lunedì 19 maggio 2008

Il terremoto orgogliosamente “interattivo”.

Tutta la Cina alle 14.28 di oggi, si è fermata per tre minuti per commemorare le proprie decine di migliaia di morti, provocati dal più terribile terremoto della propria storia.

Tre minuti impressionanti, per intensità ed unità in tutta la Cina, dove alle sirene ufficiali, si sono associati i clacson di auto, bus, camion e treni su tutte le strade cinesi.
Un fatto unico, che dimostra quanto profondamente questo terribile evento entrerà nella storia delle Cina moderna e nelle memorie di tutti i cinesi.

Tre minuti seguiti da un altrettanto intenso “China Jia You”, l’urlo che si lancia allo stadio per sostenere la propria squadra del cuore nei momenti difficili.

Quanto accaduto oggi, è un evento unico nella storia cinese, mai il popolo cinese si è ritrovato nelle strade per manifestare tutto assieme, nello stesso momento, il proprio cordoglio ed “urlare” il proprio amore per il proprio paese.

E’ stato come se in questi lunghi 3 minuti, i cinesi potessero finalmente “scaricare” tutta la tensione emotiva accumulata in questa settimana e questo suono “urlato” rappresentasse il dolore profondo che accomuna tutti loro.

Dalla lettura dei giornali italiani non appare evidente la “portata” del terremoto che ha colpito la Cina lunedì scorso, oltre alle quotidiane cifre dei morti.

Bene, per essere chiari l’area colpita è di oltre 100.000 Km quadrati. E’ come se un terzo della penisola italiana fosse stata colpita da un terremoto di magnitudo 8 o se preferite tutto il Portogallo o tutta la Sud Corea. Gli effetti distruttivi del terremoto hanno colpito qualcosa come 23 milioni di abitanti, un terzo della popolazione italiana!!

Una vera catastrofe naturale!!.

Insomma il (Super) terremoto, al 2° posto nella speciale classifica” dei peggiori terremoti del 21 secolo, in Cina è stato di una dimensione Continentale.

Non stupisce quindi che da lunedì scorso, per i cinesi sia iniziata quella che chiamano “battaglia” verso la normalità, una tragedia attorno alla quale, la Cina si è ritrovata unita a tutti i livelli, in uno slancio di solidarietà umana ma anche e soprattutto di spirito di “corpo”, di un profondo rinvigorito orgoglio di essere cinesi, che ha contagiato tutti i livelli della società.

Dalle storie che i media cinesi trasmettono, in evidenza sono gli atti eroici dei propri militari, poliziotti, medici e volontari e i miracolosi salvataggi anche a 150 ore dal sisma, ma soprattutto gli atti di profonda solidarietà di queste ore, come quello della poliziotta che avendo partorito da poco, non ha esitato ad allattare alcuni neonati, sopravvissuti ai propri genitori rimasti sotto le macerie.

Condividere, partecipare tutti uniti, sembrano essere le parole d’ordine che animano tutti i cinesi.

La tragedia ha attivato una profonda reazione a livello nazionale ma anche internazionale, tanto che proprio in questa occasione e per la prima volta, un volo da Taiwan è giunto all’aeroporto di Chengdu, superando tutte le difficoltà politiche e le “distanze” di questi anni, che di fatto non consentono collegamenti diretti tra Taiwan e Cina se non in occasione di festività particolari.

Ma la cosa che colpisce di più, è l’incredibile mole di informazioni che quotidianamente vengono rese disponibili sui diversi media cinesi, tanto che sulle tv è possibile vedere mappe interattive e satellitari delle diverse località colpite in presa diretta, così come le spiegazioni sulle dinamiche che hanno provocato la distruzione di intere città montane.

Attraverso questi aggiornamenti aerei, è oggettivamente possibile valutare con precisione i danni che le terribili scosse hanno causato ma anche osservare come le montagne, sbriciolatesi per la violenza delle scosse, abbiano distrutto interi paesi, tutte le linee di comunicazione e molte infrastrutture fondamentali.

Ma in questi aggiornamenti si nota come la situazione sia ancora lontano dall’essere normalizzata. Infatti le scosse di assestamento continuano a susseguirsi come quella di stamattina di magnitudo 6 Richter, dove le montagne scaricano pericolosamente detriti, tanto da essere descritte come “fumanti” .

Questo evolversi della situazione preoccupa non poco, anche e soprattutto per molte infrastrutture fondamentali che apparentemente sembrano passate indenni dalla grande scossa di lunedì scorso. Occorre ora verificarne a fondo le reali condizioni di stabilità, in particolare per quanto riguarda i circa 400 dighe o bacini idrici, fondamentali anche per continuare ad approvvigionare sia i sopravvissuti che l’esercito di soccorritori giunti nella zona.

Così come gli impianti nucleari presenti nella zona che il governo ha informato essere integri e in condizioni di sicurezza.

Ora la nuova priorità è evitare il diffondersi di pericolose epidemie e pertanto sono partite le operazioni di disinfettazione nelle diverse aree colpite.

In parallelo sono però anche iniziate le indagini ufficiali, relativamente ai tragici fatti che hanno colpito l’opinione pubblica cinese ed internazionale, quali il crollo di qualcosa come 6.898 scuole.

Dai primi riscontri, si sono già riscontrate violazioni nelle disposizioni ministeriali in materia di norme antisismiche, come ad esempio la disposizione che gli edifici scolastici non dovessero superare i 5 piani o quella relativa ai materiali di costruzioni dei tetti e delle infrastrutture.

Quanto accaduto avrà ripercussioni a livello Nazionale soprattutto visto l’impegno diretto, personalmente espresso dai vertici governativi in queste ore.

In particolare l’incredibile tempismo nell’intervento del Premier Cinese Wen Jiabao, che in poche ore è giunto sull’epicentro del terremoto, spronando i soldati a superare tutte le difficoltà causate dai danni per arrivarci, seguito a breve da una forza di intervento militare di oltre 150.000 unità, ha sicuramente contribuito a mantenere alto il morale nel momento dell’impatto e a dare il via alla corsa contro il tempo, dove tutti i cinesi si sono sentiti “toccati” nel profondo del proprio animo ed uniti nel contribuire come potevano.

In queste ore sono arrivati i primi gruppi internazionali di professionisti da tutto il mondo come quelli dalla Sud Corea, Giappone, Russia e Singapore, ulteriori gocce nel mare degli interventi attivati in risposta all’immane tragedia, dalla quale la Cina farà tesoro per il proprio futuro, fatto anche di “prove” come quella terribile di queste ore.

Ora la Cina ha iniziato il proprio 3 giorni di lutto nazionale annullando tutte le attività ricreative, compreso il tour della torcia olimpica.
Un momento di riflessione profondo, per finalmente poter elaborare la tragedia che direttamente o indirettamente ha colpito tutti i cinesi.