mercoledì 5 dicembre 2007

Il Guanxi “dentro” l’amicizia

In Cina “Amicizia” si dice Guanxi.

Entrare nel Guanxi di un cinese, è cosa difficile e si ottiene solo dopo essere stati sottoposti ad una serie infinita di test e verifiche, sotto tutti i punti di vista.

E’ come entrare a far parte di una “famiglia allargata”, dentro la quale l’abnegazione alla “causa comune” è totale, così come la condivisione dei beni immateriali e materiali. Ecco perchè tanta reticenza da parte dei cinesi a considerare qualcuno “un Amico”.

Va sottolineato che essere amici di un cinese, è impegnativo. Un solo sbaglio e si rischia di uscire dal Guanxi. Poi rientraci è quasi impossibile, perchè l’errore è il buon consiglio, la prova, della tua “inadeguatezza” a ricevere questo autentico “onore”.

Il Guanxi vale sia nelle relazioni personali che in quelle di affari e significa il non correre il rischio di essere trattati come quelli che NON sono nel Guanxi: essere fregati!.

Un cinese nel Guanxi è probabilmente la persona più onesta e fedele sulla faccia della terra. Da queste parti la parola “onore”, ha un significato profondo, reale, tangibile. E’ un valore o una vergogna che si porta dentro per sempre.

Anche nelle nuove generazioni “pulsa” questo principio. I giovani cercano il Guanxi, per sopperire sul piano affettivo, al problema di aver vissuto da figli unici. Per cui chi è dentro il Guanxi è come e più di un fratello, di una sorella, o addirittura può essere un secondo padre, una seconda madre, se persi nel frattempo.

Riconoscere il Guanxi è cosa molto difficile. Oggettivamente i cinesi, apparentemente sono molto aperti e disponibili a rapide “amicizie”, fatte di bevute, strette di mano, sorrisi ed inviti a ulteriori incontri.

Soprattutto quando si parla di affari, il cinese è abilissimo a mettere al centro delle proprie attenzioni quella che lui considera però, solo una “preda”, che affascinata dai modi, dalle regalie e dalle continue lusinghe, crederà di aver trovato un nuovo “amico” su cui contare.

Niente di più sbagliato. Il cinese che vuole qualcosa da voi, ha una capacità e una perseveranza incredibili, in quella che in tutto e per tutto, è un corteggiamento da “innamorato”. Sarete al centro delle sue attenzioni, non vi mancherà nulla, vi faranno sentire importanti, ma tutto questo fa parte solo del “rituale”.

Quando poi la “trappola” scatta, per molti occidentali è sempre troppo tardi, perchè, sicuri che stavano trattando in “amicizia”, avranno già fatto molte concessioni che poi rendono gli accordi con i cinesi, spesso totalmente sbilanciati, sempre a favore di questi ultimi.

Ci sono poi i casi estremi, nei quali la “trappola” viene creata anche attraverso la complicità di terzi, facenti parte del Guanxi del vostro interlocutore, dove per “piegare” il volere del “malcapitato” occidentale, improvvisamente e dal nulla, si materializzano vari “problemi” che possono mettere a rischio anche la stessa incolumità della “vittima” occidentale.

Tipicamente questi “problemi” provocano l’isolamento, per ragioni “formali” o “logistiche”, momenti dove, senza alcun supporto, diventa oggettivamente difficile non sperare nell’intervento del proprio “cavaliere” e nuovo amico.

In una sorta di “scherzi a parte” ecco infatti che arriverà il “nuovo amico”, il salvatore, che vi spiegherà come uscire dalla incredibile situazione: fare qualche “piccola” concessione a questi “comuni nemici”, ed è fatta.

Un esempio pratico? Molti occidentali quando arrivano in Cina possono ricevere vari regali. Uno in particolare: l’invio di una “massaggiatrice” in camera, ovviamente pagata dal vostro amico cinese, come di tutta la cena del resto!.

Quando l’“amico” Cinese capisce che il regalo offerto verrà accettato, se la trattativa non sta dando i risultati auspicati, ecco che può scattare la trappola: l’arrivo della polizia.

Il controllo, metterà in evidenza la “reale” professione della massaggiatrice, attività vietatissima in Cina, pena l’espulsione del malcapitato Occidentale, con tanto di timbro rosso sul passaporto con la dicitura “prostituzione!!!” e l’addio di qualsiasi futuro affare in Cina.

Ma allora, come si riconsce il Guanxi?

Non è semplice. Ma un segnale preciso può essere quello di venire coinvolti nella sua “normalità”, la sua tavola di casa, magari meno virtusa di un ristorante e la condivisione del “poco”, spesso per nulla eccezionale quotidiano.

Ma non solo, dentro un Guanzi state pur certi che il cinese non vi chiederà mai nulla, nemmeno se vive ad un livello per noi considerabile di Povertà.

Anzi vi tratterà da Re perchè ciò lo farà sentire Re a sua volta, senza chiedervi altro che il solo accettare e nulla in cambio!

Buon Guanxi a tutti voi.