Hu presenta il conto ad Obama
Ieri a Washington, a margine del Nuclear Security Summit, si è tenuto l'atteso incontro tra il presidente cinese Hu Jintao e quello Statunitense Barack Obama.
Come previsto, il Presidente Hu ha presentato il "conto" a Barak Obama, sotto forma di una proposta in cinque punti per il miglioramento dei rapporti bilaterali Cina-USA, quale premessa per tutte le questioni aperte, quali la questione nucleare iraniana, il tasso di cambio del Renminbi (RMB) e le altre di comune interesse.
Ma vediamo nel dettaglio questi cinque punti sottoposti da Hu ad Obama.
Come previsto, il Presidente Hu ha presentato il "conto" a Barak Obama, sotto forma di una proposta in cinque punti per il miglioramento dei rapporti bilaterali Cina-USA, quale premessa per tutte le questioni aperte, quali la questione nucleare iraniana, il tasso di cambio del Renminbi (RMB) e le altre di comune interesse.
Ma vediamo nel dettaglio questi cinque punti sottoposti da Hu ad Obama.
In primo luogo, Hu ha sottolineato come le due parti "dovranno attenersi costantemente ad una rispetto dei rispettivi rapporti bilaterali e prendere iniziative concrete per affrontare congiuntamente le diverse sfide comuni".
In secondo luogo, ha sottolineato Hu, "la Cina e gli Stati Uniti devono rispettare i rispettivi interessi fondamentali. Questa è la chiave per uno sviluppo sano e stabile dei futuri rapporti bilaterali".
In terzo luogo, "le due parti dovranno incrementare gli scambi diplomatici ai vari livelli", ha detto Hu che si reso disponibile al fine di mantenere uno stretto contatto con Obama, così da evitare in futuro, ulteriori “scivolate” come quelle di questi ultimi mesi.
In quarto luogo, "i due paesi dovranno approfondire una sempre maggiore e pratica cooperazione. La Cina desidera rafforzare gli scambi e la cooperazione con gli Stati Uniti in economia e commercio, lotta al terrorismo, energia, ambiente, così come in materia di applicazione del diritto".
Ultimo punto, "la Cina e gli Stati Uniti devono rafforzare la comunicazione e il coordinamento sulle grandi questioni internazionali e regionali".
Dopo questa "premessa" chiarificatrice, Hu è entrato anche nel merito di alcune delle questioni di questi giorni.
Per quanto riguarda la questione del cambio RMB - USD, Hu ha detto che "la Cina intende seguire un chiaro percorso di riforma del meccanismo che ne determina il tasso di cambio, sulla base delle proprie esigenze di sviluppo economico e sociale".
Il Presidente cinese ha anche aggiunto come “le misure dettagliate di questa riforma dovranno considerare sia il contesto della situazione economica mondiale, il suo sviluppo ed i cambiamenti in corso, così come le condizioni economiche della Cina”.
Connesso a questo, Hu ha anche detto che "la Cina e gli Stati Uniti dovranno risolvere le reciproche divisioni economiche e commerciali attraverso sempre maggiori consultazioni, su un piano di parità a tutela del comune interesse di una sempre e migliore cooperazione economica e commerciale Cina-USA."
“Lo sviluppo sano e stabile dei legami economici e commerciali Cina-USA è un bene per la Cina, per gli Stati Uniti e per lo sviluppo economico mondiale".
Entrando poi nel merito sulla questione nucleare iraniana, Hu ha dichiarato che "la Cina spera che le varie parti continueranno ad intensificare gli sforzi diplomatici per risolvere la situazione attraverso il dialogo e i negoziati".
"Cina e Stati Uniti hanno lo stesso obiettivo globale sulla questione nucleare iraniana", ha dichiarato Hu che ha continuato dicendo come “la Cina è quindi pronta nell'ambito delle Nazioni Unite a mantenere la consultazione e il coordinamento con gli Stati Uniti e le altre parti all'interno del 5-più-1 ed attraverso qualunque altro canale negoziale disponibile".
Va ricordato che quando si parla di 5-più-1, questo prevede il coinvolgimento del Consiglio Permanente di Sicurezza delle Nazioni Unite, composto da Gran Bretagna, Cina, Francia, Russia e Stati Uniti - più la Germania.
Hu ha poi dichiarato la posizione di principio della Cina sulla questione del nucleare iraniano: "la Cina è da sempre impegnata a sostenere il regime internazionale di non proliferazione nucleare, così come la pace e la stabilità in Medio Oriente".
Da parte sua, il presidente Obama nell'incontro con Hu ha dichiarato come "il suo paese rispetti la sovranità della Cina, in particolare per quanto riguarda il tasso di cambio del RMB" e si è auspicato che "Cina e Usa potranno trovare una soluzione attraverso il dialogo e la cooperazione".
A questo ha aggiunto come Washington sia pronta a lavorare con la Cina per costruire legami ancora più forti, grazie a dialoghi bilaterali e multilaterali e l’attiva cooperazione nei diversi consessi quale lo Strategic and Economic Forum e nel Gruppo dei 20 (G20).
Obama ha anche ribadito in forma ufficiale, la posizione di Washington rispetto all'esistenza di una sola Cina, sottolineando come il suo paese rispetterà la sovranità della Cina e la sua integrità territoriale, così come i suoi interessi principali, sottolineando come sarà sua intenzione affrontare le future questioni con la dovuta attenzione.
Come si vede, tra Hu ed Obama vi è stato prima di tutto "un chiarimento" a 360°, nel quale il presidente Cinese ha voluto, prima di prendere qualsiasi posizione rispetto la questione Iraniana, vedere affermato in forma ufficiale dal presidente di Obama, una sorta di decalogo guida che dovrà fare da sistema di riferimento delle relazioni prossime e future tra Cina ed Usa, senza più le ambiguità degli ultimi tempi sul lato americano che ne avevano minato la necessaria reciproca serenità.
La “prova del nove” da parte Cinese, per valutare la serietà delle intenzioni dell'amministrazione Obama e cercare di evitare in futuro ulteriori pericolosi attriti.
In secondo luogo, ha sottolineato Hu, "la Cina e gli Stati Uniti devono rispettare i rispettivi interessi fondamentali. Questa è la chiave per uno sviluppo sano e stabile dei futuri rapporti bilaterali".
In terzo luogo, "le due parti dovranno incrementare gli scambi diplomatici ai vari livelli", ha detto Hu che si reso disponibile al fine di mantenere uno stretto contatto con Obama, così da evitare in futuro, ulteriori “scivolate” come quelle di questi ultimi mesi.
In quarto luogo, "i due paesi dovranno approfondire una sempre maggiore e pratica cooperazione. La Cina desidera rafforzare gli scambi e la cooperazione con gli Stati Uniti in economia e commercio, lotta al terrorismo, energia, ambiente, così come in materia di applicazione del diritto".
Ultimo punto, "la Cina e gli Stati Uniti devono rafforzare la comunicazione e il coordinamento sulle grandi questioni internazionali e regionali".
Dopo questa "premessa" chiarificatrice, Hu è entrato anche nel merito di alcune delle questioni di questi giorni.
Per quanto riguarda la questione del cambio RMB - USD, Hu ha detto che "la Cina intende seguire un chiaro percorso di riforma del meccanismo che ne determina il tasso di cambio, sulla base delle proprie esigenze di sviluppo economico e sociale".
Il Presidente cinese ha anche aggiunto come “le misure dettagliate di questa riforma dovranno considerare sia il contesto della situazione economica mondiale, il suo sviluppo ed i cambiamenti in corso, così come le condizioni economiche della Cina”.
Connesso a questo, Hu ha anche detto che "la Cina e gli Stati Uniti dovranno risolvere le reciproche divisioni economiche e commerciali attraverso sempre maggiori consultazioni, su un piano di parità a tutela del comune interesse di una sempre e migliore cooperazione economica e commerciale Cina-USA."
“Lo sviluppo sano e stabile dei legami economici e commerciali Cina-USA è un bene per la Cina, per gli Stati Uniti e per lo sviluppo economico mondiale".
Entrando poi nel merito sulla questione nucleare iraniana, Hu ha dichiarato che "la Cina spera che le varie parti continueranno ad intensificare gli sforzi diplomatici per risolvere la situazione attraverso il dialogo e i negoziati".
"Cina e Stati Uniti hanno lo stesso obiettivo globale sulla questione nucleare iraniana", ha dichiarato Hu che ha continuato dicendo come “la Cina è quindi pronta nell'ambito delle Nazioni Unite a mantenere la consultazione e il coordinamento con gli Stati Uniti e le altre parti all'interno del 5-più-1 ed attraverso qualunque altro canale negoziale disponibile".
Va ricordato che quando si parla di 5-più-1, questo prevede il coinvolgimento del Consiglio Permanente di Sicurezza delle Nazioni Unite, composto da Gran Bretagna, Cina, Francia, Russia e Stati Uniti - più la Germania.
Hu ha poi dichiarato la posizione di principio della Cina sulla questione del nucleare iraniano: "la Cina è da sempre impegnata a sostenere il regime internazionale di non proliferazione nucleare, così come la pace e la stabilità in Medio Oriente".
Da parte sua, il presidente Obama nell'incontro con Hu ha dichiarato come "il suo paese rispetti la sovranità della Cina, in particolare per quanto riguarda il tasso di cambio del RMB" e si è auspicato che "Cina e Usa potranno trovare una soluzione attraverso il dialogo e la cooperazione".
A questo ha aggiunto come Washington sia pronta a lavorare con la Cina per costruire legami ancora più forti, grazie a dialoghi bilaterali e multilaterali e l’attiva cooperazione nei diversi consessi quale lo Strategic and Economic Forum e nel Gruppo dei 20 (G20).
Obama ha anche ribadito in forma ufficiale, la posizione di Washington rispetto all'esistenza di una sola Cina, sottolineando come il suo paese rispetterà la sovranità della Cina e la sua integrità territoriale, così come i suoi interessi principali, sottolineando come sarà sua intenzione affrontare le future questioni con la dovuta attenzione.
Come si vede, tra Hu ed Obama vi è stato prima di tutto "un chiarimento" a 360°, nel quale il presidente Cinese ha voluto, prima di prendere qualsiasi posizione rispetto la questione Iraniana, vedere affermato in forma ufficiale dal presidente di Obama, una sorta di decalogo guida che dovrà fare da sistema di riferimento delle relazioni prossime e future tra Cina ed Usa, senza più le ambiguità degli ultimi tempi sul lato americano che ne avevano minato la necessaria reciproca serenità.
La “prova del nove” da parte Cinese, per valutare la serietà delle intenzioni dell'amministrazione Obama e cercare di evitare in futuro ulteriori pericolosi attriti.