mercoledì 5 marzo 2008

Miti, Leggende e Superpoteri

La Cina sta vivendo con grande apprensione le vicende legate alla salute del proprio atleta più rappresentativo: Yao Ming.

Il giocatore di Basket cinese ed NBA, che in una recente ricerca era risultato essere il personaggio che più di chiunque altro, Confucio compreso, rappresentasse il valore stesso della Cina moderna nel mondo, quasi sicuramente alle SUE Olimpiadi non ci sarà.

Molti cinesi sono rimasti schoccati, in quanto“l’immedesimazione” in questo incredibile atleta di 2.26 è un fatto molto diffuso in Cina.

Come fu per i giocatori di colore in America, che con il Basket potevano finalmente “scalare” la scala sociale e uscire dal “ghetto razziale” della società USA, così Yao Ming è il simbolo pulito di come poter arrivare al successo personale, oltretutto in America.

Nel contempo ha ridato alla Cina e ai suoi cittadini, onore e rispetto di livello mondiale, diventando “bandiera” ed icona stessa della Nazione.

L’orgoglio nazionale a qualsiasi livello sociale e generazione, ha infatti trovato in Yao Ming la sua sintesi.

Ma all’iniziale profondo sconforto, ora incredibilmente si sta però facendo strada la speranza.

I cinesi sperano che Yao Ming ce la possa fare e che in “tempi incredibili” possa essere comunque presente alle SUE Olimpiadi.

Questa reazione è molto interessante.

Infatti in Cina non esistono figure di super eroi come da noi stile Superman o simili.

Se lo chiedi ad un cinese, la risposta più gettonata è Bruce Lee. Ma di un Superman nella letteratura o filmografia tradizionale cinese, nemmeno traccia.

Nella tradizione cinese, la forza è prerogativa attribuita solo alla natura. Infatti il più famoso personaggio della letteratura, fin dalla dinastia Ming (1500 – 1582), dotato di incredibili poteri è una scimmia: il “Monkey King”.

I racconti sul Monkey King che combatte contro i fantasmi, per impedire loro di conquistare il mondo, aiutato da Tripitaka and Sandy, un monaco e un maiale, contengono soprattutto una morale: agli ostacoli, ai demoni, solo la grande capacità della mente e l’unità del Gruppo, possono avere possibilità di successo.

Messaggio molto diverso dai Super Eroi occidentali, dove un solo uomo è in grado di sconfiggere i cattivi o le avversità, solo supportato dai propri Super Poteri.

Interessante poi notare l’influsso che ebbero negli anni ottanta i cartoni animati giapponesi, dove ad avere dei super poteri erano le macchine e i robot, quali i famosi Goldrake e Mazinga.

In Cina si affermò invece Astroboy, che nelle sembianze di un Bambino-robot era perennemente impegnato a salvare il mondo.

Tutto ciò è importante per capire come sostanzialmente in Cina, il culto della persona sia una sorta di Tabù storico. Infatti anche oggi conta solo il ruolo, non la persona che lo ricopre.

Ma il miracolo economico ha però creato in Cina qualcosa che preoccupa molto: l’egoismo.

Per il cinese medio, la vera novità di questi decenni non è infatti il poter comprare qualcosa, ma il poter pensare a se stesso.

Il problema è che tante volte tutto ciò può degenerare in egoismo, anche a causa dei “presunti superpoteri” che i soldi sembrano offrire. Questo “effetto collaterale” è temuto più di ogni altra cosa, anche perché è alla base di uno dei grandi problemi della società cinese: la corruzione.

Ecco perché Yao Ming è importante: data la mole, l’altezza e nell’immaginario collettivo (sportivo), abbia sconfitto gli americani, lo trasforma in una sorta di Super-Eroe moderno, per la prima volta in carne ed ossa, al quale ora il cinese medio chiede il “miracolo”: guarire.

Se questo fosse un film, ora si assisterebbe al suo incredibile ritorno da “guerriero” per trascinare la propria squadra alla vittoria alle Olimpiadi.

Peccato che nella realtà questo spesso non sia possibile. Ecco perché subito i canali ufficiali cinesi hanno lanciato il messaggio “ce la possiamo fare anche senza Yao Ming”, per “disincantare” i molti (troppi) cinesi che sempre più credono che la vita sia un film o un video gioco.

E’ un richiamo alla tradizione: “l’importante è saper distinguere la realtà dalla finzione. Altrimenti si rischia di perdere “l’equilibrio mentale”, l’unico vero (super) potere umano”.

Lo dice il saggio!