"Diventare donna" in Cina .... Oggi...
(Pubblicato su Affari Italiani il 28 Maggio 2007)
Recentemente ero stato invitato ad un evento in onore di un artista italiano a Shanghai, dove il cloù della serata erano le performance della famosa danzatrice cinese Jin Xing.
All'annuncio dell'inizio delle performance tanto attese, chiedo alla mia compagna cinese se la conoscesse. La risposta data fu un lapidario: LUI?
"Ohibò, mi vuoi dire che la danzatrice è un uomo?". "NO: era un uomo. Ora è una donna!".
In questa occasione, per la prima volta, ho avuto modo di confrontarmi in Cina, su una questione che in Italia, è stata recentemente alla base dello scambio di battute “goliardiche” quanto incredibili, tra alcune nostre rappresentanti al Parlamento sull’uso dei bagni di Montecitorio!!!
La Cina sta cambiando sotto tutti i punti di vista, tanto da sradicare antiche millenarie certezze e step by step, sta affrontando anche le diverse problematiche sociali che questo comporta.
Una di queste, forse la più clamorosa, è stata il riconoscere formalmente la legittima esistenza di una sessualità diversa da quella naturale.
In un paese dove il controllo delle nascite è una regola ferrea ancora oggi e se nascevi donna rischiavi di essere eliminata, perchè ritenuta improduttiva, immaginate quanto possa essere stato clamoroso apprendere che un uomo potesse decidere di diventare donna.
Ma non solo: questo agire nei confronti delle neonate ha creato in Cina una vera problematica sociale, generata dal forte scompenso tra il numero di uomini (molti) e quello delle donne (molte meno): gli uomini cinesi hanno la MATEMATICA certezza di rischiare di non riuscire a trovare moglie!.
Ora però in Cina il tema del “diventare donna”, come lo definiscono da queste parti, non è più un tabù da tempo. A dimostrarlo basti ricordare che nel marzo del 2004 è stato celebrato il primo matrimonio di un transessuale.
La vera notizia e sorpresa semmai, è che questo matrimonio sia stato celebrato nella profonda provincia cinese (Sichuan) e non nella opulenta, trasgressiva Shanghai,come ci si potrebbe aspettare.
Occorre precisare, per capire la portata del cambiamento culturale avvenuto, come il tema della sessualità, in particolare quella manifestata in pubblico, sia una questione molto delicata, tanto che il nostro “doppio bacio sulle guance” viene visto dai cinesi come "eccessivamente espansivo!".
Stesso discorso per i baci veri o effusioni tra marito e moglie o fidanzati che sono evitate con la semplice frase: “in pubblico no!”
Infatti in pubblico, il cinese ha regole ferree da rispettare, dettate dalla propria cultura millenaria dei rapporti tra i sessi, più portata a nascondere e a non evidenziare le proprie pulsioni ed emozioni.
Quindi cambiare sesso e per di più manifestarlo in pubblico, è in Cina quanto di più trasgressivo potesse essere fatto.
Non è comunque storia recente. Fin dai primi anni '90 esistono “testimonial” di successo di questo manifestare la propria diversità, esempi arrivati oltretutto a livelli di notorietà che da noi solo recentemente trovano riscontri analoghi.
La storia della danzatrice Jin Xing è quindi emblematica. Ufficiale dell'esercito e stella del balletto come uomo regolare, decide nel 1994 di diventare donna. Immaginate cosa possano aver pensato i governanti cinesi dell'epoca!!!
Eppure il governo di allora, con grande saggezza, decise di non reprimere od oscurare qualcosa che avrebbe potuto intaccare dalle fondamenta anche lo stesso valore dell'esercito e gli stessi fondamenti della società cinese, lasciando che Jin Xing ("Stella d'oro") diventasse la testimonial della danza cinese in tutto il mondo.
Ma Jin Xing è andata oltre: si è sposata, vive a Shanghai e ha due figli, sfidando per la seconda volta le regole governative, quelle del figlio unico vigente in Cina.
Ma una altro evento riportò all'attenzione nazionale la questione del “diventare donna”. Quella della partecipazione di Chen Lili alla selezione per Miss Universo China 2004.
La sua storia è altrettanto emblematica. Chen Yongjun (letteralmente “Soldato coraggioso”!) ha sfilato a lungo come modello nel sud est della Cina .
Nel novembre del 2003 ha fatto l'operazione per diventare donna nello Shangdong (Cina), prendendo l’attuale nome "Lili", ispirandosi alla famosa Trans coreana "Harisu".
Nel febbraio 2004 ha ricevuto dalla polizia di Nanchong (Sichuan), la propria nuova carta d'identità (ID) dove veniva dichiarata ufficialmente DONNA.
Immediatamente dopo, si iscrisse al concorso per Miss Universo China, dove venne fatta partecipare ma solo alla prima fase, “perché NON NATA donna!”.
Insomma per Chen Lili una mezza accettazione di una realtà in continua mutazione ed evoluzione su un tema comunque molto delicato, ma tutto ciò è già molto, una vera rivoluzione, in un paese dove se nascevi donna potevi anche morire.
All'annuncio dell'inizio delle performance tanto attese, chiedo alla mia compagna cinese se la conoscesse. La risposta data fu un lapidario: LUI?
"Ohibò, mi vuoi dire che la danzatrice è un uomo?". "NO: era un uomo. Ora è una donna!".
In questa occasione, per la prima volta, ho avuto modo di confrontarmi in Cina, su una questione che in Italia, è stata recentemente alla base dello scambio di battute “goliardiche” quanto incredibili, tra alcune nostre rappresentanti al Parlamento sull’uso dei bagni di Montecitorio!!!
La Cina sta cambiando sotto tutti i punti di vista, tanto da sradicare antiche millenarie certezze e step by step, sta affrontando anche le diverse problematiche sociali che questo comporta.
Una di queste, forse la più clamorosa, è stata il riconoscere formalmente la legittima esistenza di una sessualità diversa da quella naturale.
In un paese dove il controllo delle nascite è una regola ferrea ancora oggi e se nascevi donna rischiavi di essere eliminata, perchè ritenuta improduttiva, immaginate quanto possa essere stato clamoroso apprendere che un uomo potesse decidere di diventare donna.
Ma non solo: questo agire nei confronti delle neonate ha creato in Cina una vera problematica sociale, generata dal forte scompenso tra il numero di uomini (molti) e quello delle donne (molte meno): gli uomini cinesi hanno la MATEMATICA certezza di rischiare di non riuscire a trovare moglie!.
Ora però in Cina il tema del “diventare donna”, come lo definiscono da queste parti, non è più un tabù da tempo. A dimostrarlo basti ricordare che nel marzo del 2004 è stato celebrato il primo matrimonio di un transessuale.
La vera notizia e sorpresa semmai, è che questo matrimonio sia stato celebrato nella profonda provincia cinese (Sichuan) e non nella opulenta, trasgressiva Shanghai,come ci si potrebbe aspettare.
Occorre precisare, per capire la portata del cambiamento culturale avvenuto, come il tema della sessualità, in particolare quella manifestata in pubblico, sia una questione molto delicata, tanto che il nostro “doppio bacio sulle guance” viene visto dai cinesi come "eccessivamente espansivo!".
Stesso discorso per i baci veri o effusioni tra marito e moglie o fidanzati che sono evitate con la semplice frase: “in pubblico no!”
Infatti in pubblico, il cinese ha regole ferree da rispettare, dettate dalla propria cultura millenaria dei rapporti tra i sessi, più portata a nascondere e a non evidenziare le proprie pulsioni ed emozioni.
Quindi cambiare sesso e per di più manifestarlo in pubblico, è in Cina quanto di più trasgressivo potesse essere fatto.
Non è comunque storia recente. Fin dai primi anni '90 esistono “testimonial” di successo di questo manifestare la propria diversità, esempi arrivati oltretutto a livelli di notorietà che da noi solo recentemente trovano riscontri analoghi.
La storia della danzatrice Jin Xing è quindi emblematica. Ufficiale dell'esercito e stella del balletto come uomo regolare, decide nel 1994 di diventare donna. Immaginate cosa possano aver pensato i governanti cinesi dell'epoca!!!
Eppure il governo di allora, con grande saggezza, decise di non reprimere od oscurare qualcosa che avrebbe potuto intaccare dalle fondamenta anche lo stesso valore dell'esercito e gli stessi fondamenti della società cinese, lasciando che Jin Xing ("Stella d'oro") diventasse la testimonial della danza cinese in tutto il mondo.
Ma Jin Xing è andata oltre: si è sposata, vive a Shanghai e ha due figli, sfidando per la seconda volta le regole governative, quelle del figlio unico vigente in Cina.
Ma una altro evento riportò all'attenzione nazionale la questione del “diventare donna”. Quella della partecipazione di Chen Lili alla selezione per Miss Universo China 2004.
La sua storia è altrettanto emblematica. Chen Yongjun (letteralmente “Soldato coraggioso”!) ha sfilato a lungo come modello nel sud est della Cina .
Nel novembre del 2003 ha fatto l'operazione per diventare donna nello Shangdong (Cina), prendendo l’attuale nome "Lili", ispirandosi alla famosa Trans coreana "Harisu".
Nel febbraio 2004 ha ricevuto dalla polizia di Nanchong (Sichuan), la propria nuova carta d'identità (ID) dove veniva dichiarata ufficialmente DONNA.
Immediatamente dopo, si iscrisse al concorso per Miss Universo China, dove venne fatta partecipare ma solo alla prima fase, “perché NON NATA donna!”.
Insomma per Chen Lili una mezza accettazione di una realtà in continua mutazione ed evoluzione su un tema comunque molto delicato, ma tutto ciò è già molto, una vera rivoluzione, in un paese dove se nascevi donna potevi anche morire.