martedì 9 gennaio 2007

2007 Cina- Lo Strano caso del Sistema Italia…..Parte prima:

Il fai da tè… regionale
(pubblicato su affaritaliani - 8 gennaio 2007)

Giorni fa Severgnini, sul Corriere della Sera, parlava di "disertori", relativamente alla scarsa propensione degli italiani ad augurare "Buon Natale" nelle email, quasi la cosa risultasse ormai fuori moda.

Caro Severgnini, se parliamo di "Sistema Italia" e Cina altro che "disertori", in questo caso si può parlare proprio di "traditori".

Come da programma, il 2006 era l'anno dell'Italia in Cina. Ancora una volta, siamo riusciti a dimostrare di che “pasta” siamo fatti, trasformando questa fantastica opportunità, in una incredibile “occasione mancata”.

Per preparare un evento del genere, chiunque penserebbe che il Governo abbia riunito, le migliori menti nazionali dei diversi settori, tutte assieme concentrate sul come mostrare in maniera unitaria i “valori e le leve Italiane” e stupire i cinesi.

Bene, l'anno “dell'Italia in Cina” si è invece trasformato in terreno di competizione tra le diverse Regioni italiane, assolutamente non interessate a collaborare collegialmente tra loro, con il Governo sostanzialmente alla “finestra”.

Come risultato sono stati organizzati eventi di carattere prettamente regionale, al punto che alcune fiere di settore, sponsorizzate dalla regione di turno, avevano presenti aziende provenienti solo dalle regioni sponsors.

A complicare le cose ci si è messo lo stesso Governo italiano, con la sua improvvisata spedizione di settembre, apertamente disconosciuta dalle principali regioni italiane, che temevano di vedersi sottrarre il centro del palcoscenico agli occhi dei cinesi, visti i cospicui investimenti da loro fatti.

Alla faccia del Sistema Italia!!!

Sorge però un dubbio: non è che sia un errore dei vocabolari e che in realtà il significato della parola "Sistema" sia un altro? Tutto ciò spiegherebbe infatti quanto accaduto e stia accadendo in Cina.

L'anno dell'Italia in Cina verrà anche ricordato per i Milioni di euro fantasma che il Governo avrebbe investito nell’evento (4??, 16?? 45??), soldi che nessuno sa se siano mai realmente esistiti, come invece indicato dagli organi di stampa nazionale.

Qua in Cina, sembra proprio che quei soldi non siano mai arrivati, dato che tutti gli interlocutori istituzionali, per tutto il 2006, hanno “pianto miseria”. Per contro qualche sospetto (siamo italiani!!) ci viene, vedendo nascere contemporaneamente sul tema, una associazione riconducibile direttamente ad uno dei ministri del passato governo. Alla faccia del conflitto di interessi!!!

Quindi non bastavano le 2 camere di commercio con la Cina, caso unico al mondo, dove addirittura una di esse nemmeno ha propri uffici in Cina (vedere per credere: http://www.cameraitacina.com/, http://www.china-italy.com/ )!!!

Con l’occasione, abbiamo provveduto a moltiplicare gli interlocutori coinvolti nella questione, in modo da favorire questo o quell'interesse privato, dando così ai cinesi definitivamente la prova di quello che definiscono: l’"inaffidabilità" italiana.

Fantastico, gran bel risultato!!!. Forse era meglio non far nulla, ci costava anche molto meno, anche la faccia ha il suo valore.

Ma ahimè, l'anno dell’Italia in Cina è solo la punta dell’iceberg del reale stato delle attività italiane in Cina, sia a livello istituzionale che imprenditoriale.

Mentre i nostri cugini francesi o tedeschi hanno concentrato tutte le loro attenzioni sulle attività di cooperazione di business, attraverso operazioni concertate tra le diverse organizzazioni ed imprese presenti sul territorio, noi con un approccio molto provinciale, abbiamo provveduto ad esportare il nostro modo di fare affari: il fare da sè.

Da queste parti quindi poco importa lavorare per la causa italiana. Qua è forte il senso di lontananza non sul piano fisico con l’Italia, ma proprio dal senso di una vera e comune identità nazionale.

Ognuno qui agisce in nome solo dei propri interessi, la cooperazione è un fatto secondario, addirittura considerato pericoloso e guardato con diffidenza.

Forse, caro Severgnini, di questi tempi appare fuori moda l’essere italiani, non in quanto italiani ma in quanto nazione italiana. Ci piace affermare la nostra italianità a tavola, con gli amici e con le ragazze, quando vinciamo i campionati del mondo di calcio, poi quando si tratta di fare affari, beh E’ tutto un altro discorso.

Bene, forse un po’ di sano Nazionalismo dovremmo recuperarlo anche noi, visto che senza una chiara identità e una chiara proposta, non ci sarà dato alcuno spazio in un mondo che proprio a partire dai diversi nazionalismi (Cina, Usa, Francia, Germania, UK, …) sta creando i nuovi equilibri mondiali futuri.

La seconda parte de "2007 Cina- Lo Strano caso del Sistema Italia" intitolato "Cacciatori d'oro" è stata pubblicata l' 8 gennaio 2007.