Lettera a “Babbo Natale & Co.” dalla Cina.
Caro Babbo Natale, è antica tradizione occidentale inviarti una lettera contenente la lista dei regali che si spera di ricevere, così che tu, ricevuta “la dritta”, possa consegnare il tutto entro il 25 dicembre mattina, meglio di qualsiasi DHL o TNT, visti i decenni senza mai un giorno di ritardo!.
Ma ahimè, sei anche la causa di uno dei più pericolosi “traumi” infantili che l’occidente ricordi: la scoperta che tanta puntualità non è dovuta al tuo “efficente servizio”, ma alla colpevole complicità dei genitori, quando scoperti nell’atto “della consegna” in tuo nome o dopo la mitica “rivelazione” fatta all’oramai cresciuto figlio.
Bene, in Cina questo “rischio” non esiste. Qua la tradizione è esattamente opposta: nessun regalo.
Anzi “nessun vecchio con il cappello rosso che porta doni”, nessun regalo arrivato dal cielo.
Qua la tradizionale concretezza dell’agire cinese, insegna che qualcosa arriva perchè qualcuno te la porge. Quindi i bambini cinesi rimangono un “pelo” perplessi nell’apprendere che i “tanto civilizzati” occidentali credono ancora alle “favole” e al servizio di logistica e delivery della “Babbo Natale & Co.”
Anche il giorno del compleanno, che viene da noi pesato per quanti regali si sono ricevuti, il cinese non si aspetta di ricevere nulla.
A noi questo approccio appare inconcepibile, ma attenzione a sottovalutarlo.
Infatti se invitati da un cinese a casa sua, meglio presentarsi con un omaggio, meglio se di tipo culinario. Il presentarsi a mani vuote è considerato “irrispettoso” e vale l’inserimento nel “libro nero” del suo Guanxi.
Lo stesso accade se, una volta consegnato il regalo si chiedesse, secondo un’altra abitudine occidentale, di aprirlo in presenza di chi lo ha consegnato.
I regali in Cina infatti non vengono aperti immediatamente, ma a discrezione di chi li riceve.e non è quindi detto che lo aprirà in vostra presenza, comporatamento incompatibile con quello che in occidente è il clou della cerimonia di Natale: l’apertura dei doni.
Immaginatevi un Natale dove ciascuno, ricevuto il proprio dono, lo aprisse nella propria stanza: da noi sarebbe considerato un Natale “tristissimo”.
In realtà i cinesi fanno così per “evitare” anche di mettervi in imbarazzo davanti agli altri.
Vi sarà infatti capitato che qualcuno di famiglia “esageri” e offra una mole incredibile di regali che hanno il solo scopo di far “apparire” chi li consegna, fregandosene altamente di chi li ricevere. Bene in Cina gli “sboroni” non sono graditi!.
“Paese che vai, tradizione che trovi”.
Per esempio ricordatevi di non regalare mai ad un cinese un orologio a muro perchè è associato allo scorrere del tempo ( e alla morte!)
Dalla tradizione contadina inoltre si tende a mettere al primo posto ciò che si può mangiare, ben prima di ciò che si può usare. I doni più sentiti solitamente sono quindi quelli di tipo culinario.
Volete vedere spalancarsi il sorriso di un vostro amico / parente cinese? Lasciate perdere gioielli o pietre preziose, sicuramente graditi. Donate un raffinatissimo tè o uno dei cibi della sua infanzia. Lasceranno un segno ben più tangibile e vi legheranno in maniera più autentica al vostro interlocutore.
Ma allora che ci fa Babbo Natale in Cina?
Per prima cosa è qua per compiacere gli ospiti stranieri, nell’essenza dello spirito di accoglienza, tutta orientale. Secondo, è diventato la scusa per i cinesi delle middle-class per praticare quello che è il loro sport preferito: lo shopping!
Diciamo che forse le tradizioni non attecchiranno mai, ma le nuove abitudini consumistiche, quelle hanno subito conquistato milioni di cinesi, che attraverso questo “nuovo rituale”, intendono anche scacciare i fantasmi del passato, di quando si faceva fatica a sbarcare il lunario e le patate e il riso erano gli unici compagni di vita di intere generazioni.
Quindi, caro Babbo Natale, da queste parti sei diventato una sorta di “spevanta passeri” e una semplice scusa, alla pari della scritta “discount” che quasi tutto l’anno campeggia nei negozi cinesi, scritta che scatena, è il termine giusto, la stessa reazione nei cinesi.
Tutto ciò anche per un altra ragione: il cinese non si affiderebbe mai al tuo “servizio di consegna a domicilio”, visto che al cinese piace scegliere da sè le cose che deve comprare, vista la certosina capacità di valutare un oggetto sotto tutti i punti di vista, il più importante dei quali è il prezzo.
Questo è il futuro che avanza caro Babbo Natale, una metafora di quanto sta accadendo nel nuovo mondo globalizzato, dove Babbo Natale diventa semplicemente un Logo e la “Babbo Natale & Co.” dovrà inventarsi qualcosa di nuovo per sopravvivere!
Buon Natale a tutti
Ma ahimè, sei anche la causa di uno dei più pericolosi “traumi” infantili che l’occidente ricordi: la scoperta che tanta puntualità non è dovuta al tuo “efficente servizio”, ma alla colpevole complicità dei genitori, quando scoperti nell’atto “della consegna” in tuo nome o dopo la mitica “rivelazione” fatta all’oramai cresciuto figlio.
Bene, in Cina questo “rischio” non esiste. Qua la tradizione è esattamente opposta: nessun regalo.
Anzi “nessun vecchio con il cappello rosso che porta doni”, nessun regalo arrivato dal cielo.
Qua la tradizionale concretezza dell’agire cinese, insegna che qualcosa arriva perchè qualcuno te la porge. Quindi i bambini cinesi rimangono un “pelo” perplessi nell’apprendere che i “tanto civilizzati” occidentali credono ancora alle “favole” e al servizio di logistica e delivery della “Babbo Natale & Co.”
Anche il giorno del compleanno, che viene da noi pesato per quanti regali si sono ricevuti, il cinese non si aspetta di ricevere nulla.
A noi questo approccio appare inconcepibile, ma attenzione a sottovalutarlo.
Infatti se invitati da un cinese a casa sua, meglio presentarsi con un omaggio, meglio se di tipo culinario. Il presentarsi a mani vuote è considerato “irrispettoso” e vale l’inserimento nel “libro nero” del suo Guanxi.
Lo stesso accade se, una volta consegnato il regalo si chiedesse, secondo un’altra abitudine occidentale, di aprirlo in presenza di chi lo ha consegnato.
I regali in Cina infatti non vengono aperti immediatamente, ma a discrezione di chi li riceve.e non è quindi detto che lo aprirà in vostra presenza, comporatamento incompatibile con quello che in occidente è il clou della cerimonia di Natale: l’apertura dei doni.
Immaginatevi un Natale dove ciascuno, ricevuto il proprio dono, lo aprisse nella propria stanza: da noi sarebbe considerato un Natale “tristissimo”.
In realtà i cinesi fanno così per “evitare” anche di mettervi in imbarazzo davanti agli altri.
Vi sarà infatti capitato che qualcuno di famiglia “esageri” e offra una mole incredibile di regali che hanno il solo scopo di far “apparire” chi li consegna, fregandosene altamente di chi li ricevere. Bene in Cina gli “sboroni” non sono graditi!.
“Paese che vai, tradizione che trovi”.
Per esempio ricordatevi di non regalare mai ad un cinese un orologio a muro perchè è associato allo scorrere del tempo ( e alla morte!)
Dalla tradizione contadina inoltre si tende a mettere al primo posto ciò che si può mangiare, ben prima di ciò che si può usare. I doni più sentiti solitamente sono quindi quelli di tipo culinario.
Volete vedere spalancarsi il sorriso di un vostro amico / parente cinese? Lasciate perdere gioielli o pietre preziose, sicuramente graditi. Donate un raffinatissimo tè o uno dei cibi della sua infanzia. Lasceranno un segno ben più tangibile e vi legheranno in maniera più autentica al vostro interlocutore.
Ma allora che ci fa Babbo Natale in Cina?
Per prima cosa è qua per compiacere gli ospiti stranieri, nell’essenza dello spirito di accoglienza, tutta orientale. Secondo, è diventato la scusa per i cinesi delle middle-class per praticare quello che è il loro sport preferito: lo shopping!
Diciamo che forse le tradizioni non attecchiranno mai, ma le nuove abitudini consumistiche, quelle hanno subito conquistato milioni di cinesi, che attraverso questo “nuovo rituale”, intendono anche scacciare i fantasmi del passato, di quando si faceva fatica a sbarcare il lunario e le patate e il riso erano gli unici compagni di vita di intere generazioni.
Quindi, caro Babbo Natale, da queste parti sei diventato una sorta di “spevanta passeri” e una semplice scusa, alla pari della scritta “discount” che quasi tutto l’anno campeggia nei negozi cinesi, scritta che scatena, è il termine giusto, la stessa reazione nei cinesi.
Tutto ciò anche per un altra ragione: il cinese non si affiderebbe mai al tuo “servizio di consegna a domicilio”, visto che al cinese piace scegliere da sè le cose che deve comprare, vista la certosina capacità di valutare un oggetto sotto tutti i punti di vista, il più importante dei quali è il prezzo.
Questo è il futuro che avanza caro Babbo Natale, una metafora di quanto sta accadendo nel nuovo mondo globalizzato, dove Babbo Natale diventa semplicemente un Logo e la “Babbo Natale & Co.” dovrà inventarsi qualcosa di nuovo per sopravvivere!
Buon Natale a tutti