito tutti i presenti con un evento fuori dal consueto e dall’alto valore simbolico: la Festa della Repubblica Italiana, questa volta, sono stati i cinesi a festeggiarla con e per noi!.
Lasciando infatti da parte la “solita” autocelebrativa e ormai datata tipica manifestazione all’Italiana, fatta di “gondole e mandolini” direttamente dall’Italia, questa volta in maniera fresca ed originale sono stati i cinesi, che con il loro “occhi”, con la propria sensibilità, con i propri contributi, per una sera, si sono potuti “sentire” italiani.
L’evento centrale della manifestazione celebrativa la 62° Festa della Repubblica Italiana, è stato quindi aperto dal coro della scuola di canto cinese che ha interpretato un programma classico di musiche italiane, esordendo con la mitica “Torna a Surriento”, seguita dalla altrettanto famosa “Santa Lucia”, per finire con un inaspettato “Figaro” cinese, dal “Barbiere di Siviglia” di Rossini.
Nel paese dove ci sono 30 milioni di pianisti e 10 milioni di violinisti, non poteva quindi passare in secondo piano il nostro “calore” trasmesso dalla nostra musica, linguaggio universale in grado di “travalicare” i nostri confini nazionali.
Alla musica ha poi fatto seguito la recitazione, con i simpaticissimi Arlecchini, interpretati dalla Scuola di recitazione di Shanghai.
Entrambe le performances hanno contribuito a dare alla serata un “colore” ben diverso, in un autentico gemellaggio tra le due culture e uno scambio dei ruoli molto interessante, che ha tenuto “letteralmente” inchiodati i cinesi presenti, anche loro sorpresi per quanto stessero assistendo.
Così come, quando cantando i due inni nazionali, il coro cinese, si è mangiato qualche parola del nostro, per loro non facile, “Fratelli d’Italia”, ciò ha contribuito non poco nel dare un “caloroso benvenuto” a tutta la comunità italiana presente.
Quasi un sentito ringraziamento per la spontanea catena di solidarietà italiana e gli aiuti inviati nelle zone terremotate dello Sichuan, un ulteriore segno della concreta vicinanza ed affinità che lega profondamente i due popoli, come sottolineato nel discorso ufficiale dal Console Generale Roscigno.
La serata è poi proseguita a “tavola”, attraverso i banchetti di cibo italiano offerto dalle diverse aziende e ristoranti italiani, molto apprezzati dai presenti cinesi ed ospiti internazionali, come dimostrato dalle lunghe file per poter raggiungere gli “agognati” nostri prodotti tipici.
In questo ambiente rilassato e sereno, ben lontano dalla fredda ufficialità di eventi simili, ampio spazio lo hanno avuto anche i bambini italiani e cinesi presenti, che non hanno resistito a salire anche loro sul palco per giocare, tutti assieme, con gli Arlecchini cinesi.
Il modo migliore per finire una serata così speciale ed accogliere tutti assieme con entusiasmo il vero protagonista condiviso dell’evento: il colore, il calore italiano. Da ieri sera anche un po’ cinese!
Tanti auguri Italia!
Come consuetudine, anche la comunità italiana di Shanghai, alla presenza delle massime autorità italiane e cinesi, ha potuto festeggiare la propria festa della Repubblica, il nostro compleanno Nazionale.
Ma ieri è accaduto qualcosa di diverso, originale ed inaspettato.
Quest’anno il Console Generale Roscigno, gran cerimoniere della serata, ha stupito tutti i presenti con un evento fuori dal consueto e dall’alto valore simbolico: la Festa della Repubblica Italiana, questa volta, sono stati i cinesi a festeggiarla con e per noi!.
Lasciando infatti da parte la “solita” autocelebrativa e ormai datata tipica manifestazione all’Italiana, fatta di “gondole e mandolini” direttamente dall’Italia, questa volta in maniera fresca ed originale sono stati i cinesi, che con il loro “occhi”, con la propria sensibilità, con i propri contributi, per una sera, si sono potuti “sentire” italiani.
L’evento centrale della manifestazione celebrativa la 62° Festa della Repubblica Italiana, è stato quindi aperto dal coro della scuola di canto cinese che ha interpretato un programma classico di musiche italiane, esordendo con la mitica “Torna a Surriento”, seguita dalla altrettanto famosa “Santa Lucia”, per finire con un inaspettato “Figaro” cinese, dal “Barbiere di Siviglia” di Rossini.
Nel paese dove ci sono 30 milioni di pianisti e 10 milioni di violinisti, non poteva quindi passare in secondo piano il nostro “calore” trasmesso dalla nostra musica, linguaggio universale in grado di “travalicare” i nostri confini nazionali.
Alla musica ha poi fatto seguito la recitazione, con i simpaticissimi Arlecchini, interpretati dalla Scuola di recitazione di Shanghai.
Entrambe le performances hanno contribuito a dare alla serata un “colore” ben diverso, in un autentico gemellaggio tra le due culture e uno scambio dei ruoli molto interessante, che ha tenuto “letteralmente” inchiodati i cinesi presenti, anche loro sorpresi per quanto stessero assistendo.
Così come, quando cantando i due inni nazionali, il coro cinese, si è mangiato qualche parola del nostro, per loro non facile, “Fratelli d’Italia”, ciò ha contribuito non poco nel dare un “caloroso benvenuto” a tutta la comunità italiana presente.
Quasi un sentito ringraziamento per la spontanea catena di solidarietà italiana e gli aiuti inviati nelle zone terremotate dello Sichuan, un ulteriore segno della concreta vicinanza ed affinità che lega profondamente i due popoli, come sottolineato nel discorso ufficiale dal Console Generale Roscigno.
La serata è poi proseguita a “tavola”, attraverso i banchetti di cibo italiano offerto dalle diverse aziende e ristoranti italiani, molto apprezzati dai presenti cinesi ed ospiti internazionali, come dimostrato dalle lunghe file per poter raggiungere gli “agognati” nostri prodotti tipici.
In questo ambiente rilassato e sereno, ben lontano dalla fredda ufficialità di eventi simili, ampio spazio lo hanno avuto anche i bambini italiani e cinesi presenti, che non hanno resistito a salire anche loro sul palco per giocare, tutti assieme, con gli Arlecchini cinesi.
Il modo migliore per finire una serata così speciale ed accogliere tutti assieme con entusiasmo il vero protagonista condiviso dell’evento: il colore, il calore italiano. Da ieri sera anche un po’ cinese!
Tanti auguri Italia!