E' marcio il mercato delle APPs Cinese?
Cosa sta succedendo ad oriente nel "fiorente" mercato delle APPs?
Apparentemente le cose non stanno andando come gli stessi operatori cinesi si auspicavano ai suoi inizi.
Il mercato cinese delle APPs appare infatti pesantemente condizionato da un approccio orientato alla copia, che non gli consente di crescere sul modello occidentale e di favorire la crescita di "campioni nazionali" in grado di attrarre investitori locali o internazionali.
"Ci scapperà il morto", così si è espresso Haopei Jiang fondatore di iApp4Me.
Il problema principale sembra essere la vocazione al plagio e alla violazione dei diritti a partire dalle interfacce.
"Ogni minuto" un plagio!. Crittografare è inutile!".
Un grido di impotenza di fronte alla spietatezza dei copiatori che finiscono per procurare al mercato un doppio danno: l'appropriazione dello stile insito nelle applicazioni ma anche degli studi (costosi) relativi alle interfacce che ogni applicazione contiene.
Un approccio che sembra però ritorcersi contro, visto che se da un lato nel breve da l'impressione alle aziende di aver ottenuto risultati concreti in grado di aiutarle a crescere, dall'altro sembra essere proprio la motivazione per cui non riescono a perseguire alcun serio consolidamento nel medio periodo.
Al plagio si aggiunge poi un secondo problema: "mi copia, l'ho copiato".
In questo autentico marasma che sembra caratterizzare il mercato delle APPs, alla fine le aziende cinesi stanno iniziando a fare i conti con una ciclicità che le sta avviluppando attorno a cause legali spesso prive di senso, tanto è difficile verificare chi ha copiato prima o chi è stato copiato.
Il caso emblematico è la causa tra i due colossi cinesi Netease e Tecent, che da tempo se le stanno dando di santa ragione nelle aule dei tribunali dopo essere state a lungo stretti partner, tanto che l'uno utilizzava la tecnologia del secondo, la stessa che ora dice che l'altro ha copiato.
In questa situazione non sorprendono quindi i dati che sottolineano come sul mercato del mobile games cinese solo l'1,4% è stimato essere originale mentre per le Apple iOS solo l'1,9% del totale.
L'azienda innovativa cinese che sviluppa APP risulta così "strangolata" e ad aggravare tutto un terzo problema questa volta strutturale del mercato ICT cinese.
A differenza che negli USA, il mercato cinese è infatti poco orientato alla acquisizione e più dedito a riprodurre i successi con mezzi propri.
Un percorso dove alla acquisizione in stile USA è preferita la copia, un approccio che non consente di creare valore nelle aziende come invece accede negli USA.
Questo spiega anche perchè i colossi cinesi, ben diversamente di come accade negli USA, non generano gli stessi effetti positivi di trascinamento attorno al proprio sviluppo, in un mercato caratterizzato da copie e acquisizioni a costo zero delle competenze.
E la situazione ha dell'incredibile. Le aziende cinesi non riescono a crescere nonostante spesso siano coinvolte in progetti di altissima importanza con milioni di download, aziende che nonostante tutto finiscono per avere fatturati giornalieri ridicoli che poi spesso sfociano nei suddetti problemi di plagio (subito o praticato), magari a causa di una fuoriuscita di propri dipendenti.
Ciliegina sulla torta un ulteriore aspetto sembra aggravare la situazione per il mercato delle APPs Cinese: l'unico "giudice" di questo nuovo mercato è l'APP STORE stesso, così le vie legali per difendersi sono ardue e un percorso costoso che scoraggia chiunque a cercare di difendere i propri diritti e cercare di non perdere valore.
Insomma l'assenza di regole e norme giuridiche in grado di stare al passo con la velocità con il quale si sta muovendo il mondo delle APP cinesi sta quindi favorendo il deterioramento del mercato interno, in una operazione di cannibalismo che non sta favorendo gli operatori locali nella loro crescita e consentire loro di poter arrivare a competere sugli scenari internazionali.
Una situazione che non sembra "vedere la luce" e che sta letteralmente bruciando generazioni di programmatori cinesi, in un mercato che al di là degli impressionanti numeri complessivi che sta generando, sembra marcio dalle fondamenta.