martedì 26 giugno 2007

L'Africa? Sarà la CINA a farla....

Questo è il titolo della interessante intervista sul Sole 24 ore del 15 Giugno, a Li Ruogu, Presidente della Import -Export Bank of China...
Che questo sia il futuro dell'Africa lo si era capito fin dal dicembre scorso...leggi Forum AFRICA-CHINA.. ora la riprova, ben riassunta con forza nle messaggio "ufficiale"cinese e nella semplice dirompente frase riportata sopra...


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lunedì 25 giugno 2007

Idee e pensieri ... su Affari Italiani

Come richiestomi: di seguito una lista degli articoli pubblicati su Affari Italiani (>320.000 Utenti Medi/ giorno) sugli ultimi 8 mesi di Cina.





(2 Luglio 2007) L'ICE è viCINA



giovedì 21 giugno 2007

Nazionale di Basket vincente in CINA: Metafora dello “stile italiano”

(Pubblicato su Affari Italiani il 20 Giugno 2007)
Ieri a Zhuhai, nel sud della CINA nella provincia del Guandong, si è svolta la seconda partita CINA – ITALIA, nell’ambito del torneo delle “4 Nazioni”, partita vinta meritatamente dall’Italia 87 – 79.

Ovviamente il match l’ho potuto seguire solo alla televisione cinese, con commentatore rigorosamente Cinese. L’esperienza, già fatta in occasione degli scorsi mondiali in Giappone, è sempre interessante ma nello stesso momento incredibile: non capisci NULLA di qualcosa di cui sai tutto!!.

Pur essendo stato allenatore in età giovanile e nonostante il Basket sia zeppo di termini tecnici inglesi, oramai dei veri e propri standard linguistici, alla stregua della Pasta, Pizza etc..seguendo una partita di basket alla Tv in Cina, non capisci NULLA.

Comunque, con il supporto della mia compagna cinese, ho almeno potuto sapere che il commentatore cinese definiva la squadra italiana “giovane ed aggressiva”.

Aggressiva, in gergo cinese significa anche “fisica”, aspetto che nella mente cinese non viene considerato una qualità ma più una negatività. Infatti in un paese dove se stringi la mano troppo forte sei visto come troppo aggressivo, una squadra di basket. fortemente fisica, è vista come “troppo” aggressiva.

Quando quindi ho sentito questo commento ho subito sorriso, riconoscendo in esso, il “carattere” che Carlo Recalcati, il nostro CT, sa dare da sempre a tutte le sue squadre, fin da quando, allenando a Bergamo, ci portò dalla B alla A1, partendo dal nulla.

La “fisica” squadra Italiana , totalmente ricostruita dopo la sfortunata debacle dei Mondiali scorsi, ha giocato ieri con uno spirito direi, da “esportazione”.

Costituita da giovanissimi, spesso alla loro prima esperienza in Nazionale, è apparsa ben amalgamata e motivata.

Lo sport, da sempre è considerato una metafora della vita e in particolare il basket.

Infatti in America, sono gli allenatori di basket ad insegnare alle future leve delle multinazionali americane e mondiali, nelle scuole di management, le strategie di come gestire il gruppo.

Ieri la metafora della “Giovane” Italia vincente è stata un ottimo, rigenerante, tonificante e stimolante messaggio per i giorni a venire qua in Cina.

Speriamo la squadra riesca a fare bene agli europei e “staccare” il biglietto per partecipare alle prossime Olimpiadi e possa arrivare nuovamente in Cina.

Sarebbero ottimi ambasciatori e testimonial ideali del modo italiano di creare e di fare l’impresa.

In un paese dove Yao Ming, il giocatore di Basket nei professionisti americani, è stato indicato in un recente sondaggio, il testimonial della cultura cinese nel mondo, il basket è diventato lo sport più seguito dalle nuove generazioni cinesi ma è molto, molto di più di un semplice sport.

Se infatti passi vicino ad una qualsiasi scuola, vedi i 4-5 campi sempre pieni di giocatori in erba, impegnati a diventare i prossimi Yao Ming, vero orgoglio nazionale da queste parti.

Il Basket inoltre sta contribuendo a sfatare anche un’altra delle leggende metropolitane, quella che dice che i cinesi sono mediamente bassi.

Le nuove generazioni, potendo ora mangiare con regolarità e qualitativamente meglio che nel passato, sono cresciute in fretta, tanto che ora l’altezza media è come la nostra e in alcune aree, addirittura superiore alla nostra.

A questo va aggiunto che a livello di politica internazionale per i cinesi, il Basket ha lo stesso ruolo di quello che fu per il Ping Pong all’epoca di Mao e Nixon: l’ambasciatore della pace e della apertura della Cina verso gli Usa e il resto del mondo.

Infatti la stessa NBA, la società del campionato professionistico americano, ha aperto una sede in Cina ed ha avuto l’onere di essere ricevuta “calorosamente” dal presidente Cinese, fatto raro per una impresa privata. Ora l’NBA in Cina sta facendo marketing per le imprese Americane, proprio facendo leva sul fascino che il basket e i suoi campioni esercita sui cinesi.

Gli atleti più famosi, dopo quelli cinesi, sono infatti i giocatori di basket americani e ciò è molto interessante per un altro aspetto. Ai cinesi i lineamenti degli atleti neri americani NON piacciono. Ma in essi si sono riconosciuti in pieno. Infatti i neri americani, con il basket escono dalla povertà dei ghetti americani. I Cinesi emulandoli, intendono seguirne l’esempio e uscire dalla povertà delle campagne o delle grandi metropoli, ancora molto diffusa in Cina.

Lo sport è la metafora della vita, per i cinesi il Basket non è quindi solo uno sport che viene da tanto lontano, ma un esempio “di stile di vita”, attorno al quale milioni di cinesi ogni giorno, si stanno sempre più immedesimando.">

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martedì 19 giugno 2007

Nuova IDENTITA’ DIGITALE a tutta TV

(Pubblicato su Affari Italiani il 18 Giugno 2007)

Partiamo da un aneddoto tutto cinese: il nuovo standard cinese di Mobile Tv si chiama STiMi che sta per Satellite Terrestrial interactive Multi-service infrastructure. Se facciamo sparire le i, cosa si ottiene? STM = ST Microelectronics, tra l’altro molto presente in Cina.

Sembra un gioco di parole, ma se vedete il filmato televisivo con il chipset presentato dai Cinesi, anche con l’audio in Cinese che vi potrebbe aiutare ;), sfido chiunque a non raccontarmi di non aver visto, mostrato capovolto, un CHIP ST Microelectronics di nuova concezione.

Altro esempio? In Cina esistono negozi TARA che diresti sono negozi ZARA originali, solo con un errore nella insegna. Stesso discorso per il mitico Torland, una marca di un camion cinese (l’originale è Portland!). Per finire tra i tanti, “Valentaino”, glorioso marchio di Hong Kong che se lo vedi di sfuggita in ascensore, sembra il nostro Valentino.
Detto questo, in questo periodo la tv per i cinesi ha la stessa funzione avuta da noi negli anni del boom: creare una comune identità nazionale che mentre per noi è stata analogica, ora per i Cinesi, sarà una IDENTITA’ tutta al DIGITALE.

La Tv serve per alfabetizzare i cinesi, farli crescere. E adesso che la crescita del mercato interno è diventata priorità nazionale, per insegnargli a comprare.

Ma occhio. I nomi, i marchi o altri tarocchi simili a quelli che vi ho descritto, il cinese medio, li vede OGGI in Televisione e quindi per lui sono a tutti gli effetti “gli originali”, per il ben noto fenomeno del “Lo ha detto la televisione!”.

Un domani sarà arduo cercare di far passare l’originale in quanto tale. Rischierà di essere accusato di essere la copia!!!.

La Cina si sta innovando e la televisione è il mezzo con il quale si sta innovando!

Fino ad oggi della Cina abbiamo avuto l’idea, totalmente sbagliata, che sia il luogo dove tutte le tecnologie utilizzate a livello mondiale, vengono semplicemente prodotte, su commessa dei paesi occidentali.

Considerando che sarà il più grande mercato televisivo mondiale, calcolato in oltre 1 trillione di Yuan (125 Miliardi di Dollari) e ora che hanno imparato a fare affari sui diritti d’autore, i cinesi sono diventati essi stessi produttori di tecnologie.

Hanno quindi creato i propri standard su tutto, televisione digitale terrestre e il Mobile TV comprese. Tutto ciò per TAGLIARE il pagamento delle Royaltis alle compagnie internazionali e assumere un vantaggio competitivo nel mercato globale.

Bel colpo!. Per esempio, solo nel Mobile TV, l’imposizione di un proprio standard, il mitico TD-SCDMA, farebbe risparmiare ai cinesi qualcosa come 10 Miliardi di dollari che tradotti, sono 10 miliardi di perdita secca per le compagnie straniere che infatti cominciano a preoccuparsi del loro futuro sul mercato cinese e globale.

Infatti su un mercato di 400 Milioni di telefonini già attivi ma che ora raggiunge appena un paio di milioni di utenti abbonati alla Tv Mobile, i Cinesi hanno pronti i propri chipset 3 G basati sul CDMB (China Digital Multimedia Broadcast), che con una frequenza di 2,6 GHz e una banda di 25 MHz, offre 25 canali video e 30 radio e dati.

Per capire come il vento sia girato, basti ricordare che le sperimentazioni dell’ultimo anno di Mobile Tv, fatte in 30 città cinesi, usando gli standard europeo e coreano, saranno rimpiazzate dal 1 Agosto, da quello Cinese!

A questo va aggiunto che durante le Olimpiadi, imporranno a tutte le società straniere di essere (almeno) compatibili con lo standard Cinese.

Per quanto riguarda il “Modello di sviluppo”, la televisione digitale cinese nasce come TV via Cavo che ora copre “solo” 10 milioni di case. Ma la Cina dispone di 400 milioni di televisori, dei quali solo 120 milioni hanno accesso al cavo ma solo 12 milioni per il momento potrebbero disporre di un segnale digitale.

Quindi il digitale terrestre è la soluzione per coprire questo buco di 380 Milioni di famiglie e dare loro quella nuova identità nazionale, tanto auspicata.

Il passaggio al digitale sarà comunque completato entro il 2010 per l’area est della Cina (quella ricca) e entro il 2015 per quella ovest (quella povera). Ma fin dal 2008 sarà tutto in digitale nelle grandi città e la CCTV inizierà le trasmissioni in digitale terrestre a partire dal prossimo ottobre.

Il governo per non lasciare nulla di intentato e combattere il Digital Divide, sta spendendo 3 miliardi di Yuan l’anno per portare radio e tv nelle aree rurali e altri 3,4 Miliardi di Yuan verranno spesi entro il 2010 per portare il segnale nelle più remote regioni, via satellite.

L’identità digitale è una questione strategica in Cina, tanto che anche la rete Internet, che già raggiunge 144 Milioni di utenti, sta subendo up-grade importanti per supportare lo sviluppo della Tv Digitale .

Volendo superare i limiti dell’attuale internet, sentite sentite, gli stessi che anche in Europa limitano di fatto lo sviluppo della Televisione Digitale Interattiva, i cinesi hanno sviluppato una propria rete internet di nuova generazione, denominata 3T Net, a 46 Mbps, strutturata per avere ip sufficienti per consentire l’accesso di qualsiasi apparato elettronico e pensata per il Video on Demand (VOD).

Ma quali sono gli Obiettivi reali dei cinesi?
Sostanzialmente solo tre:

  • Consentire a tutti i cinesi di avere accesso al digitale, per crescere sul piano delle competenze e possedere tutti la propria identità (opportunità) digitale.
  • Combattere la corruzione pubblica, stimata in qualcosa come 9 miliardi di dollari, attraverso l’implementazione del T-Government;
  • Ma in particolare, creare una industria tecnologica cinese in grado di competere con i colossi internazionali forte, sul modello americano, di un proprio mercato interno enorme, come quello della madre patria.

Apro a questo punto una parentesi sulla situazione italiana. In Italia ad oggi, poco più di 11 Milioni di Italiani NON hanno accesso alla rete e probabilmente MAI ne avranno diritto, per “problemi tecnici della rete”. Noi rischiamo quindi che il 18% degli italiani siano i nuovi analfabeti nella era della globalizzazione digitalizzata e cosa più importante, rischiano di non avere ALCUNA IDENTITA’ DIGITALE.

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giovedì 14 giugno 2007

De Bortoli - Ambasciatore Sessa: un cambiamento alla luce del SOLE

(Pubblicato su Affari Italiani il 14 Giugno 2007)

Che la comunità d'affari Italiana in Cina stia attraversando una fase di sviluppo e cambiamento molto interessante, è stato confermato dall'incontro di ieri in occasione della presentazione del nuovo ufficio di corrispondenza a Shanghai del Sole 24 Ore, che va ad aggiungersi a quello di Beijing.

Per l'occasione, il Direttore del Sole 24 Ferruccio De Bortoli, ha voluto incontrare la comunità d'affari Italiana in Cina, per spiegare le linee guida di sviluppo del giornale, anche alla luce della prossima quotazione del Gruppo, prevista per il prossimo Ottobre, dove il 32,5% sarà messo sul mercato.

Due le priorità principali di sviluppo del Sole24ore:
- supportare la internazionalizzazione delle imprese italiane con prodotti d’informazione ad hoc, in particolare on-line e l’intenzione di aprire anche nuove sedi di corrispondenza in altre aree in forte sviluppo, quale ad esempio la Turchia;
- offrire un sempre più concreto supporto alla crescente immigrazione in Italia..

Il Direttore ha sottolineato infatti come il problema dell’immigrazione in Italia non si esaurisca, come prospettato dalla “Bossi – Fini”, nell’aver un lavoro, ma nell’accompagnare il singolo immigrato nel suo percorso alla successiva cittadinanza, in modo da favorirne una sempre più concreta integrazione, nel rispetto delle leggi italiane. I riferimenti ai recenti fatti di Via Sarpi sono stati evidenti.

Ma la vera sorpresa di ieri è stata la presenza all'incontro, oltre del Console Generale Roscigno, dell'Ambasciatore Sessa, giunto apposta da Beijing.

Grazie alla sua presenza, l'incontro è stato un momento di profonda riflessione sui risultati ottenuti e gli obbiettivi futuri della presenza Italiana in Cina, ma anche un momento per parlare delle questioni italiane, da un punto di vista Cinese.

L'Ambasciatore Sessa ha quindi riassunto al Direttore De Bortoli i contorni del “fenomeno CINA” e gli elementi cardine della presenza Italiana, rivelando nel contempo gli obbiettivi economici che il Governo Cinese e quello Italiano si sono prefissati per i prossimi 5 anni: raddoppiare l'attuale interscambio economico.

Ma il Governo Italiano, all'Ambasciatore Sessa ha dato un mandato ancora più chiaro: arrivare a questo risultato, molto prima del tempo prefissato.

Da qui il motto a lui tanto caro: "Più Italia in Cina. Più Cina in Italia".

L’Ambasciatore ha sottolineato come, nello sviluppo del mercato cinese, gli italiani debbano uscire dagli scontati stereotipi che ci legano solo ad alcune eccellenze in alcuni settori. Nel futuro non dovremo limitarci a questi, come un attore che non riesce ad “uscire dal personaggio” che lo ha portato al successo.

L’Italia è il paese del Fashion, delle auto di lusso e della pasta. Ma per il futuro non può e non deve essere solo questo.

Fondamentale è quindi ruolo dei media Italiani e il Sole24ore con essi, nell’informare e favorire la crescita della presenza Italiana in Cina e nel contempo di quella Cinese in Italia.

L'Ambasciatore Sessa ha poi espresso al Direttore De Bortoli un desiderio molto sentito nella comunità italiana: l’impegno affinché la copia cartacea del giornale non arrivi dopo 4 giorni come ora. E' uno strumento importante e un elemento che unisce i concittadini all'estero con la madre patria.

Per essere chiari: le tecnologie possono trasmettere le informazioni in real time. Ma il "calore" della copia cartacea dei giornali italiani, qua in Cina, è una necessità insostituibile che merita di essere potenziata. E' un fatto di identità e di cultura nazionale importante, quanto e forse più di un libro.

E De Bortoli su questo tema ha raccontato un aneddoto: quando lavorava per un editore francese, alla Fiera del Libro di Francoforte fu decretata la morte del Libro tradizionale a favore dell’e-book. Allora provocatoriamente, l'editore francese lanciò un quesito alquanto bizzarro ma concreto: quanti vorranno leggere "guerra e pace” in formato elettronico?.

Ma l'Ambasciatore è andato oltre. Interpretando il pensiero degli imprenditori presenti in sala, ha chiesto a De Bortoli che il Sole 24ore pensi di produrre un "foglio" cartaceo in lingua cinese.

Questo strumento sarebbe molto importante, strategico per veicolare la cultura e i prodotti italiani in maniera più profonda di quanto fatto fino ad ora, visto che la stragrande maggioranza dei cinesi conosce SOLO il cinese.

Ma ieri una seconda questione è emersa in maniera molto sentita: la questione generazionale.

L’Italia, secondo De Bortoli, tratta male i propri giovani, non creando loro spazi ed opportunità concrete o alcuna prospettiva. Parlando di Università, ha ricordato come quelle italiane, a differenza di molti altri paesi, ricevono soldi per quanti iscritti riescono ad avere, non per quanto valore e preparazione riescono a produrre.

A questo va aggiunto il giudizio lapidario espresso dal Direttore sulla attuale situazione italiana. Paradossalmente, nell’epoca della globalizzazione, siamo più provinciali di un tempo. Le cause? Sono principalmente riconducibili alla attuale classe politica che a differenza di quelle dei decenni scorsi, non riesce a trovare un credibile posizionamento a livello internazionale del “Sistema Paese”, essendo tutta concentrata a difendere le posizioni nazionali e le sempre più invecchiate classi dirigenti.

Ma un'altra stoccata il Direttore l’ha anche data proprio all’imprenditoria italiana che, tutta chiusa nel paradigma “del controllo a tutti i costi”, non riesce a seguire l’esempio dato ultimamente dal sistema Bancario italiano che con lungimiranza ed efficacia, superando proprio questa barriera psicologica, è riuscito a creare casi di successo, in grado di competere a livello mondiale.

Tornado al tema dei talenti, al Direttore del Sole è stato evidenziato come le aziende italiane in Cina, spesso trattano i giovani Italiani in maniera a dir poco disonorevole: Quindi gli Italiani, prima di criticare la Cina sui diritti civili, dovrebbero seriamente preoccuparsi di trattare meglio i propri concittadini all’estero, spesso pagati sottocosto, in nero e senza alcun previdenza sociale o assicurativa.

L’Ambasciatore Sessa, visibilmente toccato dai racconti sentiti in sala, ha preso l’impegno affinché la comunità d’affari italiana abbia tra i primi punti proprio il rispetto dei diritti dei lavoratori italiani in Cina e anzi favorisca una crescita dei talenti che qua in Cina si giocano il proprio futuro, molto importante anche per la stessa madre patria.

E il caso di successo italiano che dimostra una possibile strada, esiste: si chiama Tecnogym. La società italiana, unica società a livello mondiale ad essere sponsor ufficiale in esclusiva per le prossime olimpiadi 2008, come ha tenuto a sottolineare l’Ambasciatore Sessa, per creare il mercato cinese, ha mandato il suo uomo migliore, non uno stagista o un manager senza arte o parte o alle prime armi.

Quindi investire sul capitale umano e sui talenti risulterà la vera chiave per il successo del Made in Italy in Cina e nel mondo. Alla stampa il ruolo fondamentale di spiegare tutto questo ed informare costantemente dalla frontiera sugli accadimenti, magari lasciando da parte certi coloriti contributi, cercando di trasmettere invece una quotidianità fatta di affari, cultura moderna ed integrazione.

Se l’Italia sarà percepita così, potrà andare lontano e il “Laboratorio Cina”, sarà un ottima palestra per le ricette del rilancio del Made in Italy nel mondo.

martedì 12 giugno 2007

Ecco la CINA del FUTURO ... Innovata ...

Per quelli che credono ancora che la Cina intende copiare solo le cose a basso costo, per rivendercele, in una concorrenza sleale con i nostri prodotti.

Di seguito l'immagine del primo Metrò prodotto all'80% su tecnologia Cinese.... presentato oggi a Shanghai..
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Suona che passo!!!

(Pubblicato su Affari Italiani l'11 Giugno 2007 )
Ieri in Taxi, parlando con l’autista, ci è stato detto che probabilmente dalla metà di giugno non sarà più consentito alle auto suonare se non “in caso di pericolo imminente”.
Questo fatto, per noi del tutto naturale, in Cina potrebbe avere ripercussioni inimmaginabili. La ragione è semplice: qua in Cina tutti SUONANO quello che possono, sempre.

Infatti dalle biciclette, ai motorini, per arrivare alle auto, autobus e camion, i cinesi, in presenza di incroci o altri umani o mezzi meccanici o animali, suonano sempre, senza una apparente ragione reale.

Ma con il tempo questa ragione appare chiara: suonare in Cina è come il radar, consente di dare la posizione agli altri e consente a tutti di trovare la propria posizione nelle trafficate strade e marciapiedi cinesi.

Si, anche marciapiedi. Infatti se ti trovi sul marciapiede e senti un campanello di una bicicletta non ti voltare nemmeno, spostati. A conferma di ciò, recentemente una mia amica cinese è stata investita da una bicicletta e si è fatta discretamente male. Alla mia domanda, come potesse essere successo, la sua risposta è stata: non ha suonato!!!

Occorre ricordare che sulle strade cinese esiste una regola non scritta che al pedone non dà alcun diritto. Conta solo quanto “grande” tu sia, come una legge della giungla, dove l’auto mangia la bicicletta e l’autobus mangia l’auto etc.. Quindi se sei un pedone e sei sulle strisce di attraversamento e vedi arrivare un auto, non pensare nemmeno per sogno che rallenterà. Incredibilmente alcune volte le vedi anzi accelerare, come volessero proprio investirti!!.

E le statistiche connesse alla svolta a destra ai semafori, consentita in Cina come in Inghilterra, parlano chiaro: 55 persone muoiono mediamente ogni mese perché erano sulle strisce e gli altri mezzi, secondo il nostro codice, non hanno dato loro alcuna precedenza. Se le compariamo alle 3,843 che muoiono al mese per incidenti in tutta la Cina, non sono proprio poche.

Ma tornando al clacson, in Cina ha il potere di creare traiettorie impossibili, che solo a Napoli ho potuto vedere.

Per rendere l’idea: tutti hanno il ricordo del clacson della corriera di montagna. Bene, se state andando con un autobus in Cina, è esattamente quel suono che viene ripetuto di continuo, dal vostro o da altri mezzi, solo che sarete su un rettilineo di una superstrada pianeggiante e per di più vi staranno superando sulla destra!!!

Infatti in Cina le righe sono un concetto, non una regola. Se vi capita di andare fuori Shanghai, sembra che il traffico si trasformi in flussi d’acqua: tanto maggiore il flusso, tanto maggiore lo spazio che occupa.

Quindi se la strada è a quattro corsie, capita di vederle interamente occupate dagli sciami di bici, auto e bus di un solo verso. Ma il problema sembra arrivare quando due flussi stanno per incrociarsi.

Ti accorgi immediatamente che la strada, per quanto larga, non potrà MAI contenere nell’ordine: biciclette, auto che sorpassa biciclette, bus che sorpassa auto che sorpassa biciclette, furgone che sorpassa, bus che sorpassa auto che sorpassa biciclette, il tutto, in entrambe le direzioni!!!.

Pensi subito al peggio. Ma il misterioso potere “del suonare sempre il clacson” rivela tutta la sua forza. Durante gli ultimi attimi di vera tensione, nei quali i due flussi vanno per incontrarsi, oltre a chiudere gli occhi, senti che tutti iniziano a suonare, anche le biciclette.

Giunti al punto di non ritorno, come per magia, i due flussi si incrociano, alla faccia di qualsiasi codice della strada, avendo visto anche auto andare contromano sulla corsia di emergenza!!. Ma alla fine tutti passano, incredibilmente incolumi.

Tornato a casa, dopo una esperienza del genere, pensi sempre di essere un miracolato. La conferma arriva accendendo la televisione, dove scorrono le immagini di un mega in incidente tra due camion, a causa di un attraversamento e dove uno dei due ha tagliato la strada all’altro.
Le cause sembrano evidenti: incoscienza di chi ha tagliato la strada? Nemmeno per sogno! Colpa di chi arrivava e non ha suonato!!

Il tutto incredibilmente ripreso da una telecamera di un sistema di sorveglianza….

lunedì 11 giugno 2007

News Roll today about China

  • Le parole chiave oggi sui media sono, il punto di vista cinese sui fatti del giorno:

    Chengdu "Città Pilota" per il progetto della "Società Armonica" ....
    100 Giorni contro la pirateria dal 15 Luglio al 25 Ottobre
    PIOGGE Torrenziali nel SUD della CINA (66 Morti)....
    Proposte di Presidente HU per accordi tra CINA e SVEZIA
    Contratti per 2 Miliardi di Dollari tra CINA e RUSSIA
    NO CIBO nel carburante al Etanolo!! ....
    IPR Protection
    SEQUESTRATI 58 milioni pubblicazioni illegali (DVD) ....
    Da Shanghai
    BUS ELETTRICI in prova a Shanghai ....

    Morti 19 soldati di Aviaria ....
    Carte di credito 1,2 Miliardi ....
    Morto Vice Premier Huang Ju ....
    Terremoto nello Yunnan ...
    10° Anniversario Hong Kong tornata cinese ...
    Dentifricio avvelenato??? ...
    Mercato del Lusso target dei NUOVI cinesi ricchi...
    Turismo Cina 3° destinazione mondiale ...
    Prima Gara ad ottobre per il 3G (mobile phone) in Cina...

    Festa del Bambino in Cina
    Lanciato il satellite per le comunicazioni SINO SAT3
    Apertura Investimenti mercato ferroviario cinese
    A rischio i rapporti con il Giappone ....
    Troppo pochi gli investimenti delle banche cinesi all'estero ....
    Scalata la Jin Mao Tower di Shanghai ....
    Deviato lo Yangtze per depurare le acque nel Wuxi!! ....
    Aumentata la tassa sul bollo per gli investimenti in borsa
    Calma dopo la tempesta nel Guangxi
    I Perchè di una condanna a morte
    Acqua nel Wuxi a causa delle Alghe (Inquinamento)
    bere più Latte
    garantire carne di Maiale e i prezzi sotto controllo ….
    Rivalutazione Yuan del 5 / 10% perdita di lavoro per 3,5 Milioni …
    Cooperazione Asia – Europa ..
    Sconfiggere il Fumo passivo …(uccide 100.000 cinesi l’anno!!)
    Abuso di un insegnante messo su Internet
    Pena di Morte per corruzione…
    Ping Pong … manco a dirlo!
    Povertà riduzione ..altri 228 Milioni di Cinesi in 30 anni…
    Maglev .. il treno con qualche problema ..
    Esperanto… congresso
    Miss Universo (nuovi canoni della bellezza ora asiatici?...)

venerdì 8 giugno 2007

Made in Italy ... secondo il Governo...

(Pubblicato su Affari Italiani l'8 Giugno 2007)

Che Shanghai e la Cina rappresentino la palestra nella quale testare le strategie sul Made in Italy nel mondo, è apparso chiaro ieri nell’incontro tra la comunità d’affari di Shanghai con il Sottosegretario del Ministero degli Affari Internazionali, Mauro Agostini e il Direttore Generale dell’ICE Massimo Mamberti.

Alla presenza anche della “Missione in Cina” del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti (circa 80), di è potuto discutere di Made in Italy direttamente con esponenti del Governo, senza filtri e ben lontani dai “rumori” attuali della Politica Italiana.

A cappello dell’incontro, il Sottosegretario Agostini ha sottolineato che se il PIL italiano è tornato in positivo (+2%), questo lo deve ESCLUSIVAMENTE alle proprie esportazioni.

Il futuro italiano per risollevarsi e tornare a competere è quindi quello di tornare a scoprirsi un “popolo di esportatori”, come lo fummo nei periodi d’oro del Made in Italy.

Il sottosegretario ha infatti evidenziato che i margini per crescere ci sono e sono enormi. Basti pensare che il volume delle esportazioni verso la Cina era recentemente pari a quello con la Grecia e verso l’India era pari a quello con la Croazia.

Ad oggi poi, il nostro export verso la Cina rappresenta solo la metà dell’import dalla Cina stessa e aggiungiamo noi, il governo cinese ha deciso di incrementare il proprio mercato interno, creando così ulteriori enormi spazi di sviluppo, nei quali il Made in Italy potrà inserirsi.

Ma il Sottosegretario è andato oltre. Non usando mai il “faremo”, ma il ben più concreto “abbiamo fatto”; elemento nuovo negli incontri tenutesi fino ad ora, ha sottolineato che per proteggere il Made in Italy dalla contraffazione, oltre al potenziamento degli strumenti a tutela da parte delle istituzioni italiane, come il recente incremento delle presenze ICE in Cina (+4), il sistema più sicuro, rimane quello di essere presenti sui mercati, direttamente.

Come esempio, ha citato il caso limite del clone del Parmigiano Reggiano in Australia. L’assenza del VERO parmigiano su quel mercato, consente al suo clone locale, di permettersi il “lusso” di farsi pubblicità con lo slogan “ diffidate dalle Imitazioni!!”.

Questo esempio è stato sostenuto anche dal Direttore Generale dell’ICE che ha citato inoltre il caso Usa, dove il mercato per il 20% è fatto dagli originali Made in Italy mentre per l’80% sia fatto di prodotti che richiamano (copiano) lo stile e i prodotti italiani.

Quindi il mercato internazionale ha “fame” di Made in Italy, ma per beneficiare di questo reale vantaggio competitivo, occorre esserci sui mercati e in maniera diretta.

E qua il nostro “piccolo è bello” delle nostre imprese, valido negli anni passati, ora evidenzia tutti i propri limiti strutturali.

Il messaggio lanciato dal Sottosegretario agli imprenditori, condiviso ieri con i commercialisti quali loro consulenti privilegiati, è stato quello di agire direttamente, di trovare nuove formule e strutture imprenditoriali, per non perdere le opportunità del mercato, agendo all’unisono, in gruppo e non in ordine sparso come spesso fatto ora.

Il Sottosegretario ha infatti sottolineato che le singole azioni di promozione, se non inserite in più ampie attività promozionali del prodotto ITALIA, rischiano di essere più controproducenti di quanto auspicato dagli enti locali (Comuni, Provincie e Regioni) o dalle singole imprese italiane.

I cinesi vedono l’Italia come una sola. Quindi promuovere la singola realtà disgiuntamente, non fa altro che alimentare una confusione che poi si ripercuote su tutto il sistema e quindi fa perdere competitività a tutti noi.

Detto ciò, il metodo d’azione che il governo sta seguendo a supporto del Made in Italy nel mondo è stato riassunto dal Sottosegretario in tre parole: Selezione, Pianificazione, Continuità.

Selezionare in particolare le aree ad alto sviluppo quali la Cina e il Far-Est, alcune aree del mediterraneo e del Sud America, consente di investire meglio, focalizzandoli, i pochi capitali attualmente disponibili.

Ma l’aspetto che la comunità di Shanghai ha più apprezzato ieri sera, è stato il tema della “Continuità”.

Finalmente, citando incontri e temi degli incontri, si è sentita dire che il governo è stato ed intende essere sempre più presente, in continui, frequenti e periodici incontri bilaterali con le controparti cinesi, in modo da aprire quegli spazi di cooperazione e di business che le imprese italiane possano utilizzare nei propri sviluppi futuri.

Ma il Sottosegretario ha sottolineato che il governo non può fare business. Questo lo devono fare gli imprenditori che ahimè però, in risposta ad una delle domande dei dottori commercialisti presenti, non potranno beneficiare di alcun sgravio fiscale nella loro internazionalizzazione, in quanto ciò è ritenuto “aiuto di stato” e verrebbe sanzionato dai nostri partners Europei, in sede comunitaria.

Stesso approccio pragmatico lo ha avuto il Direttore Generale dell’ICE Mamberti nel suo intervento. Ha infatti evidenziato, forte della sua ultima esperienza in Russia, per qualche verso simile a quella cinese, come il gioco di squadra delle istituzioni italiane, sul terreno delle singole presenze internazionali, rappresenti la chiave per supportare, con ritrovato vigore, la forza propulsiva ad esportare il nostro ingegno, i nostri prodotti e creare valore tangibile.

Ma ha raccomandato alle realtà imprenditoriali di unire gli sforzi: se gli imprenditori vogliono affrontare un nuovo mercato con grande potenzialità come quello cinese, prima devono attrezzarsi, creando le premesse strutturali per poter sfruttare le opportunità. Altrimenti tutto ciò, può solo creare scompensi, ai quali difficilmente possono sopperire le strutture governative.

Entrambi quindi hanno puntato l’accenno sul ruolo delle istituzioni, quale semplice “facilitatore” a favore delle imprese italiane che però devono tornare a fare impresa.

Questo richiamo fa riflettere, anche alla luce delle ultime discussioni in Italia sulla crisi attuale della imprenditorialità italiana, in affanno ed invecchiata, troppo propensa spesso a gestire i propri capitali che a crearne di nuovi.

Probabilmente la chiave del futuro del Made in Italy nel mondo sta proprio qua: fare in modo di “facilitare” nuove imprese, nuove idee, nuove ambizioni che possono competere e creare valore, come lo fu per i nostri nonni negli anni del boom.

Le strutture e le basi ci sono. Forse il coraggio di arrivare in Cina e rimanerci, è ancora un aspetto che latita in molte imprese ed imprenditori italiani.

Spesso infatti NON investono per creare ma sperano che il semplice esserci, basti per creare ricchezza. Ma aihmè, non è possibile creare nulla se non con il duro lavoro quotidiano sul campo, la “continuità” citata dal Sottosegretario, con presenze reale e convinte, oltre le attuali semplici “vetrine”, che poco possono per creare business tangibili, in particolare in Cina.

L’esempio del Parmigiano in Australia e del Caffè o del Vino in Cina, sono lì a monito e dimostrazione che se non ci muoviamo direttamente, gli altri lo fanno già, “rubandoci” l’identità, faticosamente create negli anni.

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mercoledì 6 giugno 2007

“Miracolo” Italiano a Shanghai

(Pubblicato su Affari Italiani il 6 Giugno 2007)

Lunedì sera la comunità italiana a Shanghai, invitata dal Console Generale Roscigno, ha potuto celebrare i 61 anni della Repubblica Italiana.

Al di là del momento formale, avvenuto alla presenza delle massime autorità cinesi della Città di Shanghai e di molti rappresentati consolari delle altre nazioni, va sottolineata l’originalità dell’evento, capace di ricreare, per una sera, il "calore" di una piazza italiana durante una sagra paesana di altri tempi, con tanto di tamburini e sbandieratori, quel qualcosa in grado di "scaldare" non solo i molti italiani presenti ma anche gli attempati ospiti stranieri.

Piacevole è stato vedere cinesi, ospiti stranieri ed italiani, fare tutti assieme e sorridenti la coda, per il nostro pane, prosciutto, salame, pasta, carne, ravioli, gelati e perfino le caramelle!!. Tutti i presenti si sono lasciati coinvolgere in questo momento di “gusto”, tutto italiano con entusiasmo.

A questo va aggiunto che il discorso ufficiale del Console Roscigno, è stato un autentico manifesto, una sintesi ponderata delle azioni fatte, dei valori e delle sfide che la comunità italiana deve vincere nel futuro, riassunte nel motto: “Più Italia in Cina, Più Cina in Italia”, tanto caro all’Ambasciatore Sessa e che il Console Roscigno ha fatto proprio, in maniera entusiastica.

Ok per la cooperazione, ok per il gioco di squadra, ok per lo stare tutti assieme dalla stessa parte, ma come ben fatto dal Console ieri sera, occorre andare oltre le parole e nei fatti continuare a "dimostrare" tutto ciò nella pratica, come l'evento di lunedì sera ha dimostrato in pieno.

Proseguire nel dare esempi, come quali visti anche durante il recente evento della raccolta benefica “Cultural Charity Bazar”, dove il Console, in prima linea e cappellino in testa, “vendeva” il Made in Italy.

Al di là infatti dei semplici gesti, spesso vuoti e di circostanza, questo caso è stato invece un esempio concreto di una generosità ed abnegazione alla causa italiana che merita un sincero inchino di rispetto.

Lasciati infatti da parte le fredde ritualità, si è puntato sulla semplicità ed umanità, quella vista anche lunedì, con la quale possiamo andare lontani.

“L’essere Italiani” si caratterizza proprio dal nostro lato umano e sensibilità, unica, irripetibile, non copiabile ed utilizzabile in maniera inconfondibile in qualsiasi cosa noi si faccia,

Lunedì, il vero spettacolo infatti è stato probabilmente proprio vedere il Console e i suoi collaboratori durante la preparazione all'evento predisporre ogni dettaglio, assistiti dalla inesauribile carica organizzativa della responsabile della Camera di Commercio di Shanghai, tutti assieme affaccendati.

E' stato piacevole e nello stesso tempo emozionante, vedere il loro convinto trasporto, con il quale preparavano l'incontro. Quel qualcosa che ti riempie il cuore, dopo che dall'Italia, nelle ultime settimane, arrivano quotidianamente solo notizie a dir poco mortificanti.

Ieri a Shanghai il Console e suoi collaboratori hanno dato una lezione di stile che in Italia andrebbe recepita.

Il Console ha infatti realizzato un autentico miracolo, riuscendo a portare a Shanghai il “vero” spirito italiano, quello spirito e quell'Italia che ci piace tanto, che ci unisce senza se, senza ma, fatta di gesti semplici ma concreti, propri della nostra cultura e della nostra terra.

In questa atmosfera di diffusa reciproca fiducia e cooperazione, devo segnalare un fatto accadutomi personalmente che ci fa ulteriormente onore e che mi piace evidenziare.

Tornato a casa e resomi conto di aver perduto il cellulare, mi sono messo immediatamente in contatto con la reception dell’albergo, luogo dell’evento. Dopo qualche minuto di ricerche mi viene comunicato: nulla da fare!!

Un pelo affranto, a quel punto ho provato e riprovato a chiamare il mio cellulare nella speranza che un anima pia lo avesse ritrovato. Ma per una ora abbondante: nulla!!

Poi, inaspettatamente il miracolo è avvenuto: alla fine una voce amica, per giunta italiana ha risposto. Era Marco del ristorante Da Marco che ancora nell’albergo ed intento a smontare il proprio stand utilizzato per la serata, lo aveva trovato e messo da parte,.

A quel punto la mia compagna cinese, oramai straconvinta che non lo avrei mai più ritrovato, dopo un iniziale stupore, si è complimentata della “lealtà” dimostrata da Marco in questa situazione.

Io orgoglioso ho potuto solo dirle: è Italiano!!

Insomma, stasera ci siamo fatti onore due volte agli occhi dei nostri ospiti cinesi e credo che anche questo piccolo ma significativo esempio, dimostri che sono le persone che fanno la differenza. Se le nostre organizzazioni sono fatte da persone come quelle che lunedì stasera hanno dato l’anima per creare un senso positivo attorno all’essere italiani, non possono che essere assecondate e supportate senza esitazioni da tutti noi.

Grazie Console Roscigno (e tutti i suoi collaboratori).

Grazie Da Marco!!!

martedì 5 giugno 2007

Che "Paura" dei Fantasmi

(Pubblicato su Affari Italiani il 4 Giugno 2007)
La Cina delle "due" velocità, quella del passato e quella del futuro, presenta parecchie peculiarità che alcune volte hanno dell'incredibile.

E' noto che qua si copia di tutto. Se vuoi, puoi quindi trovare addirittura ancora prima che esca nelle sale cinematografiche, l'ultimo film di 007 o qualsiasi altro successo mondiale. La cosa è semplicissima, oltre tutto fattibile alla incredibile cifra di 50/70 cents. (5/7 Yuan) di Euro!!!

Questo problema è talmente diffuso, da essere stato al primo punto dell’agenda del recente incontro strategico tra USA e CINA, dove gli americani hanno minacciato sanzioni se i Cinesi non avessero rapidamente posto un rimedio, alla attuale spregiudicata violazione dei diritti d’autore.

Detto questo, se volete però trovare un film sui fantasmi, di produzione occidentale, beh nel paese del tutto è copiabile, sembra non esistano copie di questo genere cinematografico. La cosa non appare chiara fino a che non si chiede: Perche? E la risposta è stupefacente: perchè non si può!!

Ma come, capisco per la pornografia, totalmente bandita. Ma cosa centrano i film di Hollywood su un genere come questo? Semplice. La Cina, quella vera, crede nei fantasmi!! Sì, la cultura tradizionale cinese è intrisa di ultraterreno e sovrannaturale.

Tanto era radicata nella popolazione la credenza dell'esistenza dei Fantasmi e il sovrannaturale trovava quotidiana applicazione nella medicina e nelle decisioni quotidiane dei cinesi, da obbligare il governo di metà '900, a vietare espressamente di divulgare o insegnare nelle scuole qualunque cosa non fosse strettamente connessa con la scienza e realtà terrena o naturale.

Quindi tutto il sovrannaturale era (ma ancora oggi), assolutamente vietato. Non stupisce quindi che siano banditi i film occidentali sul tema. Ma colpisce che ne esista nel contempo una corposa produzione cinese, distribuita regolarmente. La ragione è semplice quanto incredibile: perchè i film cinesi finiscono tutti con il dimostrare che l'ultraterreno NON esiste!!!

Comunque sia e per quanto formalmente sia vietato, quotidianamente in Cina si può entrare in contatto con queste profonde tradizionali credenze, anche perchè sono spesso molto "rumorose". Non c'è giorno ad esempio che non si sentano, anche più volte in una giornata, "botti" o fuochi di artificio.

Chiedendo le ragioni, la risposa è semplice: stanno entrando nella loro nuova casa o stanno aprendo un nuovo negozio. I fuochi servono per scacciare gli spiriti maligni e portare prosperità. Stesso discorso quando mi è capitato di assistere al recente funerale del padre della mia compagna cinese.

Dopo la cerimonia, i parenti stretti hanno raccolto le scritte di carta che i singoli amici e parenti avevano portato ed esposto durante la cerimonia. Giunti davanti alla porta di casa del morto, si è proceduto ad accendere un falò, ed eravamo nel pieno centro di Shanghai!! Nel falò sono state gettate tutte queste scritte. Ma non solo, durante questa vera e propria cerimonia, a turno, si doveva "scavalcare" il fuoco, con una lunga falcata.

Tutto questo per scacciare i fantasmi dalla casa!!

Ma di più. Interi paesi cinesi, in alcune festività locali vengono ancora coinvolti in rituali quali quelli di porre sulla porta cibo per il fantasma di turno o accendere candele per tutto il paese, per scacciare questi esseri, in grado secondo le credenze, di portare via un uomo se lo incontra.

Se ne parli con le nuove generazioni, tutte si ricordano dell’uso dei fantasmi per spaventarli quando erano cattivi, anche se poi tendono a rinnegarle, come cose antiche e legate al passato.

Ma nella pratica tutto è diverso e nei momenti fondamentali continuano ad emergere dal profondo della loro cultura millenaria: perché rinunciare ad un aiuto ultraterreno quando si parla di vita, morte o amore o soldi? Insomma nella Cina delle meraviglie e del miracolo economico, dove tutto sembra freddamente calcolato, emergono ancora aspetti, paure timori, totalmente inaspettati.

Il vero fantasma quindi che i cinesi temono ancora oggi, anche nelle loro megalopoli grandi quante tutto il nostro nord Italia, sono i fantasmi, quelli veri, così radicati nelle loro tradizioni, così duri a morire, da meritare un intervento tanto radicale da parte del governo nel tentativo di farli sparire.

Ce la faranno?? Nel frattempo buon fantasma a tutti!

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lunedì 4 giugno 2007

Video of the day: un viaggio sul MAGLEV ..come macchinista


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