martedì 19 giugno 2007

Nuova IDENTITA’ DIGITALE a tutta TV

(Pubblicato su Affari Italiani il 18 Giugno 2007)

Partiamo da un aneddoto tutto cinese: il nuovo standard cinese di Mobile Tv si chiama STiMi che sta per Satellite Terrestrial interactive Multi-service infrastructure. Se facciamo sparire le i, cosa si ottiene? STM = ST Microelectronics, tra l’altro molto presente in Cina.

Sembra un gioco di parole, ma se vedete il filmato televisivo con il chipset presentato dai Cinesi, anche con l’audio in Cinese che vi potrebbe aiutare ;), sfido chiunque a non raccontarmi di non aver visto, mostrato capovolto, un CHIP ST Microelectronics di nuova concezione.

Altro esempio? In Cina esistono negozi TARA che diresti sono negozi ZARA originali, solo con un errore nella insegna. Stesso discorso per il mitico Torland, una marca di un camion cinese (l’originale è Portland!). Per finire tra i tanti, “Valentaino”, glorioso marchio di Hong Kong che se lo vedi di sfuggita in ascensore, sembra il nostro Valentino.
Detto questo, in questo periodo la tv per i cinesi ha la stessa funzione avuta da noi negli anni del boom: creare una comune identità nazionale che mentre per noi è stata analogica, ora per i Cinesi, sarà una IDENTITA’ tutta al DIGITALE.

La Tv serve per alfabetizzare i cinesi, farli crescere. E adesso che la crescita del mercato interno è diventata priorità nazionale, per insegnargli a comprare.

Ma occhio. I nomi, i marchi o altri tarocchi simili a quelli che vi ho descritto, il cinese medio, li vede OGGI in Televisione e quindi per lui sono a tutti gli effetti “gli originali”, per il ben noto fenomeno del “Lo ha detto la televisione!”.

Un domani sarà arduo cercare di far passare l’originale in quanto tale. Rischierà di essere accusato di essere la copia!!!.

La Cina si sta innovando e la televisione è il mezzo con il quale si sta innovando!

Fino ad oggi della Cina abbiamo avuto l’idea, totalmente sbagliata, che sia il luogo dove tutte le tecnologie utilizzate a livello mondiale, vengono semplicemente prodotte, su commessa dei paesi occidentali.

Considerando che sarà il più grande mercato televisivo mondiale, calcolato in oltre 1 trillione di Yuan (125 Miliardi di Dollari) e ora che hanno imparato a fare affari sui diritti d’autore, i cinesi sono diventati essi stessi produttori di tecnologie.

Hanno quindi creato i propri standard su tutto, televisione digitale terrestre e il Mobile TV comprese. Tutto ciò per TAGLIARE il pagamento delle Royaltis alle compagnie internazionali e assumere un vantaggio competitivo nel mercato globale.

Bel colpo!. Per esempio, solo nel Mobile TV, l’imposizione di un proprio standard, il mitico TD-SCDMA, farebbe risparmiare ai cinesi qualcosa come 10 Miliardi di dollari che tradotti, sono 10 miliardi di perdita secca per le compagnie straniere che infatti cominciano a preoccuparsi del loro futuro sul mercato cinese e globale.

Infatti su un mercato di 400 Milioni di telefonini già attivi ma che ora raggiunge appena un paio di milioni di utenti abbonati alla Tv Mobile, i Cinesi hanno pronti i propri chipset 3 G basati sul CDMB (China Digital Multimedia Broadcast), che con una frequenza di 2,6 GHz e una banda di 25 MHz, offre 25 canali video e 30 radio e dati.

Per capire come il vento sia girato, basti ricordare che le sperimentazioni dell’ultimo anno di Mobile Tv, fatte in 30 città cinesi, usando gli standard europeo e coreano, saranno rimpiazzate dal 1 Agosto, da quello Cinese!

A questo va aggiunto che durante le Olimpiadi, imporranno a tutte le società straniere di essere (almeno) compatibili con lo standard Cinese.

Per quanto riguarda il “Modello di sviluppo”, la televisione digitale cinese nasce come TV via Cavo che ora copre “solo” 10 milioni di case. Ma la Cina dispone di 400 milioni di televisori, dei quali solo 120 milioni hanno accesso al cavo ma solo 12 milioni per il momento potrebbero disporre di un segnale digitale.

Quindi il digitale terrestre è la soluzione per coprire questo buco di 380 Milioni di famiglie e dare loro quella nuova identità nazionale, tanto auspicata.

Il passaggio al digitale sarà comunque completato entro il 2010 per l’area est della Cina (quella ricca) e entro il 2015 per quella ovest (quella povera). Ma fin dal 2008 sarà tutto in digitale nelle grandi città e la CCTV inizierà le trasmissioni in digitale terrestre a partire dal prossimo ottobre.

Il governo per non lasciare nulla di intentato e combattere il Digital Divide, sta spendendo 3 miliardi di Yuan l’anno per portare radio e tv nelle aree rurali e altri 3,4 Miliardi di Yuan verranno spesi entro il 2010 per portare il segnale nelle più remote regioni, via satellite.

L’identità digitale è una questione strategica in Cina, tanto che anche la rete Internet, che già raggiunge 144 Milioni di utenti, sta subendo up-grade importanti per supportare lo sviluppo della Tv Digitale .

Volendo superare i limiti dell’attuale internet, sentite sentite, gli stessi che anche in Europa limitano di fatto lo sviluppo della Televisione Digitale Interattiva, i cinesi hanno sviluppato una propria rete internet di nuova generazione, denominata 3T Net, a 46 Mbps, strutturata per avere ip sufficienti per consentire l’accesso di qualsiasi apparato elettronico e pensata per il Video on Demand (VOD).

Ma quali sono gli Obiettivi reali dei cinesi?
Sostanzialmente solo tre:

  • Consentire a tutti i cinesi di avere accesso al digitale, per crescere sul piano delle competenze e possedere tutti la propria identità (opportunità) digitale.
  • Combattere la corruzione pubblica, stimata in qualcosa come 9 miliardi di dollari, attraverso l’implementazione del T-Government;
  • Ma in particolare, creare una industria tecnologica cinese in grado di competere con i colossi internazionali forte, sul modello americano, di un proprio mercato interno enorme, come quello della madre patria.

Apro a questo punto una parentesi sulla situazione italiana. In Italia ad oggi, poco più di 11 Milioni di Italiani NON hanno accesso alla rete e probabilmente MAI ne avranno diritto, per “problemi tecnici della rete”. Noi rischiamo quindi che il 18% degli italiani siano i nuovi analfabeti nella era della globalizzazione digitalizzata e cosa più importante, rischiano di non avere ALCUNA IDENTITA’ DIGITALE.

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