Giochi diplomatici a Beijing
Ieri a Beijing, il Ministro per gli Affari Esteri, Yang Jiechi e l’Ambasciatore della Gran Bretagna William Ehrman, hanno giocato una “partita” diplomatica molto particolare: un incontro di ping pong contro la più grande giocatrice al mondo, ovviamente cinese, Deng Yaping.
L’insolito match, alla presenza di circa 120 spettatori, si è svolto in un altrettanto insolito luogo: le fino a ieri austere, stanze del Ministero degli Affari Esteri cinese.
Tra i giocatori previsti, era anche annunciato l’Ambasciatore Greco, Michael Cambanis, ma all’ultimo ha dovuto dare forfait, per sue le precarie condizioni fisiche che non gli hanno però precluso di partecipare come spettatore all’evento.
Le partire di Ping-Pong di ieri, sono state organizzate nel quadro della manifestazione intitolata “Diplomazia Cinese. Beijing Olimpica”, evento con il quale si è rimarcato la funzione abilitante che possono avere le Olimpiadi e lo sport in genere, sul piano dei rapporti diplomatici ed internazionali.
“Unire sportivamente” le tre nazioni che hanno ospitato l’ultima edizione delle Olimpiadi ed ospiteranno le prossime due edizioni, è stato anche un momento nel quale, smesso l’abito formale, sono stati possibili, in un diverso e più rilassato contesto, incontri e scambi di opinione tra i diversi ambasciatori coinvolti.
In particolare l’Ambasciatore greco ha rivelato che, prima dell’ultima fortunata edizione dei Giochi in Grecia, anche Atene fosse affetta dagli stessi problemi ambientali di cui soffre Beijing: l’inquinamento.
Pertanto, forte dell’esperienza di allora, ha rassicurato i cinesi sul fatto che, visti gli sforzi di questi ultimi anni, anche le loro Olimpiadi saranno perfette, sottolineando però un sostanziale differenza tra i due eventi: i cinesi, a differenza di Atene, stanno subendo pressioni incredibili e di tutti i tipi, a livello internazionale.
L’Ambasciatore inglese William Ehrma, ha invece sottolineato come nell’organizzare le Olimpiadi di Londra nel 2012, si farà tesoro di tutte le conoscenze ed esperienze dei giochi organizzati ad Atene e i prossimi di Beijing.
Ancora una volta quindi, la diplomazia cinese utilizza il Ping Pong come momento di incontro, scambio amichevole e di apertura nei propri rapporti internazionali, un marchio inconfondibile di quella filosofia tradizionale che cerca sempre di evitare lo scontro diretto, nella ricerca della risposta migliore al problema da risolvere.
La sempre crescente presenza delle truppe cinese nei diversi contingenti ONU in giro per il mondo, rappresenta un ulteriore forte segnale di un impegno profondo e convinto di tipo pacifico, nelle soluzione delle diverse emergenze internazionali, da parte della diplomazia cinese.
Nel contempo l’evento in corso a Beijing, intende anche contribuire ad umanizzare gli spazi, fino ad ora impenetrabili, dei palazzi ministeriali, luoghi dove si stanno decidendo molte delle priorità mondiali e dove è fondamentale che tutto sia fatto con grande equilibrio e raziocinio.
L’insolito match, alla presenza di circa 120 spettatori, si è svolto in un altrettanto insolito luogo: le fino a ieri austere, stanze del Ministero degli Affari Esteri cinese.
Tra i giocatori previsti, era anche annunciato l’Ambasciatore Greco, Michael Cambanis, ma all’ultimo ha dovuto dare forfait, per sue le precarie condizioni fisiche che non gli hanno però precluso di partecipare come spettatore all’evento.
Le partire di Ping-Pong di ieri, sono state organizzate nel quadro della manifestazione intitolata “Diplomazia Cinese. Beijing Olimpica”, evento con il quale si è rimarcato la funzione abilitante che possono avere le Olimpiadi e lo sport in genere, sul piano dei rapporti diplomatici ed internazionali.
“Unire sportivamente” le tre nazioni che hanno ospitato l’ultima edizione delle Olimpiadi ed ospiteranno le prossime due edizioni, è stato anche un momento nel quale, smesso l’abito formale, sono stati possibili, in un diverso e più rilassato contesto, incontri e scambi di opinione tra i diversi ambasciatori coinvolti.
In particolare l’Ambasciatore greco ha rivelato che, prima dell’ultima fortunata edizione dei Giochi in Grecia, anche Atene fosse affetta dagli stessi problemi ambientali di cui soffre Beijing: l’inquinamento.
Pertanto, forte dell’esperienza di allora, ha rassicurato i cinesi sul fatto che, visti gli sforzi di questi ultimi anni, anche le loro Olimpiadi saranno perfette, sottolineando però un sostanziale differenza tra i due eventi: i cinesi, a differenza di Atene, stanno subendo pressioni incredibili e di tutti i tipi, a livello internazionale.
L’Ambasciatore inglese William Ehrma, ha invece sottolineato come nell’organizzare le Olimpiadi di Londra nel 2012, si farà tesoro di tutte le conoscenze ed esperienze dei giochi organizzati ad Atene e i prossimi di Beijing.
Ancora una volta quindi, la diplomazia cinese utilizza il Ping Pong come momento di incontro, scambio amichevole e di apertura nei propri rapporti internazionali, un marchio inconfondibile di quella filosofia tradizionale che cerca sempre di evitare lo scontro diretto, nella ricerca della risposta migliore al problema da risolvere.
La sempre crescente presenza delle truppe cinese nei diversi contingenti ONU in giro per il mondo, rappresenta un ulteriore forte segnale di un impegno profondo e convinto di tipo pacifico, nelle soluzione delle diverse emergenze internazionali, da parte della diplomazia cinese.
Nel contempo l’evento in corso a Beijing, intende anche contribuire ad umanizzare gli spazi, fino ad ora impenetrabili, dei palazzi ministeriali, luoghi dove si stanno decidendo molte delle priorità mondiali e dove è fondamentale che tutto sia fatto con grande equilibrio e raziocinio.