mercoledì 6 giugno 2007

“Miracolo” Italiano a Shanghai

(Pubblicato su Affari Italiani il 6 Giugno 2007)

Lunedì sera la comunità italiana a Shanghai, invitata dal Console Generale Roscigno, ha potuto celebrare i 61 anni della Repubblica Italiana.

Al di là del momento formale, avvenuto alla presenza delle massime autorità cinesi della Città di Shanghai e di molti rappresentati consolari delle altre nazioni, va sottolineata l’originalità dell’evento, capace di ricreare, per una sera, il "calore" di una piazza italiana durante una sagra paesana di altri tempi, con tanto di tamburini e sbandieratori, quel qualcosa in grado di "scaldare" non solo i molti italiani presenti ma anche gli attempati ospiti stranieri.

Piacevole è stato vedere cinesi, ospiti stranieri ed italiani, fare tutti assieme e sorridenti la coda, per il nostro pane, prosciutto, salame, pasta, carne, ravioli, gelati e perfino le caramelle!!. Tutti i presenti si sono lasciati coinvolgere in questo momento di “gusto”, tutto italiano con entusiasmo.

A questo va aggiunto che il discorso ufficiale del Console Roscigno, è stato un autentico manifesto, una sintesi ponderata delle azioni fatte, dei valori e delle sfide che la comunità italiana deve vincere nel futuro, riassunte nel motto: “Più Italia in Cina, Più Cina in Italia”, tanto caro all’Ambasciatore Sessa e che il Console Roscigno ha fatto proprio, in maniera entusiastica.

Ok per la cooperazione, ok per il gioco di squadra, ok per lo stare tutti assieme dalla stessa parte, ma come ben fatto dal Console ieri sera, occorre andare oltre le parole e nei fatti continuare a "dimostrare" tutto ciò nella pratica, come l'evento di lunedì sera ha dimostrato in pieno.

Proseguire nel dare esempi, come quali visti anche durante il recente evento della raccolta benefica “Cultural Charity Bazar”, dove il Console, in prima linea e cappellino in testa, “vendeva” il Made in Italy.

Al di là infatti dei semplici gesti, spesso vuoti e di circostanza, questo caso è stato invece un esempio concreto di una generosità ed abnegazione alla causa italiana che merita un sincero inchino di rispetto.

Lasciati infatti da parte le fredde ritualità, si è puntato sulla semplicità ed umanità, quella vista anche lunedì, con la quale possiamo andare lontani.

“L’essere Italiani” si caratterizza proprio dal nostro lato umano e sensibilità, unica, irripetibile, non copiabile ed utilizzabile in maniera inconfondibile in qualsiasi cosa noi si faccia,

Lunedì, il vero spettacolo infatti è stato probabilmente proprio vedere il Console e i suoi collaboratori durante la preparazione all'evento predisporre ogni dettaglio, assistiti dalla inesauribile carica organizzativa della responsabile della Camera di Commercio di Shanghai, tutti assieme affaccendati.

E' stato piacevole e nello stesso tempo emozionante, vedere il loro convinto trasporto, con il quale preparavano l'incontro. Quel qualcosa che ti riempie il cuore, dopo che dall'Italia, nelle ultime settimane, arrivano quotidianamente solo notizie a dir poco mortificanti.

Ieri a Shanghai il Console e suoi collaboratori hanno dato una lezione di stile che in Italia andrebbe recepita.

Il Console ha infatti realizzato un autentico miracolo, riuscendo a portare a Shanghai il “vero” spirito italiano, quello spirito e quell'Italia che ci piace tanto, che ci unisce senza se, senza ma, fatta di gesti semplici ma concreti, propri della nostra cultura e della nostra terra.

In questa atmosfera di diffusa reciproca fiducia e cooperazione, devo segnalare un fatto accadutomi personalmente che ci fa ulteriormente onore e che mi piace evidenziare.

Tornato a casa e resomi conto di aver perduto il cellulare, mi sono messo immediatamente in contatto con la reception dell’albergo, luogo dell’evento. Dopo qualche minuto di ricerche mi viene comunicato: nulla da fare!!

Un pelo affranto, a quel punto ho provato e riprovato a chiamare il mio cellulare nella speranza che un anima pia lo avesse ritrovato. Ma per una ora abbondante: nulla!!

Poi, inaspettatamente il miracolo è avvenuto: alla fine una voce amica, per giunta italiana ha risposto. Era Marco del ristorante Da Marco che ancora nell’albergo ed intento a smontare il proprio stand utilizzato per la serata, lo aveva trovato e messo da parte,.

A quel punto la mia compagna cinese, oramai straconvinta che non lo avrei mai più ritrovato, dopo un iniziale stupore, si è complimentata della “lealtà” dimostrata da Marco in questa situazione.

Io orgoglioso ho potuto solo dirle: è Italiano!!

Insomma, stasera ci siamo fatti onore due volte agli occhi dei nostri ospiti cinesi e credo che anche questo piccolo ma significativo esempio, dimostri che sono le persone che fanno la differenza. Se le nostre organizzazioni sono fatte da persone come quelle che lunedì stasera hanno dato l’anima per creare un senso positivo attorno all’essere italiani, non possono che essere assecondate e supportate senza esitazioni da tutti noi.

Grazie Console Roscigno (e tutti i suoi collaboratori).

Grazie Da Marco!!!