mercoledì 2 aprile 2008

Tutti a Beijing .. senza paura..Liberi di viaggiare..

In questi giorni, parlando con alcuni amici sulle vacanze che stanno organizzando per la prossima estate, apprendo che alcuni di loro avrebbero desiderato venire in Cina per assistere ai Giochi Olimpici per poi prendersi qualche giornata e poter completare la visita anche di altre città cinesi.

La maggioranza di loro però alla fine ha rinunciato per una ragione che li accomuna, del tutto “campata per aria”, da parte delle Agenzia di Viaggio Italiane a cui si erano rivolte: “il viaggio è tutto organizzato dai cinesi a scatola chiusa, non si è liberi di scegliere gli itinerari”.

Nulla di più falso!!.

Peccato che questa “storiella” faccia ancora presa, dato che nella mente dei più, la Cina è ancora un paese chiuso, dove gli stranieri non possono muoversi senza sottostare alla approvazione restrittiva delle autorità cinesi. Bene, da molto tempo ciò è totalmente FALSO.

A parte alcune (poche) aree dove per ragioni, diciamo di “ordine pubblico” che non sto qua a ricordare, l’ingresso agli stranieri è sconsigliato o anche impedito, tutto il resto della Cina è libera meta per qualsiasi tipo di turista, anche il “fai da tè”.

Quindi durante i Giochi, a nessuno straniero sarà impedito di andare a Beijing. Semmai il problema vero è che in quelle giornate trovare un posto letto sarà alquanto difficile, così come trovare un biglietto per le cerimonie di apertura e chiusura.

Spazi esistono per le altre specialità “minori” ma occorre venire qua per sperare di trovare qualcosa di disponibile.

La situazione di Beijing non sarà quindi tanto diversa da quella di Milano, Parigi o Londra nelle giornate della Moda o dei principali eventi fieristici.

Detto che si è liberi di venire in Cina in ogni momento, semmai un problema pratico, una volta arrivati, è un altro: a differenza di quando si viaggia in Europa o Usa, un turista medio alla conquista della propria avventura, magari vissuta alla giornata, può trovare una ben diversa barriera, quella “linguistica” che, anche nella grandi città, può finire per impedire anche le cose più elementari.

Ma questo non centra nulla con la libertà di movimento di cui si può godere quando si entra in Cina.

I pacchetti turistici cinesi sono creati dai cinesi, perché formalmente il mercato turistico cinese è ancora ufficialmente chiuso per le aziende turistiche non cinesi. Ma questo non vieta ad una agenzia viaggi italiana di venire in Cina e concordare con una controparte cinese viaggi ad hoc e diversi tragitti, in modo da consentire ai propri clienti Italiani di scoprire la “vera Cina”.

Detto questo, è quindi sicuramente consigliato organizzarsi affinché, trovata una guida locale o una agenzia viaggi Cinese, si possa con essa fare quello che si fa nel girare qualsiasi altro paese occidentale.

Questo anche perché i pacchetti turistici in vendita dalle nostre parti sono spesso “massacranti” e stile alla giapponese del “vedi, fotografa e passa oltre”, un approccio poco consono per un turista italiano spesso più incuriosito ad approfondire e cercare di entrare in contatto con questa dimensione così diversa dalla nostra, andando oltre la semplicistica fotografia di rito, stile “Americano a Roma” di fronte al Colosseo.

Sarete così liberi di scegliere i vostri itinerari, anche da un giorno all’altro. Le procedure di segnalazione agli enti di polizia sono infatti automatizzate e quando soggiornerete in un albergo, come del resto anche da noi, sarà l’albergo stesso a segnalare la vostra presenza agli organi preposti di polizia.

Ma state tranquilli, nessuno vi chiederà quale sarà la vostra prossima meta, lasciandovi così intatto il “piacere della scoperta” di un paese che offre soprattutto fuori dagli itinerari canonici il proprio meglio, ma che proprio a causa di questa scarsa professionalità di molte agenzie di viaggio italiane e a causa di molti preconcetti duri a morire, restano prerogativa solo dei cinesi.

Esiste una sola richiesta formale inderogabile che vi verrà fatta al momento della richiesta del visto turistico: presentare il biglietto di andata e ritorno, testimonianza concreta della vostra intenzione di tornare e raccontare delle bellezze e delle esperienze da voi vissute nel profondo Far East.