“IL MADE In ITALY che vota guardando al futuro”
Mentre l'italia, a fatica si appresta ad andare al voto per le Regionali, una parte di Italiani sta in queste ore già votando.
Infatti nei giorni scorsi si è aperto il voto elettronico per il rinnovo del consiglio della Camera di Commercio Italiana in Cina.
Alta l'aspettativa degli imprenditori e delle aziende Italiane in Cina che si augurano che con queste elezioni si possa realizzare un cambiamento concreto nella istituzione che le rappresenta e dove al momento risultano iscritte solo un terzo delle aziende Italiane operanti nel paese. In particolare sta emergendo un elemento molto importante: la volontà delle aziende con sede in città importanti come Shanghai, Canton e Suzhou, affinché cresca il livello di autonomia operativo della Camera in quelle aree, fino ad ora totalmente gestito centralmente da Beijing.
Molti i problemi che gli imprenditori sottolineano appaiono ancora irrisolti e che fino ad ora non hanno agevolato una ancora migliore gestione collegiale tra le diverse anime presenti "dentro la camera".
Prima di tutto per la storica contrapposizione tra grandi imprese e PMI, dove quest'ultime, pur rappresentando la spina dorsale della presenza Italiana in Cina, non si sentono rappresentate in maniera adeguata nell'attuale assetto della Camera, vista la tipologia dei consiglieri fino ad ora espressi che non sembrano rispecchiare la matrice reale della presenza italiana.
A questo si aggiunge il peso decisionale esercitato da Beijing, sostenuto dalle grandi imprese, di fatto finisce per penalizzare le PMI che così restano "schiacciate" ed isolate in molte aree della Cina.
Al motto "la Camera siamo noi", ora in molti si augurano che sia l'inizio di una nuova era dove possa essere invertita anche la tendenza degli anni scorsi,caratterizzati da una bassa partecipazione alle attività della camera e che ha finito per penalizzarne la potenzialità, così come l'efficacia dei gruppi di lavoro sui diversi mercati o gli innovativi gruppi trasversali introdotti di recentemente.
Ma dalle aziende arriva anche l'invito ai vertici di supportare, favorire la crescita e l'espansione di queste attività di cooperazione tra le aziende, ritenuti momenti fondamentali di uno scambio che possa aiutarle nella propria crescita e presenza in Cina.
Questa è probabilmente la questione fondamentale dove tutti sembrano essere d'accordo, condividere un metodo con il quale poter aiutare la penetrazione del Made in Italy in Cina, dove data la vastità e la complessità proprie del paese, è impossibile che le istituzioni possano prendersi carico di qualcosa che prima di tutto deve vedere le imprese in prima linea, evitando però le "improvvisazioni" di molte di loro.
Tra le mozioni per un "cambio di passo" all'interno della Camera si contraddistingue quella di Carlo Leopaldi, che quale candidato Vicepresidente per Shanghai sembra avere le idee chiare su come dare nuova vita alla comunità di business della più importante città del Paese, in termini di business e finanziari.
Ricchi di spunti d'innovazione anche i programmi dei candidati per il Consiglio Matteo Piccinali su Shanghai e Fiorenzo Brioschi da Suzhou, così come forte vuole essere anche la voce dei candidati di Canton, tutti accomunati affinché vengano dati maggiori supporti alle attività delle molte PMI presenti in queste aree.
Il voto iniziato la settimana scorsa per via elettronica, terminerà il 26 Marzo con l'Assemblea di Beijing, si è caratterizzato anche dall’uso della rete quale spazio di discussione e confronto, tanto che nel Gruppo “Italiani in Cina” su LinkedIN, si è avuta una autorevole partecipazione attiva, dal Presidente attuale ai molti dei candidati con i loro programmi, in un confronto aperto sul tema caro a tutti, quello di una Camera che guardi al futuro.
Un ulteriore segnale della necessità e della voglia di un dialogo tra i vertici camerali e la base dei suoi membri che ci si augura con questa tornata elettorale possa trovare nuovo slancio, premiando i candidati che vogliono una sempre più coesa presenza italiana all'insegna del rinnovamento.