La "NON" notizia: Godaddy lascia la Cina: Marketing politicizzato d'impresa (parte seconda)
Ormai Google sembra aver fatto "scuola" quale azione marketing per avere visibilità sui media internazionali utilizzando la Cina quale propria leva.
In questa direzione sembra andare anche la "NON" notizia che Godaddy sospenderebbe la vendita dei domini in Cina.
Però la questione delle nuove regolamentazioni in Cina in tema di apertura di nuovi domini e GoDaddy non possono essere collegate.
Infatti GoDaddy, non può da tempo, secondo la nuova regolamentazione cinese vigente, come del resto qualsiasi altro provider al mondo cinesi compresi, fare acquistare alcun dominio da azienda che NON abbia una presenza stabile in Cina.
Tradotto, solo le aziende veramente in Cina che possono dimostrarlo con la Business Licence hanno diritto di registrare i propri domini internet, chi non ha detta licenza, cioè TUTTE le aziende straniere senza uffici reali in Cina, no.
Quindi che GoDaddy affermi che questa sia una sua scelta appare una campagna marketing di cattivo gusto oltre che ingannevole e di basso livello, che poi porta alcuni blog ad avvalorarla come questo.
Le documentazioni che l'articolo cita sono quindi SOLO quella della Business Licence e ovviamente i dati relativi alla azienda. Nulla di più.
Ergo smettiamola di spacciare notizie prive di fondamento, che poi finiscono per creare idee sbagliate difficilissime da cambiare, in una situazione già complessa di per sè e dove occorre agire per cambiare le cose e non per alimentare il business di alcune "furbe aziende".