mercoledì 1 ottobre 2008

Mercati,Fiducia Sfiduciata!


I mercati finanziari, commerciali e tutte le relazioni d’affari si basano sulla certezza e “trasparenza” delle regole applicate.

Ma la vera ed unica protagonista che ha consentito ai diversi mercati di crescere in questi decenni di capitalismo, è la fiducia.

E’ stata la leva per cui si è finito per barattare tutto con tutto e qualsiasi cosa: semplici pezzi di carta, le intenzioni future, le prospettive future, le speranze future.

La “brochure della fiducia” ha così condiviso a livello planetario, l’idea che il mondo potesse essere proiettato verso una irresistibile continua “crescita”: dei PIL dei paesi, dei consumi interni, del mercato immobiliare, dei mercati finanziari, della ricchezza delle persone che si sono così trovate i portafoglio pieni di “fiducia”.

Ma in questa catena di Sant’Antonio, basata tutta sulla “fiducia”, alla fine si è arrivati a dover fare i conti con una realtà ben diversa: il payback (il saldo) .

In quel preciso momento, il valore del barattato, monetizzato, prestato, rateizzato, si è come “volatilizzato”, non essendo mai realmente esistito, sparito come la nebbia all’arrivo della prima brezza.

Tutto ciò ha scoperchiato e mostrato come aziende, banche, finanziari, imprenditori, realmente finanziassero la propria crescita, vendendo solo vuota “fiducia”, travestita d’affari e finanza: la “Crazy Economy”.

La leva della fiducia, che per molti economisti ed operatori finanziari si è trasformata in vera e propria fede, ha portato quasi tutti a confondere la realtà con un sogno, allontanandosi così definitivamente dal vecchio modo di creare valore, attraverso il baratto di beni primari con altrettanti beni primari.

La finanza ha così finito per condizionare l’economia, trasformando il debito, figlio della fiducia, in uno strumento finanziario fondamentale che ha permesso di acquisire beni basati essi stessi sulla fiducia, in un circolo vizioso che ora si scopre senza fine.

Comunque sia, la trasformazione del ruolo strategico della fiducia nelle economia è databile al 1974, il momento dello scollegamento tra valore del dollaro con quello dell’oro ed argento.

Recentemente poi la rete e la “Moneta elettronica”, dalla fine del ’90 ha dato alla “fiducia” l’infrastruttura necessaria per globalizzarsi e trasformarsi in moneta vera.

Ma ora l’economia si è accorta che di sola ”fiducia” non si mangia e quindi ha chiesto in cambio il controvalore reale, necessario per sostenere questa fase congiunturale.

Il problema è che la fiducia non ha alcun “concambio reale”, per cui ora occorre iniettare alla fonte valuta vera, per cercare di pagare il “castello di fiducia” che ora si scopre con orrore, non ha più alcun valore, essendo ora sfiduciata.

Gli USA stanno cercando di iniettare 700 Miliardi a copertura dell’eccessiva fiducia venduta fino ad ora, così come le banche mondiali continuano ad iniettare miliardi ogni giorno sui mercati finanziari.

Ma il vero problema è che ora si scopre che nessuno sappia realmente quanta “fiducia” sia stata usata nello sviluppo di molte economie occidentali.

E questo è il vero dramma, la consapevolezza di scoprire che tutta questa “economia” sia solo un “disegno finanziario”, una illusione a cui tutti hanno creduto ciecamente, abbagliati come erano da tanta circolante fiducia.

Lo stesso Bush, l’uomo più potente della terra, ha capito solo ora quanta sfiducia lo circonda, dopo aver contribuito a vendere al mondo intero vagonate di “fiducia” per un futuro migliore per tutti.

That’s reality!