venerdì 26 marzo 2010
La "NON" notizia: Godaddy lascia la Cina: Marketing politicizzato d'impresa (parte seconda)
martedì 23 marzo 2010
Google - Cina: Politicizzazione del Marketing d’Impresa?
Google a questo punto sfida apertamente il Governo Cinese, tanto da mettere sulla home page il provocatorio messaggio "Benvenuti nella nuova casa di Google Cina".
Vista con occhi cinesi, una provocazione che va ben oltre il semplice reindirizzamento del sito, perchè chiamarla "casa" è qualcosa che ha da queste parti un suo valore che forse i ragazzi di Google hanno sottovalutato.
Prima di tutto perchè non dimentichiamoci che HK è si territorio autonomo ma a tutti gli effetti è sotto il controllo politico della Cina.
Secondo, perchè questo messaggio potrebbe apparire un'"istigazione" ad una dichiarazione di indipendenza che viola gli stessi trattati vigenti, oltre alla radicata volontà cinese che di "casa" per tutti i cinesi, virtuali o reali, ne esista solo una, la Cina continentale.
Questo non solo porterà quindi all'inevitabile oscuramento del dominio .cn per evitarne il reindirizzamento su Hong Kong, ma probabilmente rischia di avere effetti anche su quello di .HK visto che sposta su HK una disfida politica che rischia di alimentare solo le polemiche di questi mesi.
Ma non solo, un effetto indesiderato, forse non considerato dagli americani, è che gli internauti cinesi, offesi per il modo con il quale Google sta agendo, potrebbero iniziare a boicottare il sito non solo in Cina ma anche in tutte le altre comunità nel mondo, creando un effetto domino che potrebbe danneggiare non poco la società di Mountain View
Perchè vi assicuro che il seguito alle mozioni di Google è di gran lunga inferiore a quanto si pensi in Occidente.
Per cui, se partisse una campagna contro la madre patria lanciata da Google, addirittura da Hong Kong, la stessa Google rischia di divenire un partner scomodo anche per gli internauti cinesi, perchè offende il senso di nazione che nei cinesi è radicato come non mai in questi tempi.
Se vi ricordate cosa è accaduto poco prima le olimpiadi con il "I Love China" che ha saturato la rete, avete capito di cosa si sta parlando.
Ulteriore prova è che, come già accaduto quando furono tolti i fatidici "filtri", anche ora in Cina la notizia sia stata presa con grande disinteresse da parte dei navigatori cinesi, visto che ben l'80% di loro Google lo usa in maniera decisamente saltuaria e non lo considera fondamentale.
Detto questo, starei attento ad applaudire per questo gesto, visto che i Cinesi sono convinti che tanta "arroganza" sia possibile solo perchè dietro Google agisce il Governo Americano, tanto più che ciò è avvenuto in concomitanza con il successo parlamentare di Obama sul Nuovo Welfare e le sue affermazioni "siamo un popolo capace di fare grandi cose", qualcosa che appare quantomeno sospetto, se visto con gli occhi cinesi.
Se Google ha deciso così, ovviamente avrà le sue motivazioni, però occorre cercare di evitare che si continui ad assistere ad una politicizzazione di una questione che prima di tutto è commerciale e più i giorni passano, sembra solo un'abile manovra marketing di una azienda che proprio questa settimana si è vista superare da Facebook come sito più navigato.
E Facebook, il sito più frequentato al mondo, è da mesi interamente filtrato in Cina, ma ciò non sembra abbia portato i vertici della società a dichiarare "guerra" con modi e metodi simili a quelli di Google, per contrapporsi alle legittime, in quanto paese sovrano, decisioni del Governo Cinese.
Ovviamente se le cose non si comporranno nelle prossime ore, tutte le iniziative di Google avranno solo un risultato: creeranno le condizioni per il proliferare e il crescere del proprio concorrente, Baidu, che sicuramente inizierà un lento ma inesorabile inseguimento a livello mondiale di Google, a partire dai mercati asiatici, dove ora Google rappresenta solo quote risibili su tali mercati.
Solo tra qualche anno si potrà però valutare la reale portata della decisione presa ieri e se possa essere in realtà una pessima decisione, visto che la Cina sta cambiando alla velocità della luce, anche su Internet, una rete che comunque non sente la mancanza dei vari Facebook, Youtube e ora anche Google, visto che esistono da tempo decine di siti analoghi con i quali si può vedere di tutto.
In occidente si pensa che filtrando Youtube i cinesi siano tagliati fuori dal mondo. La cosa non è vera, tanto che noi da qua possiamo vedere i programmi e le serie televisive di tutti i paesi del mondo, Italia compresa, o i video auto pubblicati dagli utenti sulle decine di Youtube like senza che nessuno si lamenti di diritti violati o minacci ritorsioni restrittive come per esempio in Italia.
Quello che sicuramente non vediamo, sono le migliaia di "rilanci" degli spezzoni pubblicati dagli utenti di Youtube, qualcosa che anche molti esperti della rete cominciano a pensare non siano proprio qualcosa di imperdibile.
Lancio a questo punto una sfida: perchè invece di continuare a "parlare" e criticare, gli occidentali non vengono a pubblicare i propri video sui siti cinesi, visto che sono visibili ed aperti a tutti, stranieri compresi? Non è che poi si scopre che agli Americani piaccia di più che ad essere leader del mercato sia una propria azienda a prescindere dalla "funzione" della stessa?
Comunque sia, le ragioni profonde che portano i cinesi ad agire come stanno facendo è che non credono che la rete occidentale sia apoliticizzata, ma al contrario sia un nuovo modo con il quale gli americani trasmettano il loro softpower con il quale "colonizzare" il resto del mondo con le proprie idee, contenuti, prodotti e metodi.
E' un discorso che ci piaccia o meno, non va sottovalutato, perchè come i Cinesi, non sono pochi i paesi che non pensano che la rete di oggi sia realmente autonoma ed indipendente e sia invece controllata da "ragioni di stato" ben chiare ed evidenti di qualcuno.
Così come appare sterile anche parlando di rete, confrontare la Cina ad altri paesi come l'Iran per esempio, dove le logiche alla base dello stesso potere e consenso di cui gode il Governo, sono ben diverse da quelle spacciate in occidente.
Qualcosa che si perde negli oltre 2.500 anni di storia di un paese che è riuscito ad uscire dalla povertà dove gli occidentali l'avevano "sbattuta" (umiliandola) dopo le guerre dell'oppio e la spartizione del paese conseguente, per divenire in poco meno di 30 anni la seconda potenza economica mondiale e in questi mesi di crisi finanziaria, il salvagente dell'economia mondiale.
Da tempo i cinesi chiedono che la gestione della rete sia chiara, nitida e soprattutto condivisa, cosa fattibile solo attraverso la creazione di una sorta di ONU della rete che garantisca a tutti i paesi affinché sia uno spazio di condivisione delle idee e dei contenuti e non la nuova frontiera per la "guerra fredda" del 3° millennio.
Sarebbe altrimenti una offesa per la rete e per i tanti, tantissimi che vorrebbero che fosse solo uno spazio per crescita e la diffusione della conoscenza umana e strumento per il miglioramento della qualità della vita di tutti e possa essere un Premio Nobel condiviso da tutti, anche dalla Cina, senza la quale, tale gesto rischia di rimanere privo di veri concreti significati e di alimentare ulteriori barriere e pregiudizi che possono allontanare invece che avvicinare.
mercoledì 10 marzo 2010
Sfida tra titani a colpi d'innovazione.... (Usa - Cina - Russa)
La notizia arriva dalla Russia, viene rilanciata dai cinesi e arriva "forte e chiaro" agli Americani. (ovviamente ignorata dagli Italiani)
Medvedev calls for Silicon-Valley-like research center
Russian President Dmitry Medvedev on Tuesday called for intensified efforts to establish a research and development center similar to the Silicon Valley in the United States.
"I do not know if we can manage to build a Silicon Valley of our own, but the idea is to set up an innovative center to do research and further commercialize its results," Medvedev was quoted by Russian news agencies as saying at a meeting on preparations for the center.
Medvedev instructed the government to choose the location of the prospective center and to define its sources of funding and functions.
"Officially, we will call it a research and development center. In fact, it will be a compound to facilitate the development of state-of-the-art technologies," he said.
Medvedev added the center would need to attract foreign experts to get the most out of it.
During an annual state-of-the-nation address last November, the president proposed setting up a research center similar to Silicon Valley in order to put Russia on the track to an innovative economy.
Pubblicato da Alberto Fattori alle 14:33
Contesti: Cina, Innovazione, Italia, Research, Russia, Silicon Vally, Technology, Usa
domenica 7 marzo 2010
Casino Italia: Turandosi il naso soluzione trovata (buona la prima)!
Pubblicato da Alberto Fattori alle 15:29
Contesti: Berlusconi, Formigoni, Italia, Lombardia, Pdl, Politica, Polverini, Regione Lombardia, Roma
sabato 6 marzo 2010
"Grande Sala Virtuale" protagonista ai lavori del Parlamento Cinese
Un'altra tappa del processo di modernizzazione in corso nel paese, tanto che addirittura nel 2009, Zhang Xiaoli, un noto blogger conosciuto con il soprannome di "Old Bull," è stato eletto al Congresso popolare municipale di Luoyan nel centro Provincia di Henan.
"Molte delle opinioni on-line sono lungimiranti e con i piedi per terra", ha detto Wang Min, decano del Dipartimento della gestione amministrativa, Hunan Normal University, "Internet è una nuova piattaforma, facilmente accessibile che può rendere più dirette le comunicazioni tra governo nazionale, le persone e i funzionari locali.
"La rete può essere strumento con il quale svolgere un ruolo positivo nella supervisione del governo e anche combattere la corruzione esistente nel paese."
A conferma dello sforzo in corso esistente, dal 2007 molti legislatori e consulenti politici nello Shaanxi hanno aperto micro-blogs con lo scopo di raccogliere idee e proposte on-line, sollecitando i pareri direttamente dai navigatori.
Così' come di rilievo sia il fatto che dallo scorso anno ben 114 giudici nella provincia dello Shaanxi abbiano trasmesso le prove connesse ai propri casi e pubblicato le proprie sentenze direttamente sui loro siti ufficiali, cercando comunque di tutelare la privacy dei protagonisti o dei segreti commerciali connessi, così come le cause che coinvolgevano minori.
Shi Ying, vice presidente dello Shaanxi Accademia delle Scienze Sociali, ha però avvertito della tendenza di alcuni cittadini della rete di voler attraversare la linea di tutela della privacy e dei diritti personali, "in nome della vigilanza".
"E' sicuramente una cosa positiva che la società virtuale e il mondo reale si fondono. Dovremmo essere pronti per i buoni risultati ma anche alle problematiche connesse."
Mo Jihong, ricercatore dell'Istituto di legge in Accademia Cinese delle Scienze Sociali (CASS), ha affermato come, "Internet senza dubbio sia un mezzo con il quale avvicinare le persone alle problematiche reali, andando oltre i confini della vita quotidiana. In Cina potrà anche aiutare a promuovere il senso civile nel paese, molto importante per la modernizzazione politica e sociale del Paese ".
A questo va aggiunto come i governi e i dipartimenti di polizia siano sempre più consapevoli del crescente peso della opinione pubblica online.
In questa direzione quindi gli sforzi compiuti per migliorare le comunicazioni con i cittadini della rete, in un percorso che è solo ai suoi inizi.
Tornando quindi alla "Grande sale" virtuale di questi giorni, gli utenti di Internet di tutto il Paese hanno quindi potuto esprimere pareri su varie questioni dalla corruzione, alla riforma degli ospedali pubblici.
Sullo schema di lavoro adottato anche a livello dell'NPC, si sono poi creati diversi sotto-forum per le diverse province e minoranze presenti all'NPC.
Ma quali sono i problemi più sentiti arrivati dalla rete cinese?
Prezzi delle abitazioni, il crescente divario di ricchezza, la riforma medica e istruzione, così come la richiesta dell' adeguamento del salario degli insegnanti delle scuole in villaggi remoti quale segno e supporto per poter ridurre le distanze tra aree urbane e rurali, prima di tutto sul piano dei "know - how".
Insomma l'inizio di un percorso di dialogo che continuerà durante tutte queste giornate della sessione del Parlamento cinese.
Pubblicato da Alberto Fattori alle 14:47
Contesti: Cina, Internet, NPC, Parlamento
Notizie dal parlamento cinese .... e dintorni...
"La Cina si oppone a politicizzare le questioni monetarie" dichiarazione alla conferenza stampa del Governatore della banca centrale Zhou Xiaochuan in risposta ad una domanda circa l'accusa che la Cina manipola tasso di cambio dello yuan.
Conferenza Stampa dei diversi leaders al termine delle diverse sessioni di lavoro
Zhang Ping il Presidente del NDRC ( National Development and reform Commission) Xie Xuren, Ministro delle Finaze, Chen Deming, Ministro del Commercio e Zhou Xiaochuan, Governatore della Bank of China
giovedì 4 marzo 2010
Tutto pronto per l'inizio dei lavori dell'NPC ( Parlamento Cinese)
Pubblicato da Alberto Fattori alle 22:37
Contesti: China, Cina, NPC, Parlamento
mercoledì 3 marzo 2010
L'Italia dei "Senza una idea"... e dei molti Personal Networks!!
Le problematiche che stanno "ingessando" l'Italia e le impediscono di "spiccare il volo" sembrano ben descritte da Ernesto Galli della Loggia nel suo "famoso" editoriale e che chi ha spesso parlarto con me di questioni Italiane sa che non posso che condividere e sottoscrivere in pieno.
La plastica si sta squagliando? Sembrerebbe. Certo che coloro che si erano illusi dopo le elezioni del 2008 che il Pdl fosse diventato un partito più o meno vero, qualcosa di più di una lista elettorale, sono costretti ora a ricredersi.
Non era qualcosa di più: spesso, troppo spesso, era qualcosa di peggio. Una corte, è stato autorevolmente detto. Ma a quel che è dato vedere pare piuttosto una somma di rissosi potentati locali riuniti intorno a figuranti di terz'ordine, rimasuglio delle oligarchie e dei quadri dei partiti di governo della prima Repubblica.
E tra loro, mischiati alla rinfusa - specie nel Mezzogiorno, che in questo caso comincia dal Lazio e da Roma - gente dai dubbi precedenti, ragazze troppo avvenenti, figli e nipoti, genti d'ogni risma ma di nessuna capacità.
E' per l'appunto tra queste fila che a partire dalla primavera dell'anno scorso si stanno ordendo a ripetizione intrighi, organizzando giochi e delazioni, quando non vere e proprie congiure (e dunque non mi riferisco certo all'azione del Presidente Fini, il quale, invece, si è sempre mosso allo scoperto parlando ad alta voce), allo scopo di trovarsi pronti, con i collegamenti giusti quando sarà giunto il momento, da molti cortigiani giudicato imminente, in cui l'Augusto sarà costretto in un modo o nell'altro a lasciare il potere.
Da quel che si può capire, e soprattutto si mormora, sono mesi, diciamo dalla famigerata notte di Casoria, che le maggiori insidie vengono a Berlusconi e al suo governo non già dall'opposizione ma proprio dalla sua stessa parte, se non addirittura dalle stesse cerchie a lui più vicine.
Al di là di ogni giudizio morale tutto ciò non fa che mettere in luce un problema importante: perché mai la destra italiana, durante la bellezza di quindici anni, e pur in condizioni così favorevoli, non è riuscita che a mettere insieme la confusa accozzaglia che vediamo?
Perché non è riuscita a dare alla parte del Paese che la segue, e che tra l'altro è quasi sicuramente maggioritaria sul piano quantitativo, niente altro che questa misera rappresentanza?
Certo, hanno influito di sicuro la leadership di Berlusconi e la sua personalità. Il comando berlusconiano, infatti, corazzato di un inaudito potere mediatico-finanziario, non era tale da poter avere rivali di sorta assicurandosi così un dominio incontrastato che almeno pubblicamente ha finora messo sempre tutto e tutti a tacere; la personalità del premier, infine, ha mostrato tutta la sua congenita, insuperabile estraneità all'universo della politica modernamente inteso e dunque anche alla costruzione di un partito.
La politica, infatti, non è vincere le elezioni e poi comandare, come sembra credere il nostro presidente del Consiglio: è prima avere un'idea, poi certo vincere le elezioni ma dopo anche convincere un Paese e infine avere il gusto e la capacità di governare: tutte cose a cui Berlusconi, invece, non sembra particolarmente interessato e per le quali, forse, un partito non è inutile.
Ma se è vero che il potere e la personalità del leader sono state un elemento decisivo nell'impedire che la Destra esprimesse niente altro che Forza Italia e il Pdl, è anche vero che né l'uno né l'altra esauriscono il problema ...
Da qui l'invito ai miei coetanei (sopratutto quelli del PDL): per quanto la figura di Berlusconi rappresenti oggi sicuramente qualcosa di importante e di riferimento per molto di loro, non si può procedere nella forma "divinatoria" attuale, occorre seriamente pensare al futuro nostro e del paese e "riaprire" i giochi di una dinamica che da troppi anni è ingessata dalla indubbia (e forse eccessiva) Leadership di Berlusconi.
Pubblicato da Alberto Fattori alle 14:12
Contesti: Berlusconi, Italia, Pdl, Politica
Andrea Bocelli ha la "sua stella" a Los Angeles
Pubblicato da Alberto Fattori alle 12:08
Contesti: Andrea Bocelli, Josè Feliciano, Los Angeles, Stevie Wonder, Usa
Caos Italia !!!
Di tutti i commenti letti in queste ore quello di un lettore del Corriere (Lettore_1064536) che mi sembra centrare in pieno il problema dietro la quesitone delle Liste e le problematiche di queste ore, soprattutto dopo le ultime parole del Presidente del Senato Schifani ( seconda carica dello stato)
per cortesia....
la sostanza prevalga sulla forma ma per tutti! se io privato cittadino sbaglio forme ne pago le conseguenze se non c'è la certezza delle forme c'è l'arbitrio. a te si a te no.. diamo uno stop a questa deriva, per favore!!Playsirena invece dichiara:
Schifani chi, il presidente del Senato?
Ma come può permettersi "l'esimio" presidente del senato di dire " si rispetti la sostanza più della forma"? Dove siamo arrivati al Burundi? Se un'istituzione "consiglia" di non rispettare le regole dobbiamo pensare che ormai tutto è perduto? Perchè non lo va a dire ai Radicali che per le regole si sono visti cancellare più di una volta dalle liste? Ed allora, "l'esimio" presidente del Senato dov'era? Non mi risulta avesse mai manifestato contrarietà in tal senso. E la polverini che aizza la folla, contro di chi? Forse contro quello "sprovveduto" o contro quell'individuo che lo ha "adeguatamente" indirizzato alla "bisogna"? Perchè non fa un gesto liberale e di rottura definitiva contro un'accozzaglia di sprovveduti (?) e declina la candidatura?E Gigilupo
em la logica?
Leggendo alcuni commenti c'è da rimanere allibiti. Alcuni del centro destra riescono anche in questo caso a dare la colpa alla sinistra. Se fanno finta di non capire questa cosa facile facile, come si può pretendere che capiscano una cosa molto difficile come "la legge è uguale per tutti?", impresa impossibile a quanto pare. Ma perchè le persone normali (compresie quelle di destra) devono sottostare a tutte le regole e i politici no? Derogare adesso non è così semplice, perchè vuol dire che in futuro tutti saranno autorizzati a fare alterttanto, e non mi sembra molto logico. Ma anche questo è troppo difficile da capire.
E si può continuare a lungo..
Un brutto, veramente brutto momento per l'Italia. Un altro!!
La speranza è l'ultima a morire, ma la si sta mettendo veramente a dura prova ...
Pubblicato da Alberto Fattori alle 00:47
Contesti: Riflessioni dalla Cina, Schifani
Contrordine: La Cina è ancora il primo finanziatore degli USA.
lunedì 1 marzo 2010
SHANGHAI 2010: MATTEO RICCI SARA' TESTIMONIAL DELL'ITALIA
E nella metropoli cinese sara' anche riproposta la mostra "A servizio del Signore del Cielo" che ha riscosso nei giorni scorsi uno straordinario successo a Pechino. Un Convegno Internazionale si aprira' domani alla Gregoriana e proseguira' a Macerata con l'intervento del card. Camillo Ruini, presidente del Comitato per il Progetto Culturale . (AGI)
Pubblicato da Alberto Fattori alle 23:07
Contesti: Expo 2010, matteo ricci, shanghai
China -. USA: Botta e risposta .... a colpi d'Ambasciatore!!
Sulla agenzia ufficiale cinese grande rilevanza alle dichiarazioni rilasciate a Washington dall'Ambasciatore Cinese ll'ONU Zhou Wenzhon, che di fatto ha sottolineato come "gli Usa rispettino gli interessi (interni) Cinese" aggiungendo come "non esistono stanze di compromesso" per quanto riguarda i temi di sovranità e integrità territoriale.
Di seguito le dichiarazioni dell'Ambasciatore Americano in Cina:China's ambassador to the United States has urged Washington to respect China's core interests and major concerns and abide by the principles enshrined in the three Sino-U.S. Joints Communiques and the Sino-U.S. Joint Declaration.
Sino-U.S. relations have deteriorated recently due to Washington's announcement of weapon sales to Taiwan, President Barack Obama's meeting with the Dalai Lama, and trade disputes between the two countries, Ambassador Zhou Wenzhong said in an interview with Xinhua on Friday.
"The U.S. side should take concrete measures to undo the negative effect," said Zhou, adding that the healthy and stable development of Sino-U.S. relations conforms to the common interests of both countries and peoples.
"There is no room for compromise" on the key issues of sovereignty and territorial integrity, which are specified as fundamental principles in the three joint communiques and the joint declaration, Zhou said.
Overall, Sino-U.S. relations have developed smoothly in recent years, Zhou said. Dialogue and cooperation have been the main stream of Sino-U.S. relations, and respecting and taking care of each other's core interests and major concerns is an important prerequisite for stable development of bilateral ties, he said.
"Both countries should follow the principles defined by the Sino-U.S. Joints Communiques and the Sino-U.S. Joint Declaration, and in particular they should respect each other's sovereignty and territorial integrity, so as to ensure the healthy and stable development of bilateral relations," he said.
At the end of January, the Obama administration announced plans to sell an arms package to Taiwan, which included Patriot missiles, Black Hawk helicopters and minesweepers. On Feb. 18, Obama met with the Dalai Lama in Washington, regardless of China's repeated and resolute opposition to the meeting.
Both China and the United States agree that the fundamental principle of respect for each other' sovereignty and territorial integrity is at the core of the three Sino-U.S. joint communiques and the joint declaration which guide Sino-U.S. relations, and that respecting each other's core interests is extremely important to ensure steady progress in China-U.S. relations.
Neither side supports any attempt by any force to undermine this principle.
"Abbiamo avuto alcune questioni su cui siamo stati in disaccordo, ma siamo stati sempre in grado di risolvere i nostri problemi e fare passi avanti nelle questioni piu' importanti". L'ambasciatore americano a Pechino, Jon Huntsman, esprime cosi' ottimismo sulla possibilita' che Stati Uniti e Cina, dopo i mesi di tensione dovuti prima al braccio di ferro su Google, poi alla vendita di armi a Taiwan, culminate con l'incontro di Barack Obama con il Dalai Lama alla Casa Bianca, possano "ritrovarsi presto" e "concentrarsi sulle questioni di interesse globale per il resto dell'anno".
Intervistato dall'agenzia ufficiale cinese Xinhua a margine di una cerimonia alla Renmin University in Cina, il rappresentante di Washington si e' detto quindi "molto ottimista" sulle relazioni tra Cina e Stati Uniti, dal momento che questo "sono cresciute costantemente" da quando i due paesi hanno ristabilito relazioni diplomatiche oltre 30 anni fa.
Iran/ Israele ha fornito a Cina informazioni su dossier nucleare Per convincere Pechino ad appoggiare le sanzioni
La delegazione, guidata dal ministro per gli Affari Strategici Moshe Yaalon e dal governatore della Banca Centrale israeliana Stanley Fischer, ha cercato di persuadere il governo cinese ad appoggiare un inasprimento delle sanzioni contro l'Iran, fornendo "tutte le informazioni di intelligence a disposizione di Israele", ha detto il diplomatico. Gli israeliani hanno hanno fatto presente ai cinesi che se l'Iran aumenterà il prezzo del petrolio se si doterà della bomba atomica, e la Cina importa dall'Iran una significativa quota di greggio. "